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Autore: Oggetto: confronto aperto sulla progettualità di Genius Loci 2.0
teatron
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[*] Inviato il 11-6-2004 at 08:47
confronto aperto sulla progettualità di Genius Loci 2.0


usiamo questo forum x mettere in campo idee e disponibilità

ad esempio x la formazione dei gruppi di lavoro

il programma dei laboratori è questo

21 giugno ore 17
Convento delle Clarisse
apertura pubblica dei laboratori teatrali e multimediali con i docenti e gli studenti dello STAMMS

laboratorio radio a cura di Radiopaz
laboratorio web a cura di Massimo Ciccolini
laboratorio video a cura di Giuliano Capani e Sergio Spina
laboratorio teatrale a cura di Antonio Viganò ed Enzo Toma
laboratorio teatrale, musicale e multimediale a cura di Michele Sambin

a questi vanno combinate le attività di promozione e organizzazione

dall'uso informativo ed evocativo degli SMS alla gestione ospitalità e la produzione esecutiva

vediamo qui ( e sul campo, of course)come procedere
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teatron
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[*] Inviato il 11-6-2004 at 14:16
link al forum di Genius Loci 1.0 a Roca


http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=185

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carlo
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[*] Inviato il 11-6-2004 at 18:54
è attivo il web


su
http://www.teatron.org/geniusloci/
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Lucia83
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[*] Inviato il 13-6-2004 at 16:30


io ci sono e sarei interessata ai primi tre laboratori, pero' vorrei sapere qualcosa in più.
Si deve seguire solo uin laboratorio o si può dare più disponibilita?
attendo notizie Lucia
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carlo
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[*] Inviato il 14-6-2004 at 00:13
lab


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Originariamente scritto da Lucia83
io ci sono e sarei interessata ai primi tre laboratori, pero' vorrei sapere qualcosa in più.
Si deve seguire solo uin laboratorio o si può dare più disponibilita?
attendo notizie Lucia


ok a giorni si esplicita...

si possono seguire + lab
il problema insorge con i lab teatrali: in quel caso ne va scelto solo uno (ma quelli radio, web e video si possono integrare)
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mada.82
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[*] Inviato il 17-6-2004 at 14:41


buona sera prof...
vorrei maggiori informazioni riguardo questi due laboratori (laboratorio teatrale a cura di Antonio Viganò ed Enzo Toma
laboratorio teatrale, musicale e multimediale a cura di Michele Sambin) attivi a galatina sopratutto sullo spettacolo "le donne che fecero ballare Dio" e se ancora possibile prendervi parte!

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antog
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[*] Inviato il 18-6-2004 at 06:46


buogiorno prof ma quando si decide a quale guppo appartenere? si può dare gia il nominativo eil corso che si vuole seguire , oppure si danno le adesioni il primo giorno che ci incontreremo a galatina?
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carlo
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[*] Inviato il 20-6-2004 at 00:49
a galatina


Quota:
Originariamente scritto da antog
buogiorno prof ma quando si decide a quale guppo appartenere? si può dare gia il nominativo eil corso che si vuole seguire , oppure si danno le adesioni il primo giorno che ci incontreremo a galatina?


buona l'ultima: a galatina

ma io arriverò il 22 sera

per il laboratorio di performing media (radio e web e sms + strategia di comunicazione integrata)
fate riferimento a Ciccolini!
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Heidi
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[*] Inviato il 20-6-2004 at 09:33


Allora, domani ci si vede alle 17...ma gli altri giorni a che ora sarà?

Io ho un piccolo problema chiamato "AUTO"...spero di risolverlo ed essere con voi a Galatina!
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carlo
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[*] Inviato il 20-6-2004 at 10:12
un video e un gif


genius loci circola nel web
e qualcuno ci linka in home page
http://www.delfinierranti.org/home.asp


non li conosco
ma li conosceremo
verranno a trovarci...

e un web ricco di chicche

ecco il video della pizzica dell'officina zoè

http://www.delfinierranti.org/associazione/cultura/diennea/concerto...


e poi una piccola cosa
semplice
ma efficace
direi emblematica (anche xkè ha il passo giusto...)

è un gif animato
a suon di pizzica





Diennea_pizzica.gif - 21kB
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salvator
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[*] Inviato il 22-6-2004 at 19:08
DOVE VI TROVO?


Carlo,
vorrei sapere se le attività
degli studenti
per tutti gli altri giorni
saranno sempre al Convento delle Clarisse
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salvator
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[*] Inviato il 22-6-2004 at 19:11


Quota:
Originariamente scritto da carlo
genius loci circola nel web....

ecco il video della pizzica dell'officina zoè

http://www.delfinierranti.org/associazione/cultura/diennea/concerto...



>>> E' normale tutta questa adrenalina
dopo aver visto il video? :)
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carlo
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[*] Inviato il 24-6-2004 at 10:10
clarisse: campo base


Quota:
Originariamente scritto da salvator
Carlo,
vorrei sapere se le attività
degli studenti
per tutti gli altri giorni
saranno sempre al Convento delle Clarisse

si siamo lì
anche se la rete la usiamo solo al palazzo della cultura

vieni stasera?

segui il blog!

x scriverci c'è un pulsante segreto e ID+password

ti va?
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salvator
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[*] Inviato il 24-6-2004 at 16:11


Quota:
Quota:

.............
........vieni stasera?

>>>>Mi piacerebbe soprattutto dopo aver letto
nel programma lo spettacolo di Sambin
ma è un pò troppo tardi
visto i km che mi separano da Galatina
e la sveglia di domattina!
cerkerò di fare il possibile.

...segui il blog!

x scriverci c'è un pulsante segreto e ID+password

ti va?


>>> Mi va ma non ho trovato sto pulsante segreto
anke perkè altrimenti non sarebbe tale! :)
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Lucia83
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[*] Inviato il 25-6-2004 at 11:35


ciao, ho appena cinque minuti liberi e scrivo qualcosina.....
sto seguendo il laboratorio teatrale e devo dire che è una bellissima esperienza.Auguro a tutti voi di farne una.
(anche se il lavoro e davvero tanto........)
ciao
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Sabry
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wink.gif Inviato il 25-6-2004 at 20:30
MICHELE E IL TAM... CHE PASSIONE!


scusate l'ignoranza ma dal sito genius loci non riesco ad accedere al diario di bordo, perciò metto qui le mie impressioni per poi trasferirle a giorni su genius loci!

Spero di parlare anche a nome di tutti:

martedì è stata una giornata in qualche modo persa per noi di laboratorio musicale con Michele Sambin, perché c’è stato qualcuno che crede di sapere e ci ha detto che si doveva iniziare martedì, mentre Sambin doveva ancora scaricare il materiale. Quindi, alla fine, Michele e tutto il TAM sono stati gentilissimi: ci hanno accolti, ci siamo conosciuti e abbiamo chiarito meglio tutto sul laboratorio che dovevamo affrontare …(anche se giustamente per Michele il termine laboratorio non è il più appropriato)!

Mercoledì è stato meraviglioso: tanto lavoro improvvisando… riscoperta di De Martino con tutti i particolari modi di manifestazione della taranta, dalla scelta della musica dei musicisti ai colori che fanno “impazzire” le tarantate, dal territorio di Galatina alle parole dialettali delle nostre canzoni popolari; è stato come aprire gli occhi quando “ santu paulu te Galatina faciteme la grazia stamatìna” erano cantate da noi insieme al tam battendo le mani e i piedi aritmicamente secondo la loro musica: un’aggregazione di suoni e parole mai sentita, veramente originale ed emozionante, una riscoperta del ritmo che alle mie mani non arrivava se ero concentrata ma solo non pensandoci, con la massima naturalezza… corde elastiche con cui formare forme geometriche e costruzioni strane, tutto a tempo di musica… ad un certo punto sul violoncello di Sambin, che era al centro della scena, Gianni batteva il tempo della tarantata, poi proseguivano io, Andrea e Paola e ancora la musica di Michele che, man mano, traeva ispirazione e suonava; mentre succedeva tutto ciò è successo qualcosa di straordinario, Michele ha iniziato a suonare note molto acute e io, che non mi ero accorta di nulla, credevo che quei suoni fossero delle voci femminili, non riuscivo a capire da chi provenissero, perché quelle note sono molto simili alle voci stridule delle cantanti paesane… è stata veramente una bella avventura e un bel lavoro che ci ha fatti felici e che ci ha fatti ritornare questi altri due giorni di settimana intensa a Galatina!

È successo tutto ad impatto, ogni azione è emozionante con la musica di Neno, Niki, Alen, con la tecnica di Enrico, con la professionalità di Paola, Claudia e Pierangela e con Michele che non ha bisogno di aggettivi.
È bello che tutto nasca da un’amicizia e da una comunione di interessi come quella nostra, perché non c’è niente di più bello che attivarsi e lavorare con persone disponibili, simpatiche ed esperte come loro, grazie di cuore ragazzi, grazie di cuore maestà!!!
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carlo
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[*] Inviato il 29-6-2004 at 16:21
how to use


l'ho portato io nel blog

è semplice
il pulsante segreto è nella faccina in alto in mezzo alla pagina
nell'albero

s'apre la finesta
e quindi:

id:loci
pass:genius

e clicca su aggiungi articolo

ed è fatta
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Sabry
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thumbup.gif Inviato il 1-7-2004 at 17:59
L'ULTIMO GIORNO A GALATINA


GRAZIE!
cmq credo che sia appropriato scrivere anche qui il mio "diario virtuale", per conoscere anche i commenti di chi c'è stato e ha potuto conoscere l'arte di Michele e il tam con lo spettacolo finale!


eravamo trepidanti, ormai era arrivata la sera, l' ultima cena insieme e poi ci sarebbero stati gli spettacoli: tanta emozione e ansia.
il desiderio era quello di terminare artisticamente un piccolo percorso di vita insieme, tanto nervosismo durante le ultime prove e poi... tutto fantastico!

Sambin e il tam hanno dato voce ai loro strumenti, li hanno fatti parlare trasportandoli con sè, ma soprattutto trasportando gli spettatori con il ritmo di un ta ta un ta ta ta ta ...... fino ad arrivare all'emozione del suono tra le gambe, di un suono che viaggia da ogni lato della piazza rettangolare a cui si affaccia il convento delle clarisse.
poi ancora il sax di Sambin e le proiezioni video...
il "Violondangl ( sicuramente il titolo non è esatto, perdonatemi) tarantato", questo è il nome con cui ha voluto battezzare nuovamente il suo spettacolo...e ancora musica attraverso la visione di segni percettivi, simbolici su bandiere bianche che volteggiano al vento umido della sera...
proiezione a terra delle cose più curiose di Galatina che più ci hanno colpito con forte sinestesia tra suono e video, grazie soprattutto alle riprese di Michele... ultimo faro puntato sul gruppo che, con grande naturalezza saluta il pubblico battendo ancora gli ultimi ta ta ta ta! il pubblico è entusiasta, c'è chi ci chiama pazzi!all'inchino finale Alen grida: Grazie ai pasticceri!!!

un piccolo segreto: a Michele e a tutto il tam è piaciuto un sacco il caffè in ghiaccio shakerato di Galatina!!!

siete grandi!
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Sabry
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biggrin.gif Inviato il 1-7-2004 at 18:08





a galatina ci siamo anche divertiti!!!




DSCN0394.JPG - 65kB
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gino santoro
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biggrin.gif Inviato il 1-7-2004 at 23:55
le ali di caterina



Di Luigi A. Santoro

Gli obiettivi di Genius loci 3 – Le donne che fecero ballare dio erano tutti molto ambiziosi e vedevano impegnate istituzioni diverse: dal Comune di Galatina alla Regione Puglia, dalla Camera di Commercio alla Provincia di Lecce, all’Università di Lecce. Ma già dal primo giorno sapevamo che sul ‘campo’ sarebbero rimaste il Corso di Laurea in Arte, Musica e Spettacolo e il Comune di Galatina. C’erano le elezioni. Si vedrà dopo.
Volevamo sperimentare sul ‘campo’ una forma di didattica attiva e partecipata; volevamo aprire nuovi sentieri per il turismo culturale; volevamo verificare come le nuove tecnologie della comunicazione mobile e interattiva potevano contribuire alla ‘lettura’ del paesaggio salentino e di alcuni monumenti marginali (la cappella della Madonna della neve); volevamo raggiungere questi obiettivi mettendo insieme gruppi di esploratori costituiti non solo da persone ‘speciali’, ma anche da apprendisti e da persone con gravi disabilità.
Sul molo del salone del Convento delle clarisse ci hanno salutato una settantina di persone. Era il pomeriggio del 21 giugno. Lo stagno d’indifferenza sul quale abbiano iniziato a remare era reso ancora più denso dagli aliti di calura che si riversavano nelle viuzze del centro storico. Ma dopo due giorni eravamo già oltre i confini e bastava voltarsi indietro per intravedere i primi curiosi che si avventuravano sui sentieri appena tracciati.
La mattina del 27 giugno una fila di auto scivola lungo una strada di campagna guidata dagli Sms e dalla trasmissione di Radio Orizzonti Activity. Si ferma davanti a un muro di graffiti che raccontano la morte di un ragazzo. Storie, fragili storie tessute al volante di auto impazzite nelle notti di un Salento smemorato. Poi la carrellata tra i muretti a secco che racchiudono cesti di odori della macchia mediterranea e ulivi maestosi. La radio, intanto, con la guida di Carlo Infante racconta il Grande pellegrinaggio delle voci. Le parole di Salvatore Quasimodo tentano di rimagliare le voci sconnesse delle tarantate nella chiesetta sconsacrata di San Paolo. Il documentario, girato nel 1961 da Gianfranco Mingozzi, privato delle immagini, ci rimanda suoni che sembrano provenire da lontananze inaudite. Di tanto in tanto le pietre informi abbandonano la linearità dei muretti per raccogliersi nella rotondità delle ‘pagliare’, quasi mammelle della terra madre ricolme di frescura. Il menhir “delle Lete”, alla periferia di Galugnano, come il monolite di Kubrik sembra voler congiungere la terra al cielo e segnalarci la profondità del buco da cui si mossero le prime tarante. Se è vero, hanno camminato e danzato tra queste pietre per almeno quattromila anni. Per venire a morire all’ombra di un monitor? Ma no, pare di vederle mentre saltano da un circuito stampato all’altro per tessere ragnatele nella foresta di Internet.
Siamo arrivati davanti alla chiesetta. Un contadino ci offre taralli, vino e ‘poponeddhe’ appena raccolte dal suo campo. Poi, all’improvviso, si apre la porta della chiesetta e il sassofono di Sambin recita una preghiera ad una madonna che ruota sull’altare come un carillon vivente.

La sera del 27 giugno il pavimento del palazzo della cultura era disseminato per metà di blocchetti di granito. I vuoti disegnavano i tortuosi sentieri del faticoso percorso del laboratorio di teatro. Nell’altra metà un centinaio di sedie per gli spettatori. Già un’ora prima dello spettacolo (ma si trattava davvero di uno spettacolo?) tutte le sedie erano occupate. Poi gli spettatori (le persone che erano venute a guardare?) hanno riempito il porticato. Tanti si sono seduti per terra. Erano venuti a vedere il teatro; si aspettavano forse qualche briciola di finzione: simpatici personaggi dentro sontuosi costumi, una storia con un bel lieto fine. No, sapevano che oltre la soglia del Palazzo della cultura c’era un pezzo di spazio dell’oltre confine: lo spazio della diversità. Altri suoni, altri colori, altri odori, altri personaggi, altri modi di non camminare e non vedere. Un docente che fa l’attore; un altro che fa il tecnico delle luci. Un cieco attraversa il fondo della scena: “Sassi, solo sassi! Antonio ho male! Che vita di merda!”. Un angelo scende dal cielo stellato, o si stacca da uno degli affreschi di Santa Caterina. Gli uomini e le donne lo scacciano. Lui insiste, vuole imparare a fare quello che fanno gli uomini almeno per un giorno. Lo obbligano a raccogliere pietre, tante pietre. E sotto quelle pietre sono sepolti oggetti; oggetti che raccontano storie: una piuma, una camicetta da donna. Intanto l’angelo suda ma non vuole togliersi la giacca. Lo circondano, gli strappano la giacca e, laddove erano attaccate le ali, compaiono due profonde ferite: “E’ malato, è malato!”. Anche l’Angelo è un diverso. Qualcuno comincia a frugare sotto i mucchi di pietre; disseppelliscono oggetti e memorie e storie e gesti che graffiano lo spazio o svolazzano nel cielo come aquiloni. Fabrizio soffia per far volare una piuma arancione. Sono leggeri i sogni dei disabili. Giorgio percorre il tappeto di corpi per ricevere il regalo dell’angelo: due profonde ferite. Le ali rimarranno il sogno di un uccello che non potrà mai volare. Poco prima, spinto sulla carrozzella, balbettava le parole terribili di Alda Merini: “Ero un uccello… mi hanno tagliato la gola per divertirsi un poco”. Alla fine tutti insieme docenti e studenti, disabili e genitori remano alla ricerca dell’Itaca galleggiante. Quando si spengono le luci tanti spettatori piangono. Qualcuno pensa: il teatro ha ritrovato la sua ragion d’essere. Lontano dai teatri, lontano dai professionisti dello spettacolo, lontano dagli politici di mestiere questo sogno del sogno, colato dagli affreschi di Santa Caterina, commuove. Trasforma i pensieri e si scarica in abbracci caldi.
Lo stagno dell’indifferenza è prosciugato. “Non andate via, per favore” sussurra una ragazza e il sindaco col figlio in braccio rilancia: “Questa città oggi ricomincia a vivere. Dobbiamo andare avanti.”. Sentiamo tutti il bruciore di due profonde ferite, ma è da lì che stanno rispuntando Le ali di Caterina.
Voliamo davanti alla chiesa. Sambin, il sassofonista magico, ci cattura in una ragnatela di suoni. Nello spazio delle Clarisse la musica è un pennello luminoso che sfiora corpi e compone figure e fa danzare immagini sul selciato, sui muri sbrecciati, sui volti di spettatori smarriti. E’ finita. Forse è appena cominciata. Nel lago fresco della luce lunare altri abbracci per salutare i frammenti di passato spiaggiati in un presente che già si affaccia sui balconi del futuro.
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vale greco
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[*] Inviato il 2-7-2004 at 17:45
Sotto quei sassi....


A Galatina c'ero anch'io !
Un'esperienza indimenticabile.
E' difficile descrivere le senzazioni così vive e diverse , che mi ha procurato il preparare e partecipare a questo spettacolo, in cui la "diversità" domina.
Nulla era scontato , il modo di fare spettacolo, il coinvolgimento degli attori e del pubblico. La storia toccante dell'Angelo, che per un giorno vuole essere un uomo, provando così il dolore, che l'uomo per sua natura porta con se. Lui può farlo, non è un Angelo come gli altri, ha due ferite al posto delle ali, può capire quanto siano grandi le sofferenze dell'uomo.

Basta con la pietà, con la commiserazione, viviamo quella che è una condizione diversa, sentiamola nostra, comprendiamola, entriamo con tutta la nostra sensibilità, nello "spazio della diversità".
Solo così riusciremo a passare dalla tristezza di una condizione diversa, alla gioia immensa di aver realizzato un teatro che commuove, coinvolge, parla un linguaggio toccante.

Ringrazio di cuore chi mi ha guidato in quest'esperienza meravigliosa e vorrei condividere con tutti voi le emozioni magiche e uniche , che abbiamo provato in questi sei giorni a Galatina.
Prodighiamoci, facciamo si che questo sia solo l' inizio di un progetto che deve andare avanti con l'aiuto e il coinvolgimento di tutti!
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Valentina
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[*] Inviato il 4-7-2004 at 09:57


Ho seguito il laboratortio teatrale di Antonio Viganò ed Enzo Toma senza però purtroppo poter partecipare allo spettacolo. Non ci sono molte parole per esprimere la particolarità di quelle giornate e l' intensità con cui si lavorava. Eravamo in tanti a parteciparvi ma mentre si lavorava era come se ognuno avesse il suo spazio, la sua libertà di azione, il suo metodo però nello stesso tempo tutto era integrato, tutto confluiva verso un unico obiettivo. E' stata un' esperienza che credo abbia permesso a tutti di lavorare sulla propria persona, sulla conoscenza del proprio corpo e di interagire con gli altri per un reciproco confronto. Un' esperienza che consiglio e che ripeterei subito... A quando la prossima?!
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Arianna
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[*] Inviato il 8-7-2004 at 12:49
senzazioni


L'esperienza teatrale, vissuta a Galatina, condivisa con i ragazzi di Itaca ha lasciato in me una traccia indelebile. Un'esperienza che mi ha sicuramente arricchito e che mi ha regalato emozioni e senzazioni difficili da descrivere. All'inizio di questa avventura non c'era ancora la chiara consapevolezza di quello che dovevamo fare; c'era tanta preoccupazione, confusione ed ansia per la realizzazione dello spettacolo. Tante domande affollavano la mia mente:"che ruolo avrò?"saprò fare bene la mia parte, e se sbaglio che vergogna tutti mi osservano!".Tante domande, troppe domande confondevano i miei pensieri.Grazie ai laboratori organizzati dal prof.Toma e Viganò, e ai loro esercizi con il corpo e la musica, sono riuscita finalmente a trovare la via d'uscita da quel labirinto di inutili ansie e preoccupazioni su cosa fare o non fare. La musica, scelta come sottofondo, creava un'atmosfera tranquilla e distesa e noi studenti insieme ai ragazzi di Itaca abbiamo iniziato la curiosa ed interessante "esplorazione" dei nostri corpi. Frasi del tipo:il corpo che racconta..vivere nel proprio corpo..l'ascolto del corpo;proprio queste frasi iniziavano ad avere un senso. Abbiamo giocato molto con il nostro corpo, giochi per relazionarci in modo creativo con il nostro corpo e con gli altri per riscoprire risorse individuali e collettive. Gli esercizi e il lavoro costante di una sola settimana, ci ha permesso di realizzare uno spettacolo dove ognuno di noi era consapevole del ruolo che ricopriva e si è messo in gioco con spontaneità e naturalezza. Siamo stati sempre noi stessi abbiamo vissuto la scena come se fosse stata la prima volta. Probabilmente il luogo, le luci, gli spettatori hanno giocato un ruolo importante. I ragazzi di Itaca ci hanno insegnato altri modi di non comunicare e di non vedere, ci hanno trasmesso tanta carica e grinta nonostante la fatica e la stanchezza dei pomeriggi assolati in cui si è lavorato duramente!
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Paoletta
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[*] Inviato il 13-7-2004 at 17:11
Suggestioni...


GENIUS LOCI – GALATINA

Un viaggio di soli sei giorni nella magica Galatina, mi ha condotto in una dimensione differente da quella quotidiana.
Spiegare ciò che i suoni e le immagini insieme riescono ad evocare non è semplice.
Tutto ruota intorno ai sentimenti, agli stati d’animo che vengono provocati da un modo “particolare” di raccontare qualcosa, un racconto che non risiede nell’informare e non è uguale per tutti, ma rende ogni persona autore della propria visione.
Il TAM – teatromusica nasce proprio da una forma di pensiero che elabora il piano visivo e quello sonoro in modo sincronico.
Si tratta di un lavoro su un linguaggio che oltre ad essere ESPRESSIVO è l’ ESPRESSIONE di un PENSIERO.
I confini del teatro, della musica e delle immagini, si dilatano per consentire all’immaginazione di sviluppare le infinite forme che i due campi sensoriali insieme possono liberare.
Il primo incontro con il gruppo del Tam, diretto da Michele Sambin, e noi studenti dello STAMMS, è stato un percorso storico sulla formazione artistica del Tam, fondata nel 1980 da M. Sambin, Dupont, Allegro, un percorso necessario per introdurre a noi studenti il lavoro che abbiamo condotto nei giorni successivi con la compagnia.
Michele Sambin ha subito specificato che avremmo dovuto integrarci al gruppo, collaborare per la performance finale di domenica 27/06/04.
Solo a lavoro terminato, da brava tirocinante, ho compreso che eliminare ogni inibizione e calarsi in maniera drastica in mondo lontano dal mio, significava un’esperienza unica, irripetibile, da cui trarre soltanto aspetti positivi.
Ho riflettuto molto su quanto ogni gesto, ogni aspetto semplice della nostra vita possa costituire oggetto di un’elaborazione più profonda.
Accompagnati dal suono, con degli elastici tesi agli estremi da due persone, abbiamo lavorato sullo sguardo, sulle linee tracciate dall’intersezione degli sguardi. Si tratta di linee che normalmente sono solo immaginate e che, invece, abbiamo reso visibili all’interno dello spazio che i nostri corpi occupavano.
E’ stato interessante, oltre che divertente, notare le varie forme che lentamente si costituivano giocando sulle altezze e sul movimento di ognuno, secondo la libera ispirazione che i suoni ci davano.
Alla fine, 5 linee parallele e i 4 spazi fra esse formavano un pentagramma e quei suoni che prima avevamo solo sentito, sembravano nascere e diffondersi dalle stesse linee dei nostri sguardi e articolarsi secondo le immagini del nostro pensiero.
Nei giorni successivi il lavoro si è concentrato sulla performance di domenica sera, sui “Blitz sonori” che avrebbero dovuto sorprendere lo spettatore e creare suggestioni.
Abbiamo scelto il ritmo di una “pizzica salentina” per sviluppare un percorso che avrebbe condotto in processione gli spettatori fino alla piazza del Convento delle Clarisse. Lo stesso ritmo è stato integrato a “Violin Dang”, in cui l’immagine del violoncello, suonato a sei mani, veniva proiettato sulla spalla di Claudia.
Il corpo, lo strumento, la video proiezione, costituivano un tutt’uno armonico che s’intreccia e percuote l’animo dello spettatore che guarda con “occhi sbarrati” uno spettacolo sospeso tra le vibrazioni del suono, le vibrazioni del corpo umano e le vibrazioni del pensiero.
E’ stato impressionante notare quanto la spalla di Claudia somigliasse veramente a un violoncello percosso da sei mani.
Gli ultimi due giorni di laboratorio sono stati dedicati alle riprese e al montaggio di alcuni aspetti della stupenda Galatina che volevamo mettere in evidenza.
L’obiettivo era quello di dare allo spettatore una visione rovesciata rispetto a quella reale, proiettando dall’alto verso il basso immagini che normalmente si guardano in senso inverso.
La scansione delle immagini era affidata al suono che, ancora, sincronicamente, creava un’interazione perfetta fra ciò che viene concepito nella realtà ordinaria e ciò che, invece, viene rivoltato, trasformato, per creare effetti “spettacolari” che sorprendono, sbalordiscono chi li osserva che non può non sentirsi coinvolto, non sentirsi parte di quella “strana” unità.
Si gioca con i suoni, con le immagini, con le proiezioni, con le luci, con gli effetti digital, ma soprattutto con la fantasia, con le impressioni, le suggestioni, i sentimenti e i sogni di ogni spettatore presente.
In pochissimo tempo siamo riusciti a realizzare un lavoro originale, inconsueto, difficile da spiegare con le parole, ma accessibile alle sensazioni e alle passioni di ognuno.
L’esperienza galatinese mi ha lasciato moltissimi ricordi e interessanti conquiste sia personali che professionali. Colgo l’occasione per ringraziare organizzatori e collaboratori di questo magnifico excursus.
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cip
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[*] Inviato il 16-7-2004 at 15:22
Galatina....UNO SCONVOLGIMENTO TOTALE


...Ciao a tutti, anch' io come Paoletta e Sabry ho partecipato al laboratorio di Sambin..Noto con piacere che le mie amiche hanno descritto dettagliatamente come si è svolta la settima,MAAAAA...hanno dimenticato le cose divertenti!!!!!Ad esempio: sapevate che abbiamo fatto le prove in una chiesa che credevamo sconsacrata,ma che sconsacrata non era? e che ci hanno cacciati via 2 giorni dopo, quando ormai, avevamo combinato di tutto e di più tra TABURI, VIOLONCELLI, PIZZICA ecc...E poi ancora,chi se l' aspettava che Michele Sambin, il più anziano del gruppo, fosse il più attivo di tutti e che alle 3 del pom. con 40 gradi all' ombra, ci facesse andare in giro per le srtade di Galatina a fare le riprese???Io e i miei compagni sembravamo tanti cagnolini, era impossibile stargli dietro, e ogni bar era buono per fare una sosta!!!!!Insomma....stanchi, ma alla fine contenti di quest' esperienza STRAORDINARIA, e non voglio dire irripetibile, perchè spero veramente che l' università ci dia altre possibilità simili a questa!I ragazzi del TAM sono veramente in gamba, lavorano tanto, e in pochissimo tempo sono riusciti a preparare uno spettacolo e a inserirci senza farci pesare minimamente il fatto che eravamo "INESPERTI"!!!Ho talmente tanto da dire su Galatina che non basterebbe il forum...Magari ci ritorno!CIAO!!!!!
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