Senza maschere

La scuola in genere è teatro di rappresentazione, dove si recita con le maschere. Il teatro di partecipazione non ti fa indossare maschere, ti aiuta a togliere quelle che ti sei costruito. O che ti hanno costruito. E’ faticoso perché neanche sai di averla, la maschera, e quando te ne accorgi hai paura di uscire allo scoperto. Però poi diventa tutto più semplice e stai meglio.
Conosco insegnanti bravissimi, competenti, professionisti seri,. Che però si sentono più insegnanti indossando la maschera dell’insegnante. E scelgono la maschera e la parte che più gli sembra funzionale ad insegnare: la parte del severo e rigoroso, quella dell’amico comprensivo, quello che boccia senza guardare in faccia nessuno, quello che è generoso e mette voti alti, quello che le regole le vuole rispettate, quello che chiude un occhio se non rispetti le regole, quello che aiuta e incoraggia, quello che non sorride e ti punisce….
E allora anche gli alunni indossano la maschera da alunni: io ho quella del bravo e diligente, io quella del mascalzone, io dello strafottente, quella del compiacente, quella del solidale e generoso, io quella del prepotente. Il gioco delle parti: tu che parte mi attribuisci? Se mi piaci la interpreto per farti contento, se non mi piaci mi metto una maschera che non ti piace per farti arrabbiare…
Le parole della scuola sono parole di maschere: io spiego tu stai attento, tu sbagli io ti rimprovero, tu ti impegni io ti premio, tu non sei come ti voglio, io non ti voglio come sei, tu esegui io ti sorrido, tu ridi io ti richiamo, tu parli ti invito a tacere, tu taci ti invito a parlare, tu ti emargini, no devi stare con gli altri, tu non vuoi lavorare con lui, no devi volergli bene, non ti piace la geografia, ma perché è così bella la geografia, tu non fai i compiti ma perché non fai i compiti, hai molte capacità ma non ti impegni, signora suo figlio non s’impegna, ha capacità ma non s’impegna, suo figlio disturba la lezione, signora suo figlio dà fastidio alla classe, vedi cosa dice la professoressa, non fai mai i compiti disturbi la lezione te lo diciamo sempre con papà che non stai mai a fare i compiti, professoressa cosa possiamo fare, se t’impegni ti compro lo scooter, preside la classe è terribile, non sono coesi preside, ci sgoliamo inutilmente preside, bisogna fare qualcosa professori, convochiamo le famiglie, puniamo l’indisciplina, facciamo un recupero, oppure un potenziamento, o ancora un nuovo progetto….
Quando i ragazzi vanno via, certe volte tornano a salutare: gli insegnanti che ricordano, però, sono gli insegnanti senza maschere, quelli che il ruolo lo hanno interpretato fino in fondo, ma scoprendo il volto vero, e cercando il volto vero degli altri.
Una scuola di partecipazione è senza maschere.