il FORUM di TEATRON.org

Le Baccanti ad Ivrea

carlo - 4-4-2002 at 10:34

qui trovi un pò d'info su Le Baccanti che il teatro di dioniso presenta al teatro giacosa d'ivrea

http://www.2you.it/teatrodidioniso/spettacoli/nietzsche_abisso.html

navigando lì mentre walter parlava nell'aula magna del liceo Botta d'Ivrea
ho estratto alcune frasi, citazioni e in particolare le parole chiave che possono essere utili al nostro gioco degli sguardi


Il corpo è un palcoscenico, un teatro, e le varie membra ne sono in un certo modo i personaggi.
James Hillmann, il Piacere di pensare

Sai cosa vuol dire vivere in un sogno?Ciò che tu non sei, sei: e, ogni notte, lo frequenti.
Pier Paolo Pasolini, Orgia

O ti kalòn fìlon aeì: "bello è ciò che ci è caro".
(…)Credo che nel proprio intimo, ognuno di noi si stia innamorando di Dioniso e stia provando a ricordarlo.


NIETZSCHE. BACCANTI. ORGIA.
La trilogia di Dioniso
Baccanti è la seconda parte della trilogia su Dioniso

Parole chiave:
interno/esterno
cultura/natura
maschile/femminile
vedere/essere visti
umano/divino
legge/disordine
ragione/irrazionale
movimento/stasi
sonno/veglia
vicino/lontano

carlo - 5-4-2002 at 11:59

in macchina, al ritorno da ivrea,
nella notte pensavo a le baccanti che in preda al delirio estatico fanno a brandelli il corpo di Penteo
Avete presente la dea Kali mangiatrice di uomini?
E la skakti, l'energia femminile della cultura indu'?
Le mitologie, quella greca e quella indù, s'intersecano in un sincretismo forte e misterioso.
Ritorna in campo il tema del "femminile terribile" che già era emerso nel forum sull'Isola d'Alcina
vedi

http://webtool.html.it/servizi2/forum/topic.asp?forumid=13940&messa...

e anche il diario di bordo su
http://www.teatron.org/cantiereorlando


il femminile terribile

carlo - 5-4-2002 at 22:06

un link più preciso a proposito del femminile terribile riferito all'Isola d'Alcina
e che può esserci utile nel riflettere sulla furia de Le Baccanti che abbiamo visto al Giacosa d'Ivrea
http://www.teatron.org/cantiereorlando/femminile.html

Kali, regina delle menadi?
avete mai sentito parlare del sincretismo?

se cio è possibile...

licia - 7-4-2002 at 09:13

Questo spettacolo non mi ha trasmesso emozioni.E non mi è neanche venuta voglia di urlare alla fine,come ci ha suggerito Carlo Infante.Non so perchè, visto che confrontandomi sono l'unico.

urli, urletti ed applausi

carlo - 7-4-2002 at 11:18

quando l'altra mattina al liceo Botta d'Ivrea affermavo che oltre agli applausi è auspicabile anche il gridolino, intendevo dire che tra scena e platea c'è spesso desiderio di scambio d'energia, un pò come quel "fare l'amore" di cui parlava Marco Martinelli in un incontro precedente. Delle volte un applauso non è sufficente, anche se reiterato, forte, come l'altra sera alla prima de Le Baccanti.
Ma il punto su cui vale la pena trattare qui in questo forum non è tanto il giudizio, la presa di posizione, il "m'è piaciuto o no", bensì il cosa t'è rimasto dentro di quell'esperienza. Che cosa t'ha evocato.
E' su questo che lunedì mattina nell'aula multimediale del liceo si lavorerà.
Anche se sarebbe utile qualche altro intervento che solleciti lo scambio...

la prigione dell'estasi

luca - 7-4-2002 at 14:05

sai cosa ho pensato vedendo quello spettacolo?
ho pensato a come l'estasi, il delirio delle baccanti, possa diventare come una prigione
proprio come quella che il regista s'è inventato sulla scena

a licia

vale - 7-4-2002 at 14:14

licia, o chi? nella lettera poi usi il maschile...
capisco la voglia di non godersela la cosa,
lo spettacolo non è bellissimo
ma mi ha fatto scattare qualche cosa

partiamo da quella cosa lì
facciamo
come in aula magna malosti e carlo hanno detto:
parliamo di ciò che abbiamo visto dentro e non solo visto fuori di noi
non è una bella cosa?

ne dico ora una sola:
il fatto che una donna possa diventare fortissima mi fa paura...
questo fatto delle streghe non mi piace per niente
queste baccanti che mangiano gli uomini poi...
le donne possono essere molto più cattive degli uomini
non è vero?

Le Baccanti sì, ma....

alidifra - 8-4-2002 at 07:54

Lo spettacolo è stato complessivamente positivo, tuttavia le mie aspettative sono state in parte deluse. L'attenzione è stata focalizzata esclusivamente sul gruppo delle baccanti, sui loro comportamenti resi con molta abilità e disinvoltura, però sono state trascurate scene e personaggi fondamentali, sui quali Euripide aveva insistito molto (Agave, Tiresia, Cadmo). Riguardo alle scene, il monologo finale che descriveva la morte di Penteo, non ha suscitato il pathos che forse una rappresentazione (anche solo accennata) avrebbe reso. Vorrei un chiarimento. Grazie. Alice III C

in maiuscolo... THOUGHTZ.... 3cs

gemmasaramarco - 8-4-2002 at 07:59

IN GENERALE ABBIAMO APPREZZATO IL TENTATIVO DI REINTERPRETARE UN CLASSICO IN CHIAVE ORIGINALE E MODERNA.
PUNTO 1: BUONA L' IDEA DI FAR RECITARE UNA DONNA NEL RUOLO DI DIONISO;PARTICOLARE LA SUGGESTIONE DEGLI OCCHI DURANTE IL MONOLOGO INIZIALE DI DIONISO;BRAVISSIMA L' ATTRICE IN ENTRAMBI I RUOLI;
PUNTO 2: CI E' PIACIUTA L'INTERPRETAZIONE DEL RUOLO DELLE BACCANTI CHE HANNO SOTTOLINEATO PARTICOLARMENTE IL DIONISISMO DELL' INTERO SPETTACOLO, EVIDENZIANDO LA SOGGETTIVITA' DELLE SINGOLE BACCANTI-ATTRICI;
PUNTO 3: SECONDO NOI IL SENSO DEL TRAGICO E' STATO UN PO' SACRIFICATO E CONCENTRATO NEL MONOLOGO DEL MESSAGGERO;
PUNTO 3a: PERCHE' ELIMINARE IL PERSONAGGIO DI AGAVE CHE VIVE IL DRAMMA MAGGIORE?;
PUNTO 4: CARINA LA SCENOGRAFIA MINIMALISTA DI PENTEO NERO TUTTO IL RESTO BIANCO;
PUNTO 5: FORUM POSSIBILMENTE PIU' AGEVOLE DA UTILIZZARE...


Euripide o Malosti?

alidifra - 8-4-2002 at 08:04

Dato che ho avuto la possibilità di leggere il testo di Euripide, sono rimasta colpita dalla rappresentazione proposta da Malosti;in parte positivamente, in parte negativamente.
Positivamente, perchè erano molto curate le scene che rappresentavano i riti bacchici,attraverso le quali ho avuto la possibilità di riflettere sugli stili di vita delle Baccanti, cosa che, solo attraverso un testo scritto,mi era risultata difficile.
Negativamente, perchè sono state omesse delle parti estremamente interessanti e ricche di pathos.Il testo originale di Euripide, infatti, è stato pressochè ridotto al semplice scambio di poche battute fra i personaggi.L'intervento del messaggero è stato emozionante per la grande abilità dell' attrice, ma forse un po' troppo riduttivo perchè ha riassunto tutte le vicende più importanti.
Sarebbe quindi stato meglio,pur mantenendo le scene del coro,dare uno spazio più ampio alle parti recitate.
o.k. ad una interpretazione,ma non eccessiva. D.

Dov'è finita Agave?

ilabis - 8-4-2002 at 08:07

Ci aspettavamo uno spettacolo diverso, nel senso che, pur sapendo che era stato reinterpretato in chiave moderna, e avendo apprezzato il modo in cui è stato relizzato il coro delle baccanti, ci è sembrato che la storia sia stata eccessivamente sacrificata a vantaggio di quest'ultimo. Alcune idee ci sono sembrate particolarmente azzeccate, come far recitare Dioniso a una donna (per altro bravissima), e sottolineare la soggettività di ogni menade e la scelta delle musiche e della gestualità. Non abbiamo invece condiviso alcune scelte, a nostro parere troppo azzardate, come l'eliminazione dalla scena dei personaggi di Tiresia e sopratutto di Agave (figura che a nostro giudizio, incarna il senso tragico dell'intera opera), la comunicazione finale del messaggero, pur essendo carica di phatos, finiva col diventare un riassunto della vicenda e risultare poco comprensibile a chi non conoscesse la tragedia.Vista la breve durata dello spettacolo non ci sembrava necessario tagliare una parte così importante della vicenda. La chiusura, con la parte di narrazione della voce fuori campo, non ci è risultata chiara e forse estranea al contesto. Nonostante ciò l'originalità dell'interpretazione e il coraggio di una scelta mirata ci ha lasciato un'impressione complessivamente positiva.

alidifra - 8-4-2002 at 08:11

Ho trovato l'interpretazione data al testo molto particolare. Ma, se da una parte è stata particolarmente curata la rappresentazione delle baccanti e del loro stile di vita, dall'altra l'andamento tragico della vicenda è stato sminuito forse eccessivamente.Infatti la tragedia di Agave, a mio avviso fondamentale, è stata solo appena accennata nell'annuncio finale del messaggero.Sono stati inoltre eliminati altri personaggi importanti, come Tiresia e Cadmo.
Bella invece la trovata di "personalizzare" i singoli personaggi del coro.
Al contrario, un po' troppo "americanata" la pistola puntata contro la baccante.
Lo spettacolo è stato comunque, a mio avviso, interessante e piacevole. Francesca III C

iris - 8-4-2002 at 08:12

concordo con chi dice che sarebbe stato meglio mantenere la parte recitata di Agave, ma nonostante questo particolare ho apprezzato molto lo spettacolo, soprattutto la rappresentazione dei riti dionisiaci: molto brave le baccanti (saluto silvia!) che hanno saputo rendere molto bene la follia e la sfrenatezza delle seguaci di dioniso.

Tragedia?!

Y=cosx +k - 8-4-2002 at 08:24

A nostro parere il dramma non ha rispettato l'essenza tragica dell'opera e non si è verificata quella "kàtharsis tòn pathemàton" teorizzata da Aristotele. Inoltre è mancata la dinamica dialettica tra il coro delle Baccanti e il protagonista, soffocando così l'agone tragico physis/nòmos.
Lo slancio patetico dell'attrice (inesistente per altro in Penteo) è stato esasperato assumendo un carattere addirittura metatragico e metaeuripideo.
L'ingiustificata espunzione di alcuni personaggi topici nello sviluppo drammatico, quali Cadmo, Tiresia ed Agave, ha distorto l'originario intento didascalico del testo euripideo.
Il momento tragico per eccellenza, rappresentato dal colloquio finale di Agave e Cadmo, è stato incomprensibilmente censurato (forse per le difficoltà di rappresentazione?)
Apprezzabile risulta la "contaminatio" realizzata con l'inserimento di citazioni di poeti moderni. Altrettanto positiva risulta l'interpretazione del coro, decisamente originale ed innovativa.

Nel complesso abbiamo riscontrato elementi che rivelano particolari abilità nella struttura della rappresentazione drammatica che possono rappresentare un punto di partenza nella carriera artistica del regista (non dell'attore!).

PER Y=COSX+K

gemmasaramarco - 8-4-2002 at 08:33

DOVETE RISPETTARE L' IMPEGNO ALTRUI ED IL CORAGGIO DI METTERSI IN DISCUSSIONE PER POTER APPREZZARE LE DOTI PRESENTI IN VOI...
( ammesso ke ce ne siano!!!!)
CON RISPETTO gemma+marco

solo semplici spettatori

giuseppe - 8-4-2002 at 08:53

Innanzitutto i piu' vivi complimenti alle attrici che hanno interpretato le Baccanti!Purtroppo però il giudizio generale dello spettacolo non é altrettando positivo.Non é stato semplice seguire la trama, forse a causa della nostra ignoranza in questo campo!

Risposta ai moralisti (gemmasaramarco)

Y=cosx +k - 8-4-2002 at 08:55

UBI MAIOR MINOR CESSAT

risposta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

gemmasaramarco - 8-4-2002 at 09:00

non e' ke magari me lo potreste tradurre???!!!!!!!!!
GRAZIE MILLE...
in ogni caso non e' moralismo bensi' rispetto e dignita' per gli altri ... cosi' amici miei potrete davvero capire voi stessi e le vostre potenzialita'... io, anzi, l' abbiamo scritto per voi!!

Le Baccanti ad Ivrea

SerenaGiovanna - 8-4-2002 at 09:02

Lo spettacolo nel complesso è stato apprezzabile,ricco e significativo;le attrici,comprese "Le Baccanti" e la donna che interpretava Dioniso,erano molto brave e sono riuscite a trasmetterci il loro messaggio e le loro emozioni.L'uomo,al contrario ci ha un pò deluso, per quanto riguarda l'interpretazione.

Emozioni immediate

daniela* - 8-4-2002 at 09:04

Uno spettacolo basato sul delirio,sullo sfogo dell'irrazionalità,sulla vittoria
schiacciante ed inequivocabile delle pulsioni interne sul raziocinio.Ma
non era fuori,no.Era dentro che si consumava la totale perdita di senno.Sulle
note di chi?Di Wagner,pare.Non ne siamo sicuri.Ma che importa
ora?Note...note...note...E
la mente si perde senza accorgersene...E l'invasamento è lì
davanti,presente,quasi
tangibile e di certo coinvolgente,per non dire struggente.L'empatia si perde
cpmpletamente quando in scena entra Dioniso,tanto quanto quando è il turno
del messaggero...forse perchè la stessa persona-donna-attrice...forse perchè
si sente il bisogno di cedere,di tornare in sè,di sfiorare il sonno per
la noia per poi essere ritrasportati dentro se stessi.E poi
vagare,vagare,vagare...per
trovare...cosa si trova?Ciò che non si vuol trovare....Troppo per
spiegarlo.Troppo
per renderlo comprensibile.
Ora il vuoto.

Risposta a gemma

Y=cosx +k - 8-4-2002 at 09:11

Quando il forte si impone il debole subisce.
La tua risposta si trova in una posizione di debolezza, per cui... soccombi!
La tua analisi è sostanzialmente di stampo neoclassico. Quel tuo pseudorispetto della socialità è utopistico e comunque mi sembra forzato appllicarlo alla suddetta fattispecie.

Rimbaud

Ascledippo - 8-4-2002 at 09:17

Ho teso corde da campanile a campanile; ghirlande da finestra a finestra; catena d'oro da stella a stella, e ora danzo.

J'ai tendu des cordes de clocher à clocher; des guirlandes de fenêtre à fenêtre; des chaînes d'or d'étoile à étoile, et je danse.
Arthur Rimbaud

Assistere ad uno spettacolo teatrale vuol dire coglierne le citazioni, i suoi rapporti con il passato ed il presente ( e forse il futuro)...
Delle Baccanti mi sono piaciuti i testi, le musiche e la recitazione del coro. Poco mi è piaciuto Dioniso ancor meno Penteo, non per il loro ruolo ma per la loro interpretazione.
Ho provato sensazioni forti, come ieri pomeriggio allo spettacolo di teatro d'avanguardia (accidenti a me non ne ricordo il titolo) che ho visto a Torino....
Il teatro è diventato per me negli ultimi tempi azione... Finalmemte a diciotto anni ho capito che il teatro non è solo passiva contemplazione (il teatro come personificazione della noia) ma passione attiva.
Eleonora

P.S la faccina assomiglia un po' a Malosti.. non trovate???

Parole chiave

Y=cosx +k - 8-4-2002 at 09:24

TOPICS:

1) Ragione - invasamento

2) carnalità

3) movimento

Ernest - 8-4-2002 at 09:25

Personalmente non ho compreso l'inerenza dei particolari moderni della scena (pistola, occhiali da sole...).
La resa espressiva delle scene corali è stata paralizzante e inquietante e il fluire dei movimenti emanava un senso di religiosità che spiazza ancora...

il punto di vista di un'esclusa

agave: sono qua!! - 8-4-2002 at 09:26

sono rimasta colpita da come abbiate rivisitato con uno sperimentalismo a tratti eccessivo la mia vicenda: non nutro rancore per il fatto che mi abbiate tagliata fuori dallo spettacolo... perlomeno non avreste dovuto lasciar morire l'intensità del dramma, che avrebbe dovuto essere posta in risalto da un ritmo maggiormente serrato. lo spazio dedicato al coro può apparire eccessivo, soprattutto se ciò va a discapito di alcune fra le scene portanti della vicenda. in alcune scene le concessioni al grottesco sono inadatte e non reggono alla tensione emotiva delle parti corali, più ricche di pathos. la scenografia e i costumi non sono coerenti tra loro e col contesto: l'impressione che ne deriva è di sciatteria e noncuranza. (però non si dica che l'ho detto per ripicca...)

PAROLE CHIAVE

tullio - 8-4-2002 at 09:28


TRASGRESSIONE- FRUSTRAZIONE SENTIMENTALE
VEDERE- CREDERE DI VEDERE


Giustizia arriverà....

Ascledippo - 8-4-2002 at 09:29

...........Giustizia arriverà.......
....................Giustizia arriverà............

Le "Baccanti" sono state un'emozione nuova e fortissima...mentre il coro si dava a sfrenate danze, il mio piccolo essere si è tutto scosso e illuminato...e avrei voluto danzare anche io.
L'unico che non ho tanto apprezzato è stato il nostro amato Valter nelle vesti Penteo...in compenso il coro è stato davvero strepitoso..
In realtà come al solito non riesco a comunicare bene tutto ciò mi passa per la testa (il tutto scorre senza un evidente filo logico..)ma posso dirvi che ti viene voglia di correre, di saltare di fare rumore, di fare silenzio, di ridere,di urlare, di parlare a voce bassa,
-di spogliarsi-,di recitare...

...e Penteo sgozzerà.........
............e Penteo sgozzerà.........
....................e Penteo sgozzerà.........


Pulsione emotiva

5satiri - 8-4-2002 at 09:31

Ancora una volta il classico entra nelle nostre vite con la sua particolare pulsione emotiva: la resa moderna dell\'opera di Euripide, pur nella scelta di esaltare attraverso il coro la mimica e il pathos della gestualità, non tradisce il senso della tragedia che ci comunicava l\'originale. Carino...

parole chiave III C

alidifra - 8-4-2002 at 09:31

irrazionalità logica
coerenza bestiale
individualità

Morbillo - 8-4-2002 at 09:36

Finalmente un'interpretazione della tragedia!
Non capisco le polemiche sul senso del tragico, visto che la rappresentazione era un libero adattamento. Personalmente, ho visto uno spostamento dell'attenzione dall'individuo, centro dell'opera euripidea, al subconscio: mi è sembrato di assistere all'allucinazione di Penteo, al prevalere della sua irrazionalità. E se per far prevalere questo concetto bisogna sacrificare alcune scene, pazienza. In fondo, non sono andato al Giacosa per vedere Euripide, ma per vedere un "libero adattamento".

NicOne - 8-4-2002 at 09:36

Avevo già letto il testo delle Baccanti a scuola ed era l' unica tragedia che mi era veramente piaciuta tra tutte. Forse per questo, x' mi aspettavo troppo dallo spettacolo, sono rimasta un pò delusa dalla resa teatrale. Il difetto più grosso,che è quello che trovo sempre nel teatro moderno, è questo non-gusto, o almeno un gusto che non condivido, per l'estetica, la trascuratezza più completa per la scenografia, ridotta ad un semplice quadrato di cartongesso ripiegabile, la scelta di costumi senza senso e senza senso un pò provocatori, come le Baccanti in mutande (?). certo che nella mia fantasia tutto era più bello...One
Non vi dirò se lo spettacolo mi è piaciuto o meno, vi posso dire solo che vedendolo non ho ritrovato le "BACCANTI"di Euripide che mi ero immaginata leggendolo fra i banchi di scuola e commentato dalla professoressa,soprattutto quando ho visto apparire in scena delle pistole,x creare l'effetto della minaccia non sarebbero bastati dei bastoni??????
tutto il resto lo ha già detto One, non mi resta che salutarvi....Nico

la collina e la cella

frank - 8-4-2002 at 09:39

La collina dove hanno luogo i riti delle baccanti rappresenta chiaramente un'opposizione alla cella dove le donne sono rinchiuse: la libertà, innanzitutto, di esprimere i propri istinti più remoti e animaleschi scatenandosi in preda a estasi e visioni.
La cella, al contrario, che si identificava con una proiezione di sbarre sulla scena, mostra l'isolamento delle Baccanti che deriva dal loro rapporto privilegiato con la divinità che suscita l'ostilità di Penteo. La cella rappresenta il luogo nel quale vengono repressi dall'autorità gli istinti più primitivi della popolazione, ritenuti pericolosi in quanto possono rappresentare una minaccia per l'ordine della città.

le baccanti

Ire & Cla - 8-4-2002 at 09:46

La tragedia greca "le baccanti", che è stata messa in scena al Teatro Giacosa giovedì 4 e venerdì 5 aprile, dalla compagnia "il Teatro di Dioniso" di Ivrea, racconta la storia di Penteo (interpretato da Valter Malosti) il crudele governatore della città di Tebe e del Dio Dioniso adorato e amato da tutte le donne della città (le Baccanti), che abbandonano le loro famiglie per seguirlo. Penteo però non vuole accettare questa situazione e con l' aiuto di uno straniero (interpretato da Michela Cescon), che appoggia le Baccanti, a sua insaputa viene ingannato e quando raggiunge il luogo dove si trovano le donne viene da loro sbranato e fatto a pezzi.
A noi personalmente la tragedia non è piaciuta perchè l'abbiamo trovata un po' difficile, crudele e abbastanza pesante. Ci congratuliamo però, con la compagnia, che ha lavorato con impegno e siccome anche noi nel nostro piccolo facciamo teatro sappiamo quanto lavoro c'è dietro ad uno spettacolo e quanta volontà e pazienza ci vogliono per riuscire a metterlo in scena.
Tra gli attori ci è piaciuta soprattutto Michela Cescon perchè è riuscita a coinvolgerci moltissimo, in particolare nel monologo finale e a farci entrare nel vivo dello spettacolo.


Malosti: meglio regista!!!

The judges - 8-4-2002 at 10:06

Innanzitutto vorremmo esprimere il nostro disappunto riguardo alla non fedeltà- a tratti apprezzabile, ma alla lunga deleteria e controproducente ai fini della "tragedia"- rispetto al testo euripideo.. Al di là della discutibile volontarietà della recitazione spiccia da parte di Malosti, ci sembra che la figura di Penteo sia eccessivamente reinterpretata (nel testo originale assume uno spessore tragico non indifferente) e susciti un'ilarità inadeguata..Inoltre, nonostante sia stato efficacemente ottenuto l'effetto della polarità comportamentale delle Baccanti, è stata "recisa" una sezione, a nostro avviso, fondamentale per mettere maggiormente in luce quest'aspetto:il racconto del pastore..
Ci preme sottolineare che questa non vuole assolutamente essere una critica allo spettacolo nella sua totalità, che peraltro abbiamo avuto modo di apprezzare ampiamente,tuttavia in un commento di questo genere ci è sembrato più opportuno sottolineare gli aspetti, sempre secondo il nostro modesto parere, più... "vacillanti"..

ite bakcai

lpsephiroth - 8-4-2002 at 10:07

Eccomi giunto in questa terra tebana...

Mi si perdoni la citazione mal riuscita dal greco nell'oggetto. E' colpa del pc che non visualizza i caratteri greci.

Spettacolo travolgente. Da Malosti già si sapeva dell'attenzione particolare dedicata al coro. Riuscito, l'applauso al termine dell'invocazione a Sisma è stato il legittimo sfogo di tanti studenti che quella parte l'avevano discussa in classe, chiedendosi come sarebbe stato possibile renderla a teatro.

Azzeccata anche la scena della follia di Penteo, - vedo due soli su Tebe dalle sette porte - , in cui ho potuto assistere alla migliore interpretazione di Dioniso e alla miglior stycomythia dell'intera rappresentazione. Le altre parti dialogate non hanno avuto lo stesso impatto, Dioniso non sembrava convincente.

Azzeccato l'espediente del sogno di Penteo, sopratutto per la presenza di una bellissima ragazza ;) passatemi l'annotazione poco professionale, ma non potevo non dirlo!

Pasticcio musicale decisamente coinvolgente e il pezzo di Wagner è stato un trionfo di emozioni intensissime.

Un dramma in movimento, un finale di stasi. Impeccabile dal punto di vista interpretativo, se voleva rappresentare l'uscita dalla prigione della mania, della follia in cui erano rinchiuse le baccanti e il ritorno alla tranquillità, ma forse troppo brusco per il pubblico, per lo meno per me, spiazzato dall'improvvisa pausa.

Meravigliosa la citazione di Baudelaire e molto riuscita la contaminazione del finale, che nell'originale greco non mi è mai piaciuto... Molto più carina l'interpretazione di Cadmo il fenicio come portatore dell'alfabeto e della scrittura per esorcizzare il rapporto con la divinità.

Alcuni tagli sono discutibili, Tiresia secondo me non poteva mancare, migliore la scelta di tagliare il primo annuncio del messaggero... E un altro appunto: ma perchè oscurare il tragico riconoscimento da parte di Agave del cadavere del figlio????

Indubbiamente un gran lavoro, sicuramente innovativo e sicuramente di notevole impatto per alcuni espedienti mirabili che hanno saputo rendere stupendamente l'originale. Discutibile quà e là, ma in fondo sono piccoli dettagli tra una danza e l'altra del coro, vero fulcro motore e in movimento dell'intero dramma.

Una piccola segnalazione: Malosti, al momento di andare sul Citerone travestito da baccante non portava alcun tipo di calzatura. Tuttavia il messaggero nella scena successiva riferisce di alcune baccanti che brandivano i resti dei suoi arti inferiori con ancora indosso le calzature... E' vero, sono un maniaco ed è un dettaglio assolutamente di nessun conto però l'ho notato e riferisco.

Sempre e cmq ite Bakcai! Adesso, ripensandoci, ho deciso di uscire da quest'aula e ballare senza freni per un quarto d'ora... Che bello!!!

le baccanti a ivrea

Morbillo - 8-4-2002 at 10:13

Pensiamo che la magia dello spettacolo stesse proprio nella scelta di dare al coro e ai loro "balletti" la parte principale.I loro balletti, così imperfetti, ma così vigorosi, erano sconvolgenti e coinvolgenti a livello emotivo ed inconscio.Il risultato è stato una lettura decisamente più moderna della tragedia e secondo noi decisamente più interessante.
L'unica cosa che ci ha spiazzato è stata la brevità dello spettacolo...
e, vedendo le reazioni dei nostri vicini, non crediamo di essere stati gli unici a pensarlo!
meg & dax IVBi

Scusate di nuovo (grazie Ascledippo)

lpsephiroth - 8-4-2002 at 10:15

Ehm... Errata corrige... Pare che la mia citazione preferita fosse di Rimbaud... Chiedo venia... Grazie Ascledippo. L'ho notato grazie alla tua immensa cultura... Grande Ele sei sempre la migliore!!!

Dark Rainbow - 8-4-2002 at 10:26

che dire? Nonostante l'apprezzabile bravura delle attrici, mi riferisco in particolare alle baccanti, il cui ruolo -come annunciato- centrale, era stato curato davvero molto bene, lo spettacolo non riusciva a cogliere a fondo lo spirito della tragedia, vuoi per i tagli di scene fondamentali, prima tra tutte quella relativa ad Agave, vuoi per l'intrusione di elementi estranei all'originale greco. Mi riferisco in particolare alle due guardie il cui contributo alla vicenda oltre che minimo risultava anche fuori luogo. La fine dello spettacolo mi è parsa inoltre affrettata, e il riferimento al successivo mito di Cadmo poco pertinente.

feelingz on my own...

gemma alone - 8-4-2002 at 10:40

e pensare che avevo scritto 2 pagine di impressioni pure... e per incomprensioni con questa macchina computerizzata, sono state cancellate, e vabbe'.......
SI RICOMINCIA!!
quindi gia' ti ho detto che la mia e' stata una prospettiva particolare per la quale l'importante era la parola, non la teatrabilita' dell' opera....
3 parole chiave: la prima potrebbe essere la MUSICA che senza alcun filtro di sorta ti trasporta nelle atmosfere, negli ambienti, ti parla piu' di ogni altra presentazione o monologo o dialogo dell' essenziale utile ad apprezzare e calarti nella nuova storia che ti si vuole proporre.
la seconda il CORO. il coro, o meglio le menadi, che sono riuscite a mettere in comune con i loro ascoltatori i loro piu' profondi segreti, le loro speranze, cio' che piu' le metteva in ricezione con la loro linfa vitale, che le metteva in tensione e le manteneva vive...
infine come terza parola ho scelto TEATRO...
e' proprio durante il monologo del messaggero che riportava la tragedia di penteo che mi e' risultato chiaro il motivo per cui non mi stava piacendo e di conseguenza che concetto e' per me il teatro...
dovrebbe essere uno strumento di comunicazione che, facendosi forte della trasmettibilita' umana e dei sentimenti che sono veri esattamente come lo sono gli attori ed il pubblico, riproduce il sogno della realta'.
deve dare chiavi di lettura che sono riconoscibili solamente attraverso la sensibilita', l'interiorita'... dovrebbe essere una sorta di diario delle impressioni parzialmente tradotte in linguaggi riconoscibili dalla razionalita' e dalla quotidianita'dei sentimenti, che lasci la liberta' di scegliere cio' che piu' si fonde con l' anima di ognuno.
di conseguenza il monologo del messaggero non m'e' piaciuto perche' non ha trovato una chiave per impressionare cio' che io avevo messo a disposizione, piuttosto ha sfondato e ha macchiato la mia disponibilita'.
e' una sorta di rischio che si corre di subire una forma di violenza che non e' riconoscibile razionalmente ma diviene conscia qualora si riesca a mettersi in comunicazione con la memoria dei propri sentimenti.
e' questa la forza estrema del teatro, imprime come una macchina fotografica dei sentimenti e delle impressioni che non sono cancellabili, ed e' forse per questo motivo che e' difficile abituarsi al teatro ed allo stesso tempo(una volta superata la prima diffidenza) e' difficile disintossicarsi da quel tipo di linguaggio.
grazie

la natura inverosimile

letregrazie - 8-4-2002 at 14:01

nonostante la difficoltà di immedesimazione dovuta alla natura inverosimile della vicenda rappresentata, abbiamo apprezzato molto l'interpretazione degli attori e soprattutto di Michela Cescon. A nostro parere l'eccessiva durata delle danze ha penalizzato la parte recitativa.

DA LICIA RIGIRATO QUI DA ME, PERCHE' NON AVEVA FATTO new reply

carlo - 8-4-2002 at 14:06

la mia vocina fuori dal CORO

...insomma non mi ha colpito.Forse perchè la mia fantasia galoppa più velocemente di quella di Walter Malosti, e mi ero immaginata un impatto scenico devastante, e non spoglio come lo è stato.In Macbeth,che mi è piaciuto moltissimo,ho trovato trascinante la scelta di lasciare allo spettatore lo spazio per potersi immaginare paesaggi e ambienti,naturalmente con l'ausilio di luci e suoni...
Il modo di recitare non è stato superbo per tutti...forse in "Vivere"recitano meglio(con questo ci tengo a precisare che non seguo quel genere,anzi,mi tengo ben lontano da tutto ciò che sia televisivo)...Carlo non stare troppo attaccato al pc!Un tua devota...

da CARLOTTA, UNA DELLE ATTRICI ( rigiro io, era andato fuori Forum)

carlo - 8-4-2002 at 14:13

Sono una delle Baccanti dello spettacolo di Malosti. Se avete qualcosa da chiedermi mi farà piacere rispondervi. Per ora vi dico che è stata un'esperienza bellissima e quello che si è visto ad Ivrea è solo l'inizio di un gran lavoro!

da ILABIS x CARLOTTA (rigirato da me perchè andato fuori Forum)

carlo - 8-4-2002 at 14:15

Volevamo farti i nostri più vivi complimenti perchè avete fatto un gran lavoro e si è visto... BRAVE

Ok, il Forum è più complicato ma accresce le nostre potenzialità di conversazione

carlo - 8-4-2002 at 14:32

Quota:
Originariamente scritto da gemmasaramarco

PUNTO 5: FORUM POSSIBILMENTE PIU' AGEVOLE DA UTILIZZARE...


bell'intervento GemmaSaraMarco (lo trovate in pagina1)

a proposito del punto5 sul Forum:
ho scelto quest'altro software rispetto all'altro

vedi
http://webtool.html.it/servizi2/forum/newtopic.asp?forumid=13940

su cui avevo avviato gli altri Forum

perchè permette di fare molte + cose.

E' più complicato d'accordo (infatti x mesi ho scelto di lavorare con l'altro, molto più immediato) ma ci aiuta ad entrare meglio nello spirito di questo gioco d'interazione.

Come in questo caso dove ho potuto fare un "quote" del vostro interventio
rendendo più chiaro a chi legge il senso della mia replica.

Non pensate che ne valga la pena?
Dopotutto sono bastati pochi minuti per capire come funzionava, no?
E poi date un'occhiata alle Istruzioni x l'Uso (se sono poco chiare fate un reply, vi ripsonderò)
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=18

Pensate a quando potrete fare delle interrogazioni con questi forum...


Da BARBARA (rigirato da me, perchè andato fuori forum)

carlo - 8-4-2002 at 14:40

Secondo me la parte dedicata ai balli delle Baccanti era un po' troppo lunga, mentre si sarebbero dovuti potenziare i dialoghi soprattutto nella parte iniziale, per facilitare la comprensione dello spettacolo.Nel complesso è stato apprezzabile e interessante.

Rilancio su Morbillo

carlo - 8-4-2002 at 15:21

Quota:
Originariamente scritto da Morbillo
Finalmente un'interpretazione della tragedia!
(...)
mi è sembrato di assistere all'allucinazione di Penteo, al prevalere della sua irrazionalità. E se per far prevalere questo concetto bisogna sacrificare alcune scene, pazienza. In fondo, non sono andato al Giacosa per vedere Euripide, ma per vedere un "libero adattamento".


morbillo
ha centrato il bersaglio
secondo me
a parte la questione del libero adattamento che mi sembra evidente
è nella dimensione onirica di Penteo che si entra con lo spettacolo.

Il doppio sogno di Penteo è la chiave

posseduto da dioniso e mangiato dalla madre...
una tragedia

RAVE

awe - 8-4-2002 at 15:46

Davvero geniali le Baccanti. Le attrici hanno saputo rendere e -soprattutto- trasmettere l'estasi profonda che lo spettatore attendeva, più o meno consciamente. Devo ammettere che poco ho "visto" a causa del pessimo posto assegnatomi. Ma ho "sentito" molto: e con ciò non intendo solo banalmente "udito", bensì mi riferisco allo stato d'animo, pervaso di piacevole sconforto. Credo che il "rave bacchico" rispecchiasse lo stato confusionale della mia mente e che sia servito in qualche modo ad esorcizzare, traslandoli e trasponendoli sul palco scenico, i miei pensieri ed emozioni di vuoto, di totalità, di sconforto, di gioia, di disprezzo, di affetto, di ammirazione, di odio, di amore, di dolore, di angoscia, di incomprensione, di conquista, di disfatta... Sono essenzialmente persa. Ma in quel palchetto malpiazzato, soffocante e deprimente sentivo di non essere sola nel mio tormento. Purtroppo, a casa, non ho chiuso occhio: fissavo il soffitto, con l'impressione di sprofondare nel materasso, rapita da... non so da che. E in quelle interminabili ore di venerdì notte sono sprofondata nuovamente nell'angoscia (più che nel materasso!). Lo spettacolo ha sortito l'effetto come di una droga che dopo l'effimera felicità ti rigetta, senza troppi complimenti, nella tristezza; e questa tristezza cade in fondo al cuore, ancora più addolorato perchè ingannato.
Non ho compreso l'inserimento di elementi anacronistico-moderni, poco inerenti, come le guardie. E dall'alto della mia ignoranza non ho apprezzato, ma se qualcuno mi illuminasse...
Di poco spessore, a mio avviso, Dioniso. Forse un errore quello di assegnare la parte ad una donna. Certo non è una considerazione maschilista: semplicemente credo non fosse un ruolo così... femminile.

farsi contagiare dal desiderio di danzare

carlo - 8-4-2002 at 15:57

Quota:
Originariamente scritto da lpsephiroth

(...)
Un dramma in movimento, un finale di stasi. Impeccabile dal punto di vista interpretativo, se voleva rappresentare l'uscita dalla prigione della mania, della follia in cui erano rinchiuse le baccanti e il ritorno alla tranquillità, ma forse troppo brusco per il pubblico, per lo meno per me, spiazzato dall'improvvisa pausa.

>>>Lpse..., emblematico il tuo sguardo ci porta dentro lo spettacolo e si muove con bella presenza di spirito. E' molto vicino all'idea che intendo trasmettere quando sostengo che la rete degli sguardi degli spettatori produce teatro...

(...) un altro appunto: ma perchè oscurare il tragico riconoscimento da parte di Agave del cadavere del figlio????

>>> qui però riemerge la contraddizione:
perchè pensare che il teatro debba riprodurre il testo scritto?

(...) Malosti, al momento di andare sul Citerone travestito da baccante non portava alcun tipo di calzatura. Tuttavia il messaggero nella scena successiva riferisce di alcune baccanti che brandivano i resti dei suoi arti inferiori con ancora indosso le calzature... E' vero, sono un maniaco ed è un dettaglio assolutamente di nessun conto però l'ho notato e riferisco.

>>> vedi, questo concentrarsi su un dettaglio è più importante di quello che si pensi
ma il problema, secondo me, non deve diventare quello di rendere plausibile la rappresentazione. Questo può valere per ilò cinema della verosimiglianza non per il teatro.

(...)Sempre e cmq ite Bakcai! Adesso, ripensandoci, ho deciso di uscire da quest'aula e ballare senza freni per un quarto d'ora... Che bello!!!


>>>questa è una cosa notevole
farsi contagiare del teatro, sentirsi addosso un pò di quell'energia desiderante che la scena trasmette é, forse,
il massimo che possa accadere.

sentirsi persi

carlo - 8-4-2002 at 16:21

Quota:
Originariamente scritto da awe
Davvero geniali le Baccanti. Le attrici hanno saputo rendere e -soprattutto- trasmettere l'estasi profonda che lo spettatore attendeva, più o meno consciamente. Devo ammettere che poco ho "visto" a causa del pessimo posto assegnatomi. Ma ho "sentito" molto: e con ciò non intendo solo banalmente "udito", bensì mi riferisco allo stato d'animo, pervaso di piacevole sconforto. Credo che il "rave bacchico" rispecchiasse lo stato confusionale della mia mente e che sia servito in qualche modo ad esorcizzare, traslandoli e trasponendoli sul palco scenico, i miei pensieri ed emozioni di vuoto, di totalità, di sconforto, di gioia, di disprezzo, di affetto, di ammirazione, di odio, di amore, di dolore, di angoscia, di incomprensione, di conquista, di disfatta... Sono essenzialmente persa.


awe, è molto intenso questo tuo "sguardo" attraverso l'orecchio: l'ascolto è in fondo come un piccolo teatro, diceva Roland Barthes
trovo bellissimo il fatto che ti sia rimasta addosso un'inquetudine teatrale tale da lasciarti sospesa nel sonno...
benissimo poi rilanciare l'idea del rave bacchico...
anche se poi ti fai prendere dalla critica analitica su ciò che t'aspettavi, secondo le tue prefigurazioni...
alla fine dei conti è più affascinate sentirsi persi piuttosto che ritrovarsi dentro le proprie certezze prefigurate, no?


kali, la terribile

carlo - 8-4-2002 at 17:39

ho scaricato dal web l'immagine di kali di cui parlavo + indietro, qui nel forum

perchè non cercate in rete anche voi qualcosa inerente il nostro percorso attraverso Le baccanti?

sia immagini che link ulteriori
è un modo x qualificare questo nostro scambio, oltre le analisi e gli sguardi soggettivi, raccogliendo indizi che contrassegnino questo gioco di riflessi esperienziali.

kali2.jpg - 80kB

AHHHHHHH!!!!!

gino - 8-4-2002 at 23:11

leggo alcune vostre note e penso che spesso noi giovani siamo già troppo vecchi, troppo conservatori. studiamo e diventiamo ottusi. andiamo a teatro e invece di abbondonarci a quello che ci viene regalato rimaniamo legati al testo letto a scuola. siamo giovani e ci danno già fastidio le novità, i cambiamenti, i rischi, le pistole, gli occhiali da sole. vogliamo i bastoni, le vecchie e noiose scenografie, i costumi banali. che piccolo immaginario!!!! Invece queste Baccanti sono forti! Bravi! è da cogliere l'essenza non il contorno.
gino

io voglio che la mia vita scorra verso la bellezza

dioniso - 8-4-2002 at 23:58

Ciao a tutti!!!
Sono Dioniso, il Dioniso donna/uomo dello spettacolo di Malosti.
Prima di tutto GRAZIE per il numero elevato di vostri messaggi, mi sono persa a leggerli tutti, mi sono divertita, alcuni mi hanno fatto incazzare, alcuni mi hanno fatto capire cose nuove, alcuni mi hanno profondamente emozionato, alcuni li ho trovati molto superficiali....

Intanto comincio sottolineando che quello che voi siete venuti a vedere non è uno spettacolo completo ma è un primo studio. Voi avete avuto la "fortuna" o forse per qualcuno la "sfortuna" di essere testimoni di una prima parte creativa di un lavoro. E' come entrare nello studio di un pittore e poter vedere un quadro bello ma incompiuto, potendo scorgere così i passaggi le ruvidezze le imperfezioni, potendo entrare nel vivo, nel sangue vivo del lavoro scorgendone le ferite.
E questo è capitato a voi!
Il risultato viste le vostre risposte mi sembra riuscito, sarebbe bello per ogni lavoro partire da Ivrea, avere la possibilità di far sì che dalla vostra città nascano delle cose che poi prendono il volo per il resto dell'Italia e dell'Europa...e voi ne siete TESTIMONI!

La prima parte di studio ha visto un lavoro molto lungo sul coro, che per noi è il vero protagonista della tragedia - perchè si chiamano Baccanti? - ...infatti in scena si vede un coro mai visto,... di solito i cori si muovono tutti uguali parlano tutti insieme...qui invece ogni baccante ha una sua individualità, si rapporta con Dioniso a suo modo, vede e riconosce il Dio in base alla propria sensibilità. Con le ragazze è stato fatto un lavoro molto sottile e pieno di aniama.

...e voi: COME VEDETE DIO? DOVE LO VEDETE DIO? COME VI APPARE?...Quando ascoltate musica, quando fate l'amore, quando ballate, quando pregate, quando state insieme agli amici, quando vi perdete in un bosco, quando state immersi nell'acqua, quando correte, quando piangete, quando leggete una poesia, quando entrate in una chiesa, quando vedete dei bei occhi, quando prendete le mani di un bambino.....Quando?

La seconda parte del lavoro che debutterà a Torino a luglio metterà a fuoco invece i personaggi, e oltre a Dioniso e Penteo arriverà anche la vostra super richiesta AGAVE che amiamo tantissimo come voi e non abbiamo nessuna intenzione di tagliare. Per il lavoro di Ivrea non è stata inserita, non per difficoltà di rappresentazione come dice quello che si nomina con i seni e coseni, ma per dare forza al coro e alla sua storia emozionale tralasciando, è vero, la parte narrativa della tragedia.
Il coro è la poesia. Il coro è la parte mistica.

Rispondo anche sulla figura di Penteo. Pur dicendovi che su Penteo e Dioniso dobbiamo ancora lavorarci vi do uno spunto. Io trovo bellissima questa idea di mettere in scena un Penteo umano, fin troppo umano...un Penteo che ha paura, che diventa anche ridicolo...che non regge il confronto con un dio...sono quindi molto d'accordo con la strada intrappresa da Malosti.

Mi è piaciuto lo spunto di Morbillo...è vero tutto può essere, accadere nel subconscio, nei sogni di Penteo...infatti lui rispetto al coro e a Dioniso diventa molto reale, molto "normale"

Rispondo anche a Aldifra sul messagero...io penso che la scena non debba mai spiegare...anzi deve sempre tener attivo lo spettatore che si deve chiedere Che succede?...lo spettatore deve immaginare.
Poi le tragedie classiche hanno proprio la caratteristica di non far succedere niente in scena ma tutto viene raccontato

un saluto a tutti
grazie
...e che Dioniso sia con voi!!!!
Dioniso

Riflesso a Carlo

lpsephiroth - 9-4-2002 at 00:04

E' vero... Forse alcune mie impressioni derivano davvero dall'educazione di stampo classicheggiante che denuncia cos x + k. In effetti una rappresentazione teatrale non deve essere per forza uguale al testo e dev'essere colto nel suo spirito. Vero. Ma da buon studente che ha studiato a memoria le baccanti mi sembrava una mancanza notevole, quella di Agave, ma soprattutto quella di Tiresia - e qui al buon studente subentra il lettore duro e puro-. Ciò non toglie nulla alla rappresentazione, che considero riuscitissima, l'obiettivo ovviamente non era quello di ricalcare l'originale, ma di trasmettere qualcosa. E ci è riuscita. Erano solo semplici osservazioni da studente.
Quanto alla cura del dettaglio beh, non volevo dire che il criterio di verosimiglianza debba essere applicata a teatro, ci mancherebbe. Era solo un particolare che avevo notato e l'ho comunicato, senza nessuna denotazione specifica. Ovvero: non dico che lo spettacolo mi sia piaciuto o mi abbia fatto schifo grazie o per colpa di quel dettaglio, ma dico che ho notato un dettaglio. Tutto qua.
Alla fine mi ha trasmesso qcs, tante cose, diverse dall'originale, ma non per questo deprecabili... Anzi... Se dovessimo stereotipare anche le emozioni e volere sempre le stesse non impareremmo più nulla. Perciò ite backai e contagiate della vostra mania tutte le terre di grecia e non!:)

Altre considerazioni

lpsephiroth - 9-4-2002 at 00:16

Rileggendo coseno, trovo nelle sue parole molto di quel pregiudizio neoclassico che lui stesso condanna... Approfitto anche per salutare Dioniso che immagino sulla sua tastiera alle due di notte come il sottoscritto e chissà dove... Dio dov'è per me? Non lo so. Ancora non ho le idee chiare in proposito. Mi accontento di un cielo stellato per il momento...
P.S. gli occhi della faccina sono molto simili ai miei in questo momento...

oltre gli stereotipi delle emozioni facili

carlo - 10-4-2002 at 08:47

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Originariamente scritto da lpsephiroth
Erano solo semplici osservazioni da studente.
(...)
Anzi... Se dovessimo stereotipare anche le emozioni e volere sempre le stesse non impareremmo più nulla. Perciò ite backai e contagiate della vostra mania tutte le terre di grecia e non!:)


sono molteplici gli approcci che stabiliamo con ciò che vediamo, a teatro in particolare.
Uno è sicuramente quello analitico, che conduce verso la comparazione con altri modelli precostituiti (la lettura preliminare del testo ad esempio)
un altro è quello emozionale che si misura con gli stati d'animo e la condizione sensoriale.
E' quest'ultimo quello che accade prima ma troppo spesso viene coperto dal rumore dell'altro che insorge come necessità razionale.
Questo non esclude che poi si arrivi all'analisi e alle comparazioni.
ma ci torniamo su... devo scappare ora

Che entusiasmo!

CARLOTTA - 10-4-2002 at 13:30

Questa idea di creare un forum sulle Baccanti è molto divertente e stimolante grazie anche al gran numero di interventi. Soprattutto è molto utile perché si parla di uno spettacolo "primo studio", appena nato, assolutamente non ancora completato, come vi ha già chiarito Dioniso! Quindi le critiche fatte al "primo studio" visto ad Ivrea saranno sicuramente molto utili per il lavoro futuro, e poi, se devo dirvi la verità, è bello sapere di avere emozionato qualcuno e sentirselo dire, ma trovo più stimolante capire cosa c'è da fare per emozionare un numero sempre maggiore di persone. Facendo io parte del coro, vorrei sapere se c'è anche qualcosa che non vi ha convinto in esso, siccome i vostri commenti sono stati positivi ma non molto approfonditi. CIAO!

dioniso - 10-4-2002 at 14:19

Grazie ragazzi
....Dioniso è felicissimo delle critiche e delle osservazioni...anzi Dioniso ha deciso "di usarvi" nel senso buono del termine anche per i prossimi lavori.....sarete contenti quando qualcosa di quello che ci avete detto ci sarà nelle Baccanti completo...siete degli ottimi critici e con il tempo e l'esperienza diventerete persone dallo SGUARDO acuto che imparano a vedere tutto
KISS

Ah! Dimenticavo....Agave vi saluta e da buona mamma, ritornata in se, vi abbraccia stretti...Tiresia chiede scusa per l'assenza ma la vecchiaia procura tantissime noie, alla prossima!!! e promette di essere in piena forma

A GEMMA ALONE

dioniso - 10-4-2002 at 14:46

Gemma scrive: "e' proprio durante il monologo del messaggero che riportava la tragedia di penteo che mi e' risultato chiaro il motivo per cui non mi stava piacendo e di conseguenza che concetto e' per me il teatro...
dovrebbe essere uno strumento di comunicazione che, facendosi forte della trasmettibilita' umana e dei sentimenti che sono veri esattamente come lo sono gli attori ed il pubblico, riproduce il sogno della realta'.
deve dare chiavi di lettura che sono riconoscibili solamente attraverso la sensibilita', l'interiorita'... dovrebbe essere una sorta di diario delle impressioni parzialmente tradotte in linguaggi riconoscibili dalla razionalita' e dalla quotidianita'dei sentimenti, che lasci la liberta' di scegliere cio' che piu' si fonde con l' anima di ognuno.
di conseguenza il monologo del messaggero non m'e' piaciuto perche' non ha trovato una chiave per impressionare cio' che io avevo messo a disposizione, piuttosto ha sfondato e ha macchiato la mia disponibilita'.
e' una sorta di rischio che si corre di subire una forma di violenza che non e' riconoscibile razionalmente ma diviene conscia qualora si riesca a mettersi in comunicazione con la memoria dei propri sentimenti.
e' questa la forza estrema del teatro, imprime come una macchina fotografica dei sentimenti e delle impressioni che non sono cancellabili, ed e' forse per questo motivo che e' difficile abituarsi al teatro ed allo stesso tempo(una volta superata la prima diffidenza) e' difficile disintossicarsi da quel tipo di linguaggio.
grazie..."

...grazie a te...ho molto amato quello che dici e, soprattutto dal momento che ero io la persona umana che dava se stessa per il messagero, mi sento chiamata a risponderti.
Quello che tu hai provato prima del messaggero, è bellissimo, è da augurarsi che tu riesca a provarlo altre tantissime volte in teatro...è quel qualcosa di magico che non si può spiegare.
Sei una persona abituata ad andare a teatro? Te lo chiedo perchè il teatro come forse ti è stato già detto a scuola da Carlo, Valter e gli altri è come una relazione d'amore...una relazione d'amore è sempre imperfetta, e scostante...una relazione d'amore non può essere sempre al massimo, produrre sempre forti emozioni, raggiungere sempre altissime vette di profondità...ma una relazione d'amore ha gli alti e i bassi, perchè dopo un momento di allontanamento ne arriva sempre uno di avvicinamento...e così il teatro...non possiamo sempre tenere lo stesso filo di tensione ed emozione perchè non c'è crescita....ogni spettatore prende all'interno di un' opera complessa ogni singolo momento come un momento di distacco o un momento di folle unione. Nel caso del messaggero per te è stato un momento di dolore, di violenza dopo un momento di grande amore...questo vuol dire che hai vissuto un'esperienza vera, ADULTA. Per alcuni invece è successo il contrario con il messaggero si sono veramente avvicinati....e questo perchè per fortuna siamo diversi, per fortuna l'esperienza teatrale è comunitaria ma personalissima.
Aggiungo per finire che il pezzo del messaggero è in apparenza semplice ma difficile da recitare perchè dopo un gran lavoro emotivo come quello del coro che gioca emozioni primitive, esce lui che deve mantenere lo stato ma aggiungervi tutto quello che è il teatro classico, tutto quello che ha fatto la storia del teatro fino ad oggi, ovvero l'uso preciso della parola, della voce...l'attore deve essere un attore preparatissimo. Ed è per questo che è più difficile da seguire perchè penso si debba fare un gradino in più, o forse avere più esperienza
dioniso/michela

da Sarah3as (che qui rigiro perchè andato fuori forum)

carlo - 10-4-2002 at 21:42

Follia,evasione,estasi.Mi è piaciuto molto lo spettacolo perchè è riuscito a coniugare molto bene i moti contrastanti del culto Dionisiaco.E' indispensabile,per cogliere a pieno la bellezza della rappresentazione,porre l'accento sui diversi aspetti dell'amore delle baccanti verso la divinità.Non è incredibile assistere prima alla "predicazione" di un amore e di una trasgressione come unici mezzi per raggiungere una spiritualità profonda,e subito dopo vedere la stessa spiritualità cambiare faccia e diventare follia omicida?Proprio perchè a me interessava questo aspetto ritengo giusta la scelta di riservare gran parte della scena alle baccanti.
Ritengo che Walter abbia recitato molto bene e non capisco da dove nascano le critiche.
Infine il significato della prigione era sicuramente politico:la tragedia si conclude con la vittoria di Dioniso e con la liberazione delle baccanti.Le dittature e la censura non sono mai riuscite a frenare l'irrazionale che c'è in noi e come canta Ivano Fossati "non può morire un'idea"

Baccanti!!!!

giorgia - 13-4-2002 at 12:27

Ciao, sono Giorgia, una delle Baccanti dello spettacolo di Valter Malosti e Barbara Altissimo. Mi piacerebbe molto discutere con voi sulle Baccanti, quindi aspetto i vostri messaggi. Ciao e a presto. GIO.

moskina - 15-4-2002 at 17:40

ciao a tutti. prima cosa tra tutte: GRAZIE.
grazie per tutti i commenti, che nel bene e nel male denotano una cosa positiva: che questo spettacolo ha dato qualcosa.
non desidero commentare a mia volta le opinioni che, in quanto tali, hanno diritto di essere rispettate a prescindere dal contenuto.. volevo spendere solo due parole su quello che è stato per me... e magari questo può servire... magari no.
il teatro per me è raccontare una storia... che può essere fatta di emozioni, pensieri, azioni, rotture, sospensioni e mille altre cose.
quando vado a teatro cerco di andare con l'obiettivo di prendere quello che mi dà. usiamo così tanto il cervello nella vita di tutti i giorni... che limitarci ad ASCOLTARE quello ceh ci viene proposto può essere difficile. questo non vuol dire che non si debba pensare, anzi, è interessante analizzare ciò che ci è arrivato, ma solo dopo averlo lasciato entrare...
anche per noi che facciamo questo mestiere così meraviglioso è complicato imparare ad ascoltare semplicemente e sottometterci (dolorosa quanto entusiasmante esperienza) al volere del testo, del regista o dell'emozione che vuole uscire, ma avendo fiducia si trovano cose che neanche noi sapenvamo di avere.
questa è l'esperienza, la conoscenza, la ricerca.. ceh poi avviene dentro noi stessi.
quello che voi avete visto è quello ceh noi abbiamo scoperto e che proviamo a regalarvi, e alcune volte è solo la punta di un iceberg sommerso che smania di emergere e che avolte teniamo sotto l'acqua gelata.
Insomma... anche questo è per me il teatro, che così goffamente amo e provo a scoprire, ogni volta un pezzetto di più.
grazie a tutti voi, a Valter, a Dioniso ;-) a Barbara e alle Baccanti.
silvia

bea - 14-9-2002 at 18:13

Quota:
Originariamente scritto da Ascledippo
...........Giustizia arriverà.......
....................Giustizia arriverà............

Le "Baccanti" sono state un'emozione nuova e fortissima...mentre il coro si dava a sfrenate danze, il mio piccolo essere si è tutto scosso e illuminato...e avrei voluto danzare anche io.
L'unico che non ho tanto apprezzato è stato il nostro amato Valter nelle vesti Penteo...in compenso il coro è stato davvero strepitoso..
In realtà come al solito non riesco a comunicare bene tutto ciò mi passa per la testa (il tutto scorre senza un evidente filo logico..)ma posso dirvi che ti viene voglia di correre, di saltare di fare rumore, di fare silenzio, di ridere,di urlare, di parlare a voce bassa,
-di spogliarsi-,di recitare...

<<<<< -di spogliarsi-,di recitare...


...e Penteo sgozzerà.........
............e Penteo sgozzerà.........
....................e Penteo sgozzerà.........