|  | Progetto per un’integrazione partecipata “Quale Teatro?”
 PREMESSA
 
 Il progetto è stato realizzato con il coinvolgimento del consiglio 
      di classe in fase di programmazione, integrando i contenuti del progetto 
      con quelli disciplinari.
 Sono stati previsti alcuni moduli curriculari, alla realizzazione dei quali 
      sono stati coinvolti gli insegnanti di altre discipline.
 Nelle attività di sperimentazione è stata coinvolta la classe 
      3B ERICA, composta da 19 alunni, con la presenza di una diversabile e di 
      due docenti di sostegno di classi diverse con i rispettivi alunni.
 E’ stata prevista la realizzazione di 3 moduli, che prevedono un numero 
      totale di 60 ore curricolari di cui 30 ore in compresenza.
 Il materiale prodotto durante il percorso sarà utilizzato come prove 
      intermedie di verifica non solo per il curricolo, ma anche per la valutazione 
      della modifica dei comportamenti.
 
 
 
 
 MODULO A: CONOSCERSI - DAL VIAGGIO DENTRO DI SE’ AL
 VIAGGIO FUORI DI SE’
 
 OBIETTIVI
 q Io sono, mi racconto, mi vivo
 q Dentro di me, nello spazio, nel mio passato
 
 
 Contenuti
 Nell’aula viene chiesto ai ragazzi di disporsi liberamente con l’intenzione 
        di creare un nuovo clima d’aula dove i rapporti fluiscano più 
        serenamente, creando così un evidente stacco dal ritmo del normale 
        “tempo scuola”.
 Il modulo viene presentato con la finalità di iniziare un viaggio 
        nel vissuto di ognuno attraverso il pensare per immagini, quale dimensione 
        evocativa di un percorso di autocoscienza.
 Vengono utilizzati brani scelti in prosa e poesia al fine di provocare 
        l’espressione di sensazioni e sentimenti evocati da associazioni 
        libere,
 che forniranno lo spunto per la costruzione di figure retoriche ed espressioni 
        letterarie.
 La reazione alla proposta è stata spontanea ed immediata; si offre 
        come esperienza nel progetto che meriterà un approfondimento ed 
        una più approfondita articolazione.
 
 
 ∑ …a primo impatto si è mostrato un progetto molto interessante, 
        ci propone un viaggio dentro di noi e fuori di noi; magari è la 
        buona occasione per conoscere meglio noi stessi e gli atri.
 ∑ …teatro è la possibilità di esprimere qualcosa 
        agli altri. E’ questa la frase che mi ha colpito di più durante 
        la spiegazione del progetto da parte del regista. Sono una ragazza che 
        riesco ad aprirmi definitivamente solo con persone con cui ho un rapporto 
        d’amicizia e che conosco da molto tempo.
 ∑ …spero che questo progetto mi aiuti soprattutto ad aprire 
        l’io interiore.
 
 
 ∑ …il progetto ci aiuterà a conoscere noi stessi e la 
        nostra relazione nei confronti degli altri, faremo un viaggio…A 
        dire la verità non so se me la saprò cavare, in quanto non 
        essendo una ragazza che si apre molto perché timida e chiusa in 
        me stessa, sarà difficile aprirmi per mostrare quella che sono. 
        Mi piacerebbe essere più aperta e riuscire a comunicare con gli 
        altri.
 ∑ …sono certa che sarà un’esperienza utile per 
        chi come me ha un carattere poco espansivo. La paura sta nel fatto che 
        una volta che mi farò conoscere per come veramente sono, gli altri 
        potranno cambiare l’opinione nei miei confronti.
 ∑ …credo che questo progetto mi appassionerà molto…Credo 
        che sia importante per un progetto lasciare esprimere a proprio modo le 
        persone che lo frequentano.
 
 
 ∑ …questa è la pagina di un diario di bordo in cui scriverò 
        esprimendo quello che penso…Il progetto servirà a migliorare 
        il rapporto fra insegnante e alunno istaurando una relazione dove ognuno 
        è libero di esprimere le proprie impressioni e le proprie idee 
        e in cui il ruolo dei professori e degli studenti sarà stravolto 
        e modificato creando un rapporto di complicità e comprensione.
 ∑ …sinceramente non so ancora se sono favorevole o meno a questa 
        iniziativa perché sono abituata ad assumere un comportamento differente 
        a seconda delle persone e dei luoghi in cui mi trovo, ad assumere una 
        specie di maschera dietro la quale mi sento sicura e a mio agio.
 ∑ …non so se mi piacerà discutere con un docente come 
        se fosse un amico, non so ancora se mi troverò bene senza proteggermi 
        dietro una maschera, ma penso che in fondo riuscire a discutere potrebbe 
        portare a buoni risultati; penso valga la pena sperimentare questo nuovo 
        metodo didattic
 
 
 
 ∑ …spero di potermi aprire completamente a persone di cui mi 
        fido…Questo progetto credo mi aiuterà a realizzare una parte 
        di me stessa in quanto il teatro e tutte le attività che lo comprendono 
        mi appassionano.
 ∑ …questo è il mio diario di bordo in cui d’ora 
        in poi scriverò tutte le mie impressioni, negative e positive che 
        siano su questo viaggio. Questa idea di esprimere le mie opinioni, pagina 
        per pagina, è un modo per conoscermi e farmi conoscere meglio. 
        Io sono una ragazza che non si chiude in se stessa, ma che esprime agli 
        altri tutto ciò che vuole trasmettere.
 ∑ …Antonio Vigano’ ci ha spiegato che per esprimere le 
        nostre idee possiamo inoltrarci in alcune attività come la danza, 
        la musica… Spero che questo progetto possa portarmi a migliorare 
        il rapporto con gli altri.
 ∑ …Questo progetto, penso sia molto interessante in quanto 
        aiuta le persone ad esternare con estrema sincerità le proprie 
        idee, i propri sentimenti e a fare emergere tutte le sensazioni che prima 
        erano nascoste.
 
   ∑ …sto scrivendo sul diario di bordo, ma oggi non sono in grado 
        di esprimere niente, il viaggio interiore mi fa paura perché potrei 
        scoprire lati del mio carattere che non mi piacciono. Oggi non mi va di 
        scrivere nient’altro, oggi mi sento delusa come non mai! Mi faccio 
        schifo.
 ∑ …questo progetto ha lo scopo di abbattere le barriere che 
        separano i professori dagli alunni e quello di comunicare fra di noi mettendoci 
        in gioco. Considero questo progetto una specie di sfida con me stessa, 
        in quanto so che questo aspetto del mio carattere non è proprio 
        buono; riesco a comunicare solo con chi mi fido.
 ∑ …l’argomento che mi ha lasciata un po’ perplessa 
        è stato quello sul linguaggio del corpo, in quanto, ad esempio, 
        l’abbraccio è secondo me un gesto molto intimo ed affettuoso, 
        abbracciarsi con una persona che si conosce solo superficialmente, anche 
        se può sembrare vero, alla fine non ci fa provare nuove emozioni.
 
 ∑ …i progetti hanno la funzione di creare e rafforzare i rapporti 
        tra la gente… Secondo me, questo ci riuscirà pienamente… 
        La cosa che mi coinvolge di più è che ognuno può 
        esprimere ciò che vuole e come vuole utilizzando il mezzo di comunicazione 
        che piace o con cui si trova meglio.
 ∑ …mi piace stare da sola e riflettere, però è 
        meglio se quello che penso lo dico a qualcuno di cui mi fido e fino ad 
        ora ho trovato poca gente con cui parlare con il cuore…Spero di 
        trovare altre persone con cui relazionarmi, come con un amico, senza che 
        ti giudichi, che accetti i tuoi pensieri e che ti ascolti consigliandoti.
 ∑ …io non ci ho capito poi tanto del progetto. Siamo stati 
        un’ora con il regista Vigano’ che ci ha mostrato ciò 
        che lui e i nostri prof. hanno fatto durante la formazione: una serie 
        di passi che mi hanno fatto molto ridere; vederli fare certe cose non 
        è da tutti i giorni…Anche noi dovremmo esprimerci liberamente; 
        ma non aver paura, diario, io non ci ho capito ancora niente.
 
 
 
 ∑ Da un po’ di tempo i prof ci parlano del progetto :” 
        Il viaggio”, ma, per la prima volta , non sono stati molto chiari 
        a dirci in cosa effettivamente consiste. Forse non lo sanno neppure loro! 
        AH! AH! AH!…
 
 
 
 
 ∑ …da ciò che ho capito, questo progetto servirà 
        a scoprirci, ad imparare a relazionarci anche e soprattutto con chi purtroppo, 
        è diverso da noi; a mettere in discussione noi stessi.
 
 
 
 ∑ …dopo la giornata trascorsa in laboratorio, tutto ciò 
        è molto facile da dire, ma difficile applicare. Per la prima volta, 
        mi sono sentita a disagio, insicura delle mie idee e inferiore a tutto 
        ciò che mi circonda. Forse, ho paura di essere scoperta troppo 
        profondamente e di essere giudicata male per come veramente sono, per 
        quello che è il mio carattere. Forse non ho troppa autostima! Spero 
        che alla fine del progetto, le idee dei prof. cambino in positivo e non 
        in negativo.
 
 
 
 
 IO SONO; MI RACCONTO; MI VIVO
 
 
 
 
 ∑ Sono nato a Scorrano, abito a Lecce, mi chiamo Fabrizio. Ho !4 anni. 
        Quando frequentavo la terza elementare ,mi ricordo che sono salito sull’aereo 
        militare che mi ha portato a Roma e mi sono operato: ho avuto il trapianto 
        del fegato. E stato brutto quel momento. Quando frequentavo la quarta 
        elementare, ho preso un brutto voto nell’italiano e i miei genitori 
        sono stati in crisi…
 ∑ Io sono Federica, io sono tremenda, gli occhi astuti, mi piace Alessio, 
        faccio dispetto a tutti, a Ombretta. Quando vedo Alessio, lui mi bacia 
        ,Ombretta è gelosa. Mi sento innamorata, vorrei sposarmi, vorrei 
        fare una famiglia, vorrei… fare una bambina, non ho il coraggio 
        di dirlo ad Alessio.Non sono contenta, il mio cuore è ferito, mi 
        brucia per amore. Mi piace molto il teatro, mi piace giocare con il mio 
        corpo, vorrei essere scelta, proprio io. Il mio sogno è fare l’acrobata. 
        (DISEGNO )
 ∑ La mia storia inizia in una fredda e nevosa giornata invernale. 
        Mia madre ha dovuto patire i dolori delle doglie per ben quattro giorni, 
        ma alla fine tutti si sono arresi davanti alla mia pigrizia e mi hanno 
        fatto nascere con il taglio cesareo. Mia madre mi ripete , ancora oggi, 
        che dovrei chiederle scusa ogni giorno per averla fatta soffrire così! 
        Ho trascorso i primi sei mesi … in una piccola città della 
        Germania… Non ho ricordi di questo periodo, ma riguardando le foto, 
        credo che sia stato molto felice. Dopo sei mesi ci siamo trasferiti in 
        Italia…, a mia madre non piaceva molto vivere in Italia…, 
        così, dopo quattro anni ritornammo in germania.La cosa che mi è 
        rimasta impressa di questo periodo sono i viaggi.Venivamo a trovare in 
        Italia due volte all’anno, …non potrò mai dimenticare 
        quegli interminabili viaggi in treno, …non potrò mai dimenticare 
        la tristezza che provavo ogni volta che dovevamo ripartire. Piangevo per 
        giorni interi,…quando salivo sul treno, restavo a salutare mio 
        padre fino a quando non riuscivo più a vederlo. Questa immagine 
        mi ritorna ancora oggi, spesso, nella mia mente…In Germania avevo 
        tre amiche del cuore: una era turca, un’altra tedesca protestante 
        e la terza era siciliana. Eravamo quattro bambine di provenienza e religione 
        differente,; nonostante ciò, eravamo inseparabili…Ritornata 
        in Italia, venni considerata diversa e fui emarginata da tutti… 
        iniziai a trascorrere le mie giornate davanti alla TV… Durante 
        la frequenza nella scuola media , fortunatamente, le cose andarono molto 
        meglio… fino ad arrivare lentamente all’attuale presente… 
        Credo che il periodo più bello sia quello che vivo attualmente: 
        ho finalmente un ottimo rapporto con i miei genitori, ho anche un’amica 
        sincera,… spero che la mia vita vada sempre migliorando…
 ∑ Mi trovo d’avanti a questo foglio bianco per scrivere qualcosa 
        della mia vita. Ma come si fa?…E’ impossibile ricordare…Mi 
        chiamo Alessia, sono nata a Lecce e vivo a Merine… e spero di lasciar 
        il mio paese al più presto… a volte mi chiedo se lasciare 
        il paese che mi ha vista crescere poi la mia vita migliori…Cosa 
        posso dirvi della mia infanzia,… non dormivo mai, mio padre mi 
        cullava per tutta la casa… insomma la mia infanzia è stata 
        traumatizzante per i miei…
 ∑ Sono nata a Lecce e fino a sette mesi sono stata una vera disperazione 
        per i miei, soprattutto perché non sapevano che avevo la gastroenterite… 
        La mia adorata sorellina non è stata l’unico inceppo della 
        mia vita, perché quando ho iniziato la scuola media odiavo tutte 
        le mie compagne, le maestre e lì ho trascorso i tre anni più 
        brutti della mia vita… ora fortunatamente non ho più di 
        questi problemi… sono riuscita da sola a farmi accettare e rispettare 
        dalla società anche se ogni tanto qualche battibecco non manca… 
        ed è giusto che sia così, per rompere la monotonia della 
        vita.
 ∑ Mi chiamo Angela, sono nata a Collemeto…Ho diciotto anni 
        e frequento la 4B G. nell’istituto G. Deledda di Lecce.La compagna 
        che mi piace di più si chiama Teresa,. Mi piace studiare l’italiano, 
        fare lavori di Economia domestica, giocare con la libera espressione in 
        palestra, lavorare nei laboratori e disegnare…
 ∑ Mattinata nuvolosa, tempesta in arrivo nel cielo di Nardò, 
        ma un altro uragano molto più devastante era pronto ad abbattersi 
        verso le 11.15! Un urlo: tranquilli, ero Io!…La mia storia inizia 
        proprio così… I miei primi ricordi risalgono al periodo 
        della scuola dell’infanzia,; ricordo che ero un maschiaccio,odiavo 
        le bambine, giocavo sempre a pallone… poi, mi sono resa conto che 
        anch’io ero una bambina e, che forse mi si addicevano di più 
        le bambole… Oggi, sono in terza superiore, di fianco ho la mia 
        migliore amica; sto vivendo un momento un po’ difficile ma spero 
        che passi presto…
 ∑ Mi chiamo Claudia, …Il tempo sembra essere volato, prima 
        uscivo sempre con i miei genitori…, ora è molto poco il 
        tempo che trascorro con la mia famiglia; sarò egoista, ma preferisco 
        gli amici, oltre al fatto che tutto ciò che non conosco attira 
        assai la mia attenzione! Ho una sorella di otto anni, e, attraverso lei, 
        i miei rivivono tutti i più bei ricordi della mia infanzia… 
        Spero, non commetta i miei stessi errori. Ricordo ancora, lo sguardo infuriato 
        del mio papà, quando mi sorprese a fumare, con estrema disinvoltura, 
        una sigaretta… Mi disse che lo avevo deluso…, che mi credeva 
        ancora una bambina, che gli avevo spezzato il cuore! Insomma… mi 
        meritai proprio uno schiaffone, e per punizione, non uscii per un mese. 
        Non finisce qui…! Un giorno, mentre andavo a scuola, mi vide scambiare 
        bacini affettuosi…, lascio immaginare il finale! Insomma, ero e 
        sono ancora una ‘peste’, come dice sempre la mia bisnonna.
 ∑ Sono nata sotto gli occhi stupiti di tutti i miei parenti e dei 
        miei genitori che credevano fossi un maschio perché il dottore 
        aveva notato che i calci che davo nella pancia erano molto forti…anche 
        nella vita normale sono molto forte e da piccola in particolare avevo 
        un carattere da maschiaccio….tuttora mi dicono di non essere abbastanza 
        femminile ma a me non importa…Ho due genitori con i quali non ho 
        un rapporto di amicizia li apprezzo e li rispetto nonostante siano loro 
        a volte a non apprezzare me…La diffidenza che ho nelle persone 
        che conosco non ha influenzato la voglia che ho di aprirmi e di relazionarmi 
        con gli altri…non ho mai viaggiato ed è per questo che voglio 
        andarmene voglio girare il mondo e cercare un lavoro…so che purtroppo 
        sono solo sogni,non so se si avvereranno ma nei sogni io voglio credere.
 ∑ …Mia madre mi racconta che ero molto capricciosa e che per 
        un anno non sapevano più cosa volesse dire dormire… Ricordo 
        quando svuotavo tutte le bottiglie di sapone nella vasca da bagno, o quando 
        mi divertivo a fare le torte con la terra e la farina che prendevo di 
        nascosto… quando mia madre mi scopriva erano guai.
 ∑ …Era appena nata la mia sorellina Fabiana : era un batuffolo 
        grosso grosso con tanti capelli neri, …ero felice di avere una 
        sorellina… Gli anni passavano e arrivò il primo giorno di 
        scuola: la prima elementare, mamma mia che emozione! … Gli anni 
        passavano e io mi facevo sempre più amici… Ricordo invece 
        i giorni degli esami della quinta elementare: ero tanto agitata ed emozionata, 
        per fortuna quei giorni passarono in fretta… Degli anni delle scuole 
        medie ho tanti bellissimi ricordi…Erano anche gli anni dei “primi 
        amori”. Quando avevo dodici anni,per esempio,mi piaceva un ragazzino 
        della mia classe e ricordo che riempivo i libri scrivendo il suo nome; 
        ero proprio persa per lui!… arrivò il periodo della scuola 
        superiore.Iniziai a frequentare questa scuola, mi piaceva moltissimo, 
        avevo fatto amicizia con molte persone;che belle persone che avevo incontrato! 
        …passai un’estate bellissima,feci amicizia con molta gente 
        simpatica… Questa è la mia vita,ho imparato molte cose,sono 
        fiera del mio carattere e di quello che ho fatto.
 ∑ … un episodio che non ricordo ma che spesso mi racconta mia 
        madre è questo:io,mio fratello e mio cugino passavamo tutte le 
        giornate insieme… Un giorno trovammo un gattino che divenne subito 
        il nostro compagno di giochi ma la nostra amicizia durò poco, perché 
        fummo costretti ad abbandonarlo; … Ricordo ancora ,come se fosse 
        ieri, quelle “favolose” serate che passavo con i miei cugini 
        e vicini; per noi era sempre festa; facevamo tanti giochi : “ uno 
        due tre stella”, “nascondino”… Mi divertivi davvero 
        tanto ed a volte rimpiango di non avere più quell’ età… 
        Per quanto riguarda la scuola avevo un buon legame con tutti, ricordo 
        il professore di matematica… A undici anni iniziai la prima media, 
        la maggior parte dei compagni non li conoscevo ma mi inserii presto nella 
        nuova classe… Ne abbiamo passate tante, facevamo impazzire tutti 
        i professori e la nostra classe era soprannominata la più “pazza”. 
        Facevamo impazzire anche i bidelli; …Era il due aprile di domenica 
        e come solite uscita dalla chiesa incontro le mie amiche che mi informano 
        che Caterina stava male… la situazione era gravissima,… 
        stava lottando tra la vita e la morte.
 ∑ …Non c’è molto da raccontare della mia vita, 
        ma quello che racconterò è profondo, bastano poche parole 
        per esprimere come sono e come vivo… Avevo circa quattro anni, 
        fremevo dalla voglia di andare da mia zia che abiti accanto… e 
        uscii di nascosto… mia madre si accorse della mia assenza, cominciò 
        a cercarmi per tutta la casa, anche negli angoli più strani… 
        Mi trovò che giocavo con mia cugina…mi sentii male anch’io, 
        come se avessi commesso qualcosa di veramente terribile… La mamma 
        mi perdonava perché ero piccola e non potevo capire cosa poteva 
        provare un genitore in pena… A volte se mi capita di ripensarci 
        la sensazione che provo è di tristezza, paura di sbagliare o deludere 
        la gente, il morale arriva sempre a “terra”… Grazie 
        ai miei genitori sono divenuta più forte e ora so come affrontare 
        certe situazioni. Ammiro molto mia sorella, …riesce a fare quello 
        che vuole, sa come convincere mamma e papà. … Per quanto 
        riguarda il futuro spero di trovare l’uomo della mia vita,un lavoro 
        soddisfacente e prendere un buon punteggio all’esame di Stato.
 
 
 
 
 DENTRO DI ME, NELLO SPAZIO, NEL PASSATO.
 
 
 
 Gli obiettivi progettati: il riappropriarsi dei propri vissuti emozionali 
        sono stati realizzati con la guida dell’insegnante curricolare d’inglese 
        e la partecipazione attiva del resto del gruppo nello spazio aula. I ragazzi 
        si sono resi attivi e accoglienti verso la proposta perché direttamente 
        coinvolti nella ricerca dei contenuti della memoria, nel ricordo diretto 
        o coinvolgendo la famiglia nella ricostruzione del percorso.
 Il materiale prodotto è il risultato del viaggio dentro di sé 
        attraverso la scrittura di filastrocche ninna nanne, scioglilingua, espressione 
        della cultura popolare nel racconto orale.
 Le attività sono state condotte in alternanza con il laboratorio 
        di libera espressione corporea svoltosi nello spazio della palestra dove 
        si sono rivissuti i momenti ludici di riproduzione dei giochi dell’infanzia 
        allo scopo di giungere al risultato della riscoperta del proprio corpo 
        nelle sue potenzialità espressive.
 Le parole, i gesti , i racconti devono far emergere un “io” 
        che si racconta prima col corpo, mettendosi insieme agli altri in una 
        condivisione di fatti ed esperienze.
 
 
 
 ∑ Scioglilingua, canti, filastrocche, ecc.
 ∑ Video
 ∑ Forum
 ∑ Diario
 
 
 
 
 
 
 
 Federica
 
 
 
 Mi sento felice da ieri,non mi aspettavo che Alessio mi regala un cuore 
        d’oro, che sono brava a giocare con il mio corpo. So attraversare 
        la zattera, so rotolare, so dondolare, so comandare la mia squadra.
 Ho avuto paura quando avevo gli occhi chiusi.
 Filippo e Micaela hanno scelto proprio a me. Fabrizio non ha lavorato 
        perché ha avuto paura.
 
 
 
 Angela
 
 
 
 Oggi sono stata bene con Claudia perché è stata vicino a 
        me. Vorrei essere più alta e ballare bene.
 
 
 
 
 Fabrizio
 
 
 
 Io vedo i compagni che fanno teatro che io non voglio fare,perché 
        un po’ mi ha stancato perché devo ballare, camminare, battere 
        le mani, saltare. Ieri avevano messo la zattera e dovevamo fare la capriola 
        e altri dovevano rotolare e camminare a quattro zampe. Io queste cose 
        non le posso fare perché tengo la mano difettata e per me queste 
        cose sono proibite e difficili.
 Il teatro non mi piace perché devo far muovere il corpo. Forse 
        gli altri non mi capiscono perché io tengo i problemi miei e i 
        martirii miei. A me piace come si muovono e come reagiscono i miei compagni. 
        La musica che sento è dolce. Stefano sorride . Federica balla. 
        Angela corre. Tutti sembrano felici e io pure perché mi piace ascoltare 
        la musica e vedere i compagni che giocano.
 
 
 
 
 STRATEGIE:
 
 
 
 provocazioni emotive;
 ricerca;
 o attività di gruppo;
 improvvisazioni;
 produzione intenzionale di esperienze significative;
 scrittura creativa.
 
 
 
 
 
 MODULO B: PARTIAMO
 
 
 
 OBIETTIVI
 
 
 
 - SAPERSI MUOVERE DA SOLI E CON GLI ALTRI IN RELAZIONE ALLO
 SPAZIO E AL TEMPO;
 
 
 
 - SPERIMENTARE LA PLURALITA’ DEI LIGUAGGI ESPRESSIVI NELLA
 DIDATTICA CURRICOLARE.
 
 
 
 CONTENUTI
 
 
 
 Il gioco, esercizi e giochi per la percezione dello spazio-tempo; giochi 
        di socializzazione; esercizi di contatto a coppie ed a gruppi; esercizi 
        per una acquisizione di un alfabeto motorio; giochi di espressione corporea.
 Testi in prosa ed in poesia, spartiti e testi musicali.
 Le attività si sono alternate nello spazio aula e nella palestra; 
        il clima di coinvolgimento e di partecipazione ha favorito la libera espressione 
        corporea, la socializzazione e le dinamiche relazionali tra alunni ed 
        alunni; tra alunni ed insegnanti; tra gruppo classe e diversabili presenti, 
        che più di tutti hanno trovato il contesto espressivo adatto alla 
        relazione interpersonale.
 In questo modulo si è realizzata l’analisi del quadro di 
        Bosch.
 Il percorso è stato arricchito inoltre dall’analisi testuale 
        approfondendo il contenuto di altri testi letterari che richiamavano i 
        contenuti del viaggio.
 Nel contesto creato dagli stessi insegnanti curricolari e attraverso l’esperienza 
        letteraria quale stimolo alla comunicazione del proprio vissuto è 
        stato possibile realizzare l’esercitazioni di scrittura libera su 
        contenuti del vissuto individuale. Si è utilizzato questo modulo 
        quale supporto ad una maggiore consapevolezza della propria identità 
        e scoperta di sé. Il percorso è stato uttilizzato nell’ambito 
        disciplinare della lingua francese attraverso lo studio del Sacro Grall.
 
 
 
 
 STRATEGIE:
 
 
 
 valorizzazione di diversi stili cognitivi;
 problematizzazioni;
 scrittura libera;
 giochi di espressione corporea;
 esercitazione di espressione corporea con la danza
 
 
 
 
 MATERIALI:
 VIDEO
 FOTO
 SCRITTURA LIBERA
 POESIE
 
 
 
 IL SACRO GRAAL
 
 
 
 
 Anonimo:
 
 
 
 Spero di diventare un interprete. Ho degli ideali in cui credo: l’amicizia, 
        la sincerità, naturalmente l’amore che mi aiuta a vivere 
        dolcemente e tranquillamente.
 Spero di avere una grande casa e una famiglia, ma voglio ottenere tutto 
        con i miei mezzi. Voglio riuscire in tutto grazie alle mie capacità.
 
 
 
 Serena:
 
 
 
 Non so quale sarà il mio futuro, Spero che sia bello. I valori 
        più importanti, per me, sono soprattutto di tipo religioso perché 
        sono testimone di Geova e quindi voglio portare la parola di Dio alle 
        altre persone.
 
 
 
 Valentina:
 
 
 
 Per me, i valori della vita esistono ancora e sono: l’amicizia e 
        l’amore, o meglio, la speranza di trovare qualcuno che ti ami. E’ 
        un sentimento indescrivibile. Nel Graal voglio mettere la speranza di 
        un mondo migliore e la fine del male, formare una famiglia e trovare un 
        buon lavoro.
 
 
 
 Rossana
 
 
 
 La coppa del sacro Graal per me deve contenere valori come l’amore, 
        il rispetto verso il prossimo, la realizzazione personale della vita. 
        Molto importante è per me, la mia famiglia, in quanto mi supporta 
        sempre. Non ho paura di diventare grande e guardo al mio futuro con molto 
        ottimismo. Ho molti sogni da realizzare: vorrei avere una bella casa, 
        vorrei viaggiare, vorrei essere felice sempre. So anche, che nella vita 
        non tutto è possibile, perché ci sono sempre momenti difficili.
 
 
 
 Cristina
 
 
 
 Io non ho molte aspirazioni, e non so perché, probabilmente perché 
        mi piace vivere giorno per giorno. Oggi adoro le lingue e le studio; domani 
        potrei cambiare idea e fare qualcos’altro! Credo nell’amore 
        e nell’amicizia: non potrei vivere senza questi valori.
 
 
 
 Francesca
 
 
 
 …non lo crederete, ma per me la famiglia è al di sopra di 
        tutto. Quando penso al mio futuro e a ciò che voglio fare, al mio 
        più grande desiderio, che è quello di diventare interprete, 
        lo sento svanire perché so che esso mi terrebbe lontano dalla mia 
        casa e dalla mia famiglia.
 
 
 
 
 Elisabetta
 
 
 
 Io vorrei riempire idealmente il Graal con i valori che ritengo molto 
        importanti: la famiglia, l’amore , l’amicizia. Aspiro a costruire 
        una famiglia e ad avere un buon lavoro: mi piacerebbe diventare hostes 
        di aerei. Guardo con fiducia al mio futuro, ma il percorso è lungo 
        ed io ho paura.
 
 
 
 Monica
 
 
 
 L’amicizia, la sincerità la lealtà e la fiducia verso 
        gli altri sono sentimenti che io ritengo importanti. Le mie aspirazioni 
        sono quelle di avere una famiglia numerosa e felice, viaggiare, diventare 
        una cantante, guadagnare molti soldi.
 
 
 
 Alessia
 
 
 
 Il mio Graal è pieno di ideali come l’amicizia, l’amore 
        per gli altri, la dignità e la lealtà ( spesso però 
        si può mentire con buone intenzioni ). Preferisco non immaginare 
        il mio futuro, perché quando si desidera qualcosa, questa non si 
        realizza.
 
 
 
 
 Federica:
 
 
 
 questa mattina ho pianto non volevo venire a scuola, mi piaceva ricordare 
        la montagna. Ho visto il Parco nazionale d’abruzzo. Mi sono tuffata 
        nella neve bianca, soffice, morbida.
 
 
 
 MODULO C: L’APPRODO
 
 
 
 
 OBIETTIVI
 
 
 
 - Sperimentare la pluralità dei linguaggi espressivi nella didattica 
        curricolare;
 - Assumere la diversità di ognuno come risorsa del gruppo
 - Saper creare in maniera guidata e /o spontanea elementi poetici che 
        siano in
 relazione alla memoria ed ai propri vissuti
 - Sapersi esprimere con linguaggi diversi
 - Acquisire consapevolezza di sé e del proprio viaggio individuando 
        e rafforzando
 attitudini e aspirazioni.
 
 
 
 CONTENUTI
 Esercitazioni di espressione di vissuti, ricordi, storie e canzoni; espressione 
        con la danza. Esercizi finalizzati alla libera produzione di testi poetici. 
        Diario di bordo.
 In questa fase del progetto ci si è avvalsi della collaborazione 
        degli attori F.M.. I risultati ottenuti sono apparsi meno significativi 
        rispetto alle attese poiché hanno risentito di uno scollamento 
        dovuto all’interruzione delle attività didattiche per lo 
        svolgimento dell’autogestione, dell’impreparazione a leggere 
        i nuovi linguaggi espressivi non programmati sulle necessità del 
        percorso, ma indotti da necessità esterne. Si è verificata, 
        inoltre, la rottura del clima positivo di coinvolgimento e di partecipazione 
        dei ragazzi, determinata dal troncamento di un’intesa ed da una 
        delusione nelle aspettative.
 Il percorso è continuato in ambito disciplinare con la partecipazione 
        solo del gruppo classe.
 
 
 
 | 
 
 
 
 
 
 
   |