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Autore: Oggetto: La scena artificiale
carlo
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[*] Inviato il 12-11-2003 at 00:15
La scena artificiale


Al Rialto Sant’Ambrogio
Via S.Ambrogio, 4 - Roma
Infoline: 06 68133640 – 347 9498546

sabato 15 novembre 2003 alle ore 18
nell'ambito del Laboratorio
Radiovisioni. L'audiovisivo e la scena
a cura di Fortebraccioteatro
conduco una conferenza con ricognizioni video dal titolo
La scena artificiale

L’azione e lo sguardo teatrale in ambiente multimediale.
Una ricognizione con visioni e ascolti su Media e Performing Arts

1. Il videoteatro
La post-avanguardia teatrale dai primi anni ottanta ha esplorato la dimensione elettronica del video ricreando forme di nuova spettacolarità capaci d’interferire con l’universo dei videoclip.
In quelle esperienze è possibile cogliere quelle costanti performative che avrebbero potuto far nascere una television art che non ha mai trovato sviluppo, date le condizioni bloccate del broadcasting italiano.
Un concept-film del 1988 realizzato per il festival “Scenari dell’Immateriale” di Narni ripercorre (attraverso brevi frammenti) le particolarità di quelle esperienze, definendone le peculiarità: dal “video autonomo dalla scena” (come “Perfidi Incanti” di Martone) al “video in scena” (come “Ebdomero” dei Magazzini Criminali e “Prologo” di Corsetti-Studio Azzurro).


2. La scena invisibile
L’ibridazione tra teatro e media nell’arco delle ultime decine d’anni ha visto emergere alcune specificità di nuova creazione autorale che passa attraverso la dimensione radiofonica.
Una serie di produzioni teatrali realizzati per la radio (per la RAI, su RadioUno-Audiobox e RadioTre: “Teatri d’Ascolto”, “La Scena invisibile”, “Il Suono del Teatro” ) tra il 1986 e 1989 hanno ridefinito il rapporto tra scena e suono, rilanciando l’assioma di Roland Barthes per cui “l’ascolto è in fondo come un piccolo teatro”.


3. I teatri della memoria
La memoria scenica e l’ipermedia. La dinamica non-lineare nella ricostruzione multimediale di un’esperienza scenica ( propriamente sinestesica nell’integrazione di più linguaggi) permette, secondo le potenzialità ipertestuali la ricombinazione degli elementi di un teatro fondato sulla multisensorialità: dall’aspetto letterario delle drammaturgie scritte a quelle visive delle specificità scenografiche, dalla fisicità dell’attore all’immaterialità delle risoluzioni audiovisive.

4. Corpi e mondi elettronici
Un analisi, basata sulla ricognizione video (in un concept-film che va dall’utilizzo dei Motion Capture alle performances di Marcel lì Antunez Roca) sulle possibili relazioni tra corpo e media.
Il principio della percezione condivisa sulla quale si fonda l’idea stessa di teatro si misura con altri spazi-tempo come quelli espressi dagli ambienti digitali.


5. Il laboratorio d'arte dello spettatore
Dalla consapevolezza della funzione dello spettatore, come "autore di memoria e di senso", in grado di colmare con il proprio “sguardo partecipativo” l'opera teatrale, alla pratica telematica che può tradurre
questo pensiero teatrale in azione di comunicazione.
Le nuove sensibilità della “scrittura connettiva”, la pratica delle scrittura on line, rappresentano una significativa esperienza per espandere la condivisione, nell’espressione di una comunicazione soggettiva e interrelazionale che si attesta a di qua della funzione critica e analitica dello spettacolo.

L’incontro troverà un suo sviluppo on line nel forum “la rete degli sguardi” http://www.teatron.org/forum


in attach trovi il doc con il programma completo


Allegato: Laboratorio_Fortebraccio.doc (34kB)
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