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Autore: Oggetto: Il suono del teatro a Lecce
carlo
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[*] Inviato il 27-2-2003 at 12:55
Il suono del teatro a Lecce


s'apre qui il forum x il diario di bordo on line su “Il suono del teatro” a Lecce

convegno nazionale
sull’interazione tra teatro e musica
venerdì 28 febbraio 2003
ai cantieri teatrali koreja


Un convegno nazionale sull’interazione tra teatro e
musica promosso dai Cantieri Teatrali Koreja e curato da Carlo Infante si
svolge venerdì 28 febbraio dalle ore 11 alle ore 19 sotto il segno dell’ascolto.

Strutturato in forma di set radiofonico con gli spettatori muniti di cuffie
audio, il convegno che si svolge presso i Cantieri Koreja dalle ore 11
alle ore 19 intervallerà agli incontri e alle conversazioni con i protagonisti,
ascolti di repertori, sonorizzazioni e musiche.
Parole e suoni che si diffonderanno in modulazione di frequenza, sia in
collegamento con Radio Rama che su Internet con soluzioni in streaming audio
che verranno riprese e messe in onda da diverse altre radio (tra cui Radio3
e Radio Svizzera Italiana).

qui trovi lo streaming audio
http://www.teatrokoreja.com

L’ascolto e l’azione sono due proprietà del teatro musicale da Wagner a
Wilson/Tom Waits passando per Brecht/Kurt Weill, sia nella dimensione lirica del “sound poetry” che in quella epica delle canzoni-manifesto.

E’ un gioco
dinamico che attraverso la sinestesia, il principio sulla base del quale
si associano tra loro sfere sensoriali diverse, porta lontano, oltre i canoni
della drammaturgia basata esclusivamente sull’alfabeto. Una giornata di studi e di ascolti tratterà di questi temi, non solo di teatro musicale
ma di come il suono si fa teatro attraverso musiche di scena e colonne
sonore che spesso creano dei “sottotesti” sensoriali ad un teatro che sa
essere campo magnetico di tutti i linguaggi.

Vi partecipano compositori e musicisti come Raiz di Almamegretta, Giovanni
Mancuso, Giovanni Tamborrino, Sud Sound System, Tiziano Popoli, Luigi Cinque,
Luigi Ceccarelli , nonché autori e registi teatrali come Marco Martinelli
(Teatro delle Albe), Giancarlo Cauteruccio (Krypton), Salvatore Tramacere
(Koreja), Michele Sambin (Tam Teatro), Silvio Panini (Koinè); direttori
artistici come Franco Masotti (Ravenna Festival), Gianluigi Trevisi (Time
Zone) e critici musicali e teatrali come Gino Castaldo ed Ernesto Assante
de “La Repubblica” , Francesco Costantini (Gazzetta del Mezzogiorno), Fabrizio
Versienti (Corriere del Mezzogiorno), Walter Porcedda (La Nuova Sardegna),
studiosi come Alessandra Pomarico, Gino Santoro, Gigi Bubbico, Mino Toriano
e Antonio Farì.
S’incontreranno sia musicisti che autori teatrali, nonché quei performer
che incarnano le due espressioni, per sviluppare una ricognizione attraverso
musiche di scena, colonne sonore, composizioni e performance concepite per
la loro autonoma teatralità acustica.

Info:0832.24.20.00
http://www.teatrokoreja.com

in questo link
http://www.teatron.org/pot/oldblog/suonot.html
c'è il testo di una trasmissione radiofonica (la prima di un ciclio di 13) che realizzai nel 1986 su questi temi
è un'introduzione teorica e generale...

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Anna Rita Graziano
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[*] Inviato il 27-2-2003 at 18:39
Invito!!!!!


Buona sera a tutti!!!!
Questa è la prima volta che scrivo su questo forum!!
Oggi pomeriggio il Prof. Infante ci ha illustrato il programma del convegno che si terrà domani ai Cantieri Teatrali Koreja e il tema é: "Il Suono del teatro". L'argomento mi sembra molto interessante, invito tutti i miei colleghi dello STAMMS a parteciparvi.
Si parlerà di MUSICA, TEATRO e SUONO, e di come questi tre elementi interagiscono fra loro.
Vi aspetto!
Anna Rita
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Ivonne Mazzotta
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[*] Inviato il 27-2-2003 at 18:39
principio dello stupore


Agli amici della "piazza"...in questa
" rete come spazio di socialità", ci "incontriamo in questo luogo "informe" e mi piace immaginare i nostri volti come materie inafferrabili, impalpabili,come le smorfie di un volto da inesprimibili parole che qui paradossalmente hanno memoria....i pensieri entrano in connessione con l'immaginazione di volti forse mai veduti, veramente sento qui contenersi il "principio dello stupore". Mi piace impiegare il tempo nell'ascolto di elementi che sollecitano la mia sinestesia buon viaggio a tutti e a domani
Y.
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Tonia
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[*] Inviato il 27-2-2003 at 19:43


non ho capito benissimo cosa succederà al convegno di domani ai cantieri,ma sicuramente non sarà un normale convegno dove lui o loro parlano,e io ascolto con il mio triste quaderno degli appunti.mi sorprenderò ed andrò a casa con un'idea meno negativa del mio corso di studi....(?)
ciao
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Sabry
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[*] Inviato il 27-2-2003 at 21:11


Bene!Mi ritrovo questa sera a scrivere su di un nuovo forum!Nuovo, ma anche emozionante visto che sento mi tocca più da vicino!La musica...ah la musica...l' evento di domani mi incuriosisce molto, perchè è particolare, originale nell' ambito del teatro; saremo solo io e la mia musica, chiuderò gli occhi e sognerò, con le cuffie sarà più vero, più solitario, più personale e sicuramente più riflessivo!IO CI SARò!Buonanotte.
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giorgio
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 10:49
che ricordi


Ieri pomeriggio ho ricordato le notti passate ad ascoltare la radio, un programma che ha segnato la mia adolescenza e quella di molti miei coetanei.Quel programma era "Raisteronotte" e trai diversi speakers che si avvicendavano nelle notti c'era anche Ernesto Assante che interverrà oggi al Koreia.
Oggi godrò ad ascoltare e vedere, una radio (medium caldo) elaborata.
Grazie Carlo!
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paz
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 11:01
radioliberapaz


Congratulazioni per il convegno "radiofonico" organizzato.
Paz a Lecce ha "creato" una radio on line utilizzando progarmmi open source e sposando un'idea di comunicazione libera, indipendente e sopratutto dal basso. Non possiamo che essere contenti di questa iniziativa e vi invitiamo ad ascoltare radiopaz dal sito http://www.radiopaz.tk.
Alleghiamo il progetto di paz e la sua idea di radio, comunicazione e informazione...
saluti dalla Permanent Autonomy Zone.

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ossyden
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 11:09
Il mio teatro dell'immaginazione


Sulle onde sonore che da una cuffia arrivano al mio orecchio e di qui alla mia mente,nasce il mio teatro dell'immaginazione che,grazie a miti come Peter Gabriel e Frank Zappa,da spazio ai miei pensieri e alle mie emozioni...posso vedere e toccare queste mie emozioni e soprattutto posso trasmetterle agli altri,posso dare loro la parola,lasciando che siano proprio loro a far nascere il mio piccolo teatro dell'ascolto per me stessa e per gli altri.Grazie professor Infante grazie per avermi fatto scoprire questa nuova dimensione dell'ascolto del mio teatro dell'immaginazione.Chiara Corvace.
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gabriele
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 11:29


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Sabry
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 11:46


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Originariamente scritto da gabriele
non credo ci sia bisogno di inserire il teatro in ogni cosa, parlo a titolo personale, visto che per me il teatro corrisponde a noia. so che verrò bandito, ma se devo essere sincero poco importa, ma non riesco a capire a cosa possa servirmi il teatro. vorrei ricordare comunque alcune esperienze musicali o di suoni (e non assolutamente teatrali, per fortuna) di persone come Paolo Conte, spettacolare unione di infiniti jazz o di nessuno oppure il cammino particolarissimo di un genio musicale come Fabrizio De Andrè, i tanghi di Piazzolla fino alla musica di Vinicio Capossela.


Le emozioni, la musica, i sentimenti... tutte cose astratte ma che servono, servono all' anima: ecco a cosa serve il teatro caro Gabriele, sinceramente non ti credo quando scrivi che non sai a cosa ti possa servire, io so che sei uno che legge molto, che sei appassionato di cinema... come è possibile che il teatro, che in qualche modo si accomuna al cinema, alla letteratura e quindi anche alla musica, non significhi nulla per te?
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Sabry
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 11:51
IMPRESSIONI DI GETTO


La musica mi crea immagini nella mente: "la musica ha una sua potenza evocativa" dice Mino Toriano.
John Cage mi ha ricordato le mie lezioni di pianoforte!Più tardi farò una proposta!
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De Paolis Livia
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 12:05


Oggi qui ai cantieri si è creata un'atmosfera un pò sospesa,magica....è questo il potere della musica,che riesce a svuotarmi la testa e a farmi "volare",a creare nuove immagini,a liberarmi...
Secondo me è vero che il teatro concentra la sua forza nella sua capacità di stabilire contatti,flussi di energia...ma la musica gli dona un qualcosa di magico e di forte che lo rende ancora più COMUNICATIVO!!!!!
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Valentina
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 12:13


Fino a ieri, ascoltando generi musicali diversi rispetto a ciò che abbiamo ascoltato oggi, la musica riusciva ad evocare in me solo un certo tipo di immagini ed esperienze.
Dopo quest'incontro la mia mente ha sicuramente spaziato fin dove non era mai arrivata: era tutto un alternarsi di musiche piene di movimenti vorticosi in cui erano coinvolte cose e persone e musiche che mi davano un senso di leggerezza e solitudine.
Troppe emozioni insieme, troppe immagini, ma certamente un' alta concentrazione...il tutto velato da un certo alone magico e fortemente evocativo.
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irene e dora
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 12:55


Climi ed atmosfere da esplorare in questo esperimento d'incontri non paralleli ma incrociati, ramificati.
Tentativo di scoprire la ricetta della pozione magica creata dalla miscela delle arti.
Elisir di energia sincronizzata in un luogo che esiste se condiviso.
Rete trasparente intessuta di emozioni sospese, in un sottile equilibrio fra stimolo e azione.
Innovazione percettiva che attiva il superamento del limite, del condizionamento ed aiuta la capacità di trascendere ed inventare, attraverso il suono dell'immaginario "globale", una nuova dimensione del linguaggio.
..."cervelli incementati con mattoni di sterilità"... L'arma culturale è l'unica risorsa di difesa per stimolare quell'ambiente, microcosmo soggettivo, che è la percezione.
Musica teatrante, culla dell'anima, interprete di visioni quasi tattili, odore di forze pindariche...

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Francesco
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 13:25


Ho letto molte note positive circa la mattinata di oggi, ma personalmente non mi sento di condividerle in tutto e per tutto. Forse non sono riuscito ad entrare a dovere nella parte di spettatore radiofonico, tuttavia sinceramenete non sono riuscito a staccarmi dalla realtà dei fatti di essere di fronte a delle persone che parlavano ad un microfono col sottofondo musicale. Non ho sentito niente di diverso rispetto a quello che può accadere in un set radiofonico(premetto che ci sono stato più di qualche volta, quindi non è una nuova emozione), cioè non sono riuscito ad essere ascoltatore di radio, ma solo una persona che è davanti ad un tavolo con delle persone che parlano. Nulla di più e nulla di meno. E' anche per questo che ho preferito uscir fuori, mancava nel mio approccio una cosa fondamentale: credere nella finzione proposta. Non è sempre facile farlo, specie se non sei perfettamente cosciente di ciò che vai a vedere, anzi in questo caso ad ascoltare. Sicuramente chi non la pensa come me resterà scandalizzato, ma non mi importa passare per impopolare: OGGI, PER ME, QUESTA NON E' UNA BELLA ESPERIENZA. Forse in un altro momento, in un'altra circostanza lo sarebbe stata credo. Non oggi.
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Paola
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 13:27
ASCOLTARE...SENTIRE...PERCEPIRE!


Credo che sentire consenta di acquistare conoscenza del mondo esterno attraverso tutti gli organi di senso. E la musica, spesso, porta a non avere coscienza dell’origine di un sentimento, di una situazione emotiva…
C’è stato un momento in cui l’immersione nell’ascolto era così profonda che le parole di chi stava parlando hanno perso completamente il loro significato…si sono svuotate di senso; hanno modificato il loro valore acquistando musicalità. Sono diventate voce, suono e basta...caldo, fluido…talmente fluido da “scomparire”!

"La musica è il tipo perfetto dell'arte, perchè non può mai svelare il suo ultimo segreto" O. Wilde
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Francesco
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 13:31


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Originariamente scritto da gabriele
non credo ci sia bisogno di inserire il teatro in ogni cosa, parlo a titolo personale, visto che per me il teatro corrisponde a noia. so che verrò bandito, ma se devo essere sincero poco importa, ma non riesco a capire a cosa possa servirmi il teatro. vorrei ricordare comunque alcune esperienze musicali o di suoni (e non assolutamente teatrali, per fortuna) di persone come Paolo Conte, spettacolare unione di infiniti jazz o di nessuno oppure il cammino particolarissimo di un genio musicale come Fabrizio De Andrè, i tanghi di Piazzolla fino alla musica di Vinicio Capossela.


Chiedersi a cosa serve il teatro... è una bella domanda, a cui decisamente non si può dare una risposta. Può servire a tutto oppure a nulla, può trasmettere emozioni positive o negative. Si segue o non si segue il teatro proprio in base alle emozioni che suscita. Ognuno di noi ha emozioni diverse in rapporto col teatro, non credo che ci sia nessuno e nulla da bandire, anche se va controcorrente. In fondo DE GUSTIBUS NON DISPUTANDUM EST .
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gabriele
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 13:57


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by paola
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 14:01
Ventisettefebbraioduemilatre


Ventisettefebbraioduemilatre
Vibrazioni..le vibrazioni..quel calore che nasce inconsapevole,a volte immediato, a volte dilatato..quest’ultimo forse più caldo, xkè tiepidamente si affaccia a dare un segnale di qualcosa ke nasce e ke cresce, come un bimbo nel ventre ke prende forma col tempo, ke si nutre di te, xkè è te,scoperta di te nuova e in evoluzione, dai dolci sapori,da un espandersi anima e corpo e mente e angoli di te sconosciuti e affascinanti..Rottura dello Sguardo in ciò ke è essenziale xkè invisibile agli okki..sguardo di dentro ke vede il centro del fondo,ke distende e disarma, come comoda,soffice poltrona ke accoglie stanke anime stropicciate..Cross Over di mani e parole,con-tatto,com-passione,
cl-amore..di esistenze,r-esistenze..di pensieri e ricordi,ri-membra,rac-conto,reso-conto..di respiri e sospiri,con-senso,fras-tuono,abban-dono,con-fusione..Ascolto..è quello ke passa l’ascolto,suono soave, carezza morbida, come acqua ke culla, senza tempo, senza fretta corpi ke si esplorano x incontrare anime, riconoscono, completano parti di me-te, in una distanza-vicinanza ke si beffa della lontananza.. xkè è nella Vibrazione, nella Rottura dello Sguardo, nel Cross Over, nell’ Ascolto la presenza dell’essere me-te.

paola@
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Martha
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 14:34


ascoltare in cuffia è un'esperienza di isolamento;fa pensare ad un piacere non condivisibile, forse più intenso in quanto incomunicabile. Le ragazze che condividevano il mio tavolo si scambiavano bigliettini per commentare le emozioni, poi hanno tolto le cuffie per non perdersi i commenti a caldo degli altri.
Alcuni brani erano così coinvolgenti da far rimettere precipitosamente le cuffie, come quello del cantautore francese, per non perdere neanche un respiro,letteralmente.
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ossyden
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 15:11


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Originariamente scritto da gabriele
non credo ci sia bisogno di inserire il teatro in ogni cosa, parlo a titolo personale, visto che per me il teatro corrisponde a noia. so che verrò bandito, ma se devo essere sincero poco importa, ma non riesco a capire a cosa possa servirmi il teatro. vorrei ricordare comunque alcune esperienze musicali o di suoni (e non assolutamente teatrali, per fortuna) di persone come Paolo Conte, spettacolare unione di infiniti jazz o di nessuno oppure il cammino particolarissimo di un genio musicale come Fabrizio De Andrè, i tanghi di Piazzolla fino alla musica di Vinicio Capossela.


Gabriele un pò tutta la collettività si è rotta dei tuoi discorsi un pò absoleti e controcorrente.Basta!!!Il teatro quanto la musica insegnano, e se una si integra all'altro è tanto meglio ci sono nuovi spazi per nuove prospettive.... Impara a non leggere troppo tra le righe di de Andrè che per quanto un grande artista non è l'unico.
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Sabry
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 15:24
ECCO LA PROPOSTA!


Propongo un' altra giornata così, ma con alcuni cambiamenti. Tutti sono in una cabina nascosti; stavolta possono interagire tra loro attraverso i microfoni: si sentirà solo la voce, niente visi, niente nomi. Tutti seduti su poltrone con candele profumate accese e tutto ciò che può rendere meglio l' atmosfera, affinchè si crei una situazione più rilassante, più riflessiva per concentrarsi più in se stessi, scavare nel proprio intimo per scoprirsi... parole forti?No, semplicemente un' idea: la musica aiuta a conoscersi!
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Francesco
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 15:50


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Originariamente scritto da Sabry
Propongo un' altra giornata così, ma con alcuni cambiamenti. Tutti sono in una cabina nascosti; stavolta possono interagire tra loro attraverso i microfoni: si sentirà solo la voce, niente visi, niente nomi. Tutti seduti su poltrone con candele profumate accese e tutto ciò che può rendere meglio l' atmosfera, affinchè si crei una situazione più rilassante, più riflessiva per concentrarsi più in se stessi, scavare nel proprio intimo per scoprirsi... parole forti?No, semplicemente un' idea: la musica aiuta a conoscersi!


Mi sembra una proposta molto interessante, difficilmente realizzabile se non in maniera alquanto artigianale, ma decisamente positiva. Aggiungerei solo una cosa: ognuno parla dal proprio microfono dicendo ciò che pensa e quando le parole non bastano più inserisce la musica, la SUA musica, quella che continua a parlare di lui e che meglio può far comprendere il suo messaggio. So che qualcuno potrebbe non considerarlo vero, ma secondo me la MUSICA è il linguaggio per eccellenza, quello che tutti possono comprendere a prescindere dal grado di istruzione o di conoscenza in genere.
Dunque:
A QUANDO LA REALIZZAZIONE DI UN INCONTRO DEL GENERE?

(per il prof. Infante: ci fate un pensierino?)
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Ivonne Mazzotta
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 16:05


Questo set radiofonico mi ha trascinata nella sua dimensione, coinvolgendo la memoria: fluttuando, navigando, in un villaggio globale fatto di spazi senza confini, un brano ti porta nell’Africa Nera, dove ti sembra di percepire l’essenza antropologica del corpo in movimento,o ai piedi di un monte del Tibet (ricordate la tromba?)le voci suggeriscono colori e il Prof. Infante racconta di Sole Giallo… ricordo le corse dei pensieri accanto al Cavaliere Azzurro... Poi la voce di Mino Toriano lancia Frank Zappa mentre attorno aleggiano le presenze di Meierol’d, Appia il suono del corpo, e lì la voce di Infante ricorda dell’animismo post-moderno di Mc Lhuan, e ripercorrendo a ritroso il tempo che in qualche modo è memoria individuale,(gli anni del ’77, Moro, la sinistra) regalandoci il pianoforte di Massimo Terrancini.
Non conosco questa musica trasmessa alle 13:34 ma catapulta ancora piu’ a ritroso,in un tempo della memoria (musica e teatro arti del tempo…) è un lavoro di ensamble del prof Infante (87 ?)questa musica porta una alternanza di sentimenti, di sensazioni, agenti tutti per “somma e non sottrazioni”, poco prima di questo ascolto, dopo il traffico di “parole e suoni,” Arthurh brano n°10 da Piano Solo: “Le temps d’une eclair” che per oggi è stato un compagno di viaggio…
Y.
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Ivonne Mazzotta
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 16:36
Viaggio a Venezia...


Chiedo scusa per gli errori nello scrivere i nomi ,ma volevo ricordare Arthur Rasc (?)il respiro ritmico e certe evocazioni con sensazioni mistiche che mi ricordano una mostra a Venezia allestita da Peter Grenaway, regista del Ventre dell'Architetto, e il mio preferito "Il ladro il cuoco sua moglie l'amante",chi lo ha visto ricorda quelle stanze cambiare colore come sipari di teatro infinito. Ora anche il segnale del telefono è in musica, sembra come vivere in una sospensione,una attesa becchettiana,una attesa che non vuole nessun evento poi passi pesanti sovrastano la non azione e ora il silenzio.
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