Jump to navigation
Le ali di Santa Caterina
Salve a tutti sono Laura!
Finalmente sono riuscita ad accedere al sito per avere la possibilità di trascrivere i pensieri che nei giorni di Galatina mi hanno accompagnata.
Devo dire che l'esperienza di Galatina è stata veramente interessante, e che mi ha lasciato qualcosa di positivo dentro.
L'apertura dei lavori è avvenuta lunedì 21/06 presso il convento delle clarisse a Galatina alle ore 17,00.
Il progetto era strutturato da vari laboratori tra cui quello teatrale al quale ho partecipato. I prof. Che hanno il mio gruppo fino al 28/06, serata conclusiva, sono stati il prof. Vigano, e il prof. Toma.
Dal 22/06 al 28/06, è stato un continuo lavorare, non ci si fermava mai, ogni giorno che passava lo spettacolo incominciava a prendere corpo, era come avere a disposizione tanti tasselli ed ogni giorno se ne aggiungeva uno, proprio come un puzzle dando alla fine il risultato, lo spettacolo: LE ALI DI SANTA CATERINA.
[segue...]
.__________[27-07 22:20]
'Sassi...solo sassi...'
'Sassi...solo sassi...' , non riesco a scordare questa frase, ormai è parte di me...è nella mia mente a ricordarmi che qualcosa è cambiato. Quella sera a Galatina eravamo proprio uno, nessuno e centomila a condividere quel momento che concludeva un intenso viaggio di vita.
'Antonio...io ho male' diceva con voce stanca e rassegnata Salvatore e noi, in silenzio, a guardarlo con il cuore lacerato da una realtà che, da anni, è sempre la stessa. I sassi sono sparsi un po' ovunque, fanno parte di noi, segnano percorsi incerti, testimoniano le difficoltà che incontriamo nel nostro cammino...sono domande disseminate per terra, che attendono una risposta, risposta che forse non arriverà mai. Si può sperare, si, si può sperare ancora in un mondo diverso, dove ogni cosa, come l'acqua, prende la forma più giusta. Per capire ciò che voglio dire, basta guardare Simone che gioca rapito dalla semplicità di una piuma, ignaro di tutto ciò che lo circonda. Lui ha occhi solo per lei ed il suo mondo è racchiuso in quell'attimo in cui con premura materna, cerca di non far cadere la piuma per terra, perché il contatto con la realtà non è facile...meglio dunque restare per aria, a danzare dolcemente. E ancora Giorgio, che abbandona la sua sedia per raggiungere quelle ali che lui tanto desidera per librarsi in volo e per essere finalmente libero dagli occhi impietositi della gente. Cammina su un tappeto 'vivente', trascinando con sé il peso della sua sofferenza. Solo così, per pochi istanti, quel tappetto può provare il dolore così spietato con cui Giorgio è costretto a fare i conti ogni giorno della sua vita. Ma non basta e, soprattutto, non serve la commozione del pubblico e i grandi applausi per porre fine al suo disagio. Lo spettacolo si conclude, le luci si spengono e tutto è andato bene, ma le difficoltà del vivere resistono e diventano più pesanti, proprio come quei sassi che sparsi nel 'non luogo' del teatro, non hanno voce per urlare al mondo la loro rabbia. In noi, a farci compagnia, resta la speranza che tutto ciò sia servito a qualcosa e che 'le ali di Caterina' possano essere un punto di partenza e non di arrivo.
Fleur (III Anno)
.__________[26-07 17:28]
Caro diario....
mi ritrovo a scriverti ad un mese esatto dall'inizio dell'esperienza fatta a Galatina,il cui ricordo è da rimuovere per alcuni aspetti(alloggio,pasti,tirocinio:si o no?),da custodire per certi altri.
E fortunatamente sono stati più numerosi questi secondi aspetti,a partire dalla convivenza con amici e gente conosciuta in quell'occasione alla condivisione con loro dello spazio e del tempo,in cui ognuno esprimeva il proprio "punto di vita",come avviene nel contesto teatrale e in quello della multimedialità interattiva;dall'installazione sonora di De Luca,in una delle stanze del convento delle Clarisse,resa suggestiva dall'oscurità interrotta appena dalle candele poste a terra e dal suono metallico prodotto dallo scorrere abile delle mani su fili invisibili che sostenevano delle lamiere(ci ho provato anch'io,ma non ti dico che suono è venuto fuori!)alla performance di Michele Sambin nel chiostro dello stesso convento,allestito per l'evento solo con fari che illuminavano l'artista,proiettando la sua ombra su una parete alla sua destra.Poi,i resti degli archi alle sue spalle,i movimenti del suo corpo,la sua voce e alcuni strumenti musicali e di riproduzione sonora hanno completato la scena,ottenendo una perfetta sintesi di visivo e sonoro.
[segue...]
.__________[21-07 23:28]
Ali di Caterina
Gli obiettivi di Genius loci 3 - Le donne che fecero ballare dio erano tutti molto ambiziosi e vedevano impegnate istituzioni diverse: dal Comune di Galatina alla Regione Puglia, dalla Camera di Commercio alla Provincia di Lecce, all'Università di Lecce. Ma già dal primo giorno sapevamo che sul 'campo' sarebbero rimaste il Corso di Laurea in Arte, Musica e Spettacolo e il Comune di Galatina. C'erano le elezioni. Si vedrà dopo.
[segue...]
.__________[14-07 22:11]
'quella domenica...sulle calde onde di Radiopaz'
C'ero anch'io insieme a quelle voci. Ero parte di quel mondo misterioso. Entravo per la prima volta e in punta di piedi nella 'Terra del Rimorso', dove ogni cosa si assopisce, inebriata da volti e da espressioni che nessuno è in grado di spiegare. Quando penso a ciò che accade a chi 'viene morso', mi vengono in mente paesaggi assolati e deserti, dove il canto delle cicale regna sovrano e indisturbato, quasi a sottolineare ironicamente l'abbandono di questi posti e di questa gente, diventando un tutt'uno con la secca chioma degli alberi d'ulivo. Ascoltando le registrazioni di alcune testimonianze (mandate in radio dai prof. Infante e Santoro), mi vesto improvvisamente di sensazioni e di ansie a me sconosciute e rivivo con loro quegli attimi, in cui tutto è in preda all'oblio del raptus frenetico e liberatorio della danza delle tarantate. Così quella chiesa che ogni giorno, per una settimana, faceva da sfondo ai miei percorsi galatinesi, si anima di di volti attoniti e di urla disperate per ciò che accade. La chiesa di S.Paolo sembra quasi un sofferto punto di arrivo, un' ancora di salvezza per animi che non trovano pace. Cosa accade realmente? Cos'è che inquieta nel profondo questa gente e cosa si nasconde dietro al suono di quel tamburello percosso da mani così ansiose? La 'Terra del Rimorso' ci appartiene e ci descrive, evidenzia con forza le radici della nostra terra, una terra disperata, spaccata dal sole, 'morsa e nuovamente morsa' da una solitudine che affoga il cuore.
Francesca (III Anno Stamms) fleur
.__________[13-07 13:04]
Oltre Galatina
L'esperienza formativa a Galatina è stata più che istruttiva. Al di là del Tirocinio, delle Verifiche sul Campo e dell'osservazione dall'esterno degli altri Laboratori, è stata decisamente SCONVOLGENTE quanto DEPRIMENTE l'osservazione di come operano sul campo i nostri FORMATORI e quelli che si definiscono loro COLLABORATORI.
Se mai un giorno dovessi intraprendere l'organizzazione di eventi culturali sul nostro territorio sicuramente saprei cosa NON fare.
L'Ira di Dio
.__________[06-07 11:37]
ci sono anche altre tracce!
di questa esperienza notevole che è stata genius loci a galatina ci sono altre tracce
memorie di bordo
che sono state depositate nel forum (dopotutto in questi ultimi tempi ci si era abituati a popolare i forum, e il blog è una novità...)
clicca
qui
per andare a leggerli
sarebbe buono poi portarli qua quegli interventi, no?
.__________[04-07 18:37]
ricordo di galatina
Una settimana mi divide da Galatina...abbiamo vissuto insieme per una settimana e condiviso tuttò ciò che il teatro, la musica e la danza sono in grado di regalare.Ci siamo fusi in un unico corpo,in un unico respiro e in un unico sorriso.Le nostre voci e i nostri sguardi sono stati ascoltati. I nostri pensieri hanno preso forma...quella di un caldo abbraccio. Come spesso accade, ogni cosa "bella" è destinata a rimanere unica ed irripetibile, ma continuerà sempre a vivere dentro di noi.I ragazzi di Itaca mi hanno insegnato tanto, soprattutto a guardare "oltre",fino a scoprire un mondo di percezioni emotive difficili da spiegare. Ognuno di loro è un colore intenso con cui riusciamo a dipingere meglio il nostro percorso di vita...sono angeli caduti dal cielo per aiutarci a capire meglio il senso della nostra esistenza.Dobbiamo solo imparare ad ascoltarli. Grazie a tutti,vi voglio bene.Francesca(fleur)
.__________[04-07 15:14]
L' ultimo giorno...
eravamo trepidanti, ormai era arrivata la sera, l' ultima cena insieme e poi ci sarebbero stati gli spettacoli: tanta emozione e ansia.
il desiderio era quello di terminare artisticamente un piccolo percorso di vita insieme, tanto nervosismo durante le ultime prove e poi... tutto fantastico!
Sambin e il tam hanno dato voce ai loro strumenti, li hanno fatti parlare trasportandoli con sè, ma soprattutto trasportando gli spettatori con il ritmo di un ta ta un ta ta ta ta ...... fino ad arrivare all'emozione del suono tra le gambe, di un suono che viaggia da ogni lato della piazza rettangolare a cui si affaccia il convento delle clarisse.
poi ancora il sax di Sambin e le proiezioni video...
il "Violondangl ( sicuramente il titolo non è esatto, perdonatemi) tarantato", questo è il nome con cui ha voluto battezzare nuovamente il suo spettacolo...e ancora musica attraverso la visione di segni percettivi, simbolici su bandiere bianche che volteggiano al vento umido della sera...
proiezione a terra delle cose più curiose di Galatina che più ci hanno colpito con forte sinestesia tra suono e video, grazie soprattutto alle riprese di Michele... ultimo faro puntato sul gruppo che, con grande naturalezza saluta il pubblico battendo ancora gli ultimi ta ta ta ta! il pubblico è entusiasta, c'è chi ci chiama pazzi!all'inchino finale Alen grida: Grazie ai pasticceri!!!
un piccolo segreto: a Michele e a tutto il tam è piaciuto un sacco il caffè in ghiaccio shakerato di Galatina!!!
siete grandi!
Sabrina
.__________[01-07 19:44]