il FORUM di TEATRON.org

forum aperto. Intervieni solo sul libro!

carlo - 11-4-2004 at 19:58

qui puoi intervenire con delle domande o delle riflessioni inerenti il libro che ho scritto

Performing Media

la nuova spettacolarità della comunicazione interattiva e mobile

qui trovi info editoriali
http://www.novecentolibri.it

in questo altro link
http://www.teatron.org/forum/forumdisplay.php?fid=17
trovi i link attivi (direttamente cliccabili) e delle note a margine dei vari capitoli e paragrafi...

magari sollecitati dalle eventuali notazioni raccolte in questo forum aperto

in questo altro forum
http://www.teatron.org/forum/forumdisplay.php?fid=11
trovi le tracce dei miei corsi...

"PERFORMING MEDIA"

vale greco - 25-4-2004 at 15:01

HO LETTO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "PERFORMING MEDIA" E TROVO MOLTO STIMOLANTE LA "CREAZIONE DI EVENTI SPETTACOLARI CHE METTONO IN RELAZIONE IL TERRITORIO , CONCENTRANDO I NUOVI MEDIA INTERATTIVI CON REGIE PERFORMATIVE CHE NE ESALTANO L'IMPATTO SENSORIALE E COGNITOVO".
ATTENDO L'USCITA DEL LIBRO PER POTER MEGLIO APPROFONDIRE L'ARGOMENTO DA LEI TRATTATO.
A PRESTO!...

un buon segno, un consiglio e un'info

carlo - 25-4-2004 at 18:30

Quota:
Originariamente scritto da vale greco
HO LETTO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "PERFORMING MEDIA" E TROVO MOLTO STIMOLANTE LA "CREAZIONE DI EVENTI SPETTACOLARI CHE METTONO IN RELAZIONE IL TERRITORIO , CONCENTRANDO I NUOVI MEDIA INTERATTIVI CON REGIE PERFORMATIVE CHE NE ESALTANO L'IMPATTO SENSORIALE E COGNITOVO".

<<<
bene
si apre il confronto...
e il libro non è ancora uscito

un buon segno
no?
<<<


ATTENDO L'USCITA DEL LIBRO PER POTER MEGLIO APPROFONDIRE L'ARGOMENTO DA LEI TRATTATO.
A PRESTO!...

si ritroviamo qui
nel forum

un consiglio: non usare lo STAMPATELLO
la netiquette invita ad usarlo solo quando c'è da URLARE...

e un un'info:
lo sai che è possibile prenotarlo?
vai su http://www.novecentolibri.it

primi 50 ( e forse 100... ora negozio...) che acquistano il libro avranno una copia della rivista MyMedia in omaggio!
vedila qua http://www.mymedia.it

vale greco - 26-4-2004 at 18:36

L'avevo prenotato giorni fa quando l'ha detto a lezione. Grazie per il consiglio !
Ora mi precipito nella lettura
"Agire nella visione
Il punto di vita teatrale ed interattivo".
A presto!!!

"agire nella visione"

vale greco - 27-4-2004 at 13:13

Ho letto l'allegato " agire nella visione" ed ho capito come il teatro può legarsi fortemente alla rete, perchè a differenza di qualsiasi altra espressione artistica, "non esiste se non condiviso".
All'interno di un ambiente virtuale può accadere di trovarsi coinvolti "dentro" ,non solo guardando , ma agendo, cliccando, costruendo percorsi personali attraverso le molteplici tracce che i procedimenti iprtestuali concedono. Forse è in questo modo che si può avvicinare il pensiero all'azione.
Il "punto di vita"che esiste nel teatro si avvicina moltissimo all'esperienza multimediale, inquanto in quest'ambiente si esiste : possiamo vivere una simulazione come qual cosa di reale,abitando gli spazi digitali.
In fine ritengo e concordo pienamente con il suo pensiero ,che è di fondamentale importanza e oggi più che mai , costruire ambienti multimediali che abbiano funzioni ludico-educative,per non rischiare di precipitare nell'automatismo. A questo proposito l'esperienza del gruppo teatrale TPO, può essere presa d'esempio per sviluppare un progetto con queste nuove forme d'interazione digitale.

Libro Performing Media

Alcesti - 28-4-2004 at 08:00

Prof. ho provato a prenotare il libro tramite il sito da lei indicato ma non ci riesco... C'è un altro modo per poterlo avere o prenotare? Altrimenti mi aiuti lei.... Mi dica come si fa!!! Se c'è uno di voi ragazzi che l' ha già ordinato mi potete dire come avete fatto? Grazie!!

i vostri output

carlo - 28-4-2004 at 10:02

Quota:
Originariamente scritto da Alcesti
Prof. ho provato a prenotare il libro tramite il sito da lei indicato ma non ci riesco... C'è un altro modo per poterlo avere o prenotare? Altrimenti mi aiuti lei.... Mi dica come si fa!!!
<<<
e + semplice di quello che pensi
x questo t'ha spiazzato
spesso le cose vanno così: uno si fa un'idea complessa e poi i fatti somo così semplici da non rendersene conto

quando clicchi accanto a PER PRENOTAZIONI si apre la finestra di dialogo x mandare un'email...

stop

ho capito dov'è il problema!

quella cosa lì funziona x chi ha configurato il computer con un proprio account di email
chi non ce l'ha attivato (come tutti quelli che usano un pc non loro...) non ha
la finestra del'email che s'apre

ho appena telefonato all'editore e gli ho chiesto di attivare un form che permetta a tutti di dialogare, prenotando le copie...

i primi 100 copie avranno in omaggio Mymedia!
http://www.mymedia.it

altra cosa
usate questo forum dal momento in cui avete il libro!
è concepito x questo

le altre questioni indirizzateli nei forum dei corsi!
come quel riferimento ad Agire nella Visione che qui è incomprensibile visto che l'avevo lanciato nel forum leccese...

sono curiosi di raccogliere i vostri output quando avrete in mano il libro!

Prenotazione libro

Alcesti - 29-4-2004 at 07:29

Quota:
Originariamente scritto da carlo
Quota:
Originariamente scritto da Alcesti
Prof. ho provato a prenotare il libro tramite il sito da lei indicato ma non ci riesco... C'è un altro modo per poterlo avere o prenotare? Altrimenti mi aiuti lei.... Mi dica come si fa!!!
<<<
e + semplice di quello che pensi
x questo t'ha spiazzato
spesso le cose vanno così: uno si fa un'idea complessa e poi i fatti somo così semplici da non rendersene conto

quando clicchi accanto a PER PRENOTAZIONI si apre la finestra di dialogo x mandare un'email...

stop

ho capito dov'è il problema!

quella cosa lì funziona x chi ha configurato il computer con un proprio account di email
chi non ce l'ha attivato (come tutti quelli che usano un pc non loro...) non ha
la finestra del'email che s'apre

ho appena telefonato all'editore e gli ho chiesto di attivare un form che permetta a tutti di dialogare, prenotando le copie...

i primi 100 copie avranno in omaggio Mymedia!
http://www.mymedia.it

altra cosa
usate questo forum dal momento in cui avete il libro!
è concepito x questo

le altre questioni indirizzateli nei forum dei corsi!
come quel riferimento ad Agire nella Visione che qui è incomprensibile visto che l'avevo lanciato nel forum leccese...

sono curiosi di raccogliere i vostri output quando avrete in mano il libro!

Prenotazione libro

Alcesti - 29-4-2004 at 07:34

Grazie prof! Credo proprio di avercela fatta... Ora attendo un'e-mail che mi dica quando il suo libro sarà disponibile... Non so come ha fatto ma credo di aver capito!

ValterB - 6-5-2004 at 14:17

Per Carlo Infante.

Ieri ho assistito al suo intervento al convegno sull'advanced architecture tenuto presso la facoltà di architettura di Firenze. La visione d'insieme che è riuscito a trasmettere è stata veramente illuminante. Sono ansioso di leggere anche il suo libro. Mi ha fatto veramente molto piacere incontrarla.

Grazie di tutto. A presto

Lucia83 - 12-5-2004 at 13:27

Finalmente il libro è arrivato!!!!!!!!
Vorrei farle una domanda:
COSA SIGNIFICA LA PAROLA WISH che compare sulla copertina del libro?

wish!

carlo - 12-5-2004 at 16:49

Quota:
Originariamente scritto da Lucia83
Finalmente il libro è arrivato!!!!!!!!
Vorrei farle una domanda:
COSA SIGNIFICA LA PAROLA WISH che compare sulla copertina del libro?


aspettavo con trepidazione questa domanda

è tutta una serie di cose:

1. una parola onomatopeica x dare l'idea del suono del cavo telefonico che si stacca e vola via... wish!...
2. dall'inglese: desiderio... auguri...
3. un acronimo: WIreless Service Hope=
nella speranza di servizi senza cavi

Performing media è l'opportunità creativa connessa all'info-mobilità, senza cavi...

Lucia83 - 13-5-2004 at 09:16

........la pratica ludico-interattiva è assolutamente importante da considerare nella formazione culturale di un giovane di oggi.......

Io penso che non sia indispnsabile solo per i giovani di oggi ma anche per chi ha "qualche anno in più".
Visto che è questa la generazione che ha un pò più paura delle nuove tecnologie forse sarebbe un modo per "rassicurarli" un pò sui nuovi progressi!!!

Solo ordinazione online?

Duilio - 13-5-2004 at 10:20

Quota:
Originariamente scritto da carlo
Quota:
Originariamente scritto da vale greco
HO LETTO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "PERFORMING MEDIA"(...)
<<<
(...)un un'info:
lo sai che è possibile prenotarlo?
vai su http://www.novecentolibri.it (...)


Ho provato a chiedere sul forum dello STAMMS II anno se qualcuno volesse mettere a disposizione la sua Post Pay per l'acquisto di più copie del tuo libro (risparmiando così in spese di spedizione), ma non ho ricevuto risposta. C'è altro modo di acquistare il tuo libro in modo che arrivi almeno qualche giorno prima del 4 giugno (visto che hai detto che per i normali canali di distribuzione si può anche aspettare dei mesi)???

Gianna*** - 13-5-2004 at 19:09

Ciao Prof,
io ho prenotato il libro on-line(con contrassegno) un po' di giorni fa ...ma ancora niente.Spero arrivi prima del 4 Giugno anche perchè oggi,ritornando nel forum dopo un bel po' di tempo per problemi con il PC.....UNA CATASTROFE!!!!!Altro che pesce fuor d'acqua...di più!Ma ce la farò...(SPERO)

abbi fede

carlo - 13-5-2004 at 22:39

Quota:
Originariamente scritto da Gianna***
Ciao Prof,
io ho prenotato il libro on-line(con contrassegno) un po' di giorni fa ...ma ancora niente.Spero arrivi prima del 4 Giugno anche perchè oggi,ritornando nel forum dopo un bel po' di tempo per problemi con il PC.....UNA CATASTROFE!!!!!Altro che pesce fuor d'acqua...di più!Ma ce la farò...(SPERO)


con il contrassegno postale credo che la spedizione sia più lenta...
so di qualcuno che pagando con la carta di credito lo ha ricevuto in 3 gg. ( a genova)

abbi fede...
ci troviamo nel forum del Corso

3 PAROLE CHIAVE

vale greco - 15-5-2004 at 09:52

3 parole chiave che mi piacerebbe approfondire e conoscere meglio :


CORPI
MONDI ELETTRONICI
MUTAZIONE.

VDEO IN SCENA/SCENA IN VIDEO

vale greco - 15-5-2004 at 10:47

Qual'è la differenza tra teatro e idea virtuale di teatro?
Quale potrebbe essere l'elemento che accomuna video e teatro ?
In che modo si può far interagire lo spazio sonoro con quello scenico?

Il teatro che si confronta con le nuove tecnologie.... Il video che impone una nuova estetica , creando un nuovo ambiente scenico....

Il punto fondamentale resta sempre la percezione dello spettatore , ma l'idea di TEATRO ?
La sua ragione di vita , ( " IL TEATRO NON ESISTE SE NON CONDIVISO" ) è sempre la stessa ?
Quante domande!!! Ma forse la risposta è una sola e credo di averla trovata :
FLUIDITA'.....
Grazie x i suggerimenti Prof. , sono sempre preziosi!!!

rilancia

carlo - 17-5-2004 at 00:07

Quota:
Originariamente scritto da vale greco
Qual'è la differenza tra teatro e idea virtuale di teatro?
Quale potrebbe essere l'elemento che accomuna video e teatro ?
In che modo si può far interagire lo spazio sonoro con quello scenico?

Il teatro che si confronta con le nuove tecnologie.... Il video che impone una nuova estetica , creando un nuovo ambiente scenico....

Il punto fondamentale resta sempre la percezione dello spettatore , ma l'idea di TEATRO ?
La sua ragione di vita , ( " IL TEATRO NON ESISTE SE NON CONDIVISO" ) è sempre la stessa ?
Quante domande!!! Ma forse la risposta è una sola e credo di averla trovata :
FLUIDITA'.....
Grazie x i suggerimenti Prof. , sono sempre preziosi!!!


usa il libro... x trovare le risposte
e magari rilancia!

IL LIBRO.....

vale greco - 17-5-2004 at 09:59

Il LIBRO.... Magari fosse gia nelle mie mani!!!!!
E' stato ordinato appena ho ricevuto l'avviso, forse 10 giorni fa.
Attendo .... Ma non con le mani in mano !sono andata a sbirciare alcune cose:
E-Motion
L'estensione del pensiero e dell'azione teatrale in ambiente elettronico.
Fino alla soglia del possibile
Dalla forza alla forma
Il campo magnetico di tutte le arti
Aire nella visione
Il rischio della deriva tecnocratica
La misura del mondo
Il gioco di massacro digitale.
Questi argomenti hanno a che fare col suo Libro? Se è si, nell' attesa potrei iniziare a parlarne qui.
Sono sempre pronta al dialogo , al confronto-scontro, l'importante per me è conoscere questo nuovo mondo ,sino a qualche mese fa completamente sconosciuto.

carica la molla

carlo - 17-5-2004 at 10:30

Quota:
Originariamente scritto da vale greco
Il LIBRO.... Magari fosse gia nelle mie mani!!!!!
E' stato ordinato appena ho ricevuto l'avviso, forse 10 giorni fa.
<<<
con la credit card
o in contrassegno postale?

nel primo caso so di casi in cui è arrivato in 3 giorni ( a genova)
<<<

Attendo .... Ma non con le mani in mano !sono andata a sbirciare alcune cose:
E-Motion
L'estensione del pensiero e dell'azione teatrale in ambiente elettronico.
Fino alla soglia del possibile
Dalla forza alla forma
Il campo magnetico di tutte le arti
Aire nella visione
Il rischio della deriva tecnocratica
La misura del mondo
Il gioco di massacro digitale.
Questi argomenti hanno a che fare col suo Libro? Se è si, nell' attesa potrei iniziare a parlarne qui.
Sono sempre pronta al dialogo , al confronto-scontro, l'importante per me è conoscere questo nuovo mondo ,sino a qualche mese fa completamente sconosciuto.


ok
ma un consiglio
carica la molla x quando avvari il libro
anche x mettere in eveidenza cose poco chiare o che non condividi

Lucia83 - 17-5-2004 at 15:07

MI SONO SOFFERMATA SULLE TRE AFFERMAZIONI CORRISPONDENTI A CIO' CHE LE TECNOLOGIE RICHIEDONO:
CIO' CHE HAI
CIO' CHE SAI
CIO' CHE SEI.
Secondo me si dovrebbe agiungere un'altro punto: CIO'CHE FAI!!!!
Perche' in base a quello che si riesce a mettere in pratica si ha l'"utilizzo" delle tecnologie.
Forse ho detto qualcosa di sbagliato?!
Lei Prof che ne pensa?

obiezione accolta e rilanciata

carlo - 17-5-2004 at 21:43

Quota:
Originariamente scritto da Lucia83
MI SONO SOFFERMATA SULLE TRE AFFERMAZIONI CORRISPONDENTI A CIO' CHE LE TECNOLOGIE RICHIEDONO:
CIO' CHE HAI
CIO' CHE SAI
CIO' CHE SEI.
Secondo me si dovrebbe agiungere un'altro punto: CIO'CHE FAI!!!!
Perche' in base a quello che si riesce a mettere in pratica si ha l'"utilizzo" delle tecnologie.
Forse ho detto qualcosa di sbagliato?!
Lei Prof che ne pensa?


obiezione accolta!
non solo la rilancio nelle note a margine del libro
vai a vedere qui
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=237&pid=4890#pid489...


Gianna*** - 21-5-2004 at 10:05

Quota:
Originariamente scritto da Lucia83
........la pratica ludico-interattiva è assolutamente importante da considerare nella formazione culturale di un giovane di oggi.......

Io penso che non sia indispnsabile solo per i giovani di oggi ma anche per chi ha "qualche anno in più".
Visto che è questa la generazione che ha un pò più paura delle nuove tecnologie forse sarebbe un modo per "rassicurarli" un pò sui nuovi progressi!!!


FINALMENTE......E' ARRIVATO......

.....ed incredibilmente insieme alla rivista My Media e al CD:sono tra i primi 100! :-)
Incuriosita immediatamente dal CD ho voluto vedere più da vicino...E' un approfondimento di alcuni interessantissimi contenuti della rivista.Ad es.l'invenzione di una FIABA MULTIMEDIALE ED INTERATTIVA,un semplice racconto,ma con un grande potenziale comunicativo:immagini ricche di colori,animate,musicate,indovinelli da risolvere.ed il CCC(CHILDREN CHEERING CARPET):un tappeto sensibile,interattivo che può essere calpestato a piacimento,scegliendo un proprio percorso,seguendo gli elementi della natura(il giardino giapponese)che più affascinano.Sono delle "performance"che nel loro viaggio all'interno di ambienti virtuali,riescono sicuramente a coinvolgere e ad incantare non solo i bambini ma anche i grandi guidati dai bambini!!!
"LA RIVOLUZIONE DIGITALE E' IMPORTANTE e UNICA NELLA STORIA ALMENO PER UN ASPETTO:OGGI SONO I BAMBINI CHE INSEGNANO REGOLE,TECNICHE E COMPORTAMENTI VIRTUALI AI GENITORI E PERFINO AI NONNI.SONO I GIOVANI CHE FANNO SOCIALIZZARE GLI ANZIANI NEL CYBERMONDO!!!" F.Mizio

finalmente

paul frank - 26-5-2004 at 18:28

Salve prof.,
finalmente oggi è arrivato il libro;ora potro' scrivere qualcosa...
Ho gia' letto le prime pagine e lo sto trovando interessante.
E' interessante e importante cio' che dice sulla sfiducia nel futuro.. anche io sento che c'è il rischio sull'automatismo psichico.
Nel campo della tecnologia penso che sia molto facile lasciarsi ammaliare dalle novita',mettendosi a volte a rischio, rimanendo intrappolati nella "rete";
ma penso anche che,npi possiamo controllare la nostra curiosita', usando in maniera intelligente i sistemi interattivi, senza lasciare che loro prendano il sopravvento su di noi...
E' vero:"Tutti dovremmo preoccuparci del futuro, perche' la' dobbiamo passare il resto della nostra vita", sono d'accordo con lei.

ipermedia e scuola

paul frank - 26-5-2004 at 18:56

Sarebbe bello stimolare anche gli studenti ad avere una partecipazione piu' attiva, verso la comunicazione multimediale.
Una svolta nelle scuole potrebbe darla proprio l'esperienza interattiva,magari potrebbe anche diventare una nuova materia di studio.
Penso che si abbia un atteggiamento piu' restio verso la comunicazione, perche' viene vista, come un mezzo puramente tecnologico e freddo; ma in realta',puo' diventare anche psicologico, piu' vicino ai nostri sentimenti.






Smart mob

paul frank - 27-5-2004 at 12:47

Salve prof.,
gia' nel forum avevo parlato delle smart mob, perche' mi ha affascinato questa novita'.
La parola "mob", indica la folla o il mobile, percio' si riferisce alla telefonia mobile;ho seguito i casi riguardanti questo fenomeno. Penso che, ci sia davvero il rischio di rimanere vittime di questi dispositivi,che ti controllano continuamente.
E' un po' triste tutto questo... non credete anche voi?

opera teatrale interattiva

paul frank - 27-5-2004 at 13:19

E' molto interessante l'esperisnza fatta da,Piero Gilardi, uno dei pionieri con il gruppo Ars Technica.
E stupefacente, forse troppo, perche' non ne siamo abituati, pensare di poter partecipare alla scena, attraverso raggi laser.
Attraverso queste cellule staminali, viene salvato un uomo...,se ci pensiamo, anche se il modo in cui è stato salvato è insolito, comunque il senso è tratto dalla vita quotidiana, dai nostri "comuni" trapianti medici.
Quindi, torno come ho gia' fatto nel forum, a sottolineare l'importanza che oggi stanno assumendo, le nuove tecnologie, occupandosi di qualunque cqmpo.

paul frank - 27-5-2004 at 13:25

Ah prof., vorrei dirle in anticipo che, se vede miei messaggi di continuo,è perche' purtroppo ho la possibilita' di scrivere, solo fino a domenica, non avendo il computer a Lecce.
Quindi, vedro' di leggere il libro in questi giorni,tentando di trattare un po' tutti gli argomenti.
Non sara' facile, non avendo molto tempo... ma almeno apprezzi l'impegno,Grazie!

origini fonti informative

paul frank - 27-5-2004 at 13:58

Anche io penso che, le origini delle fonti informative, devono essere cercate molto piu' in dietro, di quanto pensiamo.
Infatti qualunque novita' rappresenta,un origine per le nuove comunicazioni; il paragone tra la pietra scheggiata e il mouse regge.
Bisognerebbe sensibilizzare di piu' la gente, verso gli ambienti multimediali.Il teatro potrebbe essere un mezzo piu' diretto e coinvolgente.

LadyPaillettes - 27-5-2004 at 16:11

Salve a tutti. Finalmente dopo una settimana esatta è arrivato il tanto atteso libro. Ovviamente non sono ancora riuscita a leggerlo, ma mi è bastato sfogliare l'indice per capire che deve essere un testo interessante anche perché ci sono molti termini e molti concetti a me sconosciuti,non avendo un bellissimo rapporto con le nuove tecnologie! Proprio per questo, però, sono ancora più spronata nella lettura e chissà che dopo questo esame non diventi amante del mondo multimediale!!!

LadyPaillettes - 27-5-2004 at 16:47

Buonasera prof.
Sono pienamente d'accordo con lei quando dice che " è attraverso l'uso creativo ed inventivo della comunicazione interattiva, nella ricerca di un approccio sempre più amichevole e coinvolgente con le reti, che la società potrà entrare in relazione con le potenzialià del digitale, emancipandolo dagli automatici esercizi di stile tecnocratico".
Secondo la mia esperienza personale le posso assicurare che forse se non avessi dovuto scrivere in un forum per questo esame forse non l'avrei mai fatto, perchè ho sempre odiato comunicare con qualcuno senza poterlo guardare negli occhi, però devo dire che l'ho fatto e mi sono anche tanto divertita ed ho imparato davvero nuove cose e credo che la sua teoria di "imparare giocando" sia giustissima e dico che dovrebbe essere usata in tutte le scuole, da quelle elementari fino alle Università perchè in ognuno di noi c'è un fanciullo che non smetterà mai di giocare!!!
Solo adottando questo metodo potremo dire finalmente addio agli studenti bocciati ogni anno!!!

MAIEUTICA

vale greco - 27-5-2004 at 17:27

Ci sono , ho passato un po' di guai con questi simpaticissimi virus ! Ma l' intoppo non ha certamente ostacolato i miei impegni ed interessi per questo strordinario e intelligente modo di comunicare. nell' attesa ho letto il libro: PERFORMING MEDIA.
Molti degli argomenti da lei trattati gli conoscevo, perchè grazie ad i suoi suggerimenti , sono andata curiosare nei vari link disseminati qua e la in questo forum. Ma ciò che non conoscevo e che più di ogni altra cosa , mi ha fatto capire il senso e l'utilità di Performig media, sono state le prime pagine : l'introduzione e "rendere comprensibile il possibile."
Prof , mi è piaciuta tantissimo la sua frase introduttiva :"non sono qui per spiegare, non è il mio ruolo ,rischio di far finta."
E' un metodo geniale , lei è stata una vera guida per me . E' vero , bisogna uscire fuori dalle proprie certezze ed andare , perdersi in ciò che non si conosce. Forse all'inizio può sebrare un pò strano , può fare un pò paura, ma alla fine si scopre quant'è "bello" mettersi in gioco !!! Questo è il principio attivo della maieutica,ed io l'ho fatto mio !!
E' solo l'inizio .... Volevo solo comunicare che il suo metodo funziona , GRAZIE!!!!

one to one

paul frank - 28-5-2004 at 07:21

Salve prof.,
ho letto sul libro quando parla di"sperimentare se stessi",in un modo che, ti faccia comunicare con altre menti.
Devo dire che, ho ben chiaro questo concetto, che ho potuto riscontrare attraverso la mia partecipazione al forum.
Ho scoperto cosa significa "comunicare con l'altro da se'":ONE TO ONE,
DA TANTI A TANTI,dove si creano anche amicizie che, di persona non pensavamo nemmeno di coltivare.
Per me il forum, prima che significare, esperienza interattiva, è stato proprio questo.




nuovi dispositivi per i musei

paul frank - 28-5-2004 at 07:42

Visto che sono interessata maggiormente all'arte, mi ha colpito il progetto fatto, all'interno del Museo Nazionale del Cinema di Torino.
E' molto utile l'introduzione dell'utilizzo di dispositivi palmati,per le visite guidate;questa è una novita' davvero utile,che permette di viverla anche meglio l'emozione di ammirare le opere artistiche.
In questo modo penso che, si possano evitare le documentazioni fotografiche,a noi tanto vietate, durante la visita nei musei.

teatro e scuola

paul frank - 28-5-2004 at 08:15

Sembra che allora,il sistema scolastico si stia incominciando a muovere...
Ho letto l'esperienza dei ragazzi delle scuole superiori di Ravenna,mi ha affascinato molto, perche' credo sia importante avvicinare i giovani al teatro.
Con l'aiuto del teatro delle Albe, questi ragazzi hanno creato un diario di bordo, in cui diventavano spettatori e protagonisti teatrali, nella rete.
Queste sono esperienze che al di la' dell'innovazione tecnologica, avvicinano piu' gente al mondo del teatro, utilizzando metodi "alternativi".

PERFORMING MEDIA (FORUM)

vale greco - 28-5-2004 at 10:10

Salve Prof. ,non so se sia utile anche qui un lavoro di "selezione argomenti", perchè essendo uscito da poco il libro , non ci sono molte discussioni(poche ma buone spero!!)
Ad ogni modo , allego gli argomenti trattati , se lei ritiene superfluo questo lavoro in Performing Media cancello tutto.
Attendo i suoi suggerimenti, grazie.


Allegato: PERFORMIG MEDIA.htm (53kB)
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"La nuova economia del tempo libero"....

vale greco - 28-5-2004 at 10:55

...Stefano De Masi , definisce con queste parole , un aspetto della Società dell'Informazione. Forse è ancora presto , per poter rintracciere tutti gli esisti dei "neonati" cambiamenti in questa nuova "SOCIETA'", ma certamente ci rendiamo conto , osservando, che solo attraverso l'uso creativo della comunicazione interatt. , la società potrà entrare in relazione con le potenzialità del mondo digitale.
La creatività in questo contesto, e non solo, è un valido modo per dimostrare che la "serietà del gioco", ha saputo investire le migliori risorse creative nell' ambiente condiviso.
Si è giunti a risultati inattesi, ad obbiettivi non previsti,ma qualcosa si è mossa ,si muove e cambia sempre più velocemente... Le chiamerei "trasformazioni ignote"!!!??

immagine interattiva

paul frank - 28-5-2004 at 12:34

Altra esperienza lagata al teatro,che vorrei segnalare, è quella dell'"evoluzione digitale del video in ambiente educativo", durante la Biennale Cinema dei Ragazzi.
Molto singolare, la scelta di usare un burattino digitale,"Dancing Cow Baby",per interagire con i relatori del progetto.
Tale interazione si svolgeva, tramite sms letti dal burattino,che aveva una tuta piena di sensori, che lo facevano muovere e parlare.Sconvolgente!
E' un modo per evolvere lo scambio educativo e culturale.
Cito le parole scritte alla fine del paragrafo:"Simulare il possibile al di la' del reale puo' servire a capire il reale, perche' creando il possibile si allarga il campo di fenomeni con i quali mettere alla prova le nostre ipotesi e le nostre teorie sul reale."
Domenico Parisi

Qualche cenno sulla videodanza

fp - 28-5-2004 at 12:41

Ciao Carlo,
ho letto con piacere e vibrante attenzione il volume, che ho trovato particolarmente interessante per il modo diretto ed al contempo associativo di trattare le varie tematiche.
Mi piacerebbe avere da te qualche cenno integrativo riguardo alle espressioni ed ai codici espressivi della video-danza ed in genere delle sperimentazioni che coinvolgono corpo, musica e nuovi media.

food action

paul frank - 28-5-2004 at 13:18

Buffa , ma pur sempre significativa è l'esperienza della web-experience,che illustra una strana impresa gastronomica....
Questo progetto consiste nel realizzare un' interfaccia multimediale che espone l'idea virtuale di E.S. food, per la cena reale;qui si conclude, mangiando pietanze nate dall'unione tra tecnologia e la cucina.
E' sicuramente originale questo tentativo, di far interagire la rete con il nostro bisogno primario.

scrittura mutante

paul frank - 28-5-2004 at 13:50

La scrittura mutante permette diconfrontare la parola, con il suo uso nell'ambito multimediale.
Riguardo la scittura mutante e quella "generativa", porto un esempio che le riguarda:performance poetiche dal vivo con live electronic musicali.
In un romanzo di Angelo "Motor" Cosimo, "IL SOGNO DI ELIZA",la scrittura narrativa si fondeva con i personaggi, generati dal software, in un gioco, tra uomo e macchina.
Anche questo binomio,è caratterizzante per comprendere meglio i nuovi linguaggi.

digital cultur

paul frank - 29-5-2004 at 08:30

Salve prof.
riguardo la PopWar e il net-attivismo, ho scritto molto sul forum, sono completamente consapevole dei pericoli che si corrono attraverso l'uso sociale dei media interattivi.
Questo è stato un argomento che mi ha molto interessato;c'e in corso una guerra, ma penso che. il ruolo dei netattivisti sia importante per sconfiggerla, pre rivendicare gli spazi di liberta'.
Spero che i netattivisti, si rivolgano a gruppi sociali non solo marginali( social forum, no-global), ma che la loro indagine sia ampliata anche, verso le forze governative.

E-motion

paul frank - 29-5-2004 at 08:49

La parola "emozione",riguarda i sentimenti piu' intimi di una persona, i suoi stati d'animo; naturalmente parlando di e-motion, non si puo' non parlare di teatro.
E' proprio il teatro che, mette in pratica i nostri sentimenti; anche nella tecnologia il teatro si esprime liberamente attraverso, performance e ambientazioni interattive, che mettono sullo schermo del computer, "movimenti elettronici".
Un esempio gia' citato nel libro, è quello del burattino digitale, animato alle coreografie interattive.
Anche la danza puo' essere applicata al multimediale;il movimento dei danzatori crea uno scambio equo, tra suoni e movimenti, proiettandoli sugli schermi.
E' un'alternativa al tipico spettacolo teatrale.
Mi piacebbe anche in futuro, documentarmi di piu' sul fenomeno della danza, in quanto mi riguarda direttamente.

E-MOTION

vale greco - 29-5-2004 at 15:59

Marshall Mc Luhan ci parla di "surriscaldare il medium", ma come , in che modo ?Tutto ciò può accadere solo quando , nasce qual cosa che riesce a coinvolgere la nostra sfera emozionale e fisica.
Avevo precedentemente affrontato questo argomento , prima dell'uscita del libro, come al solito sbirciando qua e la tra i vari link suggeriti dal Prof. Ma ora avendo letto Performing Media, è tutto più chiaro e comprensibile ed è più semplice capire come, l'ambiente digitale va contemplato come "nuovo spazio-tempo con cui interagire, inventando nuove forme di relazione.."
E-MOTION. Spesso , direi quasi sempre, non prestiamo attenzione al significato intrinseco delle parole, o meglio non conosciamo il vero senso dell'etimo delle parole. Ho studiato latino per tanti anni e mi chiedevo spesso :<< a cosa serve studiare una lingua morta tanti secoli fa??>>
Serve, serve !!! Ritornando al titolo di questa disussione , la parola "emuovere" in latino significa muovere fuori , è quel movimento dal paesaggio interiore , a quello esteriore e viceversa. Nel significato di emuovere, c'è l'idea della migrazione,dell'uscire dal proprio contesto per scoprire nuove regioni.
Quindi ,che cos'è il mondo delle emozioni ? Secondo me è proprio quello di cui parla lei Prof.: il mondo dei viaggi che facciamo attraverso lo spazio fisico ed emozionale, ma soprattutto sono i viaggi che noi facciamo da fermi ,quelli più ricchi ed emozionanti!!!
Ed è proprio in questo contesto che la parola Teatro ha un senso ben definito, perchè ci ha insegnato a condividere lo spazio comune nell'integrazione tra l'uso del corpo e della parola.

teatri della memoria

paul frank - 30-5-2004 at 08:05

I teatri della memoria, sono installazioni multimediali, realizzate con l'aiuto di performer-narratori, che usano la rete per navigare.
Fare teatro implica sempre un coinvolgimento emotivo, psicologico; il ruolo della memoria è proprio questo:di fare teatro, attraverso l'uso di dispositivi interattivi.
L'obiettivo è sempre quello di, far emozionare il pubblico, facendogli conoscere nuovi scenari.

scena digitale

paul frank - 30-5-2004 at 08:32

"Una creativita' digitale non nasce solo nell'accellerazione dell'avanzamento tecnologico, ma è stata preannunciata da un'area di sperimentazione che da anni studia la relazione tra uomo e tecnologie".
Sono d'accordo con queste parole del prof, gia' il teatro fu un'esperienza innovativa, quando nacque.
Anche l'uso del nostro corpo, esperienze che hanno accresciuto la voglia di conoscere, di condividere uno spazio comune.
Oggi, esiste il teatro interattivo, ancora non capito, ma penso che ci si debba solo abituare all'idea, cercare di lasciarsi andare e imparare ad accrescere le nostre conoscenze.

Marcel-li Antunez Roca

paul frank - 30-5-2004 at 09:01

Se pensiamo alle mille cose che sa fare il nostro corpo,per un momento,diamo a esso la giusta importanza che si merita.
Un'esperienza davvero singolare è quella realizzata da Marcel-li,"l'uomo-orchestra".
Attraverso una serie di sensori,muove dei robot musicali proiettandoli sul computer.
Sulla scena ci sono installazioni d'acciaio, che producono dei suoni,Marcel-li muve con il suo corpo questi srtumenti.
Questo dimostra come anche il corpo, diventa un mezzo interattivo, senza l'uso delle parole,per creare performance spettacolari.

gli automatismi ci possono corrodere

carlo - 30-5-2004 at 09:51

Quota:
Originariamente scritto da paul frank
Sarebbe bello stimolare anche gli studenti ad avere una partecipazione piu' attiva,
(...)


è infatti uno dei nodi della questione-futuro digitale
me ne sono occupato x tanti anni
anche a tempo pieno
nel libro precedente ripercorro buona parte di quell'esperienza
http://www.teatron.org/impararegiocando/

e poi continuo a risponderti

(alla tua raffica d'interventi, belli e modulati
ma un consiglio: preparali ed inseriuscili un pò alla volta, magari dopo l'intervento di qualcun altro, tutti in serie, danno l'impressione di una forte pressione

anche se è chiaro: la rete ce l'hai x bene solo in alcuni momenti...)

su smart mob
hai ragione
si tratta infatti di arrivare ad un'emancipazione sociale di quelle azioni
x non lasciarle essere solo ludiche ed automatiche

gli automatismi ci possono corrodere

quando saremo in grado di superarli ponendo nuove domande
funzioni non previste dagli automatismi standard
allora si

si farà un salto di qualità

x quanto Piero Gilardi
xkè non lo stani?

ponigli la domanda
sarebbe bello se su questo forum
i lettori stessi cercassero d'indagare sulle esperienze....
usando sia google che i contatti diretti
come questo
piero.gilardi@tin.it
cercalo!
e linkagli l'indirizzo di questo forum

sulla questione dei musei interattivi
t'allego un testo che avevo scritto x l'altro libro
credo sia molto utile x la tua curiosità



Allegato: Lo Spettacolo della Conoscenza1.doc (42kB)
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paul frank - 30-5-2004 at 10:37

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Originariamente scritto da carlo
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Sarebbe bello stimolare anche gli studenti ad avere una partecipazione piu' attiva,
(...)


è infatti uno dei nodi della questione-futuro digitale
me ne sono occupato x tanti anni
anche a tempo pieno
nel libro precedente ripercorro buona parte di quell'esperienza
http://www.teatron.org/impararegiocando/

e poi continuo a risponderti

(alla tua raffica d'interventi, belli e modulati
ma un consiglio: preparali ed inseriuscili un pò alla volta, magari dopo l'intervento di qualcun altro, tutti in serie, danno l'impressione di una forte pressione

anche se è chiaro: la rete ce l'hai x bene solo in alcuni momenti...)

su smart mob
hai ragione
si tratta infatti di arrivare ad un'emancipazione sociale di quelle azioni
x non lasciarle essere solo ludiche ed automatiche

gli automatismi ci possono corrodere

quando saremo in grado di superarli ponendo nuove domande
funzioni non previste dagli automatismi standard
allora si

si farà un salto di qualità

x quanto Piero Gilardi
xkè non lo stani?

ponigli la domanda
sarebbe bello se su questo forum
i lettori stessi cercassero d'indagare sulle esperienze....
usando sia google che i contatti diretti
come questo
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sulla questione dei musei interattivi
t'allego un testo che avevo scritto x l'altro libro
credo sia molto utile x la tua curiosità


Grazie prof per la dritta su Piero Gilardi, adesso mi metto su Google e vedo di trovarci qualcosa.
Ho visto che i miei messaggi sono una vera e propria raffica, la capisco, ma purtroppo l' ho dovuto fare in quanto non credo ci sai stata una partecipazione attiva, come lo e' stata nel forum.Immaginavo che me lo avrebbe fatto notare ma come le avevo antipato posso usufruire del mio pc solo quando sono a casa e quindi cerco di partecipare il piu' possibile.
visto che abbiamo avuto l'opportunita' di parlare volevo chiederle qualche informazione riguardante l'esame; spero che i miei interventi sia stati utili e soddisfacenti.
A presto

mignon - 30-5-2004 at 11:26

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Originariamente scritto da paul frank
Sarebbe bello stimolare anche gli studenti ad avere una partecipazione piu' attiva,
(...)


è infatti uno dei nodi della questione-futuro digitale
me ne sono occupato x tanti anni
anche a tempo pieno
nel libro precedente ripercorro buona parte di quell'esperienza
http://www.teatron.org/impararegiocando/

e poi continuo a risponderti

(alla tua raffica d'interventi, belli e modulati
ma un consiglio: preparali ed inseriuscili un pò alla volta, magari dopo l'intervento di qualcun altro, tutti in serie, danno l'impressione di una forte pressione

anche se è chiaro: la rete ce l'hai x bene solo in alcuni momenti...)

su smart mob
hai ragione
si tratta infatti di arrivare ad un'emancipazione sociale di quelle azioni
x non lasciarle essere solo ludiche ed automatiche

gli automatismi ci possono corrodere

quando saremo in grado di superarli ponendo nuove domande
funzioni non previste dagli automatismi standard
allora si

si farà un salto di qualità

x quanto Piero Gilardi
xkè non lo stani?

ponigli la domanda
sarebbe bello se su questo forum
i lettori stessi cercassero d'indagare sulle esperienze....
usando sia google che i contatti diretti
come questo
piero.gilardi@tin.it
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sulla questione dei musei interattivi
t'allego un testo che avevo scritto x l'altro libro
credo sia molto utile x la tua curiosità

ECCOMI! SONO TORNATA!!
in effetti ho notato che questo paul frank ha esagerato un pò, ha immesso troppi argomenti e praticamente soffoca un pò........caro paul aspetta che si sviluppi un bel dibattito sul libro che coinvolga tutti e non sia solo un botta e risposta tra te e te!!!!

paul frank - 30-5-2004 at 11:40

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Originariamente scritto da mignon
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Originariamente scritto da carlo
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Originariamente scritto da paul frank
Sarebbe bello stimolare anche gli studenti ad avere una partecipazione piu' attiva,
(...)



ECCOMI! SONO TORNATA!!
in effetti ho notato che questo paul frank ha esagerato un pò, ha immesso troppi argomenti e praticamente soffoca un pò........caro paul aspetta che si sviluppi un bel dibattito sul libro che coinvolga tutti e non sia solo un botta e risposta tra te e te!!!!

Ciao Mariangela,
sono Arianna,cioe' paul frank.
Ho spiegato al prof il mio problema, ecco perche' ho scritto quanto piu' possibile, forse non avevi letto.
Comunque il prof ha detto che i miei interventi andavano bene e ha capito che avavo una certa fretta nel mandarli.
Comnque non potro' piu' mandarne adesso, perche' domani rientro a Lecce.
Non avevo intenzione di soffocare il forum, ma visto che sono intervenuti in pochi, non ho potuto parlare con nessuno.

appunti relativi al libro:
Piero Gilardi

Un modo innovativo di interpretare l'arte, e' di usare la tecnologia elettronica avanzata, facendola sussistere con frammanti di natura, attraverso la cosidetta "arte povera", che gia' nella storia dell'arte contemporanea e' una corrente molto usata dagli artisti di oggi.
Si tratta di un rapporto diretto tra l'artisto e la natura(Land-Art), in cui ambienti, anche enormente vasti, possono diventare opere d'arte.
L'artista, Piero Gilardi utilizza campi di grano,sentieri rocciosi,distese marine per creare le sue "opere d'arte".
Un esempio e' l'opera "Campo di grano",un'opera che rientra nel filone dell'arte povera, dove attraverso il poliuretano espanso(materiale da lui molto usato), riproduce un capo di grano appeso sui muri di una galleria.Gilardi e' entrato a far parte anche del mondo interattivo attraverso alcune opere.
Una e' "tappeti-natura", realizzate sempre in poliuretano espanso.sembrano porzioni di terreno con dei frutti caduti, a secondo delle stagioni.
La capacita' con cui sono rese reali e' sconvolgente!
Sono molto appasionata di arte contemporanea, affascinano le nuove forme d'arte e questa e' molto interessante.
Consiglio a tutti di vistare il sito dove si possono trovare queste esperienze e le opere di cui vi ho parlato:

http://www.exibart.com/notizia.asp?IDCAtegoria=202&IDNotizia=6952







HI-TOUCH: IL CONTATTO INTERATTIVO

mignon - 30-5-2004 at 13:25

leggendo questo paragrafo del libro non posso fare a meno di pensare: Mc Luhan sostiene che "i circuiti elettronici sono un'estensione del sistema nervoso centrale". Ma la formulazione inversa potrebbe essere a ben vedere più utile: ogni singolo cervello è una replica miniaturizzata della rete globale di comunicazione, la rete è il grande "esterno" che ci circonda e avviluppa costantemente. ma è anche l'interno i cui circuiti alieni sono ciò che troviamo quando scaviamo a fondo dentro noi stessi. la rete è impersonale, universale, senza un centro, ma è anche meravigliosamente intima, fantasticamente a portata di mano.
allo stesso modo un messaggio (a qualunque genere esso appartenga) non è solo "contenuto", ma è anche tutte le cose che succedono quando questo messaggio viene trasmesso e successivamente letto.
e mi ricollega al paragrafo SMART MOB pag. 30: il significato di un' evento verbale è qualsiasi risposta all'evento
citando Burroughs:"se un virus non produce sintomi allora non abbiamo modo di sapere che esiste"
ho colto prof.?

DOVE MI TROVO???...

vale greco - 30-5-2004 at 18:54

Effettivamente anche a me non sta piacendo questo tipo di dibattito a senso unico .

MI TROVO SEMPRE NEL FORUM ?
O BISOGNA RECITARE A MEMORIA GLI ARGOMENTI TRATTATI NEL LIBRO ?
I CONFRONTI,I DIBATTITI, GLI SCONTRI E GLI INCONTRI, DOVE SONO ANDATI A FINIRE????....
Forse è colpa mia, dovrei partecipare di più, ma quando l'ho fatto , non ho trovato risposte a i miei interventi, ma solo lunghissimi monologhi. Ho bisogno di confrontarmi con qualcuno , così non mi piace.
NON DEV'ESSERE UN DOVERE PARTECIPARE AL FORUM, QUESTO E' UN LUOGO D'INCONTRI E IL DIBATTITO E' FONDAMENTALE NON PUO' ASSOLUTAMENTE ESSERE TRASCURATO!!!
Fine. Mi scuso per aver usato lo stampatello , ma avevo bisogno di "urlare"(come dice il Prof. )

un ritmo, un'armonia...

carlo - 30-5-2004 at 22:52

Quota:
Originariamente scritto da mignon
(...)
la rete è il grande "esterno" che ci circonda e avviluppa costantemente. ma è anche l'interno i cui circuiti alieni sono ciò che troviamo quando scaviamo a fondo dentro noi stessi. la rete è impersonale, universale, senza un centro, ma è anche meravigliosamente intima, fantasticamente a portata di mano.

<<<
esatto
è proprio quello che intendo quando parlo di creatività connettiva (evocando l'amico De Kerckhove, l'erede dio McLuhan)
<<<


(...)
citando Burroughs:"se un virus non produce sintomi allora non abbiamo modo di sapere che esiste"
ho colto prof.?


wow
ci siamo

colgo qui l'occasione x chiarire alcune cose sulla dinamica di questo forum:

- non è concepito x l'attività didattica, quindi attenti a non sovrapporre questioni che riguardano il nostro corso a Lecce

- sono entusiasta dei vostri interventi ma trovate un ritmo
non addensateli troppo
(lo so... è chiara la questione della disponibilità della rete... ma non c'è urgenza... qui non si tratta d'esami...)

- alcuni interventi sono saturi:
cancellate il troppo testo del quote
come ho fatto io qui e magari quando tagliate mettete: (...)

- quando mettete un URL ricordate di dare uno spazio dopo l'ultima lettera
se non non funziona

- correggeteli!
lo potete fare con EDIT
ci conto

- questo forum è aperto a tutti i lettori!

- mi piace poter pensare che possiate intervenirci anche nei prossimi mesi
seguendo il dibattito in corso...
ma serve un ritmo, un'armonia...

Ogni 18 mesi i computer raddoppiano le loro possibilità: e noi?

Alexx - 2-6-2004 at 14:32

Ogni 18 mesi i computer raddoppiano le loro possibilità: e noi? “

E noi proviamo a seguire l’onda! Almeno una parte di noi ci prova!…c’è poi chi rimane ancorato nel vecchio porto delle certezze, delle vecchie tecnologie collaudate, che sono nate prima di noi e che adesso non le classifichiamo nemmeno tali….sono entrate nel nostro codice infogenetico…
L’innovazione fa sempre un po’ paura, è pur sempre un esperimento e i risultati sono spesso incerti e imprevedibili…
Qualcosa è però cambiato… se prima erano le avanguardie artistiche ad aprire varchi nella conoscenza… adesso l’evoluzione tecnologica sembra sorpassare l’uomo…. Non si ha il tempo di familiarizzare con le nuove tecnologie, perché sono già obsolete nel momento in cui escono sul mercato…(la ricerca sta già lavorando ad altro!)
Lasciando stare chi rifiuta la tecnologia a priori, c’è poi chi sfrutta a pieno le innovazioni… (Sono stati molto chiari i suoi esempi… net-attivismo, popwar, smart-mob, nuove forme di teatro…etc…)
Riporto le sue definizioni di performing media…..

------------------------------------------------------
Performing Media: strategia culturale che vuole interpretare le nuove tecnologie della comunicazione come opportunità evolutiva.

Performing Media è progettazione di contenuti e tattiche relazionali per i sistemi multipiattaforme in cui convergono diversi media: telefonia mobile, internet, le trasmissioni satellitari e il broadcast radio-TV.

Performing Media è creazione di eventi spettacolari che mettano in relazione il territorio, dalle piazze ai musei, concertando i nuovi media interattivi con regie performative che ne esaltino l’impatto sensoriale e cognitivo.

Performing Media è strategia educativa oltre l’ambito scolastico, per promuovere una formazione continua connessa alle nuove forme di cittadinanza digitale, sperimentando le condizioni per un rapporto ludico-creativo con le reti, magari Wi-Fi (wireless, senza tanti cavi).
--------------------------------------------------

Mi sembra di capire che i media sono tutti potenzialmente performanti, e che sta ad ognuno di noi scoprire nuove utilità dagli stessi, attraverso nuove progettualità, nuovi utilizzi ed esperienze, magari attraverso esperimenti ludici….
Mi piace pensare che oggi attraverso un “squillo” del cellulare si possano dire tante cose!!!(Facendo uno squillo appare il nostro nome sul ricevente, ed è un modo per dire…”Ci sono!Sono qui! Oppure…”Scendi da casa!) Eppure chi ha inventato il cellulare non aveva certo previsto questo!Siamo solo all’inizio….
Insomma …ricercare nuove ed educative performance dai media e comunque prendere in considerazione i nuovi mutamenti culturali del nostro tempo che spesso sono sottovalutati (Con particolare riferimento a scrittura mutante)…
Cercare nuove performance soprattutto dalla rete… media democratico e meno subdolo e persuasivo dei mass-media industriali.
Ho letto il libro, mi piacerebbe sapere se ho interpretato nella maniera giusta questi suoi contenuti sopra espressi ( mi sono sembrati i “Leit motiv” dei vari capitoli) o se eventualmente ho frainteso qualcosa…Eventualmente Sarei felice di documentarmi e colmare le mie lacune….
Mi scuso anticipatamente se ho riassunto in poche righe ciò che lei ha espresso in un intero libro…(purtroppola sintesi è una peculiarità dei nuovi media)

a presto!

cc: creative commons

eVad - 7-6-2004 at 14:26

ci sono macigni che impediscono il libero flusso di informazioni, metodi, idee.
tanto per dare un'immagine: noi bloccati dentro la caverna di platone e lì fuori un mare di possibilità per migliorare la ns vita in bellezza, saggezza, verità.
alcuni di questi macigni sono personali, interiori, altri sono sociali, comunitari.
tra questi ultimi può essere annoverato il copyright, croce e delizia di ogni artista (quelli veri intendo.. gli altri sono solo mercanti).
qualcosa in proposito è stato detto, fatto e combattuto a suon di martellate sui banchi di tributale made in usa da un tizio che si chiama lawrence lessing. questo prof di stanford è presidente della licenza creative commons che, a grandi linee garantisce agli autori (di ogni genere) di prendersi il grado di libertà che desiderano rispetto alle proprie opere.
il discorso è articolato e complesso, ma potete approfondirlo visitando http://www.creativecommons.org .
un'intervista a lessing la potete trovare su "musica" di repubblica di questa settimana. ma il ns prof pubblica in italia con apogeo e feltrinelli, anche se molto si può trovare sulla rete.
la sua lezione è "lavorando nel sistema, si può cambiare il sistema".
che suona tanto simile al motto del buon carlo infante "...diventate i media".

buonavita_

copy-left:l'alternativa di sinistra al copyright...

carlo - 7-6-2004 at 15:35

Quota:
Originariamente scritto da eVad
ci sono macigni che impediscono il libero flusso di informazioni, metodi, idee.
tanto per dare un'immagine: noi bloccati dentro la caverna di platone (...)


eccellente contributo
e rilancio il link (ricordati di mettere sempre http e dare uno spazio alla fine dell'url...)
http://www.creativecommons.org/

il creative commons è il vero sviluppo del copy-left che mi diverte definire l'alternativa di sinistra al copyright...

farò tesoro del tuo input
lo inserirò nele note on line del libro

Grazie alla legge di Moore

cubA&Naima - 29-8-2004 at 09:39

Text
Abbiamo da poco cominciato a leggere il libro...e gli spunti sono notevoli per piazzare diverse discussioni...partendo dal presupposto che ci troviamo in sintonia sulla misconoscenza dell'11 settembre cileno, vorremmo soffermarci sulla cosidetta legge di Moore...qui forse non siamo pienamente daccordo sulla futilità del raddoppiamento delle possibilità lavorative delle macchine ogni 18 mesi circa...vivendo praticamente in completa immersione nel mondo musicale (uno di noi è musicista) contemporaneo non possiamo non ringraziare chi ha reso possibile a Moore di elaborare la sua teoria...senza di lui praticamente gran parte di quello che musicalmente stiamo creando sarebbe impossibile...la nostra musica sfrutta a pieno le potenzialità soprattutto in termini di velocità processiva e capacità di memoria che hardware e software attualmente offrono...e di ciò ce ne rendiamo conto guardandoci indietro non di anni ma addirittura di mesi...quello che poco tempo fa ci era impossibile (far girare diversi loops "pesanti" contemporaneamente per fare l'esempio più banale) oggi è fattibile..e ogni giorno si aprono prospettive notevoli...insomma, nel nostro caso non c'è proprio rischio di entropia!

gagarin.jpg - 29kB

fearnet

cubA&Naima - 8-9-2004 at 12:03

In questi ultimi mesi non ci si puo' non scontrare con la nuova arma di guerra più potente che sia stata mai inventata...è qualcosa che può essere paragonata alla bomba atomica in possesso degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale. Quell'arma, con la sua potenza distruttiva in mano agli americani, era qualcosa di inaudito e che affermò la superiorità statunitense su tutte le popolazioni mondiali, che non potevano di certo scontrarsi alla pari. Nei decenni successivi, la corsa agli armamenti e la guerra fredda, avevano appiattito la differenza fra gli Stati Uniti e le altre potenze militari mondiali...insomma, molti erano gli stati (Russia, Cina...addirittura l'India) in possesso di un arsenale atomico. Si era perciò tutto livellato...nessuno aveva una "super-arma" in grado di fare la differenza. Tutto ciò fino a qualche mese fa, quando si è arrivati alla seconda guerra del golfo. Non sembrava ci potesse essere storia fra la potenza (e prepotenza) statunitense e qualche vecchio kalashnikov imbracciato dagli irakeni...mq qui è entrata in gioco la "super-arma"...ancora una volta qualcosa di inaudito, con la quale lo scontro diventa impari...i terroristi (adesso si chiamano così...e il pilota dell'Enola Gay cos'era?) hanno saputo sfruttare al massimo quello che il progresso e la tecnologia ci offre: internet e la tv satellitare diventano il loro patibolo, dove mostrarci i volti delle persone da loro rapite pronte ad essere giustiziate per la loro causa. Questa è Fearnet...molto più potente di una bomba nucleare che ha solo una funzione distruttiva logistica...Fearnet va al di là...non distrugge migliaia di vite in un colpo solo come l'atomica...ti ricatta e ti fa vedere la morte di una sola persona che viene sgozzata o freddata con un colpo alla nuca...e questo ti entra in testa, come un tarlo che scatena l'orrore e la paura...Fearnet è un'arma potentissima alla quale il mondo occidentale in questo momento non ha un rimedio...se non altro per l'etica e la morale che gli impedisce di rendere pan per focaccia. Fearnet è l'ago della bilancia di questa guerra che noi crediamo alla fine penderà dalla parte di chi la usa. Nel nostro corso spesso si parla di Eduntainement...beh, Fearnet è il suo alter-ego...una sorta di virtual Dottor Jackill & Mister Hyde col quale tutti dovremo fare i conti.

il tutto nell'uno

carlo - 2-10-2004 at 10:55

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Originariamente scritto da mignon
leggendo questo paragrafo del libro non posso fare a meno di pensare: Mc Luhan sostiene che "i circuiti elettronici sono un'estensione del sistema nervoso centrale".
(...)
e mi ricollega al paragrafo SMART MOB pag. 30: il significato di un' evento verbale è qualsiasi risposta all'evento
citando Burroughs:"se un virus non produce sintomi allora non abbiamo modo di sapere che esiste"
ho colto prof.?


lòa questione si fa tortuosa ed intrigante proprio x questo
...chissà xkè m'ero dimenticato di risponderti
...solo distrazione credo...

internet come qualsiasi altra lingua
è un'estensione della nostra mente

ma tu rilanci
facendo intendere che noi stessi
la nostra natura
la nostra essenza
si è inscritti un "tutto"

c'è chi lo chiama "gaia"
lo spirito del pianeta

ma non voglio fare il metafisico
anche se + vado avanti
+ mi rendo conto
che tante nostre certezze umanisti (per cui l'uomo è al centro del mondo) sonno fittizie
poco altro che imperialismo ideologico

pensare che la rete possa essere concepito come un nuovo ambiente di possibili relazioni e non solo uno strumento informatico
va in questa direzione

e i sintomi di questa nuova coscienza vanno esplorati al nostro interno...

il tutto è nell'uno

recita il pensiero olistico...

empatia all'epicentro

carlo - 2-10-2004 at 12:50

facciamo di questo incontro all'epicentro di grugliasco l'occasione x sperimentare un circolo dell'empatia?

vi va?

proviamo ad attivare una conversazione
che a partire dal mio libro
esplori il senso che sta alla base della nostra ricerca di comunicazione nella Società dell'informazione?

per rompere lo stato d'inerzia psichica indotto da sistema televisivo
prima di tutto

rispondendo a domande come:
è possibile creare dinamiche di comunità all'interno di un non-luogo come internet?

magari ripeschiamo alcuni spunti già emersi nella conversazione on line scaturita dalla presentazione di un altro
libro Pop War
vedi qua
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=211


lombo - 2-10-2004 at 15:53

nella parte del libro

Per un'antropologia dell'infosfera

_in cui si traccianno sentieri
per sviluppare un'interazione
personale creativa e autonoma
con la tecnologia_

si dice che è possibile progettare
ambienti di apprendimento
che rilanciano
la natura non lineare
della nostra coscienza.

vorrei "vederli"
con alcuni esempi descrittivi

Performing idea

epicentro1 - 2-10-2004 at 16:23

"L'arte non l'imitazione della vita, ma la vita è l'imitazione di un principio trascendente col quale l'arte ci rimette in comunicazione". Antonin Artaud

"Bisogna empatizzare il digitale, il libro Performing Media è difficile e coraggioso proprio perchè ci prova". Davide Mattiello

"Dobbiamo imparare ad usare la rete modellandola secondo le nostre necessità"
"Se vuoi essere indipendente devi trovare il modo di vendere la tua conoscenza"
"La rete è un luogo che dobbiamo trasformare in un luogo pubblico"Carlo Infante

epicentro - 2-10-2004 at 16:30

...la società dell'informazione, non rischia di essere un lusso feroce che si basa sullo sfruttamento di quelle altre società manifatturiere che non potranno che stare fuori dalla nostra società in cui anche il tempo libero fa mercato?

epicentro - 2-10-2004 at 16:43

sono marco, rilancio quello che secondo me è l'affermazione più inquietante del libro: "le tecnologie ci danno tante risposte da far dimenticare le domande"... anche perchè come diceva chesterton "non c'è nulla di più assurdo di una risposta a una domanda che non si pone"... e questo è il problema anche fuori dalla rete: noi giovani non vogliamo più porre domande e ci schiacciamo su un'orizzonte ineluttabilmente conservatore, che non potrebbe essere diverso da quello che è...!

epicentro - 2-10-2004 at 16:51

la piramide dello sfruttamento

e l'occhio centrale
del divino muratore

gode e
ride di tutti

epicentro1 - 2-10-2004 at 16:55

Abbiamo parlato di performazione, cambiamento e modellazione. Come il significato di empatia va rimodellato alla rete senza subirla?

epicentro - 2-10-2004 at 17:14

...ho trovato la copertina dell'ultimo libro di carlo!!!
ipertinente!



epicentro1 - 2-10-2004 at 17:21

La nascita di stati virtuali è un esperimento o un gioco?

empatia x il web

carlo - 3-10-2004 at 23:19

Quota:
Originariamente scritto da epicentro1
Abbiamo parlato di performazione, cambiamento e modellazione. Come il significato di empatia va rimodellato alla rete senza subirla?


intorno a questa questione si è sviluppata gran parte della nostra conversazione viva e al contempo riflessa sugli schermi connessi al web in tempo reale

in qualche modo la risposta è nelle cose che sono accadute
siamo riusciti a portare
gran parte del senso e della buona energia espressa in questo incontro all'epicentro di grugliasco nella rete

anche grazie alla facilità-felicità di connettersi in wi-fi
senza tanti cavi
in libertà

abbiamo tradotto un pò della nostra empatia nel web!

qui c'è un'animazione flash
un webclip che illustra l'epicentro
http://www.epicentrogrugliasco.it

incontro a riva del garda intrno al libro...

carlo - 28-10-2004 at 15:09

e c'è un precedente...
un laboratorio sulla scrittura connettiva
qualche tempo fa

ecco le tracce
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=131&page=5

dal libro al libro passando per il computer

graziusoalessandra - 26-11-2004 at 10:21

Non potendo usare il computer ho letto prima tutto il libro .Soltanto ora ho potuto leggere le note e le discussioni e sono tornata al libro con uno sguardo diverso .
Mi hanno attirato soprattutto le esperienze di teatro nelle scuole e le curiosità sui collegamenti tra danza ed ambienti virtuali. Il computer non rischia di diventare una via di fuga da una realtà angusta per spaziare in una libertà sconfinata ma virtuale?

un aiutino

Mimmo Capozzi - 29-11-2004 at 19:26

prof. a proposito di chiarimenti...mi faccia capire che cos'è o in cosa consiste il MEDIASUK... al di là delle sue multiple definizioni come da libro vorrei capire in termini pratici il suo significato per dar luogo a tutta una serie di riflessioni che in mancanza di una visione nitida e chiara stentano a prendere corpo

quesito

Mimmo Capozzi - 29-11-2004 at 19:28

prof. mi fa cortesemente 10 esempi di oggetti multimediali

performing media :un 'esperienza barocca?

graziusoalessandra - 30-11-2004 at 15:33

Tipico del teatro barocco è l'uso di tutte le tecnologie d'avanguardia per l'epoca al fine del coinvolgimento totale dello spettatore. Il testo teatrale si fa musica e canto, effetti scenici e giochi d'acqua.
"Il mondo è un gran teatro" si diceva nel periodo barocco ,il teatro rappresentava uno specchio della realtà; oggi dovremo dire "l'universo è un videogame" nel senso che la realtà virtuale poi così virtuale non è?

l'atlante neobarocco

carlo - 30-11-2004 at 19:59

Quota:
Originariamente scritto da graziusoalessandra
Tipico del teatro barocco è l'uso di tutte le tecnologie d'avanguardia per l'epoca al fine del coinvolgimento totale dello spettatore.

<<<
più che coinvolgimento credo sia opportuno parlare di sconvolgimento
dello spettatore
spiazzamento dello sguardo
stupore
meraviglia


in questo senso sì
c'è qualcuno che riguarda
il performing media e il barocco

magari non sai che mi sto occupando proprio di questi aspetti
hai visto l'atlante neobarocco?
clicca qui
http://www.teatron.org/atlante/

Barocco e tarantola in Spagna

graziusoalessandra - 1-12-2004 at 15:16

Sono sorpresa! Non conoscevo l'Atlante Neobarocco e mi ha colpita il riferimento a Siviglia; vi ho passato due estati studiando il flamenco sentendomi più che a casa. Quanto all'unicità della pizzica ,ho scoperto che esisteva in Spagna un ballo collegato al morso di un ragno dal corpo a forma di chitarra....
Trovo spettacolare il fatto di collegare il libro non solo con le note già previste in rete ma anche con suggestioni nate dalla lettura del testo grazie alla disponibilità dell'autore.

L'evoluzione della scrittura

ANDREA MOLEO.82 - 1-12-2004 at 19:00

Condivido pienamente la necessità di progettare interventi ludico/creativi, che stimolino la partecipazione degli studenti sin dalle scuole elementari, per comprendere l’esistenza della creatività multimediale. Credo sia assolutamente necessario attivare questo processo già nelle prime fasi di insegnamento/apprendimento per essere da principio integrati nella multimedialità in continua fase di sviluppo. E’ forse possibile, col passare del tempo, l’assimilazione nel nostro linguaggio scritto di quelle parole contratte (cmq-x’-xrò) ampiamente usate nella scrittura multimediale? Verranno anche accettate dai letterati e dai più convinti tradizionalisti?
Nella mia esperienza scolastica ho assistito a penalizzazioni eccessive di temi scritti brillantemente, ma contenenti, qua e là, varie parole contratte.
Secondo il mio modesto parere, con l’evolversi delle tecnologie, finirà per “tecnologizzarsi” man mano anche la nostra scrittura; di questo non bisogna dar colpe, ma semplicemente prenderne atto, essendo la scrittura una ”istituzione” che, come tutte le altre, paga il suo conto allo scorrere inesorabile dei tempi.

Opinioni sul libro

ANDREA MOLEO.82 - 2-12-2004 at 19:25

Ho appena finito di leggere “Performing Media” e trovo che sia un libro che ti proietta e ti scaraventa all’interno di mille esperienze che si riescono quasi a toccare, annusare e assaporare (come in una sinestesia).Vi compaiono inoltre diversi concetti e termini, dei quali probabilmente abbiamo sentito parlare senza mai poterne cogliere perfettamente il senso, e che qui ci vengono dati in modo chiaro ed essenziale.

libro p.m.

gluaj - 2-12-2004 at 20:40

certamente un libro interessante che racchiude al suo interno l'importanza delle nuove tecnologie di comunicazione interattive e mobili attraverso concetti ben spiegati..

Performing media e futurismo

graziusoalessandra - 3-12-2004 at 15:34

L'idea di spiazzare il pubblico era tipica delle serate Futuriste, definite "eventi multimediali " dai loro ideatori. Anche la trasformazione dell'uomo in marionetta , del danzatore in automa meccanico in grado di rispondere alle stimolazioni sonore mi ricorda le esperienze di Depero.
"I robot diventano protagonisti della performance"(leggo pag 44 riga1) in modo infinitamente più complesso ma la suggestione è la stessa.

la privacy

tinkerbell - 4-12-2004 at 17:51

leggendo il libro performing media mi sono soffermata sul capitolo riguardante la violazione della privacy e subito mi è venuto in mente un brano dei SUBSONICA, gruppo rock torinese. Il brano si intitola SONDE ed è contenuto nell'album Microchip emozionale.
Esistono tecnologie e mezzi in grado di garantire il controllo sulla vita di chiunque, dovunque. In un immaginario solo parzialmente fantascientifico la rassegnazione allo stato di sorveglianza perenne trasfigura la presenza di microfoni, obbiettivi, satelliti spia nella più confortante immagine dell'angelo custode.
Ecco il testo....

Confondersi disperatamente perdersi Nascondersi clandestinamente immergersi

Con la mano li puoi salutare sotto un transito satellitare ogni forma di conversazione è ormai intima intercettazione Con la mano li puoi salutare gli obbiettivi che sanno osservare oscuri angeli in apprensione per sondarci con più precisione

Nascondersi disperatamente immergersi Confondersi clandestinamente perdersi

Con la mano li puoi salutare tutto il mondo non può più bastare a schermare la tua posizione a criptare la tua opinione Con la mano li puoi salutare in segreto ti sanno ascoltare come angeli in ricezione con microfoni di precisione

Circuiti chiusi scrutano In mezzo alla gente Spie, sonde invisibili Nei tuoi movimenti Seguito da satelliti In mezzo alla gente Impronte telematiche Nei tuoi movimenti

Con la mano li puoi salutare sotto un transito satellitare ogni forma di conversazione è ormai intima intercettazione Con la mano li puoi salutare gli obbiettivi che sanno osservare oscuri angeli in apprensione per sondarci con più precisione

Con la mano li puoi salutare tutto il mondo non può più bastare a schermare la tua posizione a criptare la tua opinione Con la mano li puoi salutare in segreto ti sanno ascoltare come angeli in ricezione con microfoni di precisione.

Per saperne di più ho trovato questi sito:
http://www.tmcrew.org/privacy/caq/sorvegli.htm



Nausicaa - 5-12-2004 at 10:04

Leggendo il libro Performing Media, sono rimasta molto colpita dal progetto teatrale "Laundrette-soap"...trovo davvero innovativa e dinamica l'idea di una soap-opera "sparsa" in una città kiamata a interagire con la storia.
Sarebbe un'esperienza interessante ripeterla, magari con noi ragazzi dello STAMMS autori di vari copioni da proporre, riguardanti tematike diverse...Sarebbe un lavoro creativo ke ci permetterebbe anke di agire in modo pratico.

Nausicaa - 5-12-2004 at 10:06

Vorrei qualke kiarimento sul concetto di Infosfera....

cubA&Naima - 5-12-2004 at 10:45

Quota:
Originariamente scritto da tinkerbell

Esistono tecnologie e mezzi in grado di garantire il controllo sulla vita di chiunque, dovunque. In un immaginario solo parzialmente fantascientifico la rassegnazione allo stato di sorveglianza perenne trasfigura la presenza di microfoni, obbiettivi, satelliti spia nella più confortante immagine dell'angelo custode.







La privacy è ormai la piu grande utopia della storia...!
Se ci pensiamo a fondo ci vengono i brividi..non è solo la rete che ci controlla, sorveglia, ma tutto intorno a noi.
Pensiamo un pò a quante telecamere ci sono sparse per le strade, a "protezione" di banche, uffici postali, tabaccherie supermercati e negozi vari. queste telecamere registrano...registrano e registrano...
Pensiamo ad esempio alla piu banale delle cose: tutti (o almeno la maggiorparte di noi) abbiamo una tessera della videoteca...la usiamo, ci prendiamo una videocassetta o un dvd e il tutto viene registrato in questa "piccola card", tracciando il nostro profilo psicologico..eh sì dai film che vediamo, capiamo chi siamo, come la pensiamo e dove vogliamo andare!
E' come se stessimo sempre in un "Reality Show"...con tutti questi occhi puntati addosso! e in proposito segnaliamo un film (pensiamo che lo abbiano visto tutti) : "the Truman Show"; e una frase di una canzone:
"vorrei andare lontano, piu in alto degli occhi che scrutano dentro il mio nome, s'infiltrano".

consiglio: se pensiamo troppo a tutto questo, si diventa paranoici, l'importante è vivere la tecnologia nel migliore dei modi e con lo spirito giusto. Rimane comunque il dubbio sul fatto che tutta questa tecnologia ci sia stata data per essere veramente al nostro servizio oppure se questa non serva altro ad avere un maggiore controllo su di noi!?

tinkerbell - 5-12-2004 at 11:04

bellissimo "the truman show".....

certamente la tecnologia è stata creata per renderci la vita più facile...è il suo modo sbagliato di usarla che ci ha rovinato...pensiamo a internet! possiamo accedere a infinite informazioni con un semplice click a vantaggio della nostra cultura..ma tra queste pagine si nascondono cose terribili..,mi vengono subito in mente i siti di pedofilia, tanto per fare un esempio...

cubA&Naima - 5-12-2004 at 11:11

Quota:
Originariamente scritto da ANDREA MOLEO.82
E’ forse possibile, col passare del tempo, l’assimilazione nel nostro linguaggio scritto di quelle parole contratte (cmq-x’-xrò) ampiamente usate nella scrittura multimediale? Verranno anche accettate dai letterati e dai più convinti tradizionalisti?.....


la tentazione è veramente forte....lasciarsi andare e scrivere come facciamo sempre, quando ci mandiamo un sms o mms, quando ci mandiamo un' e-mail tra amici ecc...lasciarsi andare e cominciare a scrivere come "parliamo"... ma la nostra lingua è talmente bella..ricca di tutte le sue sfacettature, ricca delle sue emozioni, ricca delle sue sensazioni; una lingua affascinante...(Naima: mi piacerebbe conoscerla veramente a fondo, sapere il reale significato di ogni parola...).
sarebbe veramente un peccato perderla!..ne abbiamo persa fin troppa!
E' bene però non fossilizzarsi solo sulle belle parole...siamo convinti che ci sono occasioni per tutto...ci saranno occasioni in cui potremmo usare la nostra cara tradizionale lingua italiana...e ci saranno occasioni che ci dovremmo necessariamente mostrare il nostro linguaggio informale, anche solo per il semplice fatto di sembrare umani :-)
quindi orizzonti allargarti a entrambe le soluzioni!!!!

giocare l'infosfera x non essere giocati

carlo - 5-12-2004 at 11:34

Quota:
Originariamente scritto da Nausicaa
Vorrei qualke kiarimento sul concetto di Infosfera....


è un neologismo
credo di averlo tratto da alcuni scritti di Franco Berardi
non ricordo neanche
è un termine che ho fatto mio da molto tempo

è la sfera delle informazioni che ci avvolgono

è l'atmosfera che viviamo
una condizione da giocare x non essere giocati

Abitare la rete!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

ANDREA MOLEO.82 - 5-12-2004 at 19:40

Attualmente l’occupazione principale della maggior parte dei “nostri” anziani (e non solo) è guardare la Tv…….un pacchetto di comunicazioni monodirezionali, che spesso “atrofizzano” la mente dello spettatore con una miriade di luoghi comuni ed informazioni plagianti e carenti in pluralismo…….grande, grandissima pecca del tubo catodico: propinarci IL PUNTO DI VISTA (spesso il solo e indiscutibile) a dispetto di una società sempre più dinamica.
Ho menzionato gli anziani perché mancano di dimestichezza con la multimedialità, vedendola scomoda e subdola , non al passo con i loro tempi.Sembra che si siano fossilizzati e rassegnati alla NON-INTERAZIONE, ad essere destinatari e mai partecipi della cultura e della quotidianità.
Non sarebbe bello se invece imparassero anche loro ad abitare la rete e a considerare la tecnologia un “PUNTO DI VITA” più che un punto di vista?

tutto bellissimo...ma i costi!

cubA&Naima - 6-12-2004 at 15:33

tutte le modalità di connessione alla rete applicate alla telefonia mobile sono davvero interessanti e pratiche...a parte il WAP! chiunque abbia provato ad usarlo si è reso conto della inutilità e della nullità di questo servizio, e addirittura con costi eccessivi! attualmente (Naima) mi collego a internet tramite GPRS...l'unico svantaggio la lentezza di trasmissione dei dati..compensata però dalle offerte promozionali mensili da parte dei vari gestori di telefonia mobile...infatti le diverse compagnie offrono il servizio GPRS al costo di 20 euro (chi più, chi meno) al mese con un interscambio di byte sufficiente a non rimpiangere i soldi spesi... Certo agli amanti del file-sharing non conviene.... ma a chi piace navigare in libertà va benissimo!!!!
presto proveremo la nuova tecnologia UMTS, stiamo aspettando che i costi di connessione calino un pò...
tutto il resto (Wi-fi) soprattutto qui nel profondo sud è ancora un sogno!

Il digitale terrestre

cubA&Naima - 6-12-2004 at 17:19

"Rendere caldi i mezzi di comunicazione, usandoli, per non farsi usare, come accade con la televisione"

Certamente vero, ma proprio dalla televisione una risposta ( almeno in teoria) arriva...
Il digitale terrestre potrebbe essere un buon modo per consumare e produrre informazione.... certo allo stato attuale è un pò impensabile, ma lavorandoci su e mettendoci tanta buona volontà e impegno grazie alle sue "proprietà interattive" si potrebbe veramente giungere a un nuovo modo di fare informazione...censura permettendo!...ma alla fine non si può sempre essere pessimisti!!!!!:-)

umts

gluaj - 6-12-2004 at 19:13

attendo con ansia che esca il cellulare UMTS di wind(e' già uscito al nord e centro),anche se so che quando arriverà nn si potrà sempre videochiamare a causa del segnale che nn sarà limpido dovunque.inoltre credo che con la videochiamata si sia arrivati all'apice della tecnologia mobile!

il Mezzogiorno resta Mezzogiorno

cubA&Naima - 7-12-2004 at 09:29

Le nuove tecnologie e la loro fruibilità potenziale aperta a tutti avrebbero dovuto restringere quella forbice che segna il gap tra nord e sud...ma ciò non è successo....almeno per il momento. Per chi ha la possibilità di spostarsi frequentemente fra Milano e Lecce, salta subito agli occhi in maniera lampante la forte differenza fra queste due aree geografiche della nostra nazione. Noi in particolare che per lavoro e per passione abbiamo a che fare con la musica e in special modo con tecnologie e software applicati ad essa, rimaniamo sempre più stupefatti di questo gap. A milano l'utente medio lavora tranquillamente su Logic 5.6 (si è arrivati alla versione 7.0 esclusivamente per Mac) mentre a Lecce questo programma è quasi un perfetto sconosciuto. Nasce così una specie di nuova Babilonia, dove ci si scontra con il problema di trovare un linguaggio comune per la condivisione di files wave. E' inutile nascondere che il sud è sempre un passo indietro....pensiamo per esempio alla differenza di copertura di rete di segnali come UMTS, linea 3....fenomeni come il net-attivismo, il copyleft o il wiki dovrebbero stringere sempre più questa forbice, ma ciò non accade...forse siamo di fronte a quello che è significativo considerare come il neo-analfabetismo.

tabbia - 15-12-2004 at 18:18

la carovana è oltre la fortezza...
ci puoi seguire su http://www.oltrelafortezza.net ...
ti aspettiamo...

orme sulla sabbia

eVad - 15-12-2004 at 19:23

le orme lasciate da un sogg o una comunità su un percorso, in realtà cosa dicono di quel sogg o comunità? credo solo numeri. questi, dicono qualcosa? credo di no. il nodo è sempre intorno ad una interpretazione. ma quali strumenti abbiamo per interpretare le orme degli altri. poche credo. non abbiamo una memoria collettiva cosciente. c'è forse tra una pagina web ed un'altra, un blog e un altro, ma questa è solo produzione di altri dati. una comunità invece è il frutto di un'empatia, più che di dati condivisi. però l'empatia è live. esiste solo dal vivo. come dire... la differenza tra scopare e fare l'amore.
che ne dite?

antropizzare la rete

carlo - 15-12-2004 at 22:24

Quota:
Originariamente scritto da eVad
le orme lasciate da un sogg o una comunità su un percorso, in realtà cosa dicono di quel sogg o comunità? credo solo numeri. questi, dicono qualcosa?
<<<
sono segni
e dicono...
lasciano il segno
eccome,
secondo me
<<<

credo di no. il nodo è sempre intorno ad una interpretazione. ma quali strumenti abbiamo per interpretare le orme degli altri. poche credo. non abbiamo una memoria collettiva cosciente. c'è forse tra una pagina web ed un'altra, un blog e un altro, ma questa è solo produzione di altri dati.
<<<
il fatto è che sono convinto che la rete possa essere concepita come un nuovo spazio
si lasciano tracce
si creano relazioni
al di là della fisicità
e di tante altre questioni organiche

dopotutto è già successo
con le scritture espistolari
c'è chi ha pianto (lacrime organiche)
leggendo lettere emozionanti...
ma
senza fisicità condivisa
<<<


una comunità invece è il frutto di un'empatia, più che di dati condivisi. però l'empatia è live. esiste solo dal vivo. come dire... la differenza tra scopare e fare l'amore.
che ne dite?


ripeto

non sono d'accordo che l'empatia sia solo fisica
basata solo sulla presenza

l'amore si scambia in tanti modi

accettare l'idea che si possa antropizzare
anche la rete
è il mio assunto
lasciando l'impronta dell'uomo anche in quegli spazi

è un passo che credo valga la pena fare

anche se vi sono milioni di soggetti disincantati o ignoranti che pensano che tutto questo sia un parlare al vento

informatizzare l'uomo

eVad - 16-12-2004 at 19:54

forse siamo d'accordo sul fatto che il linguaggio di cui stiamo trattando è vincolante... "il medium è il messaggio", giusto? bene, allora forse per raggiungere l'antropizzazione è il caso prima di conoscerlo questo metacodice (e anche su questo siamo d'accordo), poi esercitare una continua pressione perchè questo sia a servizio dell'uomo. il soggetto informatizzato, altrimenti, è l'ennesima ideologia alienante. però per far questo dovremmo studiare i linguaggi di programmazione e quelli deglli applicativi, insieme a platone e aristotete, cartesio, kant, hegel, marx, brecht, einstein, pirandello e freud etc etc... insomma si tratta di rimmettere in gioco tutto. ok! facciamolo, ma qualcuno mi dia il tempo per farlo. e già che c'è anche uno stipendio.
"giovane di bell'aspetto, automunito, disposto a passare la propria vita a studiare al minimo salariale, offresi!"
una provocazione? no!

ps. al the beach ad un certo punto qualcuno ha parlato dell'uomo di vitruvio... beh, che ne dici della versione post moderna che ho allegato?

vitruvio moderno copia.jpg - 505kB

l'uomo non è al centro del mondo

carlo - 16-12-2004 at 22:42

Quota:
Originariamente scritto da eVad
forse siamo d'accordo sul fatto che il linguaggio di cui stiamo trattando è vincolante... "il medium è il messaggio",
(...)ps. al the beach ad un certo punto qualcuno ha parlato dell'uomo di vitruvio...

<<<
ero
io
l'ho inserito in questo ragionamento:
l'uomo non è al centro del mondo
come ci hanno fatto credere
ne è una componente
e non può controllare la natura...
e nè tantomeno la dimensione artificiale...
vedi qui
http://www.teatron.org/id3/interaction.html
<<<

beh, che ne dici della versione post moderna che ho allegato?

l'allegato s'è perso...
dev'essere in .jpg

l'immagine dell'Uomo di Vitruvio

carlo - 18-12-2004 at 15:21

moderno (post)

come sottolinea Evad
che m'ha mandato l'immagine che ora inserisco

vitruvio moderno (post).jpg - 66kB

tecnologia

gluaj - 23-12-2004 at 22:11

dove arriveranno ma soprattutto come diventeranno i computer?.......e i cellulari?.......me lo chiedo spesso e non sono l'unico.

csi

eVad - 30-12-2004 at 18:15

mi trovo a sfogliare la pagine del forum e contemporaneamente ad ascoltare i csi.
il testo che inserisco di seguito ¨¨ forse la risposta migliore che mi viene alla domanda del post precedente...
ah, buon 2005.

"Forma e Sostanza"

Conosco le abitudini e i suoi i prezzi
E non voglio comperare n§Û essere comprato
Attratto fortemente attratto
Civilizzato su civilizzato
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Soddisfazione Signore

Conosco le abitudini e i suoi prezzi
E non voglio comperare n§Û essere comprato
Attratto fortemente attratto
Civilizzato su civilizzato

Uno sguardo pi§ë puro sul mondo che la civilt§Ñ §Ú ora, pagando
Decidi: cosa come quando

Comodo ma come dire poca soddisfazione
Comodo ma come dire poca soddisfazione
Soddisfazione Signore

Voglio ci¨° che mi spetta lo voglio perch§Û mio m'aspetta
Voglio ci¨° che mi spetta lo voglio perch§Û mio m'aspetta

Ventiquattromilapensierialsecondofluisconoinarrestabili
Alimentando voglie e necessit§Ñ

Voglio ci¨° che mi spetta lo voglio perch§Û mio m'aspetta
Voglio ci¨° che mi spetta lo voglio perch§Û mio m'aspetta

2005

gluaj - 2-1-2005 at 18:33

buon anno a tutti con la speranza che questo sia un anno colmo di innovazioni nelle tecnologie mobili ed interrattive...ma dove arriveremo?!

Rispondo al dubbio di Gluaj

antonaci elena - 7-1-2005 at 10:46

TextNon preoccuparti, c'è ancora qualcuno che ha il coraggipo di dire che non ne capisce un tubo di queste cose e fa fatica ad adattarsi.. Però lo fa perchè altrementi può essere"discriminato", giusto? Dico a voi che vi siete improvvisati tutti ingenieri...Sono contenta per voi..Io però vorrei sapere cosa ne pensa il Prof...

Quanto è veritiera la scrittura connettiva?

antonaci elena - 10-1-2005 at 08:17

TextBhè, la scrittura connettiva è sicuramente una grande forma di comunicazione, non lo metto in dubbio, ma a volte non è proprio così veritiera come vuole far sembrare. Secondo me il fatto di poter scrivere ininterrottamente quello che si vuole, da libero sfogo alla fantasia e non sempre si finisce col dire la verità o essere del tutto cortesi. Sono tante le storie che senti ciattando, ma quante sono vere? Fino a che punto questa "scrittura connettiva" crea rapporti umani solidi? D'accordo se si usa per lavoro e spedizioni,( certo per chi si fida a far girare il denaro, perchè comunque è comodo e veloce...)però non credo molto alla possibilità che ciò diventi un modello di interazione assoluta negli uomini. Per fortuna ci si incontra ancora in giro e ci si telefona...Meglio i rapporti umani, anche se personalmente sono costretta ad usare il PC per lavoro e corrispondenze troppo distanti...A presto!
P.S. Lei prof. pensa che io sia prevenuta a pensarla in questo modo?

luogo di falsa coscienza

carlo - 10-1-2005 at 09:03

Quota:
Originariamente scritto da antonaci elena
(...)
Meglio i rapporti umani, anche se personalmente sono costretta ad usare il PC per lavoro e corrispondenze troppo distanti...A presto!
P.S. Lei prof. pensa che io sia prevenuta a pensarla in questo modo?


è il solito problema di vivere la nuoica condizione di comunicazione come qualcosa d'estraneo alla sfera sensibile
di ciò che definiamo umano...

è solo un problema di consapevolezza

sono il primo a riconoscere che esiste un pericolo andate a vedere il forum su PopWar ( ma ne parlo ampiamente nel libro)
eppure allo stesso tempo sono convinto che la comunicazione on line ci possa emancipare dall'impasse di comunicazioone del nostro tempo così dominata dai mass-media

internet è my media
libera soggettività e stimola l'interconnessione umana

ma è tutto da creare con le buone volontà
senza queste qualsiasi conversazione o telefonata o riunione è luogo di falsa coscienza
dal vivo come on line

Gaming on line e SMS

antonaci elena - 10-1-2005 at 15:35

Sono vicina alla realtà dei videogames.In famiglia sono totalmente dipendenti da Playstation e Pc. Credo che non sia un bene la troppa vicinanza dei ragazzini a questa alta tecnologia, anche se è sorprendente la qualità cinematografica delle consolle e la resa e simulazione delle situazioni e dei luoghi, io stessa rimango incantata! Senza far luoghi comuni, perchè tutti sappiamo quanto schifo giri in rete, c'è da pensare a cosa creerebbe un gioco on-line... Potrebbe essere istruttivo per quanto riguarda una maggiore interattività, anche fra bambini di nazionalità diverse. Sicuramente c'è da pensare a una apertura mentale del ragazzino al mondo , ma ci vado lo stesso con i piedi di piombo perchè molte potrebbero essere le problematiche...I ragazzini sono già abbastanza presi dai giochi quando sono da soli, la scoperta di un gioco in rete non potrebbe provocare troppa dipendenza? Essere eccessivamente vincolati dalle macchine non fa che renderci sempre più automi, quindi scusatemi se ho qualche dubbio al riguardo... Per quanto riguarda gli SMS, sono si convinta che siano una delle espressioni di un nuovo mondo in forte sviluppo, infatti stanno nascendo nuovi eventi comunicativi, che vanno però rivisti per essere magari un po' più utili...Gli aiuti umanitari sono un grosso esempio di voler sfruttare al meglio l'automatismo degli SMS e MMS! A presto...

PERFORMING MEDIA A SETTIMO TORINESE

carlo - 31-1-2005 at 15:12

L’8 febbraio presso la Biblioteca Multimediale di Settimo Torinese alle ore 15, nell’ambito del progetto Trovarsinrete ( http://www.trovarsinrete.org ) per il 2005, è programmato il seminario di studio su “Performing Media: l’impatto sociale dei nuovi media”.

Interverranno
Riccardo Ferrari, direttore della Biblioteca Civica e Multimediale di Settimo Torinese;
Eugenio Pintore,Settore Biblioteche Regione Piemonte
Giovanni Ferrero, presidente del CSP e di Top-ix
Carlo Infante, autore del libro "Performing Media. La nuova spettacolarità della comunicazione interattiva e mobile" (Novecento::libri)

questo forum
sarà utilizzato durante l'incontro
da alcuni giovani discussant che alimenteranno il dibattito

x chi non avesse letto il libro ecco in attach un contributo utile alla discussione



Allegato: Nomadismo e my-media.rtf (60kB)
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Riflessioni..

gattuzza - 3-2-2005 at 10:28

Leggendo il libro, mi è subito saltata all'occhio una frase che ha suscitato in me una qualche reazione.
Questa frase(pag 56), in realtà è una domanda che riguarda i termini in cui l'uomo si può mettere in gioco nella dimensione del virtuale.
A proposito di questo, ho tratto alcune considerazioni: se è vero che tutto ciò che ci circonda non è altro che uno stimolo elettrico destinato al nostro cervello(e di questo fanno parte colori, sapori, odori, sensazioni tattili ecc..),allora la realtà virtuale è a sua volta un'ambiente reale tanto quanto quello in cui viviamo, perchè noi entriamo in contatto con essa nello stesso modo con cui siamo in contatto col mondo che ci circonda, (Secondo me ora stiamo vivendo, nei confronti del virtuale, una situazione simile a quella che può vivere un bambino che è ancora nella pancia della mamma. Lui riceve già stimoli sonori e tattili, ma solo attraverso la madre e tutto quello che sente è ovattato). Interpretando questo pensiero al contrario, allora si può dire che anche la realtà virtuale può essere modificata secondo gli stimoli elettrici che noi produciamo(ricordando che anche la paura è uno stimolo elettrico-ormonale e i cani ne sono la prova).
Che cosa ne pensi tu?
Valentina.

i principi dell'interattività e i linguaggi propriocettivi

carlo - 6-2-2005 at 11:58

Quota:
Originariamente scritto da gattuzza
Leggendo il libro, mi è subito saltata all'occhio una frase che ha suscitato in me una qualche reazione.

>>>
non so è questa...
che prendo e rilancio qui

La dimensione elettronica ispira sentimenti astratti e freddi ma è possibile, secondo le intuizioni di Marshall McLuhan, “surriscaldare il medium”, far accadere qualcosa che coinvolga la nostra sfera esistenziale, fisica.
L’ambiente digitale può essere quindi contemplato come un nuovo spazio-tempo con cui interagire, inventando forme nuove di relazione (Interaction Design) che vanno oltre l’ergonomia del rapporto uomo-macchina per affermare i gradi di libertà del corpo in azione attraverso le interfacce.
Il fatto che l’interfaccia grafica di uno schermo interattivo possa essere quindi concepita come una soglia d’entrata in un ambiente digitale, entro cui fare esperienza, è decisivo per aprire un fronte di riflessione culturale sul futuro della Società dell’Informazione che si sta delineando e che vedrà i più giovani protagonisti. E’ vitale investire attenzione su questo, per non correre il rischio di ritrovarsi in un mondo indotto: un mondo dove quei giovani, senza la formazione adeguata, rischiano di cliccare a vanvera, in un automatismo psichico che non prevede raccordi psicologici, cognitivi ed emozionali.
Traslare, ad esempio, il concetto di ergonomia dal design d’interni (dalla sedia al volante) all’interaction design teso a progettare il rapporto che intercorre tra la nostra percezione e la nostra azione e gli oggetti e gli ambienti digitali è indicativo in tal senso.
<<<

(...)
ho tratto alcune considerazioni: se è vero che tutto ciò che ci circonda non è altro che uno stimolo elettrico destinato al nostro cervello(e di questo fanno parte colori, sapori, odori, sensazioni tattili ecc..),allora la realtà virtuale è a sua volta un'ambiente reale tanto quanto quello in cui viviamo, perchè noi entriamo in contatto con essa nello stesso modo con cui siamo in contatto col mondo che ci circonda

<<<
si
è come il sogno
o per altri versi
un romanzo, uno spettacolo, un film
è realtà quasiasi condizione in cui i nostri sensi sono attivi
<<<

(...) si può dire che anche la realtà virtuale può essere modificata secondo gli stimoli elettrici che noi produciamo(ricordando che anche la paura è uno stimolo elettrico-ormonale e i cani ne sono la prova).
Che cosa ne pensi tu?
Valentina.


<<<
è solo una questione d'interfacce...
e di progetto autorale:
se una realtà virtuale è stata pensata per essere modificata da un utente-spettatore,
certo

e così qualsia artefatto che sviluppi in questo senso i principi dell'interattività

mi fai pensare poi a come nella vita queste possibili interazioni possono essere possibili solo se si trovano i modi x intenderci...
così come con gli animali...
non basta il linguaggio, il buon senso delle parole, ma anche il campo magnetico espresso da un corpo rilassato e non teso...
e quello che io definii a suo tempo i linguaggi propriocettivi

quelli prodotti dall'informazione elettrica dei nostri muscoli

ricordi?

gattuzza - 6-2-2005 at 20:42

Secondo me se si potesse arrivare a interagire con una realtà virtuale anche attraverso il linguaggio propriocettivo sarebbe un gran bel passo avanti..
sempre tenendo conto che questo tipo di linguaggio è involontario..
Secondo me tra noi e una possibile realtà virtuale c'è ancora una sorta di muro, dettato (se ben ricordo) dal primo assioma della comunicazione, e cioè che è impossibile non comunicare. Questo implica che si dovrebbe, (in un contesto come potrebbe essere l'interazione uomo-schermo), far entrare in gioco tutti quei comportamenti e linguaggi che non sono razionali e direttamente decisi da noi...(tanto per fare un esempio, il calore che emaniamo)...ma come?

progetto esame ied kynoi

little_daisy - 8-2-2005 at 14:10

per iniziare questo è il link
del progetto d'esame del gruppo kynoi

"No body run, Yes Mind Fun"
progetto che nasce dall'illuminazione avuta nella lettura del libro....dalle Smart Tag e tecnologia BLueTHooT, del caro DIGITAL STORYTELLING .... W ipermedia!!!grazie CARLO!!!

marghe

LINK PROGETTO
http://kynoi.it/varie/index.htm


little_daisy - 8-2-2005 at 14:12

ops...scusate il disguido

http://kynoi.it/varie/index.htm

pronti per giocare?

Psyco - 8-2-2005 at 14:24

mi riallaccio al discorso di little_daisy

EDUTAINMENT (pag.126)
ecco la parola chiave che ci è servita per concepire una nuova forma di interazione ludica con la città.

Utilizzare il multimedia come filo conduttore tra l'aspetto educativo e l'intrattenimento creativo ci è sembrata una buona proposta linkata dal libro.

"NO BODY RUN, YES MIND FUN"
un gioco di squadra per riscoprire i luoghi della torino tecnologica, basato sulle semplici regole della "caccia al tesoro"....

su, giochiamocela questa tecnologia!!!!

=))))))



mind.jpg - 45kB

Otherside - The Tangent Reality

xander - 8-2-2005 at 15:08

Il progetto dell'esame di Performing Media del gruppo composto da:

Alessandro Durando
Gabriele Valenzano
Laura De Francesco
Gregor Baumgartner
Valerio Bellone

Presto sarà presentato in una nuova veste grafica, abbiate pazienza per adesso!!! Byez!

Xander D.

http://www.defdesign.it/index.html

mediatir

Maccosa - 8-2-2005 at 16:06

Ricordo a tutti che è attivo il sito di presentazione del progetto MEDIATIR degli studenti dello IED do Torino:

http://www.irdesign.it/mediatir

oltre ad una proposta di utilizzo alternativa dello stesso device

http://www.irdesign.it/mediatirile/

LINK A DJB

gattuzza - 8-2-2005 at 16:12

ecco il link al progetto di Data Juke Box:


http://valentina_picco.ied-idk.net/index.htm

Chicca - 8-2-2005 at 20:22

Leggendo il libro sono rimasta colpita dal confronto tra il sistema Cave e la caverna di Platone, secondo il mio modesto parere azzeccatissimo. Nella caverna di Platone gli uomini credevano che le ombre proiettate sulla roccia rappresentassero la realtà, così come noi cerchiamo di ricreare una sorta di realtà immaginaria, con le nuove tecnologie, mi riferisco ad esempio agli oggetti ideati dal gruppo "Otherside - The Tangent Reality"(... geniali...). Questo concetto di realtà virtuale mi affascina parecchio, mi piacerebbe poter approfondire l'argomento, non solo per quanto riguarda i giochi, ma in generale.
Mi può consigliare qualcosa?

Federica

chat 3d

carlo - 8-2-2005 at 21:09

Quota:
Originariamente scritto da Chicca
Leggendo il libro sono rimasta colpita dal confronto tra il sistema Cave e la caverna di Platone, secondo il mio modesto parere azzeccatissimo. Nella caverna di Platone gli uomini credevano che le ombre proiettate sulla roccia rappresentassero la realtà, così come noi cerchiamo di ricreare una sorta di realtà immaginaria, con le nuove tecnologie, mi riferisco ad esempio agli oggetti ideati dal gruppo "Otherside - The Tangent Reality"(... geniali...). Questo concetto di realtà virtuale mi affascina parecchio, mi piacerebbe poter approfondire l'argomento, non solo per quanto riguarda i giochi, ma in generale.
Mi può consigliare qualcosa?

Federica

il miglior libro da leggere in questo senso
è Realtà Virtuale di Rheingold (Baskerville)
trovi qualcosa d'interessante anche nel mio libro precedente
"Imparare giocando"(Bollati Boringhieri)

ci sono in campo diverse altre piste
una di queste
decisa,emnte + ludica ma densa di potenzialità
riguarda le CHAT 3D
qui trovi un link
http://www.chat3d.it/
lo scorso anno a cagliari curai un convegno su questo aspetto del virtuale
trasposto nell'ambito della comunicazione on line

Ciube - 8-2-2005 at 21:26

"NO BODY RUN, YES MIND FUN"
nasce fondamentalmente come un gioco. Uno degli aspetti molto propositivi del libro è stato il voler ribadire che imparare giocando è sempre la strada piu rapida e intuitiva. Far digerire all utente un flusso di Tecnologia che avanza in continuazione significa trovare il modo migliore per renderlo piu piacevole, amichevole...quindi creare una specie di intrettenimento che è anche intrattenimento educativo. La parte piu interessnte del flusso del lavoro è stato il trovare le locazioni urbane in cui contestualizzare il gioco... da qui sento l'esigenza di chiederti come Torino sta affrontando questa sfida teconologica(parlo digli smart tag, blu toot wifi utilizzo intelligente di sms ecc ecc) rispetto alle altre città?... e quando parlo di torino, parlo a livello generale dai piccoli ai grandi contesti.

NoBodyRunYesMindFun

Victor - 10-2-2005 at 10:03

Si in effetti è proprio il mio sogno, perchè quà si corre troppo (pensato anche come nobody, "nessuno corre").

Per usare una frase di Cain "Fermate la tecnologia, voglio salire", ma io qualche volta vorrei scendere.

Alla fine del discorso sconclusionato la domanda è:

Saremo noi a disegnare il passo successivo di qeusta evoluzione?? In che modo?

http://enrique.barbeito.org/img/evolucion.jpg

WI.S.H.!

carlo - 10-2-2005 at 10:37

Quota:
Originariamente scritto da Ciube
"NO BODY RUN, YES MIND FUN"
nasce fondamentalmente come un gioco. Uno degli aspetti molto propositivi del libro è stato il voler ribadire che imparare giocando è sempre la strada piu rapida e intuitiva. Far digerire all utente un flusso di Tecnologia che avanza in continuazione significa trovare il modo migliore per renderlo piu piacevole, amichevole...quindi creare una specie di intrettenimento che è anche intrattenimento educativo. La parte piu interessnte del flusso del lavoro è stato il trovare le locazioni urbane in cui contestualizzare il gioco... da qui sento l'esigenza di chiederti come Torino sta affrontando questa sfida teconologica(parlo digli smart tag, blu toot wifi utilizzo intelligente di sms ecc ecc) rispetto alle altre città?... e quando parlo di torino, parlo a livello generale dai piccoli ai grandi contesti.


sono convinto che lo sviluppo urbanistico futuro riguarderà sempre + la dimensione immateriale delle telecomunicazioni offerte come servizio pubblico
come infrastruttura civile
come gli acquedotti e gli elettrodotti
che portano acqua e luce nelle case

quando arriva acqua e luce c'è civiltà altrimenti ahi ahi

ma non bastano + i cavi
e nell'infomobilità il salto di qualità

in questo senso si eviterà di rannicchiarci davanti ai desktop (come nell'immagine chiara ma pessimista offerta da victor)
o di fare i polli d'allevamento nei call center
magari davanti a tanti schermi muy interattivi

no
dobbiamo muoverci e inventare nuove interazioni sociali nel territori
always on
sempre connessi
con sempre + gradi di libertà
però

sfuggendo al controllo
anzi ribaltandone la logica come ha suggerito ieri Rodotà
il garante della Privacy
davanti ad un Parlamento attonito e incolto

in teoria a Torino
si sta facendo qualcosa
hanno promosso
già da tempo
un consorzio Torino Wireless
ma le logiche sono ancora vecchie
c'è molto da fare

si
da fare
e da desiderare...
WI.S.H.!

Victor - 10-2-2005 at 19:26

>quando arriva acqua e luce c'è civiltà altrimenti ahi ahi

No aspetta, questo non è vero...
secondo me un conto è la civiltà un conto è il progresso. Acquedotto e luce sono progresso.

Civiltà può esserci anche senza progresso...

o no???

le pari opportunità di accesso al sistema informativo

carlo - 10-2-2005 at 22:20

Quota:
Originariamente scritto da Victor
>quando arriva acqua e luce c'è civiltà altrimenti ahi ahi

No aspetta, questo non è vero...
secondo me un conto è la civiltà un conto è il progresso. Acquedotto e luce sono progresso.

Civiltà può esserci anche senza progresso...

o no???


certo che con le parole si rischia di giocare un minuetto

cerchiamo invece il senso reale della questione

per civiltà
in questo caso intendo il principio che sta alla base della convivenza civile
oggi

garantire acqua e luce è un valore incontrovertibile perchè si raggiunga il livello essenziale di civiltà e buona vita

il concetto obsoleto di progresso (che per molti aspetti non amo) qui non c'entra

dilato quel concetto di civiltà fino ad abbracciare la possibilità d'accesso ai sistemi informativi
ed è una questione che non riguarda solo i nostri mondi ampiamente civilizzati
ma anche quei mondi che non hanno conosciuto i modelli di sviluppo che possono essere definiti industriali

gestire la comunicazione è un'opportunità per auto-organizzarsi

vai a vedere anche le dichiarazioni di Annan dell'ONU
a proposito del Digital Divide che trovi linkato
su http://todig.it
(o meglio ancora vai su http://www.parigo.it )


il pensiero olistico

Mimmo Capozzi - 2-3-2005 at 12:38

il termine olistico deriva dalla parola greca holos che significa "intero".

Il pensiero olistico è uno dei principi attivi della trasformazione antropologica nell'era digitale, esorcizzato da Galimberti che afferma:"prima non si pensava in modo analitico e sequenziale, ma olistico e globale, e oggi, grazie alla tv ed al computer, si torna a pensare in quel modo"

Non è altro che l'approccio cognitivo della sensorialità e della percezione audiovisiva, che Carlo auspica possa integrarsi con quello analitico, proprio del riconoscimento testuale.

L'ipermedia è in grado di coniugare le immagini con testi e suoni, stimolando il coinvolgimento emozionale, riducendo la distanza fra razionalità ed emozione.

L'apprendimento nella Società dell'Informazione comporta una tensione creativa, profondamente olistica che tende a stabilire un'armonia tra le dimensioni emotive, sociali, fisiche e spirituali, valorizzando l'interazione tra il corpo e lo spirito, alla ricerca dell'equilibrio interiore. Questo sottolinea anche la responsabilità dell'individuo del mantenimento del proprio benessere in relazione con l'ambiente sociale in mutazione.

in poche parole necessità di stabilire e mantenere un equilibrio tra individuo e ambiente

...CONSIDERAZIONI...

CIRO MASCIULLO - 9-3-2005 at 14:46

"Performing media è un concetto che non esiste, come tutte le parole nuove, definisce cose nuove"

Il mondo è un continuo divenire, nella nostra contemporaneità questo concetto è di una chiarezza
spiazzante; CAPIRE di questi tempi è di una complessità "multiforme".
Risulta imbarrazzante esprimere che la mia vita è in base alla technè...alla tecnologia
dalla penna con cui scrivo, ai miei occhiali...al mio portatile.
Ci scorre accanto, talvolta è con noi, talvolta dentro (si pensi a un bypass al cuore:una volta
si pensava che il cuore era il regno dell'anima), ci "estende".
"I limiti del mio mondo sono i limiti del mio linguaggio", è qui che il progresso tecnologico
espande la coscienza di questo nostro mondo, un'altra, nuova coscienza,
l'ennesima, necessaria ora e dimenticata quando sarà puntualmente smentita dalla storia...
in questo continuo divenire.

veronica - 16-12-2005 at 20:55

OGNI 18 MESI I COMPUTER RADDOPPIANO LE LORO POSSIBILITA: E NOI?
noi le dimezziamo...

veronica - 16-12-2005 at 21:21

"...il futuro di un Paese si misura sulla capacità del sistema di stimolare il potenziale creativo delle nuove generazioni..."
io però a volte ho la paradossale sensazione che più ci danno la possibilità di fare qualcosa e meno ne abbiamo la capacità.Mi spiego. Da quando è arrivata la tecnologia l'uomo può fare tutto. Può videochiamare, farsi svegliare da una caffettiera, giocare a scacchi con un londinese, parlare con un computer,osservare grazie ad un satellite la distruzione di un uragano...e quant'altro.Cose bellissime di cui io stessa ne ammiro la grandezza e di cui ormai non potrei più farne a meno.Ma a volte mi sembra che tutte queste possibilità che abbiamo di parlare, muoverci,giocare,agire ed interagire ci abbiano tolto quasi creatività...non siamo più capaci di imparare,cecare,fare qualcosa da soli.ormai cè tutto,abbiamo tutto e conosciamo già tutto..forse già da prima di nascere
Veronica M.

Ciao a Tutti!

Nerè - 11-3-2006 at 17:17

Salve Prof, le scrivo per sapere se per l'esame di Informatica Multimediale del 27 Marzo, i libri di riferimento siano: Imparare Giocando e Performing Media. Spero di ricevere sua risposta ringraziandola anticipatamente.

vai sul forum giusto!

carlo - 12-3-2006 at 00:53

Quota:
Originariamente scritto da Nerè
Salve Prof, le scrivo per sapere se per l'esame di Informatica Multimediale del 27 Marzo, i libri di riferimento siano: Imparare Giocando e Performing Media. Spero di ricevere sua risposta ringraziandola anticipatamente.


si
il forum su cui intervenire ( e da "studiare")
è qui
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=280

il problema della privacy

Sere - 17-3-2006 at 18:09

In “Performing Media” viene trattato il problema della privacy, fondamentale. A tal proposito vorrei parlare di un programma che secondo me la mette seriamente in pericolo: “Google Earth”.
Si tratta della possibilità di vedere ogni parte della Terra ( “earth”, appunto) via satellite, anche in tempo reale. La cosa spaventosa è che i luoghi che scegliamo di osservare si possono vedere da una vicinanza tale da rendere visibili non solo le città, ma addirittura le strade e le auto che vi circolano. Il che significa che spiare qualcuno diventa una bazzecola: possiamo vedere se la sua auto è parcheggiata sotto casa, e quindi seguire i suoi spostamenti.
Secondo me tutto ciò è, ripeto, spaventoso! Infatti questo è più grave del pericolo di essere tracciati attraverso le celle che captano i nostri cellulari: se non si vuole essere reperibili, in quel caso basta togliere la batteria. Nel caso di Google Earth non si ha scelta. Mi chiedo:è davvero possibile che non ci sia una normativa che regoli l'utilizzo di questi mezzi?

sguardo dal di fuori

carlo - 17-3-2006 at 18:30

Quota:
Originariamente scritto da Sere
In “Performing Media” viene trattato il problema della privacy, fondamentale. A tal proposito vorrei parlare di un programma che secondo me la mette seriamente in pericolo: “Google Earth”.

< prima di tutto è registrato e non da vivo!
quindi niente controllo
anche se non garba manco a me, alla fine dei conti, questo sguardo dal di fuori da parte dei satelliti militari americani

è x questo che ho inventato
http://www.glocalmap.to/
dagli un'occhiata
magari usalo...
e ne parliamo
<<<

Sere - 18-3-2006 at 16:33

Forse mi sbaglio, ma esiste una versione free di Google Earth, con immagini ferme, prese quindi in determinate ore, e una versione a pagamento con riprese "live". Ok, darò uno sguardo al suo link.

non esiste il LIVE

carlo - 18-3-2006 at 17:15

Quota:
Originariamente scritto da Sere
Forse mi sbaglio, ma esiste una versione free di Google Earth, con immagini ferme, prese quindi in determinate ore, e una versione a pagamento con riprese "live". Ok, darò uno sguardo al suo link.


no
non esiste il LIVE di Google Earth
sarebbe troppo perverso...
lo usano in Iraq x impallinare...
e dappertutto, certo, muy segretamente

Sere - 19-3-2006 at 15:17

Intanto tiro un sospiro di sollievo su Google Earth!!!
Ho dato un'occhiata al suo link su "glocalmap.to". Per fortuna la prima volta che l'ho visitato ho potuto usufruire di una connessione adsl, perché da quella telefonica tradizionale(che ho io) è abbastanza difficoltoso: la cartina non si apre completamente, si vedono soltanto i nomi delle vie e le crocette rosse ( e qui ci sarebbe da aprire una parentesi sul fatto che, nostro malgrado, siamo obbligati a tenerci sempre al passo con le nuove tecnologie, se non vogliamo rimanere tagliati fuori da tutto. Se esce l'ultimo modello di Play Station, tolgono dal mercato i cd di quella vecchia, e ti obbligano giocoforza a comprare quella nuova.."e io pago!"diceva qualcuno..).
Problemi tecnici a parte, devo dire che come primo impatto mi ha dato l'idea di una mappa animata che fa da cicerone, suggerendo anche alcuni consigli pratici e utili (in questa tale via occhio alle multe, qua si può parcheggiare gratis da quell'ora in poi, in questo locale si mangia benissimo, ecc.) per chi vuole visitare la città.
Il bello, però, è che sono gli abitanti ad alimentare ed arricchire la mappa; non è semplicemente un servizio messo a disposizione, magari, dal comune o dalla provincia.
Ecco perché credo che il progetto sia estremamente interessante soprattutto per chi partecipa alla vita della città, perché può lasciare la propria traccia.

performing media

vero 84 - 20-3-2006 at 18:18

Dopo aver letto il libro "Performing Media, la nuova spettacolarità interattiva e mobile", ciò che più mi ha colpito è la dimostrazione della diversità tra i computer e la televisione. Infatti, "quando guardiamo la televisione- afferma Infante- è il tubo catodico a <>. Il televisore crea un campo elettromagnetico in cui vengono modulati i nostri sensi e i nostri processi cognitivi".
Come sosteneva Mc Luhan,"la televisione ci massaggia facendo assorbire le informazioni".
E' un rapporto univoco quello che si instaura tra la televisione e gli spettatori, in quanto questi ultimi ricevono solo ciò che la televisione vuole far vedere.
Con l'utilizzo del computer, questo rapporto da univoco diventa biunivoco, dal momento che abbiamo la condizione dinamica dell'utente che può interagire con il sistema della comunicazione, lasciando il suo segno e abbandonando lo stallo psichico che regolarmente viene vissuto di fronte alla televisione.
Inoltre, quando si naviga in rete, la dimensione tattile del cliccare e penetrare strati e strati di informazioni è molto simile al processo multisensoriale del pensare.
VERO 84

sms e domotica

Sere - 21-3-2006 at 18:17

Pensando ai molteplici usi possibili degli sms, mi è venuto in mente la correlazione con la Domotica.
Il termine “Domotica” è un neologismo derivato dal francese “Domotique”, contrazione della parola greca “domos” e di “informatique”, vale a dire l’informatica applicata alla casa. La casa potrà informare il suo proprietario, ovunque esso sia, di eventuali anomalie, mediante l’invio di un messaggio SMS sul cellulare oppure mediante un’e-mail.
Un esempio di ciò è un robot, dalle fattezze di un piccolo dinosauro,che avverte i suoi padroncini con messaggi sms se qualcosa non quadra: se c'è odore di bruciato in casa o se sono entrati degli estranei, visto che è dotato di telecamere e di un naso elettronico che gli permette di fiutare un possibile incendio.
Anche il sistema di riscaldamento può essere controllato, magari un sistema che conosca i nostri orari e che quindi si accenda un ora prima del nostro ritorno, oppure che ci chieda con un messaggio sul cellulare a che ora torniamo per termoregolare le temperature delle stanze.

banryu_robot.jpg - 14kB

rispetto della privacy

vero 84 - 22-3-2006 at 12:22

In quest'era digiltale, in cui sarebbe facile, tramite sensori, controllare totalmente le persone, è opportuno difendere quanto più possibile il rispetto della privacy. E' sconvolgente, infatti, il fatto che la rete possa sapere "dove sei, con chi parli e cosa fai; può, attraverso i COOKIES (software che nel web rilevano le tracce della navigazione), elaborare il tuo profilo di consumatore". Fortunatamente oggi sono state inserite delle tecnologie biometriche che permettono l'identificazione biologica attraverso la scansione delle peculiarità d'accesso personale e protetto; accanto al CIO' CHE HAI( una smart card con un chip predisposto), al CIO' CHE SAI( la password), arriva il CIO' CHE SEI. Ovvero il riconoscimento del corpo.
VERO 84

imparare giocando

vero 84 - 24-3-2006 at 17:08

E' interessante la frase di Jeremy Rifkin:<< Si sta passando dall'homo faber della società industriale all'homo ludens, agile nel selezionare le informazioni per tradurle in valore>>.
Penso che possa essere anche interpretata come un venir fuori dalle omologazioni di qualsiasi genere, a cui la società industriale, a partire dal lontano "taylorismo", ci aveva abituati, per produrre appunto valore!!!
VERO 84

risposta a vero84

JoGeRiPa - 25-3-2006 at 12:17

Brutto vero?

Oramai siamo in un "Grande Fratello" universale! La cosa è già di per sè abbastanza inquietante, ma se ciò aggiungi il fatto che ODIO il Grande Fratello, probabilmente potrai immaginare come mi sento...
chiunque può sapere i miei gusti, ciò che faccio, quello che dovrei fare...è assurdo!

NON E' GIUSTO! :( >:(


IL SUONO DEL TEATRO

DIANA COSTA - 25-3-2006 at 19:17

Anch'io ritengo fondamentale l'ascolto, cioè la capacità di comprendere suoni e modi diversi di esprimersi sia individuali che corali. Tutti questi elementi oggi continuano a misurarsi nello spazio scenico dove tra i diversi soggetti si deve creare un rapporto armonico per comunicare allo spettatore le proprie emozioni musicali, vocali e mimiche. I cori greci o i cantastorie, predecessori dei testi scritti, mi fanno riflettere su come la tradizione orale abbia educato per prima le persone all'ascolto senza la verbalità dei personaggi le cui gesta venivano celebrate.
Oggi in una società sempre più ricca di mezzi e momenti virtuali gli unici spazi in cui si possa ascoltare e farsi ascoltare in un rapporto empatico rimane il teatro.

IL LUOGO DELLO SGUARDO

DIANA COSTA - 25-3-2006 at 19:55

Ho sempre considerato lo spettacolo teatrale come un prodotto artistico differente dagli altri, perchè è hic et hunc, qui ed ora, e dove la platea non è mai così a diretto contatto con chi agisce sulla scena. Per questi motivi anche molto distante dalle varie tecnologie in continua evoluzione.
Quest'estate però mi sono dovuta ricredere, dopo aver assistito allo spettacolo " Visioni in aria" di Isabella Bordoni, presentato nella rassegna " Sulle tracce di Dioniso" organizzato da Astragali-teatro con i quali ho collaborato per circa 8 mesi.
Durante la performance, l'attrice era immersa in un'atmosfera digitale: alle sue spalle venivano proiettate delle immagini, poi grazie all'utilizzo di un computer portatile produceva delle sonorità abbastanza suggestive e il microfono le modificava anche la voce. Non era distante da noi che assistevamo ad un' esperienza nuova.
Per cui credo che il teatro possa includere molte arti senza mai essere poco coinvolgente.

CITTADINI DEL FUTURO

DIANA COSTA - 25-3-2006 at 20:20

Dice Rifkin:"Si sta passando dall'homo faber della società industriale, all'homo ludens agile nel selezionare le informazioni per tradurle in valore."
E' importante ormai, con questa continua evoluzione dei media, non sentirsi incapaci ad affrontarli poichè non siamo degli esperti informatici, ma è necessario formare delle figure professionali che utilizzino in maniera creativa la comunicazione interattiva, nella ricerca di un approccio sempre più amichevole e coinvolgente con le reti.
Si ribadisce l'urgenza di attivare nelle scuole delle occasioni per superare l' idea che il computer è solo qualcosa di astratto e di tecnologico, separato cioè dalla dimensione sociale e culturale. Sarebbe necessario integrare le tradizionali materie didattiche con le potenzialità del digitale.

LAUDRETTE SOAP

vero 84 - 26-3-2006 at 14:27

Nel libro "Performing Media" vengono descritte varie esperienze artistiche che interagiscono con i sistemi digitali. Una di queste mi ha colpito particolarmente. Si tratta del progetto teatrale "Laudrette Soap" che prende avvio dal presupposto licenziamento dei protagonisti. Questi si interrogavano e si informavano sulla loro condizione di precariato, e lo facevano tramite i libri che leggevano su questo tema. Via internet ed sms sono circolate, secondo il principio della "comunicazione virale" non solo le informazioni ma anche le emozioni. Gli spettatori sono stati invitati a tenere acceso il cellulare, potevano ricevere dei messaggi non solo informativi, ma inerenti le vicende a cui avrebbero partecipato.
Uno dei punti cardine della vicenda è la vita messa in scena e in qualche modo venduta, o perlomeno affittata al migliore offerente da cercare in giro per la città.
L'altro tema vede il linguaggio come un virus, trattando del fatto che i sistemi della comunicazione rischiano di indebolire lo scambio interumano assordato dal rumore di fondo del flusso informativo a senso unico.
VERO 84

opinioni su performing media

-Lupin- - 26-3-2006 at 21:22

Caro professore,
ho letto con fervido interesse le prime parti del suo libro, nonostante la difficoltà nel comprendere alcuni passi, non possedendo le giuste conoscenze della terminologia della sua disciplina e dell’informatica in genere (spero in futuro di colmare questa mia lacuna).
Penso comunque che al giorno d’oggi, i nuovi media abbiano compiuto notevoli passi avanti nell’era del digitale, ma molti in dietro nello stato evoluzionistico umano e sociale in particolare. Credo che questo sia un problema di ampio raggio con il quale tutti dovremmo confrontarci. In più di 5000 anni di storia umana, la società si è sforzata di “educare”, in modo più o meno giusto, le masse, senza lasciarle in balia della tecnologia. Mi spiego meglio con un esempio: se è vero che nel Medioevo la cultura era per pochi, mentre la maggior parte della popolazione viveva nell’ignoranza, è anche vero che quei pochi privilegiati oltre a possedere i mezzi per la conoscenza (per esempio i libri), avevano anche degli insegnanti o comunque dei “maestri del sapere” che indirizzavano gli allievi verso un futuro ben preciso, senza lasciarli in balia di se stessi. Internet oggi fa questo! Esso lascia la gente in balia delle onde, un po’ come la Selva Oscura di Dante, e sempre più famiglie hanno paura di lasciare i propri figli soli a navigare in rete, perché potrebbero imbattersi in siti porno o diseducativi in genere.
Se un giorno comprenderemo appieno quali errori commettiamo lasciando la gestione delle tecnologie nelle mani degli informatici e dei mercanti, senza una sponda di riflessione teorica, pedagogica e sociale, forse riusciremo davvero ad avere delle risposte alle domande che ci poniamo grazie alla guida di un Virgilio che sicuramente non ci abbandonerà in una moltitudine di responsi che, per quanto chiari risulterebbero poco utili poiché le domande a cui rispondono sono ormai dimenticate.

Ancora complimenti per il libro prof. Ci vediamo domani ad Arnesano per l’esame.

l'interaction design dei motion capture

-Lupin- - 26-3-2006 at 21:43

Sono inoltre rimasto colpito da una delle tecniche di interaction design più utilizzate ultimamente nell'ambito dello spettacolo, ovvero i motion capture.
Questa particolare tecnica ha rivoluzionato in modo dinamico anche molti videogames a cui sono affezionato, ma se dovessi immaginare un futuro, mi piacerebbe utilizzare i sensori che rilevano il movimento direttamnte in casa mia. Sarebbe stupendo interagire con occhiali 3d in un ambiente virtuale che si materializza intorno a me. Tuttavia, mi rendo conto della difficoltà, se non dell'impossibilità per il momento, della realizzazione di questo progetto, in quanto l'ambiente domestico non fornirebbe le adeguate norme di sicurezza e la trasfigurazione di esso all'interno della macchina sarebbe alquanto complicata.

parola chiave 27/03/06

fiurita - 27-3-2006 at 11:42

salve professore, sono rita giannuzzi e questa mattina 27 marzo 2006 ho sostenuto l'esame con lei.
L'esame, però, non è ancora terminato perchè le dovrò inviare la parola chiave, riguardante il libro "performing media". Questo pomeriggio ci sarà l'incontro al museo castromediano, ma non potrò venire perchè lavoro, proverò lo stesso a svolgerlo.
la parola chiave: performing media è uno studio critico e riflessione filosofica sul linguaggio, sui metodi, sull'organizzazione interna.

performig media

ilenia82 - 27-3-2006 at 11:44

Performig media...Una continua Esplorazione...l'importante è imparare. Apprendere competenze in grado di affrontare gli scenari tecnologici in mutazione.HI-TOUCH:IL CONTATTO INTERATTIVO cioè il modo in cui rispondiamo alla tecnologia, una parte di me prova a seguire l'onda!c'è invece chi rimane alle vecchie tecnologie collaudate!

lucella - 27-3-2006 at 14:31

Ragazzi vi consiglio un sito molto interessante e utile proprio per vedere come l'avanzamento tecnologico, di cui tanto abbiamo parlato,si è rivestito di senso!!!

http://www.glocalmap.org

ANDATECI!E' PROPRIO BELLO!!
e bravo il nosrto prof!

risposta a lucella

JoGeRiPa - 27-3-2006 at 14:36

vero, vero...concordo pienamente! :D

kranio - 27-3-2006 at 14:44

veramente interessante glocal map , finalmente una dimostrazione che anche noi italiani possiamo mostrare qualcosa di molto interessante sul web

prometeo

vero 84 - 27-3-2006 at 17:48

Ho assistito alla conferenza/spettacolo "Prometeo" e posso dire che è riuscita ad essere coinvolgente, molto interessante e soprattutto chiara...5 parole...ribellione, conoscenza, tecnologie, simulazione ed empatia...
VERO84

perrone fabio - 27-3-2006 at 19:01

Performing media è una partecipazione alla nostra vita (sempre che la si voglia far partecipare);
Mi spiego: ogni giorno, accendendo la tv, assistiamo a dei programmi inutili, gestiti per lo più da 2 persone (marito e moglie), che ci propongono un servizio gratuito: "Come fare a diventare scemi, in poche giorni."
Con la nuova tecnologia, siamo noi a scegliere se diventare in quel modo, o tentare di cambiare le cose, tentare di essere uguali a come vogliamo essere, attraverso dei forum, o dei progetti o qualsiasi altra cosa ci venga in mente...
La nuova tecnologia, ci offre la possibilità di gridare, anche attraverso un gesto, un qualcosa che altrimenti subiremmo e basta. Questo per me è performing media.

considerazioni

erve - 27-3-2006 at 20:17

Leggendo il libro ho riscontrato che il teatro e la rete(come luogod'incontro virtuale)hanno una cosa in comune:la condivisione.In rete ,infatti,possiamo essere coinvolti con un semplice click e non solo possiamo anche immedesimarci in qualcosa di reale. Il teatro e la rete viaggiano sullo stesso binario. Ciò che non avviene con la televisione che crea con noi spettatori un rapporto univoco,in quanto noi riceviamo solo ciò che vuol farci vedere...!!!!

redskin82 - 27-3-2006 at 22:59

Performare i media vuol dire secondo me mettere in atto una rappresentazione all'interno dei sistemi di comunicazione...riempirli di esperienza...la nostra esperienza però. E' necessario prendere coscienza della gravità della situazione per cercare di sfuggire al controllo alienante che il sistema dell'informazione cosiddetta "legale" sta mettendo in atto sulle coscienze costringendoci ad una visione distorta e non libera della realtà. Per questo trovo importantissimi i vari web-log aperti ai fini della contro-informazione, le performance che si svolgono in strada davanti alle telecamere piazzate agli angoli delle strade contro l'ossessionante controllo sulla privacy, l'esperienza di una tv libera come Orfeo Tv, il fenomeno libertario del warwalking e tutte quelle esperienze che tendono a rimarcare i principi del net-attivismo portando avanti una lotta civile e al contempo artistica in quanto vi è una forma teatrale anche in queste situazioni. Contestare in maniera ludica e partecipata eheheh...

risposta a fabio perrone

vero 84 - 28-3-2006 at 15:55

sono d'accordo con te sulla definizione di Performing media..cerchiamo di viverla questa tecnologia, cerchiamo di "giocarla e non esserne giocati!!!", come dice appunto Carlo Infante. Cerchiamo di far sì che questa tecnologia possa essere utile e non distruttiva...
VERO84

informatica multimediale 2

vero 84 - 30-3-2006 at 14:45

Ho già seguito il suo primo corso di informatica multimediale e vorrei sapere se fosse possibile modificare il mio piano di studio e inserire la sua materia a scelta al posto di un'altra..ho già parlato con la prof. Merendino la quale mi ha confermato la possibilità di un tale cambiamento..ci sono problemi se comincio a seguire informatica multimediale 2 dalla prossima lezione? Attendo una sua risposta se possibile...
VERO 84

vai sul forum giusto!

carlo - 1-4-2006 at 21:43

Quota:
Originariamente scritto da vero 84
Ho già seguito il suo primo corso di informatica multimediale e vorrei sapere se fosse possibile modificare il mio piano di studio e inserire la sua materia a scelta al posto di un'altra..ho già parlato con la prof. Merendino la quale mi ha confermato la possibilità di un tale cambiamento..ci sono problemi se comincio a seguire informatica multimediale 2 dalla prossima lezione? Attendo una sua risposta se possibile...
VERO 84


certo
le prossime lezioni saranno il 26 e 27 aprile
ma il forum in cui intervenire è quello del corso!vai qua
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=327&page=2


CE L'HO FATTA!

Cantoro Romina - 22-4-2006 at 14:49

Salve prof. finalmente sono riuscita ad entrare nel forum per scrivere qualcosa!
Premetto che il mio rapporto con il computer non è dei migliori (non avendolo), ma mi piacciono le sfide e il vostro esame sarà un utile pretesto per costringermi ad avere più dimestichezza con la rete. Sto già leggendo PERFORMING MEDIA e lo trovo interessante sia perchè è un argomento per me nuovo e alquanto sconosciuto, sia perchè leggendolo ho la sensazione che dietro questo schermo esista davvero un mondo di cose da scoprire... lo trovo stimolante per questo voglio mettermi in gioco tutte le volte che potrò accedere a degli internet point o altro.
Ultima cosa volevo chiedervi quando ci sarà il prossimo appello di INFORMATICA MULTIMEDIALE. La ringrazio anticipatamente per la risposta.
A presto.

sul forum del corso!

carlo - 28-4-2006 at 16:46

romina, vai qui
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=327

A volte ritornano

Devil - 16-5-2006 at 11:43

Ciao a tutti!



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The movies

Devil - 16-5-2006 at 11:54

The Movies era una sfida non da poco per Lionhead, forse anche più di Black & White. Una sfida, quella di realizzare un gioco gestionale che permettesse allo stesso tempo agli utenti di creare piccole opere d'arte, garantendo praticamente vita eterna al primo (e unico?) simulatore di produttore e filmaker che esista. Il tutto spalleggiato da una community abbastanza in fermento da produrre continuamente nuovi film e idee.
La cosa incredibile, è che Lionhead è riuscita in tutto ciò. E se per tutto ciò bisogna patire una struttura un po' schizoide, fa niente.

Per chi non lo sapesse, The Movies è un gioco gestionale. Vi mette nei panni di un produttore nei primi anni 20, e non dovete fare altro che diventare una casa di produzione potente e rispettata, mentre il tempo passa, cambiano i generi cinematografici e i costumi. La realizzazione del film è totale, e parte dalla sceneggiatura per arrivare fino alla promozione pubblicitaria. Dovete gestire le vostre star, costruire i set e tutte le strutture necessarie per rendere i vostri studios funzionali. Rispetto ai normali tycoon-game, The Movies però ha una particolarità. Permette infatti di realizzare personalmente i film, scegliendo gli attori, le inquadrature e tutto il resto. Permette inoltre di salvarli e pubblicarli online per la gioia di tutti.
Detto questo, è bene dire un'altra cosa: si, il gioco soffre un po' della meccanica del film-making. Dopo poche ore di gioco infatti, vi renderete conto che in una partita normale è spesso difficile coniugare l'aspetto gestionale con la realizzazione di film piacevoli per il pubblico reale. Il pubblico virtuale ha infatti altre esigenze e altri standard, e raramente impiegare molto tempo nella realizzazione di un film pagherà in termini di successo nel gioco. Che poi, a volerla dire tutta, il meccanismo è abbastanza realistico: a voler 'interpretare' il gioco come un normale gestionale, vi troverete a produrre una interminabile sequela di film brutti e inguardabili, cavalcando l'onda delle mode e utilizzando attori di cassetta: esattamente quello che fanno gli studios reali di ogni tempo.

L'uomo con la macchina da presa
Nelle prime ore di gioco, vi ritroverete a filmare film realizzati dai vostri scribacchini (non sempre dalla trama chiarissima - c'è da dirlo) Potrete influire sulla recitazione e cambiare qualche inquadratura, ma la libertà sarà poca. Le cose cambiano quando si inizia a interagire più attivamente con la sceneggiatura e il montaggio. Si spalanca - letteralmente - un mondo. E' bene chiarire come funziona il sistema, visto che è assolutamente nuovo e quindi sconosciuto. Ogni set cinematografico ha un numero predefinito di 'scene' di vario genere. Ogni scena ha un numero predefinito di attori, con eventuali oggetti di contorno (fucili, auto, etc). Ci sono scene di combattimento, dialoghi, primi piani, etc. Con il semplice drag-n-drop è possibile legare un attore o una comparsa ai singoli ruoli all'interno della scena. E' quindi possibile cambiarne i costumi e eventuale equipaggiamento. E' anche possibile influire sulla recitazione, rendendo ad esempio una conversazione amorosa più o meno appassionata (e questo, a seconda dell'epoca, fa la differenza: penserete mica di far baciare due donne negli anni '50?). Il film nasce dall'unione di queste varie scene. Sono tali e tante, che difficilmente vedrete due film uguali. Unica cosa che mi ha lasciato perplesso, è l'impossibilità di posizionare gli attori in altri punti del set rispetto a quelli predefiniti: avrebbe facilitato il raccordo tra le scene.

Il metodo Strasberg
In ogni caso, per quanto sia bello ed efficace il vostro film in fase di sceneggiatura, saranno gli attori reali a fare la differenza e far vendere il vostro film ai botteghini virtuali. La performance dei vostri attori dipenderà da molti fattori come la padronanza del genere cinematografico e il rapporto con gli altri attori e con il regista. Il tutto funziona come in The Sims: tenere i vostri attori appagati sarà basilare per realizzare buoni film. In più dovrete preoccuparvi dell'immagine dei vostri divi, e della loro vita privata. Dovrete accudirli, stare attenti al loro livello di stress e controlare che non si ubriachino e non si ingozzino di cibo. Prima o poi, inoltre, dovrete fare qualcosa per rallentare il loro invecchiamento (una star del muto che interpreti ruoli da protagonista nei film degli anni 50 non è una buona idea: mica siamo in Viale del Tramonto!), per non parlare di interventi altrettanto necessari come liposuzione e protesi al seno (!!).
"E' la stampa, baby", diceva il mitico Humphrey Bogart: usati con attenzione, i giornalisti sono un ottimo modo per rendere i vostri divi conosciuti, ma attenti a non esagerare, o le star si incazzeranno.
Tutta la meccanica stile The Sims è ben realizzata, e regge il confronto con quanto visto nei giochi di Will Wright.
Piacerà di certo agli appassionati del genere, ma io l'ho trovata abbastanza ripetitiva.

And the Winner Is
Fin da subito, dovrete competere con gli altri studios, che sono decisamente agguerriti. Un maggiore prestigio della vostra casa di produzione garantisce maggiori incassi, ma soprattutto la possibilità di assumere più forza lavoro. Il problema dei lavoratori, è forse il più grosso difetto del gioco. I manovali, la troupe, gli attori e gli altri mestieranti che lavorano per voi, sono infatti in numero incredibilmente limitato. Nuove leve arrivano agli studios saltuariamente, e si mettono letteralmente in fila fuori dai vari edifici per essere convocati. C'è da dire che è possibile riconvertire i singoli lavoratori per fare in modo che si occupino d'altro, ma avrei preferito un sistema differente. In particolare, di manovali non ce n'è mai abbastanza. E sono loro che fanno funzionare tutto, costruendo i nuovi edifici e riparando le strutture danneggiate.
La competizione, è quindi accesissima e necessaria: aiuterà di certo sviluppare nuove tecnologie tramite il laboratorio, così da arrivare alle innovazioni tecnologiche prima degli avversari.
Come prevedibile, ci sono anche le premiazioni stile oscar, anche se devo ammettere con mestizia che non sono ancora riuscito a vincere nemmeno un emmy. Vincendo i vari premi si mettono le mani su tutta una serie di bonus temporanei davvero succosi che rendono la vita dei vostri Howard Hughes digitali moolto più semplice.

Ghost in the Machinima
Arriverà, prima o poi il momento. Vi stancherete di giocare al gestionale e comincerete a fare sul serio. Diciamocelo, non sarà facile realizzare bei filmati con il sistema di The Movies. Le limitazioni ci sono, ed è innegabile. Ma è anche vero che molto del gusto di realizzare film con il sistema avanzato starà proprio nell'agirare queste limitazioni e magari tentare di farne dei punti di forza. Pubblicare i vostri film online sul sito ufficiale vi permetterà di ottenere nuovi contenuti (anche se non si sa ancora cosa) e l'adorazione delle masse. E' il pubblico reale, quello di cui parlavo sopra. E probabilmente piacere a quest'ultimo sarà ancora più difficile che accontentare quello virtuale. La camera di montaggio ci viene comunque in aiuto in fase di post-produzione: è possibile tagliare e spostare le scene, realizzare semplici dissolvenze in nero e doppiare gli attori. Peccato non si possa uploadare i filmati dopo averli rimaneggiati con programmi esterni. La suite di montaggio presente nel gioco, fa bene o male il suo lavoro e se volete rinunciare alla pubblicazione sul sito ufficiale potete sempre esportare il tutto in formato Windows Media Video.


Siate creativi! Che dite di un kammerspiel tutto ambientato nel deserto? Il set per le macchine in corsa è il mio preferito. Qui giravo un film in cui un canarino gigante veniva inseguito da due pulotti londinesi. L'effetto nebbia è perfetto per i film horror, peccato non sia animato un granchè. I dettagli nel gioco rasentano la psicosi. Tutte le strumentazioni presenti nel gioco vengono modificate nel corso degli anni. Quello che vedete qui è uno dei primi modelli di telecamera, ed è azionata dall'operatore, a manovella. Anche la pellicola cambia. Qui vedete la prima forma di pellicola a colori su cui metterete le mani. La troupe al lavoro!
Difficile dare un voto numerico a un gioco come The Movies. Andrebbe separato l'aspetto gestionale da quello creativo, perchè come detto prima non sempre ciò che è bello e che prende tempo funziona nelle logiche del gioco, che è pur sempre un tycoon game e che quindi impone ai giocatori logiche di profitto. Per esperienza, in particolare nelle prime fasi di gioco, premia decisamente sul piano dei profitti la costruzione di 2-3 set e la lavorazione di più film in contemporanea senza troppo preoccuparsi dei risultati.
Realizzare bei film in una normale partita è a mio parere un errore, e comunque molto difficile. Questione di tempistica. Un buon filmato richiede molte scene, e potrebbe tener bloccati gli attori per lungo tempo, non garantendo risultati economici. Meglio godersi il flusso degli eventi, i tempi e i gusti che cambiano e l'introduzione graduale di nuovi costumi e strutture. Prendete la modalità normale come una palestra: vi permetterà di imparare a conoscere le scene e come collegarle. Godetevi il flusso degli eventi e i cambiamenti nei costumi (dagli anni 20 ad oggi ne sono accadute di cose). Dedicatevi al film-making creativo in seguito, sfruttando l'utilissima modalità sandbox, che permette tra le altre cose di partire da un periodo preciso e con denaro illimitato.
The Movies è in pratica due giochi in uno: un brillante gestionale con sfumature à-la-Sims e un potente tool per la realizzazione di machinima spettacolari. Se la longevità del secondo è praticamente infinita (e ulteriormente allungata da plausibili espansioni future), non è da scartare nemmeno quella del primo. Come gestionale 'classico', The Movies ha infatti diverse frecce al suo arco. E' inoltre uno dei tycoon-game più curati degli ultimi anni. Se c'è una cosa che mi rende piacevole giocare i giochi Lionhead sono le interfacce, e qui i ragazzi si son superati. Ogni genere di informazione viene praticamente fornita nella schermata di gioco principale, in tempo reale tramite la rivoluzionaria barra temporale e le gag dell'annunciatore radiofonico (magnificamente doppiato in italiano) che riflette lo spirito dei tempi in cui state giocando. E' una delle interfacce migliori e più trasparenti degli ultimi anni. E' la sensazione che mi dà è quella di guidare un incrociatore con il tocco di un mouse. E la cosa rende la guida davvero piacevole. Magari altrove troverete simulazioni più dettagliate, ma nulla che possa competere con la semplicità e l'immediatezza di The Movies.
Insomma, compratelo (e non è una cosa che dico spesso, eh). Sia che vogliate giocare ad un buon simulatore, sia che vi vogliate cimentare nella produzione di film digitali (non perforza brevi).


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