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Autore: Oggetto: Drammaturgia dell’interattività_ Uni.LECCE, STAMMS_III anno
francy_s
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[*] Inviato il 14-7-2004 at 19:46
ESAME


Ci sarò anch'io all'esame.
Purtroppo temo che avrò un po' di difficoltà dopo questa settimana ad essere assidua nel forum perchè andando via da lecce ho un po' di problemi con la connessione.....cercherò comunque di mantenermi aggiornata.
Sambin me lo sono perso la sera perchè sono dovuta andare via.
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francy_s
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[*] Inviato il 15-7-2004 at 19:14
ATTORE-SPETTATORE


Ho iniziato a dare uno sguardo qua e là al libro "Performing Media". La prima cosa che mi ha fatto riflettere (sicuramente a causa del precedente esame di scenografia) è il rapporto che lega lo "spettatore" ad una rappresentazione teatrale. Lo spazio scenico è stato per lungo tempo oggetto di discussione...è lo spazio dell'attore o quello dello spettatore? O di entrambi? penso a questo punto come esempio lampante alla compagnia teatrale Koinè......CITO PAG.46 di performing media :
"la loro drammaturgia dell'interattività risiede nel fatto di pensare ed organizzare il percorso contemplando le reazioni degli spettatori, i loro feedback, le loro emozioni, elaborando quel senso che fa del teatro una grande tecnologia di comunicazione interattiva (basata sul senso biunivoco delle energie)....."
Secondo me è questo il senso del teatro..."IL TEATRO NON ESISTE SE NON E' CONDIVISO"
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cip
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[*] Inviato il 16-7-2004 at 14:35


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Originariamente scritto da Sabry
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Originariamente scritto da carlo
ok lo facciamo a luglio...

il 28
alle ore 10,30 (circa)
arriverò con il treno della notte
alle ore 10,10
qualcuno si candida x venirmi a prendere?

l'esame sarà centrato sull'esperienza di Galatina
e sull'analisi di progetti di "performing media" come quello del pellegrinaggio x autoradio...

...ohihoi...

c'è il libro, ovviamente

ed eventualmente dei progetti...
fatemi sapere

oltre alla consegna degli statini (accetterò alla sessione d'esame solo chi lo deposita entro i 3 giorni dalla data d'esame)
comunicatemi qui chi ci sarà



bè dopo un' esperienza travolgente come quella di Galatina e soprattutto dopo una settimana con Michele Sambin e il Tam...

inoltre dopo il 16, cioè dopo l' esame di letteratura, mi immergerò nella lettura del libro, anche se ho dato già un' occhiata su quello che più mi interessava!
sinceramente mi sono trovata "male" a leggere un libro partendo dalla metà quasi, come suggeriva lei nella premessa, perchè non l'ho mai fatto... ecco perchè avevo inizialmente deciso di leggerlo dall' inizio, poi alla fine mi sono detta."Perchè non provarci?" e mi sono ritrovata d'un colpo a metà...
sentivo che mi mancava qualcosa, non so spiegare, ma credo che un libro sia fatto per essere sfogliato e letto dall'inizio alla fine proprio come quando si vede un film o una rappresentazione o altro, perchè se si parte dopo, si ha sempre la sensazione di aver perso qualcosa, di non conoscere una parte mancante di quel puzzle di pagine.

in fondo perchè esisterebbero i numeri di pagine da 1 a ...? comunque, anche se sono rimasta veramente colpita da ciò, l'ho iniziato a fare e credo che proseguirò in questo modo, perchè pur essendo qualcosa di "anormale" per me, è un'esperienza da fare!

il 28,

" se ole Diu",

io ci sarò!
...Ciao Sabry cara....eccomi qua!!!Conosci il mio stato d' animo dopo Galatina vero?Chiudiamo parentesi,KE é MEGLIO!!!!!A proposito del suggerimento di leggere il libro cominciando da un argomento qualsiasi, o che ci attira di più, lo trovo molto interessante......Sarà perchè ho preparato tutti i miei esami così, spesso per evitare la noia che ci assale quando nella nostra testa compare la parola "esame"...Anche questa volta ho pensato alla lettura del libro come qualcosa di personale, e non di collettivo, come se quel libro lo avessi comprato per puro piacere...e, come si fa in questi casi, ho iniziato dall' argomento, in questo momento, più vicino alla massa:"L' ibrido tra oralità e scrittura" pag.78!!! (Sabry, tu che mi hai conosciuta, sai che la mia testa è un pò confusa!!!!Quindi come potevi sperare che leggessi il libro dall' inizio???AIUTOOOO!!!)
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cip
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[*] Inviato il 19-7-2004 at 15:47
TOC TOC!!!!C è nessuno???????


.....Ciao ragazzi,fatevi sentire,altrimenti non so con chi scampiare pareri.....BACETTI A TUTTI
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cip
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[*] Inviato il 19-7-2004 at 16:45
Riflessioni...


...Come ho già detto, mi diverte l' idea di sfogliare il libro e leggere l' argomento che più mi interessa,tra cui:"6Dentro,Cd-Art-Game"(pag 129).Parla del modo in cui lavora il TAM, teatromusica di Padova, con il quale ho avuto il piacere di collaborare a Galatina. "Nell' opera del TAM...si entra in un' opera multimediale che si sviluppa secondo una dinamica che non è narrativa, tanto meno sistematica, è bensì ipermediale: la nuova qualità compositiva che oltre alla concatenazione ipertestuale degli elementi si articola sul principio SINESTESICO che fa interagire tra loro sfere sensoriali diverse. Questo è un valore proprio del TAM che ha sempre centrato la propria identità teatrale sulla sottile INTERAZIONE TRA SCENA E SUONO, in una drammaturgia musicale e visiva ad alto grado di risoluzione poetica.....La composizione ipermediale di 6Dentro trova così un terreno fertile di creazione inscritto nel bios teatrale del TAM che dà finalmente compiutezza all' idea che si possa ESPRIMERE UNA SIMULAZIONE TEATRALE ANCHE IN UN AMBIENTE DIGITALE....." Ed è a proposito di qust' ultima citazione che vorrei dire qualcosa. Ammetto che, se non avessi visto gli spettacoli del TAM, non avrei capito la metà di quello che ho riportato, e sinceramente ero anche diffidente sul fatto che si potesse esprimere una simulazione teatrale in un ambiente digitale. Quindi, per chi fosse interessato all' argomento, può rivolgersi a Duilio, un ragazzo di secondo che ha recuperato una copia con tutti gli spettacoli del TAM. Vi assicuro che è interessantissimo......Scusate ma il mio entusiasmo è ancora vivo e voglio condividerlo con più gente possibile!!!!!
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cip
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[*] Inviato il 19-7-2004 at 16:51
X CARLO


...SINESTESICO O SINESTETICO????L' anno scorso durante l' esame eravamo in dubbio, quest'anno vedo che ha risolto il dilemma...
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cip
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[*] Inviato il 20-7-2004 at 14:14
X CARLO


...Prof. io all' esame ci sarò, ma non sò se posso consegnare lo statino 3 gioni prima!!!E' sufficiente confermarlo qui?Grazie!!!!!
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cip
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[*] Inviato il 20-7-2004 at 14:49
Curiosità...Tutto questo é possibile?????????


..pag54..."A teatro si seleziona con sguardo, si esprime una condizione vissuta che.....comporta un' adesione emozionale condivisa nello spazio e nel tempo condiviso. La multimedialità immersiva, d' altro canto, ci pone di fronte ad un' evidenza paradossalmente simile,dove i piani percettivi sono simultanei: leggo, vedo, sento. E' in questa SINESTESIA AGìTA consapevolmente che possiamo dare luogo ad una fortissima interazione tra processi cognitivi e sensoriali, riscoprendo il valore dell' approccio naturale con la realtà, anche se virtuale...."
Da incompetente in materia, credo che bisogna fare una distinzione tra "NATURALE" e "VIRTUALE" ; nel senso che il naturale può stimolare ed appagare più sensi, il virtuale, invece, è una realtà ricostruita e progettata dall' essere umano. Un software, quindi, non penso possa stimolare tutte le sensazioni, anche se creato in modo perfetto.

ASPETTO RISPOSTE.....GRAZIE!!!!!!!
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Kikka
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[*] Inviato il 21-7-2004 at 19:37


Ciao a tutti!c'è qualcuno che saprebbe spiegarmi meglio che tipo di progetto si deve portare all'esame il 28?devo tener presente quello realizzato il 27 giugno a Galatina(pellegrinaggio,tappe,sms,ecc...)?
Prof.,se dall'alto del monte Cervino mi "ascolta",mi può dare gentilmente alcune informazioni a riguardo?grazie a tutti
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Tambouriner
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[*] Inviato il 21-7-2004 at 22:38
PERFORMING Galatina MEDIA forever!!!


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Originariamente scritto da carlo
[...]

l'esame sarà centrato sull'esperienza di Galatina
e sull'analisi di progetti di "performing media" come quello del pellegrinaggio x autoradio...

[...]

c'è il libro, ovviamente

ed eventualmente dei progetti...
fatemi sapere

oltre alla consegna degli statini (accetterò alla sessione d'esame solo chi lo deposita entro i 3 giorni dalla data d'esame)
comunicatemi qui chi ci sarà

Dato che io, tu, pollyanna (Anna) e francy_s (Francesca) siamo stati gli unici del III anno a prendere parte al “pellegrinaggio per autoradio” penso proprio che la tua presenza sia da prendersi in doverosa quanto positiva considerazione.
Leggi il libro. Scegli un argomento. Approfondiscilo.
Porta una tua idea di progetto di “Performing Media”; se ti senti in grado di dettagliarla meglio ancora (nel caso del “pellegrinaggio per autoradio” il medium performativo era il tuo cellulare).
Baci.
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gia81
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[*] Inviato il 22-7-2004 at 15:03
INFO ESAME


Ragazi qualcuno di voi sa dirmi se per l'esame è sufficinete prenotarsi qui o se bisogna inviare lo statino via email...grazie
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cip
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[*] Inviato il 22-7-2004 at 16:56
...finalmente non sono più sola.....


...Livio mi sei mancato, potevi farmi anche un saluto, ah ah ah....
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carlo
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[*] Inviato il 22-7-2004 at 22:12
rete lenta


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Originariamente scritto da Kikka
Ciao a tutti!c'è qualcuno che saprebbe spiegarmi meglio che tipo di progetto si deve portare all'esame il 28?devo tener presente quello realizzato il 27 giugno a Galatina(pellegrinaggio,tappe,sms,ecc...)?
Prof.,se dall'alto del monte Cervino mi "ascolta",mi può dare gentilmente alcune informazioni a riguardo?grazie a tutti


sono abituato a reti + veloci
anche con il GPRS (cos'è? ... ne parlo del libro...)
faccio fatica

sono in montagna
e arrivo il 28

il patto è che gli statini arrivino almeno 3 gg. prima

se no
l'altro appello sarà il 7.09

a presto

x tutto il resto ci confronteremo in esame

portate (con copia-incolla) i vs interventi nel forum
e quelli eventuali nel blog di genius loci
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Valentina
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[*] Inviato il 24-7-2004 at 08:01


"I giocatori diventano autori non soltanto del testo, ma anche di sè stessi", è ciò che afferma Sherry Turkle a proposito della partecipazione attiva all' interno delle reti.
Sicuramente la rete permette di costruire uno spazio socializzabile in qualsiasi senso e modo, da soli o con gente lontana anche senza conoscerla, ma si può sostituire il contatto umano e l' uso del corpo nello spazio con la staticità che deriva dal rimanere "incollati" davanti al PC? E' chiaro che si tratta di due modi completamente differenti di interagire, per questo credo che non si possa sottovalutarne uno a favore dell' altro, ma si dovrebbero far correre su due bianri diversi e paralleli a volte facendo incrociare le strade.
Questo mio modo di pensare deriva, in particolar modo, dall' esperienza vissuta a Galatina nel laboratorio teatrale con i prof Toma e Viganò. Cosa c' è di più bello ed emozionante dello stare a contatto e lavoare con gente diversamente abile o diversa solo per età o sesso?
Mi perdoni prof. ma i mezzi di comunicazione, pur avendo un' utilità innegabile, non sempre arrivano a trasmettere quel calore che solo la vicinanza fisica può dare!
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Valentina
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[*] Inviato il 24-7-2004 at 08:09


Parto dal presupposto prettamente personale che in una performance teatrale sia necessario uno scambio interumano tra attori e spettatori e metto al bando l' intromissione dei sistemi di comunicazione ma, leggendo il libro, non ho trovato male il progetto teatrale "Laundrette soap" realizzato a Torino.
Innanzitutto importante la scelta degli argomenti dei due incontri: temi che riguardano la quotidianità e in cui ognuno ci si può rispecchiare. Ciò che però più mi ha colpito è l' originalità nel conciliare azioni teatrali e mezzi di cominicazione senza far venir meno e "raffreddare" le emozioni anzi, coinvolgendo gli spettatori a creare la stessa performance seguendo l' evento disseminato nei vari spazi della città.
Un modo alternativo e per niente tradizionale di intendere lo spettacolo teatrale e che permette di superare la frontalità attori-spettatori lasciando anche una traccia maggiore.
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pollyanna
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wink.gif Inviato il 25-7-2004 at 06:43


buongiornooo...
ci sarò anch'io all'esame!
sto leggendo il libro,devo dire che è molto interessante...
peccato non ci sia un cd-rom con video riguardanti i vari progetti di performing media!quindi credo sia un'ottima idea quella di allegare un cd-rom o dvd ad una prossima edizione di performig media 2.0!
arrivederci a mercoledì!
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Valentina
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[*] Inviato il 26-7-2004 at 16:38


Uno degli argomenti che ha attirato la mia attenzione, inizialmente leggendo solo il titolo, è quello inerente la scena artificiale e il progetto E-motion.
Condivido l' idea di conciliare emozione e movimento in ambiente elettronico: spesso infatti le performance interattive sono considerate "fredde" rispetto a quelle "dal vivo" perchè vengono offerte attraverso uno schermo e vengono percepite quindi lontane. Ma è giusto riuscire a muoversi dal proprio contesto per esplorare nuovi territori, nuovi contesti e nuove EMOZIONI.
Mi sarebbe piaciuto vedere, in particolare, la parte del lavoro che prevede la connessione tra corpo e scenografie immateriali: i danzatori che attraverso i loro movimenti, gesti, scatti creano la musica e la dimensione visiva, una fusione e un' armonia perfetta tra corpo e suono come fosse un' unica percezione, senza distinzioni tra "ambiente sonoro" e "ambiente visivo".
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Valentina
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[*] Inviato il 26-7-2004 at 16:45


"Simulare il possibile al di là del reale può servire a capire il reale, perchè creando il possibile si allarga il campo di fenomeni con i quali mettere alla prova le nostre ipotesi e le nostre teorie sul reale".
(Domenico Parisi)
Se ognuno si attivasse per sperimentare nuove vie che vanno oltre la realtà, metterebbe alla prova sè stesso con le proprie abilità, inoltre non ci si dovrebbe fermare alle sole esperienze materiali, tangibili, ma scoprire fin dove la nostra mente e la nostra fantasia possono arrivare e costruire ciò che si credeva impossibile, anche varcando i limiti spazio-temporali. Cito a tal proposito Friedrich Nietzsche: "Fare della propria vita un esperimento, questa è libertà di spirito".
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carlo
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[*] Inviato il 26-7-2004 at 21:41
il nostro lavoro di ricerca


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I giocatori diventano autori non soltanto del testo, ma anche di sè stessi", è ciò che afferma Sherry Turkle
(...)
Mi perdoni prof. ma i mezzi di comunicazione, pur avendo un' utilità innegabile, non sempre arrivano a trasmettere quel calore che solo la vicinanza fisica può dare!


certo,valentina
la carne è carne
la presenza è presenza

ma siamo fatti di componenti ancora + complesse
la parola ad esempio
l'ascolto...
l'empatia viaggia anche su questi piani

è una vecchia storia

il mio
il nostro (di voi tutti: miei studenti)
lavoro di ricerca
è nell'individuare quelle possibilità
attraverso cui ricreare l'empatia teatrale
anche nel mondo digitale

proprio x evitare che quel mondo diventi una deriva inumana


e poi
x dare altre risposte

ho già fatto un cd-rom con estratti video...
l'ho anche presentato a galatina in occasione della serata sul mio libro
... dove eravate?


mi piacerebbe svilupparlo in rete con alcuni vostri apporti
a partire dai vostri interessi di sviluppo didattico
(tesi o master post-laurea)

e ancora
mercoledì arrivo alle 10.10 alla stazione di lecce
c'è qualcuno che vuole venire a prendermi?

chiamate allo 3393669717

a presto
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De Paolis Livia
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[*] Inviato il 27-7-2004 at 07:11


TRADURRE L'AVANZAMENTO TECNOLOGICO IN OPPORRTUNITà DI CRESCITA CULTURALE....
Non avevo mai pensato a questa possibilità che sicuramente ho constatato in questi anni di studio.
Forse ero proprio (o sono) proprio lontana dall'idea di "avanzamento tecnologico" che non seguo da vicino, ma non ci avevo mai pensato a considerarlo una nuova realtà.
Però poi in questi anni sono arrivati dei segnali molto forti di questa nuova realtà: è stato sicuramente un apprendimento "critico" ed io forse sono stata una studentessa di quelle "spiazzate" da questi nuovi insegnamenti.
Ma confesso che forse sono giunta ad una conclusione: questa sensibilità di tradurre la tecnologia, che da sola sembra così fredda e impenetrabile, in qualcosa che contribuisce ad una crescita culturale sta man mano accadendo...
Abbiamo visto diversi esempi ed io sono stata affascinata soprattutto dall'evoluzione teatrale di queste tecnologie, dalla possibilità di esplorare ambienti immersivi, e dal modo in cui si mettono in relazione paesaggi, scenari naturali e urbani con i diversi sistemi di comunicazione.
Un esempio è quello di "LAUNDRETTE SOAP" nel 2003, un evento con azioni teatrali sparse nello spazio urbano con libri diffusi su panchine o su sportelli bancomat; via internet e con sms circolavano informazioni ed emozioni dello spettacolo; oppure abbiamo visto(in un video) uno spettacolo della Koinè che sfruttava i sistemi radiofonici per creare un' interazione con il pubblico.
Qualcosa si sta muovendo, nascono sempre nuove esperienze e questi primi passi stanno dando vita ad una nuova ARTE.
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cip
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[*] Inviato il 27-7-2004 at 14:57
tableau sonnant


".....Tableau sonnant: in definitiva un quadro vivente che suona....Un ennesimo tentativo di definire con le parole ciò che spiega benissimo la scena attraverso i corpi, la musica, il video, la pittura digitale producendo un inestricabile sistema di segni capace di generare visioni emotive.....E' PARADOSSALE CHE PUR UTILIZZANDO TECNOLOGIE AVANZATE(pittura digitale, trasformazione del suono, video..) RIMANGA TUTTO LEGATO ALLA FORMA PRIMARIA DELLA COMUNICAZIONE TRA ESSERI VIVENTI..."
Perchè è paradossale? Mi scusi prof., ma non è scontato che pur utilizzando nuove tecnologie, tutto rimane legato alla forma primaria della comunicazione?Forse non riesco ad entrare tanto nel discorso "TENOLOGIA" perchè ho una formazione scolastica artistica, dove gli unici strumenti a disposizione sono una matita e un foglio...e ciò che si concretizza è frutto di sensazioni, emozioni, qualcosa di trascendentale, che a mio avviso la tecnologia non può dare....Forse sbaglio, ed è per questo che sono pronta ad ogni critica, e perchè no, anche ad adattarmi alla nuova tecnologia....
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Sabry
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[*] Inviato il 27-7-2004 at 16:22


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...Ciao Sabry cara....eccomi qua!!!Conosci il mio stato d' animo dopo Galatina vero?Chiudiamo parentesi,KE é MEGLIO!!!!!A proposito del suggerimento di leggere il libro cominciando da un argomento qualsiasi, o che ci attira di più, lo trovo molto interessante......Sarà perchè ho preparato tutti i miei esami così, spesso per evitare la noia che ci assale quando nella nostra testa compare la parola "esame"...Anche questa volta ho pensato alla lettura del libro come qualcosa di personale, e non di collettivo, come se quel libro lo avessi comprato per puro piacere...e, come si fa in questi casi, ho iniziato dall' argomento, in questo momento, più vicino alla massa:"L' ibrido tra oralità e scrittura" pag.78!!! (Sabry, tu che mi hai conosciuta, sai che la mia testa è un pò confusa!!!!Quindi come potevi sperare che leggessi il libro dall' inizio???AIUTOOOO!!!)



wow! Son contenta per te silvia, ma io non ho mai avuto un’idea del genere, qualsiasi testo ( libro di piacere o testo d’esame che sia) non è stato mai letto in mano mia in questo modo, ma solo dall’inizio alla fine e credo ancora che un libro con le pagine numerate sia fatto per quello, altrimenti comincio a non capirci più nulla e faccio confusione! Nel film “L’attimo fuggente” come facevano a ispirarsi la setta dei poeti estinti? Se non sbaglio era: succhiando il midollo della poesia o qualcosa del genere. Perciò perché tanta fretta di bruciare le tappe e arrivare subito al dunque? Un libro è bello da leggere soprattutto c’è attesa di chissà cosa accadrà dopo o di cosa alla fine mi può aver detto l’autore o altro…
Penso invece a quello che potrebbe essere fatto su di un libro per dare l’idea sinestetica di un ipertesto: dunque, inserirei in ogni pagina delle parole chiave facendole uscire fuori da tutte le parti scritte su dei post-it a forma di frecce colorate che guidano alla lettura, che può a sua volta essere personalizzata attraverso gli argomenti ( seguendo semplicemente un proprio percorso), oppure i colori ( stesso colore per ogni pagina in cui compare la parola-chiave di un’altra pagina), oppure gli odori che ogni pagina può aver ispirato all’autore ( tracce, vere e proprie macchie di profumi su ogni pagina; l’autore potrebbe scegliere tre tipi di profumazioni diverse e utilizzarle a seconda di cosa gli può suscitare l’argomento trattato su una determinata facciata), oppure attraverso i suoni o molto più semplicemente sole note musicali ( dalle più acute alle più gravi, dai suoni fortissimo a quelli pianissimo)…

Che ne dite?
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[*] Inviato il 27-7-2004 at 16:23


Ciao Cip, se hai letto i miei interventi precedenti avrai notato che a grandi linee il nostro discorso si avvicina. Anche io sono ostile per certi versi a tutto questo orgoglio tecnologico (e spesso credo che sfoci in eccesso) ma mi viene da pensare che in ogni epoca ci sono state delle invenzioni in ambito teatrale (a partire dalle prime semplici scenografie fino alle grandi macchine e le grandi sale funzionali) e delle sperimentazioni nel campo della comunicazione che probabilmente solo col tempo hanno avuto il favore del pubblico... credo perciò che, pur rimanendo ognuno con le sue idee e restando legati ad una certa tradizione, sia solo una questione di farsi l' abitudine col trascorrere del tempo, così come tante altre invenzioni ed esperienze sono entrate a far parte in maniera integrata della nostra vita.
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Sabry
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[*] Inviato il 27-7-2004 at 16:50


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Originariamente scritto da cip
".....Tableau sonnant: in definitiva un quadro vivente che suona....Un ennesimo tentativo di definire con le parole ciò che spiega benissimo la scena attraverso i corpi, la musica, il video, la pittura digitale producendo un inestricabile sistema di segni capace di generare visioni emotive.....E' PARADOSSALE CHE PUR UTILIZZANDO TECNOLOGIE AVANZATE(pittura digitale, trasformazione del suono, video..) RIMANGA TUTTO LEGATO ALLA FORMA PRIMARIA DELLA COMUNICAZIONE TRA ESSERI VIVENTI..."
Perchè è paradossale? Mi scusi prof., ma non è scontato che pur utilizzando nuove tecnologie, tutto rimane legato alla forma primaria della comunicazione?Forse non riesco ad entrare tanto nel discorso "TENOLOGIA" perchè ho una formazione scolastica artistica, dove gli unici strumenti a disposizione sono una matita e un foglio...e ciò che si concretizza è frutto di sensazioni, emozioni, qualcosa di trascendentale, che a mio avviso la tecnologia non può dare....


<<
perchè la tecnologia non puo dare? era tecnologia quella attuata da pierangela del tam quando ha apportato sulle bandiere che muovevamo la pittura digitale come tu stessa hai scritto; era tecnologia quella usata da Sambin quando si dovevano muovere alcune mani proiettate sulla spalla di claudia nel Violon Dang Tarantato...
senza la tecnologia come avrebbe potuto fare Michele a portare in pellegrinaggio anche i suoi strumenti e i relativi suoni che uscivano dalle casse?
senza la tecnologia come avremmo potuto mostrare le nostre riprese video come se guardassimo in alto proiettate invece al basso, sul terreno del giardino dell'ex convento delle clarisse?
>>

Forse sbaglio, ed è per questo che sono pronta ad ogni critica, e perchè no, anche ad adattarmi alla nuova tecnologia....
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francy_s
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[*] Inviato il 27-7-2004 at 17:23
perché tanta fretta di bruciare le tappe e arrivare subito al dunque?


In un certo senso mi ritrovo concorde con l'interrogativo di Sabry ma allo stesso tempo credo che la possibilità di leggere un libro senza dover seguire nessun ordine prestabilito sia interessante...e perchè no...stimolante. Penso ovviamente a libri come Performing Media e non romanzi che per forza di cose sono costretti a seguire una logica. Trovo stimolante poter essere libera di scegliere cosa in un dato momento può interessarmi leggere di un libro così come accade quando decido di navigare in un sito internet...libera di scegliere con cosa interagire.
Portare lo sguardo, il corpo (col mouse), la mente ad interagire con quello che ho scelto in un dato momento diventando parte attiva di un altro contesto
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