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Autore: Oggetto: Le scene in rete_ Corso a Campi Salentina
luka85
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[*] Inviato il 10-2-2007 at 10:40


Palazzo Celestini

palazzo celestini 2.jpg - 8kB
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luka85
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sad.gif Inviato il 10-2-2007 at 10:43
where's S.Francesco's church?


sto cercando una foto della chiesa di San Francesco alla Scarpa..ma è un pochetto difficile..S.o.S.
aiutatemi..
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carlo
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[*] Inviato il 10-2-2007 at 10:47
a proposito del pensiero non lineare


ecco un estratto dal mio libro

Il pensiero olistico
Rispetto al funzionamento della mente l’evoluzione dei sistemi di comunicazione ha creato certamente degli squilibri, con una sovra-offerta di immagini e informazioni. Allo stesso tempo però, grazie all’ipermedialità, ha permesso una distribuzione dei concetti più efficace, meno strutturata secondo le logiche e le gerarchie di sistemi disciplinari decisamente innaturali, sollecitando una selezione psicologica reattiva.
Le nuove forme di trasmissione interattiva della conoscenza corrispondono, infatti, alle nostre dinamiche naturali di elaborazione del pensiero. Tendono alla personalizzazione del rapporto con le informazioni per cui i percorsi cognitivi di apprendimento possono essere gestiti con migliore consapevolezza e motivazione.
L’ipermedia è in grado di coniugare le immagini con testi e suoni, stimolando il coinvolgimento emozionale e riducendo la distanza fra razionalità ed emozione.
E’ in questo senso che i due approcci cognitivi, quello analitico, proprio del riconoscimento testuale (sto semplificando), e quello olistico, per intendere la globalità della sensorialità e della percezione audiovisiva, possono integrarsi.
E’ su quest’integrazione che bisogna operare coscienziosamente e non sul timore della prevalenza dell’approccio più efficace e seduttivo (quello olistico-sensoriale), rispetto a quello analitico proprio della “cornice mentale” alfabetica. Enfatizzando quel timore si rischia di generare la frattura con le nuove generazioni, che portano con sé una nuova domanda d’apprendimento verso cui il sistema educativo deve convergere, per rinnovarsi e rilanciarsi.
Esiste quindi un pensiero olistico da prendere in considerazione e da affrontare, andando al di là dei contesti filosofici ed epistemologici: la nostra vita è inscritta in un mondo che cambia.
C’è da prendere atto che l’insieme delle relazioni tra gli esseri viventi, il mondo nel suo complesso, comportano la presa di coscienza di uno sviluppo eco-sostenibile, che non può essere visto come una
questione astratta.
E’ una necessità a partire dalla quale è possibile riprendere a progettare il futuro, in un contesto in cui le aspettative economiche per le prossime generazioni appaiono, per la prima volta, peggiori di quelle della generazione precedente.
A partire da un’affermazione come questa credo sia opportuno investire il massimo delle attenzioni, per individuare le vie d’uscita dallo stallo politico-economico in cui ci si è cacciati, al di là dei grandi alibi che ciclicamente vengono squadernati, dall’avvento dell’Euro come moneta comune al crollo delle Torri Gemelle.
Il punto è rompere lo status quo di questa palude evolutiva per tentare altre chance, per cercare e studiare altre opportunità.
Anni fa Jacques Delors, nel promuovere il “Libro Bianco” dell’Unione Europea Insegnare e apprendere: verso la società cognitiva di Edith Cresson (UE, 1996 >FORUM ), lanciò in questa direzione un segnale preciso: “imparare ad imparare lungo il corso della vita: la scuola non può insegnare tutto”.
Da qui si dipana il mio ragionamento per cui l’apprendimento nella Società dell’Informazione comporta una tensione creativa nella ridefinizione degli assetti sia educativi sia politici, per mettersi in gioco e non “farsi giocare”: per interagire nel modo più dinamico possibile con l’ambiente sociale in mutazione.
La mia idea di pensiero olistico in questo ragionamento trova sostegno in una citazione di Edgar Morin, da Terra/Patria (Cortina, 1994 >FORUM) : “Non solo ogni parte del mondo fa sempre più parte del mondo, ma il mondo come un tutto è sempre più presente in ciascuna delle sue parti. Questo si verifica non soltanto per le nazioni e i popoli, ma soprattutto per gli individui. Così come ogni punto dell’ologrammma contiene le informazioni del tutto di cui fa parte, così oramai ogni individuo riceve o consuma le informazioni e le sostanze che vengono a tutto l’universo”. Articolando questi temi, secondo le teorie della Complessità, Maturana e Varela (Autopoiesi e cognizione, Marsilio,1985 >FORUM) hanno affermato che vita e cognizione costituiscono due processi non separabili, perché la mente non è un’entità ma un processo e la vita stessa è una attività mentale, perché “la mente è insita nella materia a ogni livello in cui si manifesta la vita”. Sulla scia di Bateson, per Maturana e Varela vi è un’identificazione tra il processo della conoscenza ed il processo della vita, cui partecipano anche percezioni, emozioni e sensazioni. Le interazioni di un sistema vivente con il suo ambiente sono interazioni cognitive. Il processo della vita è un atto di cognizione.
La vita, come il cervello, costituisce una rete flessibile, il cui funzionamento e linguaggio non sono mai prestabiliti: “Il pensiero razionale è lineare, la consapevolezza ecologica sorge da una consapevolezza intuitiva di sistemi non lineari. La consapevolezza ecologica sorgerà solo quando combineremo la nostra conoscenza tradizionale con un’intuizione del carattere non lineare del nostro ambiente” dichiara con fervore Fritjof Capra in La rete della vita (Rizzoli, 1995).



"Un modo di pensare capace di interconnettere e di solidarizzare delle conoscenze separate è capace di prolungarsi in una etica di interconnessione e di solidarietà fra umani.
Un pensiero capace di non rinchiudersi nel locale e nel particolare, ma capace di concepire gli insiemi, sarebbe adatto a favorire il senso della responsabilità e il senso della cittadinanza”
Edgar Morin

La testa ben fatta
E possibile quindi progettare ambienti di apprendimento che rilancino la natura non lineare della nostra coscienza, esprimendo la dimensione reticolare delle informazioni e delle percezioni nella simultaneità della realtà complessa. In questi processi il pensiero olistico può diventare metodo d’apprendimento e di sperimentazione dei nuovi linguaggi per sondare i giacimenti culturali, le risorse della società futura. Secondo Edgar Morin (La testa ben fatta. Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero, Cortina, 2000) il principio educativo futuro si basa su tre sfide: la sfida culturale, per coniugare il sapere umanistico con quello tecno-scientifico, perché non vengano separati i campi, integrandoli in una riflessione sul destino umano e sul divenire dell’evoluzione tecnologica; la sfida sociologica, riconoscendo che l’informazione è la materia prima per produrre una conoscenza che deve essere costantemente riveduta da un pensiero rivolto sia all’individuo che alla società; la sfida civica, per evitare che il sapere non sia solo affidato agli specialisti e non sia da considerare come un dato quantitativo e formalizzato. In questo modo va rilanciato il senso di responsabilità e il valore della solidarietà, per andare oltre i legami identitari e promuovere la libera circolazione delle conoscenze e delle competenze. Com’è, quindi, una ”testa ben fatta” per Morin?
La sua proposta è paradigmatica. E’ necessario disporre di un’attitudine generale a porre e a trattare i problemi; attivare i principi organizzatori che permettano di collegare i saperi; andare oltre il sapere parcellizzato (superando le "discipline"); integrare sapere umanistico e sapere tecno-scientifico; cercare di rispondere alle sfide poste dalla globalità e dalla complessità della vita quotidiana, sociale, politica e tecnologica. Significa saper connettere un fenomeno all’altro, con la consapevolezza che tutte le cose interagiscono attraverso la nostra soggettività che le attraversa. Siamo noi, e in particolare la nostra capacità di comunicare, a rendere il mondo un campo di opportunità vitali.
“Esprimersi è una risorsa”, affermava Gregory Bateson in Verso una ecologia della mente (Adelphi,1976). Un’indicazione talmente semplice da apparire ovvia, eppure rivela la chiave di volta della mia ricerca intorno all’idea di performing media: serrare il rapporto tra pensiero e azione nel dare forma alle informazioni, fino a popolare di senso l’interattività dei nuovi media. Attivare nel globale dell’infosfera il locale di una soggettività non più messa al centro, ma inscritta nel tutto, nella dimensione olistica del nuovo ambiente informativo: l’infosfera.

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gabriele82
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[*] Inviato il 10-2-2007 at 10:50
Castello Carlo V


castello Carlo V

LECCE_carlov.jpg - 7kB
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carlo
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[*] Inviato il 10-2-2007 at 10:50


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Originariamente scritto da carlo
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Originariamente scritto da coccinella
come valuterebbe l'efficacia dell'utilizzo della rete telematica nel promuovere e pubblicizzare un evento?


ok
questo è un buon punto di partenza

linko un esempio
tra i tanti
http://www.teatridellamemoria.org/


ecco un frammento trato dal libro
che si riferisce a quel progetto
un “teatro della memoria”. Proprio com’era intitolato il progetto che li ha contestualizzati nell’estate del 2004 a Fosdinovo (>FORUM), con una serie di incontri, narrazioni, ascolti e performing media (eventi interattivi per radio, sms e web): momenti diversi orientati verso l’approccio teatrale e multimediale, con una memoria che sa interpretare la storia e le tradizioni. Diversi modi che dall’oralità della narrazione ( avevo invitato Ascanio Celestini) arriva a sperimentare le diverse soluzioni della comunicazione interattiva.
In questo progetto ha operato la Koinè (>FORUM) con la regia di Silvio Panini, che ha condotto una continua serie di piccoli gruppi di spettatori “armati” di cuffie radiofoniche: con queste ascoltavano una drammaturgia trasmessa da un’emittente radio da campo, animata in diretta da attori con radiomicrofoni. Spettatori “deportati” in un percorso teatrale, nel borgo e nel castello di Fosdinovo (utilizzato come carcere durante la Seconda Guerra Mondiale), trasportati in un salto nel tempo, per rivivere alcuni stati d’animo legati alle vicende storiche della Resistenza. Un viaggio emozionale e sensoriale nella memoria.

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dottoressamirella
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[*] Inviato il 10-2-2007 at 10:53


Ho consultato la paroal TAG
italiano: scudo, cartellino
Ma devo approfondire la ricerca
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luka85
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biggrin.gif Inviato il 10-2-2007 at 12:27
music is life


Ripercorrendo velocemente queste tre giornate..le tags che mi vengon in mente, in rapporto un po anche alla mia quotidianeità sono:

multitasking
mp3
i-pod
musica
vj

rappresentano la mia totale immersione nella musica, fattore importante , che accompagna molti momenti..
(es. mi piace passeggiare o andare in bici per le vie del centro con le cuffie..guardare quello che mi circonda con un sottofondo musicale..che spesso rappresenta la colonna sonora della mia vita)
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carlo
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[*] Inviato il 10-2-2007 at 12:34
x gli sms


ecco 2 piattaforme x mandare sms a + persone

ma ricordatevi, sempre, il form con il consenso!

http://www.smsitaly.com


https://www.smskit.it/index.php


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gabriele82
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[*] Inviato il 10-2-2007 at 12:47
PAROLE CHIAVE


Purtroppo io non ho seguito le tre giornate di lezione ma solo quest'ultima, quindi le parole chiave che posso scrivere riguardano solo il discorso affrontato oggi:
1. podcasting
2. broadcasting
3. realtà virtuale
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gert del pozzo
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[*] Inviato il 10-2-2007 at 12:49
parole chiave


omnia sunt communia
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ugo
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[*] Inviato il 10-2-2007 at 12:51
tag


multisensorialita
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letizia82
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[*] Inviato il 10-2-2007 at 12:51


RICERCA, INFODESIGN

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carlo
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[*] Inviato il 10-2-2007 at 12:51
le tag emerse


MULTITASKING

MP3
I-POD
MUSICA
VJ

INTERACTION DESIGN
MOTION CAPTURE

podcasting
broadcasting
realtà virtuale


e ancora

empatia
ascolto

e ovviamente
performing media
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gabriele82
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[*] Inviato il 10-2-2007 at 12:53
alre parole


usare
giocare

(per quel che riguarda il quelle azioni di teatro virtuale"
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carlo
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[*] Inviato il 11-2-2007 at 12:08
ecco la mappa concettuale


la reinserisco ora (perchè l'immagine che avevo caricato durante la fine della lezione era troppo grossa, e non c'era + tempo x sistemarla)

è la mappa
delle tag: le parole chiave emerse nel corso

a cui aggiungere una delle + importanti
emerse in extremis

gioco


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[*] Inviato il 11-2-2007 at 12:14
continuate voi?


Quota:
Originariamente scritto da carlo
la reinserisco ora (perchè l'immagine che avevo caricato durante la fine della lezione era troppo grossa, e non c'era + tempo x sistemarla)

è la mappa
delle tag: le parole chiave emerse nel corso

a cui aggiungere una delle + importanti
emerse in extremis

gioco


sarebbe opportuno far "parlare" questa mappa, interpretarla.
Così ad esempio
( e vi chiedo di usare il "quote" x inserirvi delle vostre considerazioni. E' sulla base di questo lavoro che produrrò una mia valutazione dell'esperienza formativa)

ecco


Il rapporto tra i sistemi dello spettacolo e quella della comunicazione multimediale
e web in particolare
trovano nel PERFORMING MEDIA
la linea di ricerca + definita,
almeno da me, in questo corso

Il MULTITASKING significa agire su + piani (+ piattaforme di comunicazione: telefono, chat, download,eyc) contemporaneamente
il punto è come fare di questo una risorsa e non un deficit di attenzione?

continuate voi?

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luka85
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[*] Inviato il 11-2-2007 at 12:16


"L'ascolto è in fondo come un piccolo teatro"
Roland Barthes
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RominaCantoro
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thumbup.gif Inviato il 11-2-2007 at 16:43
gli sms più belli


Ho letto gli sms del concorso e trovo ke i più carini sono:
3-40-46-ma qllo ke più mi ha colpito è il 58!é breve,semplice,non banale e attuale...
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luka85
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[*] Inviato il 11-2-2007 at 22:41


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Originariamente scritto da carlo
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Originariamente scritto da carlo
la reinserisco ora (perchè l'immagine che avevo caricato durante la fine della lezione era troppo grossa, e non c'era + tempo x sistemarla)

è la mappa
delle tag: le parole chiave emerse nel corso

a cui aggiungere una delle + importanti
emerse in extremis

gioco


sarebbe opportuno far "parlare" questa mappa, interpretarla.
Così ad esempio
( e vi chiedo di usare il "quote" x inserirvi delle vostre considerazioni. E' sulla base di questo lavoro che produrrò una mia valutazione dell'esperienza formativa)

ecco


Il rapporto tra i sistemi dello spettacolo e quella della comunicazione multimediale
e web in particolare
trovano nel PERFORMING MEDIA
la linea di ricerca + definita,
almeno da me, in questo corso

Il MULTITASKING significa agire su + piani (+ piattaforme di comunicazione: telefono, chat, download,eyc) contemporaneamente
il punto è come fare di questo una risorsa e non un deficit di attenzione?

continuate voi?



Secondo me per fare del MULTITASKING una risorsa e non un deficit di attenzione bisognerebbe partire da se stessi, fare un lavoro personale sull'interazione con piu elementi nello stesso tempo. Rischia di diventare un deficit perchè ci si fossilizza spesso su un piano..ad es. per molti, e soprattutto per i giovani, puo essere la chat che porta via l 'attenzione da altre opportunità che potrebbe offrire internet..
cosa ne pensate..?
aspetto altri esempi
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luka85
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mad.gif Inviato il 15-2-2007 at 11:33


wela..c'è nessuno???buona notte....
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