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Autore: Oggetto: Le Baccanti ad Ivrea
gino
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wink.gif Inviato il 8-4-2002 at 23:11
AHHHHHHH!!!!!


leggo alcune vostre note e penso che spesso noi giovani siamo già troppo vecchi, troppo conservatori. studiamo e diventiamo ottusi. andiamo a teatro e invece di abbondonarci a quello che ci viene regalato rimaniamo legati al testo letto a scuola. siamo giovani e ci danno già fastidio le novità, i cambiamenti, i rischi, le pistole, gli occhiali da sole. vogliamo i bastoni, le vecchie e noiose scenografie, i costumi banali. che piccolo immaginario!!!! Invece queste Baccanti sono forti! Bravi! è da cogliere l'essenza non il contorno.
gino
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dioniso
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cool.gif Inviato il 8-4-2002 at 23:58
io voglio che la mia vita scorra verso la bellezza


Ciao a tutti!!!
Sono Dioniso, il Dioniso donna/uomo dello spettacolo di Malosti.
Prima di tutto GRAZIE per il numero elevato di vostri messaggi, mi sono persa a leggerli tutti, mi sono divertita, alcuni mi hanno fatto incazzare, alcuni mi hanno fatto capire cose nuove, alcuni mi hanno profondamente emozionato, alcuni li ho trovati molto superficiali....

Intanto comincio sottolineando che quello che voi siete venuti a vedere non è uno spettacolo completo ma è un primo studio. Voi avete avuto la "fortuna" o forse per qualcuno la "sfortuna" di essere testimoni di una prima parte creativa di un lavoro. E' come entrare nello studio di un pittore e poter vedere un quadro bello ma incompiuto, potendo scorgere così i passaggi le ruvidezze le imperfezioni, potendo entrare nel vivo, nel sangue vivo del lavoro scorgendone le ferite.
E questo è capitato a voi!
Il risultato viste le vostre risposte mi sembra riuscito, sarebbe bello per ogni lavoro partire da Ivrea, avere la possibilità di far sì che dalla vostra città nascano delle cose che poi prendono il volo per il resto dell'Italia e dell'Europa...e voi ne siete TESTIMONI!

La prima parte di studio ha visto un lavoro molto lungo sul coro, che per noi è il vero protagonista della tragedia - perchè si chiamano Baccanti? - ...infatti in scena si vede un coro mai visto,... di solito i cori si muovono tutti uguali parlano tutti insieme...qui invece ogni baccante ha una sua individualità, si rapporta con Dioniso a suo modo, vede e riconosce il Dio in base alla propria sensibilità. Con le ragazze è stato fatto un lavoro molto sottile e pieno di aniama.

...e voi: COME VEDETE DIO? DOVE LO VEDETE DIO? COME VI APPARE?...Quando ascoltate musica, quando fate l'amore, quando ballate, quando pregate, quando state insieme agli amici, quando vi perdete in un bosco, quando state immersi nell'acqua, quando correte, quando piangete, quando leggete una poesia, quando entrate in una chiesa, quando vedete dei bei occhi, quando prendete le mani di un bambino.....Quando?

La seconda parte del lavoro che debutterà a Torino a luglio metterà a fuoco invece i personaggi, e oltre a Dioniso e Penteo arriverà anche la vostra super richiesta AGAVE che amiamo tantissimo come voi e non abbiamo nessuna intenzione di tagliare. Per il lavoro di Ivrea non è stata inserita, non per difficoltà di rappresentazione come dice quello che si nomina con i seni e coseni, ma per dare forza al coro e alla sua storia emozionale tralasciando, è vero, la parte narrativa della tragedia.
Il coro è la poesia. Il coro è la parte mistica.

Rispondo anche sulla figura di Penteo. Pur dicendovi che su Penteo e Dioniso dobbiamo ancora lavorarci vi do uno spunto. Io trovo bellissima questa idea di mettere in scena un Penteo umano, fin troppo umano...un Penteo che ha paura, che diventa anche ridicolo...che non regge il confronto con un dio...sono quindi molto d'accordo con la strada intrappresa da Malosti.

Mi è piaciuto lo spunto di Morbillo...è vero tutto può essere, accadere nel subconscio, nei sogni di Penteo...infatti lui rispetto al coro e a Dioniso diventa molto reale, molto "normale"

Rispondo anche a Aldifra sul messagero...io penso che la scena non debba mai spiegare...anzi deve sempre tener attivo lo spettatore che si deve chiedere Che succede?...lo spettatore deve immaginare.
Poi le tragedie classiche hanno proprio la caratteristica di non far succedere niente in scena ma tutto viene raccontato

un saluto a tutti
grazie
...e che Dioniso sia con voi!!!!
Dioniso
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lpsephiroth
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cool.gif Inviato il 9-4-2002 at 00:04
Riflesso a Carlo


E' vero... Forse alcune mie impressioni derivano davvero dall'educazione di stampo classicheggiante che denuncia cos x + k. In effetti una rappresentazione teatrale non deve essere per forza uguale al testo e dev'essere colto nel suo spirito. Vero. Ma da buon studente che ha studiato a memoria le baccanti mi sembrava una mancanza notevole, quella di Agave, ma soprattutto quella di Tiresia - e qui al buon studente subentra il lettore duro e puro-. Ciò non toglie nulla alla rappresentazione, che considero riuscitissima, l'obiettivo ovviamente non era quello di ricalcare l'originale, ma di trasmettere qualcosa. E ci è riuscita. Erano solo semplici osservazioni da studente.
Quanto alla cura del dettaglio beh, non volevo dire che il criterio di verosimiglianza debba essere applicata a teatro, ci mancherebbe. Era solo un particolare che avevo notato e l'ho comunicato, senza nessuna denotazione specifica. Ovvero: non dico che lo spettacolo mi sia piaciuto o mi abbia fatto schifo grazie o per colpa di quel dettaglio, ma dico che ho notato un dettaglio. Tutto qua.
Alla fine mi ha trasmesso qcs, tante cose, diverse dall'originale, ma non per questo deprecabili... Anzi... Se dovessimo stereotipare anche le emozioni e volere sempre le stesse non impareremmo più nulla. Perciò ite backai e contagiate della vostra mania tutte le terre di grecia e non!:)
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lpsephiroth
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shocked.gif Inviato il 9-4-2002 at 00:16
Altre considerazioni


Rileggendo coseno, trovo nelle sue parole molto di quel pregiudizio neoclassico che lui stesso condanna... Approfitto anche per salutare Dioniso che immagino sulla sua tastiera alle due di notte come il sottoscritto e chissà dove... Dio dov'è per me? Non lo so. Ancora non ho le idee chiare in proposito. Mi accontento di un cielo stellato per il momento...
P.S. gli occhi della faccina sono molto simili ai miei in questo momento...
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carlo
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[*] Inviato il 10-4-2002 at 08:47
oltre gli stereotipi delle emozioni facili


Quota:
Originariamente scritto da lpsephiroth
Erano solo semplici osservazioni da studente.
(...)
Anzi... Se dovessimo stereotipare anche le emozioni e volere sempre le stesse non impareremmo più nulla. Perciò ite backai e contagiate della vostra mania tutte le terre di grecia e non!:)


sono molteplici gli approcci che stabiliamo con ciò che vediamo, a teatro in particolare.
Uno è sicuramente quello analitico, che conduce verso la comparazione con altri modelli precostituiti (la lettura preliminare del testo ad esempio)
un altro è quello emozionale che si misura con gli stati d'animo e la condizione sensoriale.
E' quest'ultimo quello che accade prima ma troppo spesso viene coperto dal rumore dell'altro che insorge come necessità razionale.
Questo non esclude che poi si arrivi all'analisi e alle comparazioni.
ma ci torniamo su... devo scappare ora
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CARLOTTA
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smile.gif Inviato il 10-4-2002 at 13:30
Che entusiasmo!


Questa idea di creare un forum sulle Baccanti è molto divertente e stimolante grazie anche al gran numero di interventi. Soprattutto è molto utile perché si parla di uno spettacolo "primo studio", appena nato, assolutamente non ancora completato, come vi ha già chiarito Dioniso! Quindi le critiche fatte al "primo studio" visto ad Ivrea saranno sicuramente molto utili per il lavoro futuro, e poi, se devo dirvi la verità, è bello sapere di avere emozionato qualcuno e sentirselo dire, ma trovo più stimolante capire cosa c'è da fare per emozionare un numero sempre maggiore di persone. Facendo io parte del coro, vorrei sapere se c'è anche qualcosa che non vi ha convinto in esso, siccome i vostri commenti sono stati positivi ma non molto approfonditi. CIAO!
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dioniso
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smile.gif Inviato il 10-4-2002 at 14:19


Grazie ragazzi
....Dioniso è felicissimo delle critiche e delle osservazioni...anzi Dioniso ha deciso "di usarvi" nel senso buono del termine anche per i prossimi lavori.....sarete contenti quando qualcosa di quello che ci avete detto ci sarà nelle Baccanti completo...siete degli ottimi critici e con il tempo e l'esperienza diventerete persone dallo SGUARDO acuto che imparano a vedere tutto
KISS

Ah! Dimenticavo....Agave vi saluta e da buona mamma, ritornata in se, vi abbraccia stretti...Tiresia chiede scusa per l'assenza ma la vecchiaia procura tantissime noie, alla prossima!!! e promette di essere in piena forma
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dioniso
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[*] Inviato il 10-4-2002 at 14:46
A GEMMA ALONE


Gemma scrive: "e' proprio durante il monologo del messaggero che riportava la tragedia di penteo che mi e' risultato chiaro il motivo per cui non mi stava piacendo e di conseguenza che concetto e' per me il teatro...
dovrebbe essere uno strumento di comunicazione che, facendosi forte della trasmettibilita' umana e dei sentimenti che sono veri esattamente come lo sono gli attori ed il pubblico, riproduce il sogno della realta'.
deve dare chiavi di lettura che sono riconoscibili solamente attraverso la sensibilita', l'interiorita'... dovrebbe essere una sorta di diario delle impressioni parzialmente tradotte in linguaggi riconoscibili dalla razionalita' e dalla quotidianita'dei sentimenti, che lasci la liberta' di scegliere cio' che piu' si fonde con l' anima di ognuno.
di conseguenza il monologo del messaggero non m'e' piaciuto perche' non ha trovato una chiave per impressionare cio' che io avevo messo a disposizione, piuttosto ha sfondato e ha macchiato la mia disponibilita'.
e' una sorta di rischio che si corre di subire una forma di violenza che non e' riconoscibile razionalmente ma diviene conscia qualora si riesca a mettersi in comunicazione con la memoria dei propri sentimenti.
e' questa la forza estrema del teatro, imprime come una macchina fotografica dei sentimenti e delle impressioni che non sono cancellabili, ed e' forse per questo motivo che e' difficile abituarsi al teatro ed allo stesso tempo(una volta superata la prima diffidenza) e' difficile disintossicarsi da quel tipo di linguaggio.
grazie..."

...grazie a te...ho molto amato quello che dici e, soprattutto dal momento che ero io la persona umana che dava se stessa per il messagero, mi sento chiamata a risponderti.
Quello che tu hai provato prima del messaggero, è bellissimo, è da augurarsi che tu riesca a provarlo altre tantissime volte in teatro...è quel qualcosa di magico che non si può spiegare.
Sei una persona abituata ad andare a teatro? Te lo chiedo perchè il teatro come forse ti è stato già detto a scuola da Carlo, Valter e gli altri è come una relazione d'amore...una relazione d'amore è sempre imperfetta, e scostante...una relazione d'amore non può essere sempre al massimo, produrre sempre forti emozioni, raggiungere sempre altissime vette di profondità...ma una relazione d'amore ha gli alti e i bassi, perchè dopo un momento di allontanamento ne arriva sempre uno di avvicinamento...e così il teatro...non possiamo sempre tenere lo stesso filo di tensione ed emozione perchè non c'è crescita....ogni spettatore prende all'interno di un' opera complessa ogni singolo momento come un momento di distacco o un momento di folle unione. Nel caso del messaggero per te è stato un momento di dolore, di violenza dopo un momento di grande amore...questo vuol dire che hai vissuto un'esperienza vera, ADULTA. Per alcuni invece è successo il contrario con il messaggero si sono veramente avvicinati....e questo perchè per fortuna siamo diversi, per fortuna l'esperienza teatrale è comunitaria ma personalissima.
Aggiungo per finire che il pezzo del messaggero è in apparenza semplice ma difficile da recitare perchè dopo un gran lavoro emotivo come quello del coro che gioca emozioni primitive, esce lui che deve mantenere lo stato ma aggiungervi tutto quello che è il teatro classico, tutto quello che ha fatto la storia del teatro fino ad oggi, ovvero l'uso preciso della parola, della voce...l'attore deve essere un attore preparatissimo. Ed è per questo che è più difficile da seguire perchè penso si debba fare un gradino in più, o forse avere più esperienza
dioniso/michela
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carlo
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[*] Inviato il 10-4-2002 at 21:42
da Sarah3as (che qui rigiro perchè andato fuori forum)


Follia,evasione,estasi.Mi è piaciuto molto lo spettacolo perchè è riuscito a coniugare molto bene i moti contrastanti del culto Dionisiaco.E' indispensabile,per cogliere a pieno la bellezza della rappresentazione,porre l'accento sui diversi aspetti dell'amore delle baccanti verso la divinità.Non è incredibile assistere prima alla "predicazione" di un amore e di una trasgressione come unici mezzi per raggiungere una spiritualità profonda,e subito dopo vedere la stessa spiritualità cambiare faccia e diventare follia omicida?Proprio perchè a me interessava questo aspetto ritengo giusta la scelta di riservare gran parte della scena alle baccanti.
Ritengo che Walter abbia recitato molto bene e non capisco da dove nascano le critiche.
Infine il significato della prigione era sicuramente politico:la tragedia si conclude con la vittoria di Dioniso e con la liberazione delle baccanti.Le dittature e la censura non sono mai riuscite a frenare l'irrazionale che c'è in noi e come canta Ivano Fossati "non può morire un'idea"
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giorgia
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[*] Inviato il 13-4-2002 at 12:27
Baccanti!!!!


Ciao, sono Giorgia, una delle Baccanti dello spettacolo di Valter Malosti e Barbara Altissimo. Mi piacerebbe molto discutere con voi sulle Baccanti, quindi aspetto i vostri messaggi. Ciao e a presto. GIO.
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moskina
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biggrin.gif Inviato il 15-4-2002 at 17:40


ciao a tutti. prima cosa tra tutte: GRAZIE.
grazie per tutti i commenti, che nel bene e nel male denotano una cosa positiva: che questo spettacolo ha dato qualcosa.
non desidero commentare a mia volta le opinioni che, in quanto tali, hanno diritto di essere rispettate a prescindere dal contenuto.. volevo spendere solo due parole su quello che è stato per me... e magari questo può servire... magari no.
il teatro per me è raccontare una storia... che può essere fatta di emozioni, pensieri, azioni, rotture, sospensioni e mille altre cose.
quando vado a teatro cerco di andare con l'obiettivo di prendere quello che mi dà. usiamo così tanto il cervello nella vita di tutti i giorni... che limitarci ad ASCOLTARE quello ceh ci viene proposto può essere difficile. questo non vuol dire che non si debba pensare, anzi, è interessante analizzare ciò che ci è arrivato, ma solo dopo averlo lasciato entrare...
anche per noi che facciamo questo mestiere così meraviglioso è complicato imparare ad ascoltare semplicemente e sottometterci (dolorosa quanto entusiasmante esperienza) al volere del testo, del regista o dell'emozione che vuole uscire, ma avendo fiducia si trovano cose che neanche noi sapenvamo di avere.
questa è l'esperienza, la conoscenza, la ricerca.. ceh poi avviene dentro noi stessi.
quello che voi avete visto è quello ceh noi abbiamo scoperto e che proviamo a regalarvi, e alcune volte è solo la punta di un iceberg sommerso che smania di emergere e che avolte teniamo sotto l'acqua gelata.
Insomma... anche questo è per me il teatro, che così goffamente amo e provo a scoprire, ogni volta un pezzetto di più.
grazie a tutti voi, a Valter, a Dioniso ;-) a Barbara e alle Baccanti.
silvia
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bea
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[*] Inviato il 14-9-2002 at 18:13


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Originariamente scritto da Ascledippo
...........Giustizia arriverà.......
....................Giustizia arriverà............

Le "Baccanti" sono state un'emozione nuova e fortissima...mentre il coro si dava a sfrenate danze, il mio piccolo essere si è tutto scosso e illuminato...e avrei voluto danzare anche io.
L'unico che non ho tanto apprezzato è stato il nostro amato Valter nelle vesti Penteo...in compenso il coro è stato davvero strepitoso..
In realtà come al solito non riesco a comunicare bene tutto ciò mi passa per la testa (il tutto scorre senza un evidente filo logico..)ma posso dirvi che ti viene voglia di correre, di saltare di fare rumore, di fare silenzio, di ridere,di urlare, di parlare a voce bassa,
-di spogliarsi-,di recitare...

<<<<< -di spogliarsi-,di recitare...


...e Penteo sgozzerà.........
............e Penteo sgozzerà.........
....................e Penteo sgozzerà.........

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