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| carlo 
 
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| ArtLive a Torino 
 
 Attiviamo qui il forum in relazione agli eventi di ArtLive promossi da Musica90 a Torino presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo dal16 al 19
gennaio
 
 qui trovi tutte le info
 http://www.musica90.net/ARTLIVE/ARTLIVE3/2003.htm
 
 Questo forum vuole essere un'opportunità per raccogliere i diversi sguardi degli spettatori che seguiranno “Art Live†e per confrontarsi sulle
diverse linee di ricerca messe in campo da artisti, musicisti e performer.
 
 Eventi che c'invitano a misurarci con le mutazioni del corpo e della sua rappresentazione.
 
 Un forum on line, inteso come ambiente di comunicazione e d’intelligenza connettiva, può sviluppare da parte degli spettatori un’attitudine
selettiva basata più  sull’individuazione delle proprie domande di spettacolarità  che sull’analisi critica delle esperienze artistiche.
 
 Il progetto intende infatti porre l’attenzione sul valore di partecipazione attiva degli spettatori agli eventi in corrispondenza alla propria
sensibilità, ponendosi come protagonisti di quella dimensione di frontiera che rappresenta “Art Liveâ€.
 
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| enrico 
 
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| ARTLIVE 
 
 Mi fa molto piacere scoprire questa iniziativa.
 Mi piacerebbe avere il biglietto per assistere soprattutto allo spettacolo SOXNO.
 Inoltre vorrei vedere la performance di Sukran in quanto mette in luce realtà poco note e lontane.
 Poi partecipa anche StudioAzzurro argomento frequente nelle nostre lazioni allo Ied.
 Infine vorrei vedere l'artista ValentineLove, le sue BodyArtMutation.
 Un saluto fiducioso...
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| TaFaNo! 
 
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Risposte: 11
 
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 sarei molto interessato alle serate di giovedi e venerdi...ma i 18 euri davvero sono un po' troppi e complicano le cose!
 ...con un biglietto aggratis invece ... sarebbe tutto piu' facile!! no?
 sdeee
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| carlo 
 
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Risposte: 2024
 
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| + presenza di spirito + attenzione + consapevolezza 
 
 
 | Quota: |  | Originariamente scritto da TaFaNo! sarei molto interessato alle serate di giovedi e venerdi...ma i 18 euri davvero sono un po' troppi e complicano le cose!
 ...con un biglietto aggratis invece ... sarebbe tutto piu' facile!! no?
 sdeee
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 okokok
 
 ma bisogna meritarselo quel bigliettoagratis possibile
 
 questo forum a  differenza di quello
 http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=80
 che svolge la funzione di palestra
 "didattica" all'interno dello IED (Istituto Europeo del Design) x il mio corso sulla Cultura Digitale
 è un forum pubblico
 verrà visitato e partecipato
 
 qui si tratta di tradurre in pratica alcune delle indicazioni già emerse
 e usare toni + consoni (che non significa fare i seri a tutti i costi) ma metterci + presenza di spirito e + attenzione.
 
 rilancio l'invito
 che vale anche x gli studenti del DAMS di Bologna che vorrebbero venire o altri ancora
 
 ancor prima dell'inizio di ArtLive andate a scandagliare il programma ( è linkato + su)
 x individuare i fatti che v'incuriosiscono di +
 e magari fatevi delle domande
 ( e pubblicatele qui)
 da portare con voi...
 m'interessa una maggiore consapevolezza della vostra funzione di spettatori
 attivi, dinamici, empatici
 http://www.teatron.org/punto_vista_vita.html
 
 
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| carlo 
 
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Risposte: 2024
 
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| oltre l'equilibrio tra sonno e veglia 
 
 Soxno
 la performance del collettivo On Ice
 apre giovedì 16
 Art Live con un'azione radicale
 il performer dopo 3 giorni ( e notti) di non-sonno metterà in scena (in vita)
 il suo corpo con l'orologio circadiano (quello che nella nostra fisiologia determina il mix ormonale tra endorfine e adrenaline) sabotato
 essendo andato oltre l'equilibrio tra sonno e veglia
 qui c'è un'intervista x saperne di +
 
 http://www.lastampa.it/search/AlbiCerca/risultato.asp?IDarticolo=71...  Live
 
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| Alex4blu 
 
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| Scusate  il p.n. sfogo! 
 
 Cosamiperdocosamiperdocosamiperdo!!    'Ca Miseria che paradosso in questo momento intollerabile [sono di Torino/ma vivo+studio+lavoro a Bologna=non
ci sarà nessun ArtLive davanti ai miei occhi, nè intorno e attraverso i miei sensi]...scusate il piccolo nevrotico sfogo...MAFANKKKKK....ci voleva.
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| fabiof 
 
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| soxno e biglietto 
 
 vorrei ricordare che il solo spettacolo soxno è gratuito, mentre gli altri rientrano nella formula con pass unico...
 saluti
 fabio
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| erre 
 
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| La casualità 
 
 Allora, allora, allora, sembra che stia per realizzarsi a Torino un evento culturale di una certa rilevanza. Personalmente non conosco nessuno degli
artisti che si esibiranno tranne Studio Azzurro e Diamanda Galas (eccovi un indirizzo abbastanza ricco su di lei), due nomi che hanno fatto prepotentemente drizzare le mie antenne.
 É bastata la foto della Serpenta sui "totem" in giro per la città a farmi capire che mi trovavo di fronte a "qualcosa di grosso".
 Ho però qualche perplessità e, di nuovo, l'inquietante presenza di Sua Serpentità mi aveva già fatto capire che ne avrei avute a iosa. Ma forse se
non ne avessi avute nemmeno mi sarei interessato alla cosa.
 
 Facendo un inciso, un sottotitolo come "Festival Internazionale di Contaminazioni" lo trovo decisamente di pessimo gusto. Che bisogno c'è poi di un
sottotitolo? E infatti probabilmente non ce n'era alcun bisogno, ma visto che "s'ha da fare" glie ne hanno affibbiato d'ufficio uno brutto che più
brutto non si può! "Art Live" mi sembra che spieghi già ampiamente quello che ci aspetterà: quell'orrendo sottotitolo non aggiunge proprio nulla,
se non che magari chi ha organizzato il tutto ha le idee poco chiare. "Art Live" mi attira, un "Festival di Contaminazioni" mi sembra solo una frase
priva di senso. Perchè sforzarsi di rendere inutilmente ridondante qualcosa che funzionava già di per sè?
 Va bene essere artisti, ma fare gli "strani" a tutti i costi mi sembra ormai stra-passato di moda.
 Per non parlare poi della banalità sconvolgente dell'opuscolo. Vabbè...!
 
 Scusate ma sto divagando, non è di questo che volevo parlare. La mia presenza hic et nunc è in effetti dovuta ad un solo motivo: questa
sera ho avuto la possibilità, del tutto casuale, di parlare con un vecchio amico dei miei che conosco da sempre. É venuto fuori che questo signore
ha un legame di parentela moooolto stretto (preferirei non dire quanto, dal momento che questi non sa nulla del mio intervento) con il protagonista
della performance "SOXNO".
 
 Devo essere onesto: l'idea di quella performance mi era sembrata una cosa estrema e nuova, forse anche interessante ma l'avevo guardata con un certo
distacco. Diciamo pure con superficialità! Parlarne con qualcuno che vi è in qualche modo coinvolto suo malgrado e che è seriamente preoccupato per
la salute mentale e fisica performer me l'ha fatta vedere con altri occhi. Il mio pensiero è stato contaminato.
 
 Ora mi domando: che senso ha una cosa del genere? La mia non è solamente una domanda provocatoria (ma che certamente qualcuno con la
mente più aperta della mia troverà solo retorica).
 Seriamente, che c'entra un'azione così insulsa, pericolosa, inutile con l'arte (sì, d'accordo, alla fine delle sue 85 ore di veglia Claudio Conti
intraprenderà una performance che immagino di recitazione accompagnata da musiche ecc. ma questo mi pare un po' poco!). Cosa c'entra con la musica,
la teoria, le immagini, la moda (parole chiave del sotto-sottotitolo della rassegna)? A chi interessa tutto ciò? Dov'è la contaminazione, dov'è la
curiosità?
 
 Da www.musica90.net apprendo che qualcun altro ha già fatto qualcosa di analogo e "avvertì progressivamente disattenzione, disinteresse per il
mondo esterno, freddo, prurito e irritazione agli occhi, uniti alla sensazione del restringersi del cranio. Verso la fine comparvero chiari segni di
psicosi accompagnati da allucinazioni."!!! E allora!? Sai che novità!
 
 Dall'orrendo opuscolo scopro anche che "Si muore più velocemente di sonno che di fame"...!? Vantiamocene anche! Continuiamo così, facciamoci del
male!
 
 Cosa si tenta di dimostrare, che a non dormire si rischia nella migliore delle ipotesi di essere totalmente e pesantemente rincoglioniti?
 Personalmente ci vedo ben poco di artistico. Cosa c'è di bello, di dirompente, di nuovo, di "contaminato", di interattivo, di protesta?
 
 Se posso permettermi sembrerebbe quasi un'operazione da "Guinness dei primati" più che arte.
 
 Forse rimettere i piedi a terra in casi come questo non sarebbe male. Ho l'impressione che ci troviamo di fronte (in questo caso specifico) più a
un'operazione alla «'O famo strano?» di verdoniana memoria, che faccia parlare di sè piuttosto che a qualcosa che faccia aprire i nostri orizzonti
culturali-mentali-immaginifici-ispirativi e chi più ne ha più ne metta...
 
 Lo chiedo per favore: se ci riuscite fugate i miei dubbi!
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|  | 
| carlo 
 
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Risposte: 2024
 
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 |  | 
| cerca la risposta in te stesso, dopo l'impatto 
 
 
 | Quota: |  | Originariamente scritto da erre Allora, allora, allora, sembra che stia per realizzarsi a Torino un evento culturale di una certa rilevanza.
 (...)
 Facendo un inciso, un sottotitolo come "Festival Internazionale di Contaminazioni" lo trovo decisamente di pessimo gusto. Che bisogno c'è poi di un
sottotitolo?
 
 >>> ecco, vogliamo discutere in questo pre-ludio (prima dei giochi, prima della rassegna) di alcune tue perplessità?
 facciamolo
 non c'eri ieri alla lezione allo IED
 ma è proprio sulle caratteristiche di questa operazione ArtLive che abbiamo trattato a lungo
 x quanto riguarda poi il termine "contaminazioni" concordo con te (ma dire "pessimo gusto" mi sembra di pessimo gusto)
 io trovo + opportuno usare "mutazioni"
 (tant'è che un vostro gruppo di studio è centrato su ciò che ho definito Art Mutation)
 e sinceramente non capisco xchè non l'abbiano usato...
 Mutazione è + radicale
 ma è proprio di radicalità che si tratta in ArtLive!
 <<<
 
 
 
 (...)
 mi domando: che senso ha una cosa del genere? La mia non è solamente una domanda provocatoria (ma che certamente qualcuno con la
mente più aperta della mia troverà solo retorica).
 Seriamente, che c'entra un'azione così insulsa, pericolosa, inutile con l'arte (sì, d'accordo, alla fine delle sue 85 ore di veglia Claudio Conti
intraprenderà una performance che immagino di recitazione accompagnata da musiche ecc. ma questo mi pare un po' poco!). Cosa c'entra con la musica,
la teoria, le immagini, la moda (parole chiave del sotto-sottotitolo della rassegna)? A chi interessa tutto ciò? Dov'è la contaminazione, dov'è la
curiosità?
 
 >>>scusami,
 scusatemi,
 se taglio il testo "quotato" (rispondendo, cliccando su QUOTE, si richiama il testo a cui si fa riferimento rendendo più serrata e circostanziata la
risposta. Fine dello spot didattico)
 ma quel testo è troppo lungo...
 insomma te lo sei detto un pò da solo:
 sei un pò retorico
 mi spiego
 xchè questo forum è pubblico e non riguarda solo i miei 40 studenti di "cultura digitale" dell'Istituto Europeo del Design di Torino
 è un problema che avevamo discusso intensamente
 proprio sulla definizione di arte e cultura
 
 in sintesi
 ciò che definiamo arte e cultura non ha senso viverle come elementi prestabiliti,
 tradizioni o linguaggi dati
 e basta
 ma è opportuno vederle anche come qualcosa che determina l'evoluzione dei comportamenti e dei modi di vedere il mondo
 lavorare sul "limite" ha senso proprio x questo
 da sempre
 
 detto questo
 è vizioso porre troppi pregiudizi
 anche perchè la risposta l'avremo sempre dall'efficacia dell'atto
 nella sua risonanza in noi stessi
 
 e non mi si dica che efficacia significa bello
 l'inquietudine, il disequilibrio, il patologico esprime un valore
 Francis Bacon lo ha reso evidente
 (vi attacco una sua immagine)
 <<<
 
 
 (...)
 Ho l'impressione che ci troviamo di fronte (in questo caso specifico) più a un'operazione alla «'O famo strano?» di verdoniana memoria, che faccia
parlare di sè piuttosto che a qualcosa che faccia aprire i nostri orizzonti culturali-mentali-immaginifici-ispirativi e chi più ne ha più ne
metta...
 Lo chiedo per favore: se ci riuscite fugate i miei dubbi!
 | 
 
 >>>
 dopotutto di questa operazione sono uno spettatore come te...
 ho molti meno dubbi e perplessitÃ
 ma anche molte domande...
 e le risposte le cercherò dentro di me dopo l'impatto con gli eventi.
 
 
   | 
|  | 
| luis 
 
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 |  | 
| compassione 
 
 una parola: compassione
 mi faceva pena
 chi?
 lui
 quello soXno
 ma una bella pena
 volevo essere con lui
 non so perchè l'ha fatto
 ma lo ha fatto bene,
 con veritÃ
 è da questa cosa qui che viene la voglia di dire la mia
 sono con lui
 qualsiasi cosa gli diciate
 | 
|  | 
| carlo 
 
Amministratore
          
 
 
Risposte: 2024
 
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 |  | 
| ai confini della realtà teatro 
 
 questa serata d'apertura di ArtLive m'ha confermato il valore del gioco in atto
 di cui per altro avevo già consapevolezza
 
 si tratta di non andare a cercare nuove forme d'arte bensì di trovare il modo per liberare le nostre percezioni nei confronti di chi mette in gioco
il proprio corpo,
 al di là dei generi
 + o meno contaminati
 
 si tratta di qualcosa che si attesta al di qua di ciò che regolarmente è stato definito teatro o per altri versi performance o ancora body-art
 
 dopo le stagioni dell'avanguardia e delle ciber-performance credo che esperienze come queste
 ai confini della realtà (teatro)
 siano utili per resettare lo sguardo
 sin troppo omologato dal rimore mediatico e dalle convenzioni prestabilite
 
 
 nel caso di soXno
 http://www.musica90.net/ARTLIVE/ARTLIVE3/artisti/onice/onice.htm
 l'evento che ha visto Claudio alla fine di 80 ore di veglia estrema,
 non è infatti possibile stabilire criteri di analisi scenica ma forse è possibile sperimentare il proprio grado di libertà di quel nostro
guardare-partecipare.
 Il mio sguardo in questo caso
 mixa tra l'intensità del suo corpo squilibrato (con l'orologio circadiano rotto, dopo il sonno di 3 notti negato)
 e le proiezioni elaborate che ne amplificano i particolari, frammentandoli in una decomposizione dell'immagine che evidenzia la condizione di
rottura.
 
 Non cerco + il centro dell'azione, non inseguo tra la piccola folla il performer nudo e fragile (eppure forte nel coraggio di una scelta che sa di
patologico...) ma raccolgo sui diversi piani audio (la sua voce registrata, il buon sound del gruppo dal vivo... ) e video (con grandi proiezioni
sulle pareti) la disseminazione degli indizi.
 
 E penso quanto sarebbe stato ancora + interessante raccogliere + frammenti del suo diario al termine della notte...
 quelle cose che ha scritto e registrato quando era da solo in quel box bianco senza tempo.
 | 
|  | 
| luca 
 
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 |  | 
| patologico? 
 
 m'ha commosso quella solitudine di claudio
 anche se il contesto un pò fighetto mìirritava un pò
 penso non a musica90
 ma a questa fondazione sandretto-rebaudengo che se non sbaglio fa parte della stessa famiglia del presidente dello stabile.
 Comunque... non voglio parlare delle solite marmellate d'interessi che rischiano d'avvilire la vita culturale di questa città rendendola + piccola di
quella che è.
 
 volevo dire un altra cosa
 
 m'ha colpito la parola
 patologico che carlo ha usato nel suo intervento.
 
 che volevi dire?
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|  | 
| cesca 
 
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 |  | 
| la mosca al naso 
 
 certo che quella ragazza circondata da mosche era strana assai
 una forza pazzesca
 come faceva a sopportare quelle moschine addosso tutto quel tempo?
 
 e poi claudio
 come un cristo...
 
 ma mi dico
 mi viene la mosca al naso
 qualcosa mi dà fastidio
 
 mi sembra un gioco d'azzardo
 eppure mi affascina
 è un pò come il sadomaso
 che non capisco
 ma che rispetto
 | 
|  | 
| carlo 
 
Amministratore
          
 
 
Risposte: 2024
 
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| coniugare l'alterità in risorsa vitale 
 
 
 | Quota: |  | Originariamente scritto da luca (...)
 
 m'ha colpito la parola
 patologico che carlo ha usato nel suo intervento.
 
 che volevi dire?
 | 
 >>>
 ti rispondo usando il QUOTE
 in un altro intervento+ su
 spiego il senso di questa funzione del forum
 
 ho usato la parola patologico
 non per intendere chissà quale disfunzione psicologica del performer ( se non quella prodotta "ad arte" x l'occasione)
 ma pensando a come ai tempi della postavanguardia teatrale già alla fine degli anni settanta
 era emerso il concetto di "patologico-esistenziale" per definire performances come quelle dei Magazzini Criminali.
 In cui la gestualità iterativa evocava la dimensione schizoide di una generazione che gridava la sua impossibilità ad essere normale.
 
 Erano tempi di un altra radicalitÃ
 oggi è diverso
 per altri versi il gioco è + rischioso
 eppure credo che la dimensione del patologico possa essere attraversato
 coniugando l'alterità in risorsa vitale.
 
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| patrizia 
 
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 |  | 
| mosche o non mosche? 
 
 
 ho visto la performance dei T.B.C. come uno degli  incubi più diffusi: quello di rimanere chiusi, sigillati, in un luogo da cui non si può fuggire
anche se infastiditi fino allo stremo dal più fastidioso degli insetti, quello da cui vorremmo liberarci. E la performer con la sua silhouette
asessuata ma immobile, percettivamente viva solo per il battito di cuore  e per quelle onde del suo corpo fatte più per intensificare il movimento
delle mosche che non per allontanarle. mi ha aperto a  un'altra possibile reazione a quello da cui vorrei fuggire. L'incubo degli insetti diventa la
capacità di rimuovere gli incubi. Non a tutti ha fatto questo effetto: una volta allontanata la performer, si sono visti distinti signori agitare
spray per allontanare le mosche dai divani e dalle vetrine. L'incubo dell'igiene resta inalterato nell'epoca delle contaminazioni.
 | 
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| carlo 
 
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| la poetica dello sguardo rivelatore 
 
 di questa giornata la presenza di paolo rosa di studio azzurro è il momento più prezioso.
 La sua mappatura dei gesti e suoni concreti del mediterraneo in quel mosaico elettronico di facce e mani in azione è il manifesto mirabile che
rilancia il senso del titolo dato a questa manifestazione: "stranieri".
 Ma va a fondo, scava, va oltre l'idea di alterità. Cerca l'empatia. Lo scambio.
 il mediterraneo nei secoli ha creato incroci di culture, esaltando la differenza nell'integrazione.
 
 dallo schermo interattivo come in un sinottico gioco dell'oca, casella dopo casella s'aprono le botole che rivelano i mondi di una cultura materiale
che il nostro tempo sembra aver rimosso.
 
 Dalle tamorre napoletane ai mosaicisti maghrebini. cinquanta finestre video e sonore (straordinario il lavoro di ripresa dal vivo e ancor + la sua
elaborazione nel campionamento) che consacrano la poetica dello sguardo rivelatore che paolo e la factory di studio azziurro sa esprimere come
pochi.
 
 Un forte segnale apollineo, armonico ed equilibrato, all'interno di un ArtLive dove invece ci si sarebbe aspettati più furore dionisiaco.
 
 Una bella notizia.
 
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|  | 
| cesca 
 
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 |  | 
| il carotaggio delle immagini 
 
 m'ha fatto una gran bella impressione franceso jodice
 uno che ha capito che fotografare significa speculare
 e a quel punto ci ragiona su
 
 forse troppo
 
 ma a tratti il risultato è buono
 
 il suo flusso d'informazione è tamente ricco che ho preso appunti e li riscrivo qui, per frammenti, flashes come dopotutto procedi il suo
ragionamento
 
 parla di carotaggio delle immagini
 e dei 100 piccoli micromontaggi fotografici sui gesti quotidiani
 concepiti come un atlante
 una comparazione di investigazioni private
 
 censimento sistematico dei caratteri umani
 un lavoro approntato con l'attitudine dell'entomologo
 
 diffidare della realta
 dice che se in altre parole
 mi piace
 
 superare il folklore e il furore d sguardo
 
 e poi parla di un progetto basato sull'idea di seguire persone casuali e pedimarle con una fotocamera digitale
 
 la pista segnata da quelle persone gli rivelerà una cittÃ
 una vissione ricostruita attraverso
 la simultaneita dello sguardo
 resa dalle retroproiezioni installate da cliostraat, gruppetto d'architetti torinesi e giovani
 se non sbaglkio sono quelli che hanno messo un piercing ad un palazzo
 
 
 il suo web
 http://www.multiplicity.it
 
 jodice e i suoi ha messo su un'agenzia
 d' investigazione territoriale
 in occasione di un'operazione
 realizzata x la mostra "mutations" a bordeaux
 segnala un catalogo da non perderee
 gli editori sono spagnoli
 
 qualcuno ( ehi te, fuori dallo schermo... ehi! c'è qualcuno?)
 ha qualche indicazione in merito
 m'interessa
 
 altro progetto
 solid sea
 un'inchiesta sul naugrafio di un battello di cingalesi e pakistani anni fa e rimosso dalle istituzioni
 il mare solido è il nostro meditteraneo pieno di navi, uomini be speranze naufragate
 
 è stato usato anche un robot
 il rov : remoted operated vehicle
 
 alttro bel termine tra i tanti (forse tropi spesi nella sua autopresentazione fiume): mappa matrioska
 
 una mappa che contiene cone le scatole cinesi ( o le bambolotte russe, le matrioske appunto) indizi su indizi, e narrazioni su narrazioni
 
 
 fine degli appunti
 
 ma le sue parole ancora ronzano
 erano tante, troppe ok,
 ma alcune erano ben pensate
 e ben agite
 | 
|  | 
| carlo 
 
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Risposte: 2024
 
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 |  | 
| le derive urbane e la vertigine analitico-concettuale 
 
 leggendo quegli appunti presi durante la conferenza di jodice si sono riattivati dei pensieri che stavo elaborando .
 
 Uno riguarda la sua intuizione cardine che in qualche modo dà vita a quella "psicogeografia" di cui parlavano i situazionisti quanto trattavano di
derive urbane e di azioni di spiazzamento nella città.
 
 Mi piace quell'approccio
 ma c'è un però.
 Però si rischia l'autocompiacimento intellettuale.
 
 In alcune delle esperienze percepisco quella sindrome che potrei definire del
 "mise en abime" (è come mettere uno specchio davanti ad uno specchio)
 che da l'idea di una vertigine analitico-concettuale che non trova destino, sbocco...
 ma forse è solo un impressione.
 E' forse un  riflesso ad un atteggiamento quello di Jodice sin troppo propositivo, eccessivo...
 
 ma che comprendo e che  alla fine dei conti m'intriga assai
 m'ha fatto pensare,
 rincorrendo gli stimoli
 succede raramente
 
 un altro successo di ArtLive
 
 
 | 
|  | 
| mirko 
 
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Risposte: 43
 
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 |  | 
| artista o antropologo? 
 
 una delle vibrazioni principali e' stata quella sensazione di essere costantemente al confine
 tra una tavola rotonda di antropologi
 che indagano l'uomo nelle manifestazioni della sua (dis)umanita'
 e invece una vera e propria performance dal vivo di artisti che partono dai significati
 li codificano
 e ce li propongono per la decodifica
 
 alcune domande venute dal pubblico,
 un pubblico performativo esso stesso in taluni elementi,
 insistono proprio su questo...sembrano cercare di togliere l'*arte* da una specie
 di esilio dorato per portarla nelle persone
 identificandola con la loro stessa vita
 (degli artisti dietro il tavolo, si' ma anche della platea)
 
 e che fa l'*arte* di rimando?
 chiude in una stanza asettica e iperilluminata il performer di soxno
 ingloba i movimenti di una performer assalita dalle mosche
 
 quasi volesse invitarci all'alterita' indicando l'inutilita' ultima di un punto di vista
 
 | 
|  | 
| george 
 
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 |  | 
| croce 
 
 la sensazione di performatività diffusa l'ho avuta anche io...Sukran Moral e i suoi discorsi sono stati un esempio unico
 
 quel suo italiano stentato (e senza nessun gioco di parole meschino pure *stentoreo* per certi versi) sembrava una specie di codice primordiale di
comunicazione diretta fra arte e pubblico, arte e vita.
 
 mi ha affascinato il racconto della performance in cui si é messa in croce come il cristo, dopo essere stata espulsa da questo paese.
 una delle punizioni forse più umilianti ribattuta con una presa di posizione forte che solo la voce dell'artista può far udire lontano: il mettersi
in croce.
 cristo stesso fu inchiodato a quella croce per essere stato rifiutato politicamente,ci avete pensato?
 
 mi incuriosisce scoprire come possa essere scattato nella mente di sukran quel collegamento con la storia di cristo, del simbolo della religione
maggiore del paese che la cacciava...qui alterità mi sembra significare
 un modo per far capire quanto ottusi siano gli orizzonti con cui ci si circonda
 se infliggiamo la punizione che -condannando- portiamo appesa al collo a chi non rispetta l'ordine voluto
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| a. 
 
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 | Quota: |  | Originariamente scritto da carlo di questa giornata la presenza di paolo rosa di studio azzurro è il momento più prezioso.
 Ma va a fondo, scava, va oltre l'idea di alterità. Cerca l'empatia. Lo scambio.
 il mediterraneo nei secoli ha creato incroci di culture, esaltando la differenza nell'integrazione.
 
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 studioazzurro mi ha affascinata, ancora una volta.
 
 avevo visto alla triennale di milano la mostra su "Le città invisibili" di Calvino, dove compare anche una loro installazione e mi avevano
colpito.
 http://www.triennale.it
 
 quei colori tenui, acquatici, quella vaga dimensione onirica.
 ora li scopro in ruolo quasi di antropologi, come si diceva qualche post più in su, e trovo il loro lavoro seducente.
 un montaggio calibrato alla perfezione con le immagini
 (posso solo immaginare il lavoro di scrematura dietro le quinte, immane), la scoperta di come un suono "naturale" sia in realta' base ritmica per
l'arte, per la vita di ognuno di noi.
 il confine fra arte e vita arriva ancora una volta a sfumarsi quasi del tutto.
 i lattonieri che per sopportare il frastuono danno un ritmo alle loro martellate, fondendo lo scopo di quelle percussioni con quelle dei musicisti di
strada, senza riuscire a distinguerli.
 
 questa è una ricognizione della cultura del mediterraneo che porta davanti agli occhi di tutti la magia della vita lungo le sponde di quello che in
fin dei conti è un grosso lago
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| mirko 
 
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 penso ancora al perfomer di soxno e alla descrizione di quello che lui chiama *esperimento* e noi arte
 
 (anche la distinzione ha un senso)
 
 ho ritrovato nelle sue parole quel concetto di alienazione che riporta il pieghevole di ArtLive: a parte l'alienazione fisica dovuta alla veglia
 alienazione mi sembra il tentativo messo in atto di spezzare una delle cose più umane, come il ciclo del sonno.
 determinato e costante è un meccanismo che ci avvolge ogni giorno, inesorabile.
 il tentativo di dominarlo,
 (impossibile)
 mi fa pensare ad una sorta di ricerca dell'alieno, o meglio, delle potenzialita' dell'alieno all'interno di noi.
 alienazione non solo come estraniamento, ma anche come spinta a superare i limiti dell'umano per indagare quelli dell'alieno-oltreumano
 
 qualcuno chiedeva significati dalla platea.
 di fronte a sperimentazioni artistiche che lasciano interdetti chiedeva la domanda a cui queste rispondevano, e non l'ha ottenuta.
 non credo si debbano cercare domande e risposte, per forza.
 fatto sta che e' da ieri sera che continuo a cercare una domanda per la risposta di soxno.
 
 paolo rosa di studioazzurro diceva
 che l'artista sa porre domande e dare a se stesso una risposta per quelle domande, che e' l'opera.
 e' una visione affascinante e che lascia il giusto grado di mistero e interpretazione: quella risposta vale solo per una persona, l'artista.
 ancora una volta arte-vita vita-arte...
 
 il simbolo di tutto e'il ratto
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| fra 
 
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 ciao
 mi dispiace, non adduco scuse. semplicemente mi dispiace di non aver potuto essere ad artlive, ma senza macchina senza aver preso
contatti mi sono trovata out. sorry. alla prox.
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| agiovann 
 
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| Jodice 
 
 Al contrario di Francesca, a me Jodice non è piaciuto particolarmente.  Và così, si sa, a pelle.
 Ma senza ombra di dubbio il suo lavoro è molto interessante, è un generatore di idee. Adoro l'idea di sviscerare la città e i suoi abitanti. In
qualsiasi modo, con qualsiasi strumento, forse anche per qualsiasi scopo
 Adoro l'idea di lasciare che la città ti parli, attraverso i suoi abitanti, i suoi casuali accostamenti. Nessuna guida turisctica è migliore del
citadino inconsapevole che, usandola, traccia i suoi percorsi, le mappe di usabilità dell'interfaccia, città. La fotografia, allora, come spesso è
nella ricerca sociologica applicata, diventa una metodologia di ricerca potente, immediata, veritiera.
 Un passò in più verso quelli che a piace definire i piani di riqualificazione virtuale della città. Un esempuio, andatelo a vedere Torinorama
 http://www.torinorama.it/
 
 Ancora una parola sulla Fondazione, che non avevo mai visto, davvero bella, Aa pare mio merita una visita
 
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| agiovann 
 
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| studio azzurro 
 
 Studio Azzurro non si smentisce mai.
 
 Ed anche questa volta porta un esempio davvero interessante di come la multimedialità possa addirittura migliorare la realtà.
 Vale davvero la pena di spenderdci due parole. Solo per l'idea semplice e contemporaneamente geniale di mappare i gesti e soprattutto i rumori del
mediterraneo. Dando alle immagini un ritmo e un timbro talmente avvolgente da sentire quasi l'odore di questi luoghi......
 quasi meglo delle concerie di fes, quelle vere( ci sono stata per davvero)
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