Scuola Media

La Scuola Media “A. Galateo”, promotrice del progetto, partiva da esperienze consolidate relativamente al teatro di partecipazione e alla libera espressione. Va però rilevato che nelle esperienze pregresse i laboratori teatrali erano stati sempre gestiti “fuori” dal curricolare e sotto completa responsabilità del Dipartimento di sostegno. E’ stata proprio la ricchezza di quelle esperienze, e nello stesso tempo la insoddisfazione per la separatezza tra docenti curricolari e docenti di sostegno a determinare forme di sperimentazione capaci di attivare meccanismi di rivisitazione del fare scuola quotidiano e di interazione tra docenti caratterizzati da ruoli diversi.
L’esperienza, come appare dai materiali didattici, è stata altamente produttiva sia in termini di risposta degli alunni sia di problematizzazione attivata nei docenti curricolari coinvolti. Si comincia tuttavia ad avvertire, nella Media, da un lato la preoccupazione del rischio di “non stare a posto” col programma curricolare se si realizzano attività che appaiono “adisciplinari”, dall’altro il disagio del reinventare il proprio insegnamento alla luce di scoperte che vengono avvertite, dopo gli “attraversamenti” da cui ci si è lasciati coinvolgere, come determinanti ai fini del rapporto insegnamento/apprendimento/, gruppo/singoli, sostegno a chi ha problemi/integrazione della classe.
Mentre la libera scrittura si inserisce con agilità nel curricolo d’italiano, coniugando efficacemente i suoi obiettivi affettivi con quelli cognitivi previsti dalla programmazione didattica, storia e matematica restano un po’ ai margini, nonostante gli sforzi compiuti dai docenti e la loro costante disponibilità. Non è un caso che, al termine dell’esperienza, gli insegnanti dichiarino, oggi, che in caso di riconferma del progetto nell’Istituto, loro sono disponibili a ripetere l’esperienza, che comunque rifarebbero in modo diverso, perchè solo ora cominciano a “maturare” le loro riflessioni autonome, volte a trovare possibili integrazioni tra saperi e tra ambiti d’intervento vissuti fino ad oggi come settoriali e “staccati” . Va rilevato comunque che tale atteggiamento positivo di ricerca trova nella nostra scuola un terreno particolarmente fertile sia nella dimestichezza con l’atteggiamento collegiale di sperimentazione e di apertura al nuovo, sia nella lunga consuetudine di lavoro con alunni problematici, sia ancora nel generale atteggiamento di “attraversamento del rischio” in funzione di una maggiore conquista.
Anche in presenza di tali condizioni di lavoro, i docenti curricolari della Media avvertono comunque la difficoltà del generalizzare l’esperienza, poiché avvertono la necessarietà sia della disponibilità emotiva personale dei colleghi ad accettare le provocazioni connesse col teatro di partecipazione, sia della elevata professionalità richiesta da simile progetto all’insegnante di sostegno che ne fosse coinvolto.

Anche per la Media, come per la Elementare, si riportano stralci delle valutazioni degli alunni, letti sempre secondo il criterio dell’individuazione dei “punti” ricorrenti e significativi; si riportano inoltre le valutazioni, integrali o stralciate, dei docenti, di alcuni genitori, di un’assistente, di un’insegnante della Scuola Media di Taurisano, che, non inserita nel progetto, ha voluto seguirlo per suo interesse.