Sintesi conclusiva

 

Dalla lettura incrociata dei dati oggettivi e soggettivi contenuti nelle relazioni finali e nelle libere valutazioni di coloro che a vario titolo e con diversi ruoli hanno vissuto l’espereinza, emerge con evidenza una validazione dell’ipotesi anche più artciolta della sua formulazione, ma emerge anche la constatazione delle condizioni che rendono possibile ed efficace l’adozione delle strategie d’integrazione da noi individuate quali strumenti di promozione di una partecipazione vissuta dei processi.


Indicatori d’integrazione rilevati


L’integrazione come stato di benessere del gruppo: la normalità della diversità, il gradimento dell’inclusione

I processi innescati, ritenuti altamente positivi, sono considerati dalla generalità dei protagonisti favorevoli alla integrazione. Emerge dai testi un vissuto di benessere riferito al sistema di relazioni interne all’intero gruppo coinvolto, e non solo a quelle che riguardano i ragazzi con handicap.
Nella scuola elementare, i vissuti soggettivi includono con normalità e serenità le diverse “diversità”: in molti casi è difficile riconoscere, nei racconti dei bambini, il compagno che ha problemi e quello che non ne ha, mentre è evidente ed esplicito il gradimento del clima di inclusione generalizzata e dell’esperienza vissuta “tutti insieme”;
nella scuola media, genitori e docenti rilevano i vissuti di benessere e la modifica dei comportamenti dei ragazzi con handicap, mentre gli alunni esplicitano atteggiamenti di amicizia e valorizzazione delle diversità degli “amici un po’ speciali”;
negli studenti della scuola superiore compaiono esplicite affermazioni di valorizzazione dei “ragazzi handicappati” e di gradimento della loro inclusione nel progetto.
(E’ interessante osservare la progressiva acquisizione dell’handicap come lessico e come concezione di limite e di discrimine, con l’avanzare dell’età degli studenti.)

Il teatro di partecipazione quale strategia d’integrazione
Il teatro di partecipazione emerge, dalla generalità dei testi, quale strategia fortemente incidente sui processi d’integrazione non in maniera generica, ma in quanto incidente su fattori puntualmente analizzabili:
incide sulla crescita della persona globale nelle diverse dimensioni intellettuale, emozionale, relazionale, corporea, affettiva, e incide quindi sulle possibilità soggettive di “partecipazione vissuta” ai processi nei quali le persone stesse sono coinvolte;
incide sul sistema di relazioni tra “persone globali diverse” e sulla consapevole finalizzazione di un loro “stare insieme”;
incide sulla formazione degli adulti attraverso uno smascheramento, una destrutturazione dei ruoli sociali assunti, una rivisitazione consapevole del rapporto ruolo/persona;
incide sulla costruzione di “comunità”, fornendo possibilità di sguardi e scopi condivisi a categorie di soggetti che altrimenti non comunicano, e che solo interagendo possono influire sui processi di crescita propri e degli altri elementi della comunità.
La libera scrittura quale strategia di autoconoscenza e di relazione con l’altro
L’esercizio della libera scrittura, legato all’esperienza teatrale, svolge la rilevante funzione di strumento di ricerca: facilita l’assunzione di consapevolezze, libera le emozioni e dà ad esse dignità, promuove il riconoscimento della propria storia e del proprio sistema di valori, ne rende possibile la comunicazione agli altri diventando strategia di scoperta reciproca e di relazione.
Le condizioni di fattibilità del laboratorio di teatro partecipato
Un uso efficace del teatro di partecipazione quale strategia d’integrazione scolastica richiede alcune condizioni:
∑ la reale disponibilità dei soggetti interessati(docenti curricolari e di sostegno, genitori, alunni)) ad “entrare nella partecipazione” teatrale: non è pensabile infatti, per nessun soggetto, un teatro di partecipazione imposto e non scelto;
∑ la capacità (soggettiva) e la possibilità (oggettiva) di integrare l’esperienza teatrale con i curricoli: il problema appare di peso crescente passando dalla scuola elementare alla scuola superiore, sia per la diversa strutturazione dei saperi scolastici, sia per la crescente rigidità dei modelli organizzativi dei diversi ordini, sia ancora per i diversi vissuti del ruolo da parte dei docenti;
∑ la necessaria disponibilità di risorse professionali e competenze capaci di mediare e coordinare le esperienze consentendone una significazione condivisa;
∑ la necessaria disponibilità di risorse finanziarie, soprattutto dove e quando l’esperienza laboratoriale debba essere realizzata solo in orari extracurricolari.

Le condizioni di fattibilità del laboratorio di libera scrittura
L’adozione della libera espressione intesa come spazio di scrittura personale libera e svincolata da codificazioni tematiche e/o stilistiche non presenta particolari difficoltà d’inserimento nel curricolo, essendo comunque la scrittura un’attività più facilmente “riconoscibile” dai docenti nella sua efficacia pedagogica, e risultando meno “trasgressiva” rispetto ai programmi di studio standard.
La sua efficacia ai fini dell’integrazione è comunque legata sia all’uso comunicativo e relazionale che il gruppo intende farne, sia all’esistenza,, all’interno dello stesso gruppo, di relazioni “libere” e non inficiate o distorte da atteggiamenti valutatore/valutato, ben/male, corretto/errato, meglio/peggio.

La formazione: un attraversamento indispensabile
L’adozione di strategie quali il teatro di partecipazione la prassi della scrittura libera per l’efficacia della comunicazione, della relazione, dell’integrazione, richiede all’insegnante caratteristiche professionali e relazionali che, dove non siano presenti, vanno formate. La formazione degli adulti è condizione necessaria dell’efficacia di tali strategie. Una formazione in tale direzione richiede una fase di attraversamento, una fase di pensiero riflessivo condiviso, una fase di produzione condivisa.
Capacità progettuale e flessibilità operativa
L’adozione delle strategie da noi adottate richiede agli insegnanti capacità progettuale e, insieme, flessibilità operativa, cioè capacità di improvvisare pur all’interno di strutture di significato preventivate.

Per una integrazione partecipata: quale scuola?
I significati pedagogici, psicologici e sociali che rendono efficace il teatro di partecipazione ai fini dell’integrazione possono essere trasferiti al fare scuola quotidiano e consentono la riproposizione della domanda iniziale” Per un’integrazione partecipata: quale teatro?” nella più ampia domanda “Per una integrazione partecipata: quale scuola?”