La costruzione dei significati

La scuola propone significati logici, non le interessano i significati psicologici. E propone significati costruiti, non da costruire.
Nel teatro di partecipazione i significati hanno natura psicologica oltre che logica, e sono costruiti dagli attori, sono il prodotto di un processo di ricerca, di scambio, di interazione. Sono costruiti nel laboratorio.
I principi dell’apprendimento significativo, dell’apprendimento per scoperta, per problemi, l’affermazione della necessità di promuovere personali processi di costruzione di concetti, regole, conoscenze, valori, restano nella letteratura psicologica e pedagogica, forse sono citati nelle programmazioni didattiche, ma nella scuola quotidiana sono disattesi.
Proporre significati costruiti da altri e chiederne la memoria, è negare la partecipazione e l’integrazione, è negare costruzioni di senso e di valore.
Una scuola che voglia lavorare per la partecipazione e l’integrazione promuove la costruzione di un sapere condiviso, cui ciascuno contribuisce con i propri mezzi, e che ciascuno “conserva” per i propri significati, di natura cognitiva ma anche affettiva, ma anche relazionale. Una scuola di partecipazione è interessata ai processi di significazione più che alla ritenzione di significati estranei. E del gruppo fa il terreno dove i processi di costruzione attecchiscono per la fertilità degli scambi e cognitivi e affettivi, dove il sapere costruito assume, per ciascuno, significati che vanno molto al di là della logica.