Sambin come un cuoco fine dosa sapientemente i "sapori sonori". Quelli più propriamente dalla timbrica naturale con quelli più propriamente "artefatti" ricavati principalmente dal "digital delay". D'impatto estremo l'inizio in cui Sambin-cane si moltiplica a dismisura giocando col tempo e creando un branco di cani sonori.
Imperdibile, per questo, quasi fatta apposta, l'intromissione nella scena naturale dello spazio scenico: s'accende una luce da una finestra: "CITTI!!! E CITTI!!!"
Livio
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