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Autore: Oggetto: Un po' di scatola nera/memoria di bordo di Inteatro 02
carlo
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[*] Inviato il 13-7-2002 at 09:57
Un po' di scatola nera/memoria di bordo di Inteatro 02


Quest'anno niente Scatola nera/la memoria di bordo del Festival ( http://www.teatron.org/menu/progetti.html )
che a Polverigi per Inteatro già dal 1997 usa il web come luogo di "diario", per dare luogo agli sguardi degli spettatori.
Un "web log" ante litteram.
Tanti motivi (primo tra tutti la concentrazione su A_D_E, Art Digital Era)
ma dopo aver visto "UBung" di Victoria (vedi la scheda su http://www.inteatro.it )
monta la voglia: la voglia di metter in circolo un pò di quella sana inquietudine che hanno sparso in scena questi lucidi fiamminghi.
L'idea di far doppiare un film che ricrea la marcitudine malinconico-depressa del mondo adulto e borghese da parte di bambini e adolescenti è forte, fortissima.
Crea un cortocircuito.
Quei bambini non giocano (se non come spinta iniziale, secondo il principio ludico dell'andare in scena) sono concentratissimi, tesi e determinati, di fronte agli schermi che mostrano la parte più sporca dei loro "doppi" adulti.
E' lancinante vedere questa gente del nord che s'invita a cena per ubriacarsi ed implodere, disintegrando tabù e pudori.
Quei ragazzi in scena, innocenti, danno voce a quei drammi d'ordinaria demenzialità, radicalizzando in noi domande come:
è opportuno che un bambino (almeno due di loro hanno 10 anni, credo) si sporchi della marcitudine adulta?
La riposta è si, se penso che Victoria a Gent, in Belgio, opera da anni con uno pratica di sperimentazione pedagogica che va oltre certi schemi.
Si, in questo caso, quindi.
No, se fosse stata solo la boutade di un regista che volesse fare il furbo: mixando le inquietudini di chi si pone queste domande (al di la di ogni moralismo cattolico).
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mirko
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Risposte: 43
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[*] Inviato il 13-7-2002 at 10:27


bella idea carlo quella del diario di bordo di inteatro
non dubitavo che l'avresti avuta
sara' un piacere avere notizie del festival da qui:)
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carlo
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[*] Inviato il 13-7-2002 at 11:02


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Originariamente scritto da mirko
bella idea carlo quella del diario di bordo di inteatro
non dubitavo che l'avresti avuta
sara' un piacere avere notizie del festival da qui:)

più che avuta è persa...per strada... (vai a vedere le cose fatte dal 1997 in poi !!!)
quest'anno s'era deciso di non farla...
ma il teatro (lo spettacolo di Victoria) è più forte, pulsa, spinge, induce
e grazie al forum automatico le idee tracimano
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stefania zampiga
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[*] Inviato il 4-9-2002 at 17:33
ubung gent victoria


anche se un po' in ritardo, invio qualche riflessione su ubung

Il video degli adulti, nei primi momenti, non mi aveva colpito troppo perché sembrava stilizzato e un po' stereotipo, ma, ripensandoci, quel segmento aveva la funzione di creare familiarità e di introdurre al gioco tra video e teatro.
I volti in bianco e nero sembravano troppo espressionistici. Poi, del video, ho trovato interessanti gli sviluppi assurdi: le lamentazioni poetiche della moglie, l'errare visionario impacciato del poeta, i riferimenti alla vita quotidiana spicciola della negoziante ecc; ha trasmesso una sua originalità teatrale. Dunque il video ha recuperato interesse, anche perché lo sdoppiamento ne ha ingrandito le possibilità e i punti di vista.
I ragazzi e le ragazze sono comunque il centro dell'interesse : non scimmiottano gli adulti, sulla scena sono distinti e separati, anche se non li criticano esplicitamente, come in altri spettacoli succede in modo abbastanza convenzionale. Tuttavia acconsentono di giocare il gioco degli adulti con estrema professionalità, comunicando di comprenderlo piuttosto bene, di avere gamme espressive del tutto adeguate, di conoscere il gioco della costruzione sociale, di poter insegnare semplicemente con la testimonianza della immedesimazione e decostruzione , eseguita attraverso entrare e uscire nei panni movimenti parole di altri a scena aperta. Sarebbe interessante capire come hanno lavorato, quale è il percorso che li ha portati in scena.
Il bello di osservare questi ragazzi è stato nel loro presentarsi oltre gli stereotipi di autoreferenzialità, di gamma di competenze ridotte in rapporto agli adulti, di incapacità a entrare in contesti definiti come adulti con le dovute proporzioni, oppure di prendere distanza dal mondo 'maturo' come fanno i 'giovani arrabbiati'; caratteristiche che purtroppo spesso vengono appiccicate loro nei lavori del cosiddetto teatro italiano 'giovani'.

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carlo
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[*] Inviato il 4-9-2002 at 18:39


Quota:
Originariamente scritto da stefania zampiga
anche se un po' in ritardo, invio qualche riflessione su ubung

Il video degli adulti, nei primi momenti, non mi aveva colpito troppo perché sembrava stilizzato e un po' stereotipo, ma, ripensandoci, quel segmento aveva la funzione di creare familiarità e di introdurre al gioco tra video e teatro.
I volti in bianco e nero sembravano troppo espressionistici. Poi, del video, ho trovato interessanti gli sviluppi assurdi: le lamentazioni poetiche della moglie, l'errare visionario impacciato del poeta, i riferimenti alla vita quotidiana spicciola della negoziante ecc; ha trasmesso una sua originalità teatrale.

>>>la peculiraità di quel video è infatti nella condizione straniante di quella squallida commedia umana di quelle coppie che si frequentano, fanno festa, si ubriacano e sbragano miseramente


Dunque il video ha recuperato interesse, anche perché lo sdoppiamento ne ha ingrandito le possibilità e i punti di vista.
I ragazzi e le ragazze sono comunque il centro dell'interesse : non scimmiottano gli adulti, sulla scena sono distinti e separati, anche se non li criticano esplicitamente, come in altri spettacoli succede in modo abbastanza convenzionale. Tuttavia acconsentono di giocare il gioco degli adulti con estrema professionalità, comunicando di comprenderlo piuttosto bene, di avere gamme espressive del tutto adeguate, di conoscere il gioco della costruzione sociale, di poter insegnare semplicemente con la testimonianza della immedesimazione e decostruzione , eseguita attraverso entrare e uscire nei panni movimenti parole di altri a scena aperta.

>>>quel loro paradossale doppiaggio del video esalta la piccineria degli adulti
con i ragazzi "cool" che giocano freddamente con quella sorte senza senso

Sarebbe interessante capire come hanno lavorato, quale è il percorso che li ha portati in scena.
Il bello di osservare questi ragazzi è stato nel loro presentarsi oltre gli stereotipi di autoreferenzialità, di gamma di competenze ridotte in rapporto agli adulti, di incapacità a entrare in contesti definiti come adulti con le dovute proporzioni, oppure di prendere distanza dal mondo 'maturo' come fanno i 'giovani arrabbiati'; caratteristiche che purtroppo spesso vengono appiccicate loro nei lavori del cosiddetto teatro italiano 'giovani'.

>>>sarebbe veramente interessante far tornare in Italia questo spettacolo e parlare proprio di questo:
come hanno lavorato con i ragazzi, pratica che Victoria da tempo porta avanti con intelligenza "pedagogica"


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