Progetto per un’integrazione partecipata “Quale Teatro?”


PREMESSA

Il progetto è stato realizzato con il coinvolgimento del consiglio di classe in fase di programmazione, integrando i contenuti del progetto con quelli disciplinari.
Sono stati previsti alcuni moduli curriculari, alla realizzazione dei quali sono stati coinvolti gli insegnanti di altre discipline.
Nelle attività di sperimentazione è stata coinvolta la classe 3B ERICA, composta da 19 alunni, con la presenza di una diversabile e di due docenti di sostegno di classi diverse con i rispettivi alunni.
E’ stata prevista la realizzazione di 3 moduli, che prevedono un numero totale di 60 ore curricolari di cui 30 ore in compresenza.
Il materiale prodotto durante il percorso sarà utilizzato come prove intermedie di verifica non solo per il curricolo, ma anche per la valutazione della modifica dei comportamenti.




MODULO A: CONOSCERSI - DAL VIAGGIO DENTRO DI SE’ AL
VIAGGIO FUORI DI SE’


OBIETTIVI


q Io sono, mi racconto, mi vivo
q Dentro di me, nello spazio, nel mio passato


Contenuti
Nell’aula viene chiesto ai ragazzi di disporsi liberamente con l’intenzione di creare un nuovo clima d’aula dove i rapporti fluiscano più serenamente, creando così un evidente stacco dal ritmo del normale “tempo scuola”.
Il modulo viene presentato con la finalità di iniziare un viaggio nel vissuto di ognuno attraverso il pensare per immagini, quale dimensione evocativa di un percorso di autocoscienza.
Vengono utilizzati brani scelti in prosa e poesia al fine di provocare l’espressione di sensazioni e sentimenti evocati da associazioni libere,
che forniranno lo spunto per la costruzione di figure retoriche ed espressioni letterarie.
La reazione alla proposta è stata spontanea ed immediata; si offre come esperienza nel progetto che meriterà un approfondimento ed una più approfondita articolazione.



∑ …a primo impatto si è mostrato un progetto molto interessante, ci propone un viaggio dentro di noi e fuori di noi; magari è la buona occasione per conoscere meglio noi stessi e gli atri.
∑ …teatro è la possibilità di esprimere qualcosa agli altri. E’ questa la frase che mi ha colpito di più durante la spiegazione del progetto da parte del regista. Sono una ragazza che riesco ad aprirmi definitivamente solo con persone con cui ho un rapporto d’amicizia e che conosco da molto tempo.
∑ …spero che questo progetto mi aiuti soprattutto ad aprire l’io interiore.



∑ …il progetto ci aiuterà a conoscere noi stessi e la nostra relazione nei confronti degli altri, faremo un viaggio…A dire la verità non so se me la saprò cavare, in quanto non essendo una ragazza che si apre molto perché timida e chiusa in me stessa, sarà difficile aprirmi per mostrare quella che sono. Mi piacerebbe essere più aperta e riuscire a comunicare con gli altri.
∑ …sono certa che sarà un’esperienza utile per chi come me ha un carattere poco espansivo. La paura sta nel fatto che una volta che mi farò conoscere per come veramente sono, gli altri potranno cambiare l’opinione nei miei confronti.
∑ …credo che questo progetto mi appassionerà molto…Credo che sia importante per un progetto lasciare esprimere a proprio modo le persone che lo frequentano.



∑ …questa è la pagina di un diario di bordo in cui scriverò esprimendo quello che penso…Il progetto servirà a migliorare il rapporto fra insegnante e alunno istaurando una relazione dove ognuno è libero di esprimere le proprie impressioni e le proprie idee e in cui il ruolo dei professori e degli studenti sarà stravolto e modificato creando un rapporto di complicità e comprensione.
∑ …sinceramente non so ancora se sono favorevole o meno a questa iniziativa perché sono abituata ad assumere un comportamento differente a seconda delle persone e dei luoghi in cui mi trovo, ad assumere una specie di maschera dietro la quale mi sento sicura e a mio agio.
∑ …non so se mi piacerà discutere con un docente come se fosse un amico, non so ancora se mi troverò bene senza proteggermi dietro una maschera, ma penso che in fondo riuscire a discutere potrebbe portare a buoni risultati; penso valga la pena sperimentare questo nuovo metodo didattic




∑ …spero di potermi aprire completamente a persone di cui mi fido…Questo progetto credo mi aiuterà a realizzare una parte di me stessa in quanto il teatro e tutte le attività che lo comprendono mi appassionano.
∑ …questo è il mio diario di bordo in cui d’ora in poi scriverò tutte le mie impressioni, negative e positive che siano su questo viaggio. Questa idea di esprimere le mie opinioni, pagina per pagina, è un modo per conoscermi e farmi conoscere meglio. Io sono una ragazza che non si chiude in se stessa, ma che esprime agli altri tutto ciò che vuole trasmettere.
∑ …Antonio Vigano’ ci ha spiegato che per esprimere le nostre idee possiamo inoltrarci in alcune attività come la danza, la musica… Spero che questo progetto possa portarmi a migliorare il rapporto con gli altri.
∑ …Questo progetto, penso sia molto interessante in quanto aiuta le persone ad esternare con estrema sincerità le proprie idee, i propri sentimenti e a fare emergere tutte le sensazioni che prima erano nascoste.

 


∑ …sto scrivendo sul diario di bordo, ma oggi non sono in grado di esprimere niente, il viaggio interiore mi fa paura perché potrei scoprire lati del mio carattere che non mi piacciono. Oggi non mi va di scrivere nient’altro, oggi mi sento delusa come non mai! Mi faccio schifo.
∑ …questo progetto ha lo scopo di abbattere le barriere che separano i professori dagli alunni e quello di comunicare fra di noi mettendoci in gioco. Considero questo progetto una specie di sfida con me stessa, in quanto so che questo aspetto del mio carattere non è proprio buono; riesco a comunicare solo con chi mi fido.
∑ …l’argomento che mi ha lasciata un po’ perplessa è stato quello sul linguaggio del corpo, in quanto, ad esempio, l’abbraccio è secondo me un gesto molto intimo ed affettuoso, abbracciarsi con una persona che si conosce solo superficialmente, anche se può sembrare vero, alla fine non ci fa provare nuove emozioni.

∑ …i progetti hanno la funzione di creare e rafforzare i rapporti tra la gente… Secondo me, questo ci riuscirà pienamente… La cosa che mi coinvolge di più è che ognuno può esprimere ciò che vuole e come vuole utilizzando il mezzo di comunicazione che piace o con cui si trova meglio.
∑ …mi piace stare da sola e riflettere, però è meglio se quello che penso lo dico a qualcuno di cui mi fido e fino ad ora ho trovato poca gente con cui parlare con il cuore…Spero di trovare altre persone con cui relazionarmi, come con un amico, senza che ti giudichi, che accetti i tuoi pensieri e che ti ascolti consigliandoti.
∑ …io non ci ho capito poi tanto del progetto. Siamo stati un’ora con il regista Vigano’ che ci ha mostrato ciò che lui e i nostri prof. hanno fatto durante la formazione: una serie di passi che mi hanno fatto molto ridere; vederli fare certe cose non è da tutti i giorni…Anche noi dovremmo esprimerci liberamente; ma non aver paura, diario, io non ci ho capito ancora niente.



∑ Da un po’ di tempo i prof ci parlano del progetto :” Il viaggio”, ma, per la prima volta , non sono stati molto chiari a dirci in cosa effettivamente consiste. Forse non lo sanno neppure loro! AH! AH! AH!…





∑ …da ciò che ho capito, questo progetto servirà a scoprirci, ad imparare a relazionarci anche e soprattutto con chi purtroppo, è diverso da noi; a mettere in discussione noi stessi.




∑ …dopo la giornata trascorsa in laboratorio, tutto ciò è molto facile da dire, ma difficile applicare. Per la prima volta, mi sono sentita a disagio, insicura delle mie idee e inferiore a tutto ciò che mi circonda. Forse, ho paura di essere scoperta troppo profondamente e di essere giudicata male per come veramente sono, per quello che è il mio carattere. Forse non ho troppa autostima! Spero che alla fine del progetto, le idee dei prof. cambino in positivo e non in negativo.





IO SONO; MI RACCONTO; MI VIVO





∑ Sono nato a Scorrano, abito a Lecce, mi chiamo Fabrizio. Ho !4 anni. Quando frequentavo la terza elementare ,mi ricordo che sono salito sull’aereo militare che mi ha portato a Roma e mi sono operato: ho avuto il trapianto del fegato. E stato brutto quel momento. Quando frequentavo la quarta elementare, ho preso un brutto voto nell’italiano e i miei genitori sono stati in crisi…
∑ Io sono Federica, io sono tremenda, gli occhi astuti, mi piace Alessio, faccio dispetto a tutti, a Ombretta. Quando vedo Alessio, lui mi bacia ,Ombretta è gelosa. Mi sento innamorata, vorrei sposarmi, vorrei fare una famiglia, vorrei… fare una bambina, non ho il coraggio di dirlo ad Alessio.Non sono contenta, il mio cuore è ferito, mi brucia per amore. Mi piace molto il teatro, mi piace giocare con il mio corpo, vorrei essere scelta, proprio io. Il mio sogno è fare l’acrobata. (DISEGNO )
∑ La mia storia inizia in una fredda e nevosa giornata invernale. Mia madre ha dovuto patire i dolori delle doglie per ben quattro giorni, ma alla fine tutti si sono arresi davanti alla mia pigrizia e mi hanno fatto nascere con il taglio cesareo. Mia madre mi ripete , ancora oggi, che dovrei chiederle scusa ogni giorno per averla fatta soffrire così! Ho trascorso i primi sei mesi … in una piccola città della Germania… Non ho ricordi di questo periodo, ma riguardando le foto, credo che sia stato molto felice. Dopo sei mesi ci siamo trasferiti in Italia…, a mia madre non piaceva molto vivere in Italia…, così, dopo quattro anni ritornammo in germania.La cosa che mi è rimasta impressa di questo periodo sono i viaggi.Venivamo a trovare in Italia due volte all’anno, …non potrò mai dimenticare quegli interminabili viaggi in treno, …non potrò mai dimenticare la tristezza che provavo ogni volta che dovevamo ripartire. Piangevo per giorni interi,…quando salivo sul treno, restavo a salutare mio padre fino a quando non riuscivo più a vederlo. Questa immagine mi ritorna ancora oggi, spesso, nella mia mente…In Germania avevo tre amiche del cuore: una era turca, un’altra tedesca protestante e la terza era siciliana. Eravamo quattro bambine di provenienza e religione differente,; nonostante ciò, eravamo inseparabili…Ritornata in Italia, venni considerata diversa e fui emarginata da tutti… iniziai a trascorrere le mie giornate davanti alla TV… Durante la frequenza nella scuola media , fortunatamente, le cose andarono molto meglio… fino ad arrivare lentamente all’attuale presente… Credo che il periodo più bello sia quello che vivo attualmente: ho finalmente un ottimo rapporto con i miei genitori, ho anche un’amica sincera,… spero che la mia vita vada sempre migliorando…
∑ Mi trovo d’avanti a questo foglio bianco per scrivere qualcosa della mia vita. Ma come si fa?…E’ impossibile ricordare…Mi chiamo Alessia, sono nata a Lecce e vivo a Merine… e spero di lasciar il mio paese al più presto… a volte mi chiedo se lasciare il paese che mi ha vista crescere poi la mia vita migliori…Cosa posso dirvi della mia infanzia,… non dormivo mai, mio padre mi cullava per tutta la casa… insomma la mia infanzia è stata traumatizzante per i miei…
∑ Sono nata a Lecce e fino a sette mesi sono stata una vera disperazione per i miei, soprattutto perché non sapevano che avevo la gastroenterite… La mia adorata sorellina non è stata l’unico inceppo della mia vita, perché quando ho iniziato la scuola media odiavo tutte le mie compagne, le maestre e lì ho trascorso i tre anni più brutti della mia vita… ora fortunatamente non ho più di questi problemi… sono riuscita da sola a farmi accettare e rispettare dalla società anche se ogni tanto qualche battibecco non manca… ed è giusto che sia così, per rompere la monotonia della vita.
∑ Mi chiamo Angela, sono nata a Collemeto…Ho diciotto anni e frequento la 4B G. nell’istituto G. Deledda di Lecce.La compagna che mi piace di più si chiama Teresa,. Mi piace studiare l’italiano, fare lavori di Economia domestica, giocare con la libera espressione in palestra, lavorare nei laboratori e disegnare…
∑ Mattinata nuvolosa, tempesta in arrivo nel cielo di Nardò, ma un altro uragano molto più devastante era pronto ad abbattersi verso le 11.15! Un urlo: tranquilli, ero Io!…La mia storia inizia proprio così… I miei primi ricordi risalgono al periodo della scuola dell’infanzia,; ricordo che ero un maschiaccio,odiavo le bambine, giocavo sempre a pallone… poi, mi sono resa conto che anch’io ero una bambina e, che forse mi si addicevano di più le bambole… Oggi, sono in terza superiore, di fianco ho la mia migliore amica; sto vivendo un momento un po’ difficile ma spero che passi presto…
∑ Mi chiamo Claudia, …Il tempo sembra essere volato, prima uscivo sempre con i miei genitori…, ora è molto poco il tempo che trascorro con la mia famiglia; sarò egoista, ma preferisco gli amici, oltre al fatto che tutto ciò che non conosco attira assai la mia attenzione! Ho una sorella di otto anni, e, attraverso lei, i miei rivivono tutti i più bei ricordi della mia infanzia… Spero, non commetta i miei stessi errori. Ricordo ancora, lo sguardo infuriato del mio papà, quando mi sorprese a fumare, con estrema disinvoltura, una sigaretta… Mi disse che lo avevo deluso…, che mi credeva ancora una bambina, che gli avevo spezzato il cuore! Insomma… mi meritai proprio uno schiaffone, e per punizione, non uscii per un mese. Non finisce qui…! Un giorno, mentre andavo a scuola, mi vide scambiare bacini affettuosi…, lascio immaginare il finale! Insomma, ero e sono ancora una ‘peste’, come dice sempre la mia bisnonna.
∑ Sono nata sotto gli occhi stupiti di tutti i miei parenti e dei miei genitori che credevano fossi un maschio perché il dottore aveva notato che i calci che davo nella pancia erano molto forti…anche nella vita normale sono molto forte e da piccola in particolare avevo un carattere da maschiaccio….tuttora mi dicono di non essere abbastanza femminile ma a me non importa…Ho due genitori con i quali non ho un rapporto di amicizia li apprezzo e li rispetto nonostante siano loro a volte a non apprezzare me…La diffidenza che ho nelle persone che conosco non ha influenzato la voglia che ho di aprirmi e di relazionarmi con gli altri…non ho mai viaggiato ed è per questo che voglio andarmene voglio girare il mondo e cercare un lavoro…so che purtroppo sono solo sogni,non so se si avvereranno ma nei sogni io voglio credere.
∑ …Mia madre mi racconta che ero molto capricciosa e che per un anno non sapevano più cosa volesse dire dormire… Ricordo quando svuotavo tutte le bottiglie di sapone nella vasca da bagno, o quando mi divertivo a fare le torte con la terra e la farina che prendevo di nascosto… quando mia madre mi scopriva erano guai.
∑ …Era appena nata la mia sorellina Fabiana : era un batuffolo grosso grosso con tanti capelli neri, …ero felice di avere una sorellina… Gli anni passavano e arrivò il primo giorno di scuola: la prima elementare, mamma mia che emozione! … Gli anni passavano e io mi facevo sempre più amici… Ricordo invece i giorni degli esami della quinta elementare: ero tanto agitata ed emozionata, per fortuna quei giorni passarono in fretta… Degli anni delle scuole medie ho tanti bellissimi ricordi…Erano anche gli anni dei “primi amori”. Quando avevo dodici anni,per esempio,mi piaceva un ragazzino della mia classe e ricordo che riempivo i libri scrivendo il suo nome; ero proprio persa per lui!… arrivò il periodo della scuola superiore.Iniziai a frequentare questa scuola, mi piaceva moltissimo, avevo fatto amicizia con molte persone;che belle persone che avevo incontrato! …passai un’estate bellissima,feci amicizia con molta gente simpatica… Questa è la mia vita,ho imparato molte cose,sono fiera del mio carattere e di quello che ho fatto.
∑ … un episodio che non ricordo ma che spesso mi racconta mia madre è questo:io,mio fratello e mio cugino passavamo tutte le giornate insieme… Un giorno trovammo un gattino che divenne subito il nostro compagno di giochi ma la nostra amicizia durò poco, perché fummo costretti ad abbandonarlo; … Ricordo ancora ,come se fosse ieri, quelle “favolose” serate che passavo con i miei cugini e vicini; per noi era sempre festa; facevamo tanti giochi : “ uno due tre stella”, “nascondino”… Mi divertivi davvero tanto ed a volte rimpiango di non avere più quell’ età… Per quanto riguarda la scuola avevo un buon legame con tutti, ricordo il professore di matematica… A undici anni iniziai la prima media, la maggior parte dei compagni non li conoscevo ma mi inserii presto nella nuova classe… Ne abbiamo passate tante, facevamo impazzire tutti i professori e la nostra classe era soprannominata la più “pazza”. Facevamo impazzire anche i bidelli; …Era il due aprile di domenica e come solite uscita dalla chiesa incontro le mie amiche che mi informano che Caterina stava male… la situazione era gravissima,… stava lottando tra la vita e la morte.
∑ …Non c’è molto da raccontare della mia vita, ma quello che racconterò è profondo, bastano poche parole per esprimere come sono e come vivo… Avevo circa quattro anni, fremevo dalla voglia di andare da mia zia che abiti accanto… e uscii di nascosto… mia madre si accorse della mia assenza, cominciò a cercarmi per tutta la casa, anche negli angoli più strani… Mi trovò che giocavo con mia cugina…mi sentii male anch’io, come se avessi commesso qualcosa di veramente terribile… La mamma mi perdonava perché ero piccola e non potevo capire cosa poteva provare un genitore in pena… A volte se mi capita di ripensarci la sensazione che provo è di tristezza, paura di sbagliare o deludere la gente, il morale arriva sempre a “terra”… Grazie ai miei genitori sono divenuta più forte e ora so come affrontare certe situazioni. Ammiro molto mia sorella, …riesce a fare quello che vuole, sa come convincere mamma e papà. … Per quanto riguarda il futuro spero di trovare l’uomo della mia vita,un lavoro soddisfacente e prendere un buon punteggio all’esame di Stato.





DENTRO DI ME, NELLO SPAZIO, NEL PASSATO.




Gli obiettivi progettati: il riappropriarsi dei propri vissuti emozionali sono stati realizzati con la guida dell’insegnante curricolare d’inglese e la partecipazione attiva del resto del gruppo nello spazio aula. I ragazzi si sono resi attivi e accoglienti verso la proposta perché direttamente coinvolti nella ricerca dei contenuti della memoria, nel ricordo diretto o coinvolgendo la famiglia nella ricostruzione del percorso.
Il materiale prodotto è il risultato del viaggio dentro di sé attraverso la scrittura di filastrocche ninna nanne, scioglilingua, espressione della cultura popolare nel racconto orale.
Le attività sono state condotte in alternanza con il laboratorio di libera espressione corporea svoltosi nello spazio della palestra dove si sono rivissuti i momenti ludici di riproduzione dei giochi dell’infanzia allo scopo di giungere al risultato della riscoperta del proprio corpo nelle sue potenzialità espressive.
Le parole, i gesti , i racconti devono far emergere un “io” che si racconta prima col corpo, mettendosi insieme agli altri in una condivisione di fatti ed esperienze.




∑ Scioglilingua, canti, filastrocche, ecc.
∑ Video
∑ Forum
∑ Diario








Federica




Mi sento felice da ieri,non mi aspettavo che Alessio mi regala un cuore d’oro, che sono brava a giocare con il mio corpo. So attraversare la zattera, so rotolare, so dondolare, so comandare la mia squadra.
Ho avuto paura quando avevo gli occhi chiusi.
Filippo e Micaela hanno scelto proprio a me. Fabrizio non ha lavorato perché ha avuto paura.




Angela




Oggi sono stata bene con Claudia perché è stata vicino a me. Vorrei essere più alta e ballare bene.





Fabrizio




Io vedo i compagni che fanno teatro che io non voglio fare,perché un po’ mi ha stancato perché devo ballare, camminare, battere le mani, saltare. Ieri avevano messo la zattera e dovevamo fare la capriola e altri dovevano rotolare e camminare a quattro zampe. Io queste cose non le posso fare perché tengo la mano difettata e per me queste cose sono proibite e difficili.
Il teatro non mi piace perché devo far muovere il corpo. Forse gli altri non mi capiscono perché io tengo i problemi miei e i martirii miei. A me piace come si muovono e come reagiscono i miei compagni. La musica che sento è dolce. Stefano sorride . Federica balla. Angela corre. Tutti sembrano felici e io pure perché mi piace ascoltare la musica e vedere i compagni che giocano.





STRATEGIE:




provocazioni emotive;
ricerca;
o attività di gruppo;
improvvisazioni;
produzione intenzionale di esperienze significative;
scrittura creativa.






MODULO B: PARTIAMO




OBIETTIVI




- SAPERSI MUOVERE DA SOLI E CON GLI ALTRI IN RELAZIONE ALLO
SPAZIO E AL TEMPO;




- SPERIMENTARE LA PLURALITA’ DEI LIGUAGGI ESPRESSIVI NELLA
DIDATTICA CURRICOLARE.




CONTENUTI




Il gioco, esercizi e giochi per la percezione dello spazio-tempo; giochi di socializzazione; esercizi di contatto a coppie ed a gruppi; esercizi per una acquisizione di un alfabeto motorio; giochi di espressione corporea.
Testi in prosa ed in poesia, spartiti e testi musicali.
Le attività si sono alternate nello spazio aula e nella palestra; il clima di coinvolgimento e di partecipazione ha favorito la libera espressione corporea, la socializzazione e le dinamiche relazionali tra alunni ed alunni; tra alunni ed insegnanti; tra gruppo classe e diversabili presenti, che più di tutti hanno trovato il contesto espressivo adatto alla relazione interpersonale.
In questo modulo si è realizzata l’analisi del quadro di Bosch.
Il percorso è stato arricchito inoltre dall’analisi testuale approfondendo il contenuto di altri testi letterari che richiamavano i contenuti del viaggio.
Nel contesto creato dagli stessi insegnanti curricolari e attraverso l’esperienza letteraria quale stimolo alla comunicazione del proprio vissuto è stato possibile realizzare l’esercitazioni di scrittura libera su contenuti del vissuto individuale. Si è utilizzato questo modulo quale supporto ad una maggiore consapevolezza della propria identità e scoperta di sé. Il percorso è stato uttilizzato nell’ambito disciplinare della lingua francese attraverso lo studio del Sacro Grall.





STRATEGIE:




valorizzazione di diversi stili cognitivi;
problematizzazioni;
scrittura libera;
giochi di espressione corporea;
esercitazione di espressione corporea con la danza





MATERIALI:
VIDEO
FOTO
SCRITTURA LIBERA
POESIE




IL SACRO GRAAL





Anonimo:




Spero di diventare un interprete. Ho degli ideali in cui credo: l’amicizia, la sincerità, naturalmente l’amore che mi aiuta a vivere dolcemente e tranquillamente.
Spero di avere una grande casa e una famiglia, ma voglio ottenere tutto con i miei mezzi. Voglio riuscire in tutto grazie alle mie capacità.




Serena:




Non so quale sarà il mio futuro, Spero che sia bello. I valori più importanti, per me, sono soprattutto di tipo religioso perché sono testimone di Geova e quindi voglio portare la parola di Dio alle altre persone.




Valentina:




Per me, i valori della vita esistono ancora e sono: l’amicizia e l’amore, o meglio, la speranza di trovare qualcuno che ti ami. E’ un sentimento indescrivibile. Nel Graal voglio mettere la speranza di un mondo migliore e la fine del male, formare una famiglia e trovare un buon lavoro.




Rossana




La coppa del sacro Graal per me deve contenere valori come l’amore, il rispetto verso il prossimo, la realizzazione personale della vita. Molto importante è per me, la mia famiglia, in quanto mi supporta sempre. Non ho paura di diventare grande e guardo al mio futuro con molto ottimismo. Ho molti sogni da realizzare: vorrei avere una bella casa, vorrei viaggiare, vorrei essere felice sempre. So anche, che nella vita non tutto è possibile, perché ci sono sempre momenti difficili.




Cristina




Io non ho molte aspirazioni, e non so perché, probabilmente perché mi piace vivere giorno per giorno. Oggi adoro le lingue e le studio; domani potrei cambiare idea e fare qualcos’altro! Credo nell’amore e nell’amicizia: non potrei vivere senza questi valori.




Francesca




…non lo crederete, ma per me la famiglia è al di sopra di tutto. Quando penso al mio futuro e a ciò che voglio fare, al mio più grande desiderio, che è quello di diventare interprete, lo sento svanire perché so che esso mi terrebbe lontano dalla mia casa e dalla mia famiglia.





Elisabetta




Io vorrei riempire idealmente il Graal con i valori che ritengo molto importanti: la famiglia, l’amore , l’amicizia. Aspiro a costruire una famiglia e ad avere un buon lavoro: mi piacerebbe diventare hostes di aerei. Guardo con fiducia al mio futuro, ma il percorso è lungo ed io ho paura.




Monica




L’amicizia, la sincerità la lealtà e la fiducia verso gli altri sono sentimenti che io ritengo importanti. Le mie aspirazioni sono quelle di avere una famiglia numerosa e felice, viaggiare, diventare una cantante, guadagnare molti soldi.




Alessia




Il mio Graal è pieno di ideali come l’amicizia, l’amore per gli altri, la dignità e la lealtà ( spesso però si può mentire con buone intenzioni ). Preferisco non immaginare il mio futuro, perché quando si desidera qualcosa, questa non si realizza.





Federica:




questa mattina ho pianto non volevo venire a scuola, mi piaceva ricordare la montagna. Ho visto il Parco nazionale d’abruzzo. Mi sono tuffata nella neve bianca, soffice, morbida.




MODULO C: L’APPRODO





OBIETTIVI




- Sperimentare la pluralità dei linguaggi espressivi nella didattica curricolare;
- Assumere la diversità di ognuno come risorsa del gruppo
- Saper creare in maniera guidata e /o spontanea elementi poetici che siano in
relazione alla memoria ed ai propri vissuti
- Sapersi esprimere con linguaggi diversi
- Acquisire consapevolezza di sé e del proprio viaggio individuando e rafforzando
attitudini e aspirazioni.




CONTENUTI
Esercitazioni di espressione di vissuti, ricordi, storie e canzoni; espressione con la danza. Esercizi finalizzati alla libera produzione di testi poetici. Diario di bordo.
In questa fase del progetto ci si è avvalsi della collaborazione degli attori F.M.. I risultati ottenuti sono apparsi meno significativi rispetto alle attese poiché hanno risentito di uno scollamento dovuto all’interruzione delle attività didattiche per lo svolgimento dell’autogestione, dell’impreparazione a leggere i nuovi linguaggi espressivi non programmati sulle necessità del percorso, ma indotti da necessità esterne. Si è verificata, inoltre, la rottura del clima positivo di coinvolgimento e di partecipazione dei ragazzi, determinata dal troncamento di un’intesa ed da una delusione nelle aspettative.
Il percorso è continuato in ambito disciplinare con la partecipazione solo del gruppo classe.