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89 e il terzo spettacolo (lultimo capitolo) di una trilogia a cui ho dato il nome (rubandolo al grande Gurdjeff) di Incontri con epoche straordinarie: 43, 68, 89.
43 e 68 sono già diventati due spettacoli, uno creato e poi fatto circuitare dal 97 ad oggi, laltro dal 2003 fino ad oggi.
Ora comincio ad affrontare 89 con lobbiettivo di fare una lettura pubblica, questa estate 2005, dei testi fin lì elaborati e di debuttare poi nel 2006 con lo spettacolo vero e proprio. Conoscere il passato è il solo modo per poter sperare di riconoscere il presente.
Viviamo circondati, asfissiati direi, dallinformazione eppure, mai come ora, siamo ignoranti, paralizzati, incapaci di intervenire nel reale per cambiarlo e migliorarlo. E questo accade per il semplice fatto che i dati a getto continuo che riceviamo non creano sapere, non portano alla conoscenza che sola vive della relazione tra le cose e della capacità critica che il soggetto deve imparare ad usare.
I fatti, i dati, dunque non sono il sapere.
Il sapere arriva attraverso larte di ascoltare, guardare, chiedere, collegare
questo è conoscere.
Orfana di politica, cerco attraverso questa trilogia di accrescere la mia consapevolezza politica.
Un uomo senza politica è come un uomo senza amore: un uomo a cui manca una parte fondamentale di esperienza e vita per potersi sentire minimamente soddisfatto. La trilogia dunque nasce dal desiderio urgentissimo di conoscere e imparare a riconoscere la realtà in cui vivo e insieme nasce per amore e bisogno di ricostruirsi una coscienza politica seria, forte, importante.
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[Serena
Sinigaglia] |
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