UN DOPPIO CORAGGIO
Un doppio coraggio quello di Barberio Corsetti neodirettore di una neoBiennale Teatro che vuole rimischiare le carte della progettualità artistica contemporanea, contaminando, e quello di Delbono, capo-tribù di una masnada di "reietti", eletti come ambasciatori teatrali delle pene del mondo. Si attraversa solo una parte della prestigiosa esposizione affollata di feticci d'arte, quella delle Corderie, per uscire poi in uno scenario che sembra fermo nel tempo, dove campeggiano ancora, tra le ruggini di grandi impianti meccanici, i bunker antiaerei della seconda guerra mondiale. In questo spazio-tempo di fortissima caratterizzazione bellica s'evocano i fantasmi delle guerre, sia quelle lontane che quelle vicinissime. A risuonare nel buio delle Corderie sono i nomi e cognomi dati alla morte dei desaparecidos latino-americani, degli ebrei deportati nei lager nazisti, dei profughi kosovari e di tutto quell'umanità alla deriva di quel subcontinente slavo che imbarazza la pacatezza europea e che è così prossimo alla levantina Venezia, disposta intelligentemente a violazioni culturali di questo tipo. (Carlo I.) <back