Scrivere nel web 
            offre delle opportunità in più di quelle che trovi con 
            gli altri, soliti, modi.
            Prima di tutto permette di combinare quello che scrivi con quello 
            che hanno scritto altri: stai parlando-scrivendo di uno spettacolo 
            di cui altri hanno già scritto? Puoi linkarti (connetterti) 
            con quella parte di testo su cui vuoi prendere posizione.
            Vuoi sviluppare un approfondimento sul repertorio o sull'autore che 
            t'interessa: puoi trovare nel web, attraverso i tanti motori di ricerca, 
            ulteriori risorse informative. 
          Ma facciamo una 
            riflessione più dettagliata sulla scrittura connettiva.
          La scrittura è 
            fondamentalmente una tecnologia (si, certo, è un errore associare 
            la parola "tecnologia" solo alle soluzioni meccanicistiche) 
            in grado di dare forma al nostro pensiero.
            Il vero problema di questa tecnologia riguarda le modalità 
            della sua comunicazione all'esterno: si può scrivere una lettera, 
            o un articolo, o un libro.
            Bisogna spedirla via posta quella lettera, oppure farsi pubblicare 
            e una volta fatto, trovare e comprare il giornale o il libro in un 
            caos distributivo che spesso scoraggia i potenziali lettori. In questo 
            senso fu importante, negli anni della conflittualità politico-ideologica, 
            associare la pratica della scrittura all'autodeterminazione protoeditoriale 
            dei "dazebao" (i manifesti murali) e delle "fanzine" 
            (i magazine autoprodotti). Oggi con Internet iniziano però 
            profilarsi molte opportunità in grado di espandere la teoria 
            e la pratica di una scrittura in cui si fondono i due livelli: quello 
            di espressione e quello di comunicazione. Scrivendo nel web si edita 
            all'impronta, si è in circolo, leggibili da chiunque e dovunque.
            Non male.
          Ci sono delle 
            peculiarità in più da rilevare: riguardano le condizioni 
            originali della scrittura in ambito telematico. l'immediatezza, l'ipertestualità 
            e la connettività.
          L'immediatezza 
            è data dal fatto che quando si scrive on line si è proiettati 
            nel gioco della comunicazione, non c'è spazio, non c'è 
            tempo per l'autoreferenzialità. 
            E' una condizione meno mediata mentalmente, questa della scrittura 
            nel web perché coincide con un "pensare in linea" 
            che ti porta, ti mette in gioco.
            Quando sei collegato in e-mail o, ancora più forte (perché 
            è sincronica, come la telefonata), in chat, stai parlando-scrivendo 
            a qualcuno.
            In questi casi i termini dell'oralità e della scrittura si 
            riavvicinano, facendo riaffiorare le intuizioni della "scrittura 
            automatica" idealizzata dai surrealisti. 
          L'ipertestualità 
            è il processo informatico che ha realizzato, al di fuori della 
            nostra mente, le funzioni mentali più naturali: quelle associative. 
            Quando vedi, senti, pensi qualcosa tendi ad associare quei pensieri 
            a qualcosa di simile. Procedi per combinazioni analogiche, in un gioco 
            sinaptico (lo scambio chimico ed elettrico dei neuroni della nostra 
            mente) che apre a ventaglio l'immaginario, l'intelligenza.
            L'ipertesto ci ha dimostrato come una nuova tecnologia possa contribuire 
            ad espandere una nuova psicologia della comunicazione.
          La connettività, 
            l'attitudine propria del libero scambio di comunicazione telematica 
            e della partecipazione collaborativa o human networking può 
            infatti aprire ad un nuovo approccio con l'espressione creativa. 
            Il dato più forte da rilevare è nella capacità 
            di mettere in relazione le diverse specificità dei linguaggi 
            grazie a una tecnologia di comunicazione, qual è Internet, 
            che si sta rivelando come un medium vettore di nuova cultura e nuovi 
            comportamenti.
            Si parla infatti di intelligenza connettiva ovvero di un'evoluzione 
            psicologica e cognitiva che attraverso la telematica crea condizioni 
            inedite di scambio sociale che vanno anche oltre lo stesso principio 
            "collettivo" sul quale anni fa si erano fondate molte buone 
            utopie di nuova socialità creativa.
            Si stanno insomma già delineando fattori che caratterizzeranno 
            l'espressione culturale, diffondendola negli ambiti sociali ed educativi, 
            contribuendo di fatto ad una generalizzata espansione della coscienza 
            percettiva. In un processo che sta vedendo gli ambiti, dicotomici 
            per alcuni, della cultura e della comunicazione avvicinarsi sempre 
            di più.
            La creatività giovanile nel contesto multimediale tende già 
            a svolgere un ruolo decisivo nell'affermazione di un linguaggio che 
            nonostante sia estraneo alle discipline culturali tradizionali sta 
            creando in tempi velocissimi nuove piattaforme epistemologiche. E' 
            infatti evidente che l'intero assetto umanistico non potrà 
            più prescindere dalla rivoluzione che l'ipertesto ha creato 
            all'interno delle pratiche della scrittura; come anche il concetto 
            stesso di Sapere sarà sempre più determinato dalla dinamica 
            reticolare della connettività telematica.
            Entrando nel particolare delle mutazioni generazionali è emblematico 
            individuare come certe radicalità di fenomeni che potremmo 
            definire cyber stiano trasformando strutturalmente i modi di comunicare 
            e di sentire. 
            Fenomeni sempre accaduti si dirà, sono state definite Mode 
            e Contestazioni giovanili ma ora si tratta di qualcosa di molto più 
            radicale. L'impatto epocale della rivoluzione digitale non può 
            essere paragonabile a ciò che ha prodotto il Rock, per quanto 
            straordinario medium di immaginario collettivo e neanche alle ideologie 
            comuniste metabolizzate dai giovani occidentali nella fase di rottura 
            degli status quo,ma ormai dissolte nella deriva storica. Le sensibilità 
            cyber possono essere considerate come degli indicatori di una forte 
            mutazione antropologica che non riguarda solo i modi di vestirsi e 
            di conciarsi i capelli ma fondamentalmente un'attitudine sensoriale, 
            una predisposizione al futuro antropologico della specie. Sembra eccessivo 
            ma è di questo che si tratta.
            In questo quadro la telematica permette di liberare energie creative, 
            offrendo opportunità aggregative come le comunità virtuali 
            e rendendo possibile la produzione di web d'autore a bassissimo costo. 
            Si tratta di creare momenti pubblici per valorizzare queste esperienze, 
            accogliendole anche all'interno del contesto scolastico per rilanciarle 
            come palestra educativa e quindi sottraendole al solipsismo: all'isolamento 
            in cui rischiano di marginalizzarsi le pratiche solitarie e randage 
            al computer. La rete può essere infatti considerata a tutti 
            gli effetti un 
            nuovo ambiente creativo. 
            La frequentazione telematica sta avviando importanti occasioni di 
            comunicazione "orizzontale" (opposte a quella "verticale" 
            del broadcasting televisivo) creando non solo nuovi linguaggi ma nuove 
            forme di scambio sociale. E' forse il caso di parlare di nuove sensibilità: 
            altri modi di concepire l'esperienza creativa in relazione ad una 
            domanda culturale in trasformazione. Le nuove sensibilità comportano 
            però una mutazione della stessa definizione di arte, resa sempre 
            più ibrida nella contaminazione tra i diversi specifici artistici, 
            sempre più multiculturale nella complessità dello scambio 
            sociale interetnico, sempre più multimediale
            nell'interazione con i diversi linguaggi di comunicazione. Carlo Infante