uno stralcio dal mio ultimo libro
Performing Media. La nuova spettacolarità della comunicazione interattiva e mobile
in cui tratto del rapporto tra ipermedia e arti della mnemonica...
L'idea che misurarsi con la memoria sia come abitare uno spazio è decisiva per capire cosa si possa intendere per Teatri della Memoria.
In uno spazio si agisce: le nostre percezioni, quindi, devono essere dinamiche.
I percorsi della memoria non possono essere solo lineari e sequenziali ma analogici, combinatori, organizzati in modo reticolare per associazioni continue.
Il teatro, quello di ricerca, si fonda sulla sinestesia dei linguaggi, sull'azione simultanea di diversi elementi visivi o sonori. Procede per montaggi analogici, nella sua progettazione principalmente. E' simile ai procedimenti dell'ipertesto, sui quali si basa tutta la multimedialità.
Si tratta dello sviluppo di un'intuizione che l'arte della mnemonica conosce da tempo: spazializzare la memoria, organizzandola per toponimi, ambiti tematici e successivamente per "emblemi", immagini sensibili ed efficaci che colpiscano l'attenzione. Proprio come “hot-spot “ di un ipermedia.
Un percorso di memoria potrà invitarci a fare esperienza: a fare un'azione, anche se simulata psicologicamente attraverso la navigazione in un ambiente interattivo.
In un' opera multimediale il nostro approccio cognitivo tende ad essere di carattere immersivo, molto meno astratto di quello stabilito con un libro da decodificare esclusivamente attraverso le nostre competenze alfabetiche.
Si può quindi accettare di essere “dentro” un ambiente, una stanza della memoria, uno spazio informatico da “abitare”, da attraversare come un territorio, da interpretare come un teatro d’informazioni.
In "L'arte della memoria" Frances A.Yates nella sua straordinaria ricognizione scientifica ed esoterica rileva gli esempi più alti dell'arte mnemonica. Tra questi quelli di Giulio Camillo, il grande maestro rinascimentale, e quello di Robert Fludd, il filosofo ermetico che nel Cinquecento inglese, influenzato da Giordano Bruno e , seguì da vicino il teatro di Shakespeare.
E’ il Globe Theatre, il mitico teatro shakespeariano distrutto da un incendio, ad essere preso come modello di un ideale "teatro della memoria".
Come accade nel CD-Rom Percorsi Cifrati, una delle prime opere multimediali sul teatro, realizzata da Impronte Digitali,Compagnia Solari-Vanzi e Scenari dell’Immateriale per il Centro Audiovisivo della Regione Lazio, in collaborazione con l’Ente Teatrale Italiano, nel settembre 1995 (agli albori dell’ondata editoriale elettronica).
In quest’opera interattiva l’ambiente grafico tridimensionale ricostruisce un teatro da “abitare”. Un teatro contemporaneo che trova però come interfaccia grafica, come soglia simbolica, l’immagine evocativa del teatro di Fludd.
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