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Autore: Oggetto: agire nella visione
carlo
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[*] Inviato il 8-12-2003 at 20:44
agire nella visione


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Agire nella visione
Il punto di vita teatrale ed interattivo


Ci sono persone che quando sentono parlare di tecnologia mettono mano alla pistola della loro sana e cristallizzata coscienza critica. Sono quelli che non sanno o hanno dimenticato che la tecnologia esiste da sempre: nasce con l’uomo che s’interroga su come stabilire un rapporto più efficace con il mondo esterno
Una pietra scheggiata o un mouse estendono le funzioni del nostro corpo modificando la nostra mente.
La parola è tecnologia.
Il teatro è tecnologia.
Arriviamo al punto: l aspetto cardine è nel non fare troppo rumore, sommando tecnologia
La dimensione elettronica ispira sentimenti astratti e freddi ma è possibile, secondo le intuizioni di Marshall McLuhan, “surriscaldare il medium”, far accadere qualcosa che coinvolga la nostra sfera emozionale e fisica.
L’ambiente digitale può essere quindi contemplato come un nuovo spazio-tempo con cui interagire, inventando forme nuove di relazione (interaction design) che vanno oltre l’ergonomia del rapporto uomo-macchina per affermare i gradi di libertà del corpo in azione attraverso le interfacce.
Riflettiamo di conseguenza sulle caratteristiche dei dispositivi e delle condizioni che stabiliscono tali processi, dai motion-capture (l’impianto di sensori che rilevano il movimento fisico e lo traducono in forma digitale) agli ambienti interattivi in cui si sviluppano i climax per tecno-performance di nuova sensibilità.
E’ attraverso la tecnologia di rappresentazione chiamata teatro che si è presa coscienza del mondo, fisico ed immaginario, grazie ad un sistema di simulazione che di fatto ha svolto una funzione educativa a tutti gli effetti, insegnandoci a condividere lo spazio comune nell’integrazione tra l’uso del corpo e della parola.
Ora iniziamo ad interrogarci se è possibile concepire la condivisione di un altro spazio-tempo, come quello digitale delle reti in particolare.
Una delle domande cruciali da porsi a questo punto è: in che termini il corpo, e tutto l’insieme delle interrelazioni umane e sociali, si può mettere in gioco nella dimensione elettronica delle telecomunicazioni e della simulazione virtuale?
Chi pensa che venga solo sottratta fisicità non intende cogliere la sottile modificazione che produce l’interazione con i sistemi digitali, a partire dall’estensione protesica del mouse: quell’estensione, sia fisica che mentale (pensate solo alla coordinazione mano-occhio), attraverso cui si articola l'interazione con il computer.
Sì, è proprio accettando la complessità data dal modo di estendere le funzioni sensomotorie che si può comprendere il senso reale, sia fisiologico che cognitivo, dell’evoluzione umana. In tutti i tempi e oggi più che mai.

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