La memoria, il racconto


Centralità dell’esperienza. Saper saper fare saper essere. Centralità del soggetto che apprende. Curricolo esplicito implicito. Contestualizzazione del sapere. Spendibilità del sapere. Istruire educare.apprendimento sviluppo. Individualizzazioni personalizzazioni. Educazione alla scelta orientamenti. Diversità progetti di vita.
Cosa sa la scuola dei suoi alunni?A quali esperienze si agganciano le conoscenze? Su quali vissuti, su quali sistemi di valore la scuola innesta le sue proposte di valore? Su quali sistemi affettivi e relazionali la scuola innesta le sue proposte d’affetto e di relazione? E i punti di vista, quali sono i punti di vista di questo ra gazzo e di questa ragazza?
Nel teatro di partecipazione ogni attore è se stesso. E nelle parole e nei gesti è portatore del suo approccio alla realtà, del suo punto di vista, della sua storia. Il teatro di partecipazione mette in scena le storie, le fa interagire con altre storie.
Nella scuola le vite non entrano, restano fuori, o nascoste. Vengono fuori quando si ammalano, le vite, ma è troppo tardi. Una scuola che accolga le vite, in cui ciascuno trovi spazi per la sua memoria, per la sua storia, per il suo problema, per il suo progetto, e per il suo racconto, diventa scuola che “significa” e che “accoglie”, che dà dignità alle vite e le mette in relazione con altre vite. Diventa scuola di partecipazione e di senso.
Dare a ciascuno lo spazio per il racconto di sé e promuovere la condivisione dei vissuti, significa consentire alla persona di conoscersi, riconoscersi, e lasciare tracce di sé negli altri.
Insegnare a raccontarsi è forte strategia di partecipazione e di integrazione, che attraversa ambiti cognitivi, affettivi, sociali.