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Autore: Oggetto: Performing Media all'Università di Udine-Pordenone_2008
Stefano Cossio
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[*] Inviato il 22-1-2008 at 18:18


Prof. dov'è finito? Mi sono girato e sul treno non c'era più.
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filippo.baracchi
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[*] Inviato il 22-1-2008 at 18:30
interessi


oltre al cinema e all'audiovisivo mi interesso di lingue straniere (parlo inglese e tedesco), letteratura (italiana e straniera), musica (da classica ad elettronica), sport.

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filippo.baracchi
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[*] Inviato il 22-1-2008 at 18:36
proposte di temi


se nn sbaglio prof., oggi si è parlato dei temi/interessi che potrebbero essere approfonditi nel corso. lei in particolare ha detto di restringere il campo cercando di ridurli a pochi.
io una proposta (un'idea fulminea che mi è venuta) ce la avrei: il video nel teatro
e nella musica come opera dal vivo (oggi si parlava di vj tra l'altro).
boh, è un'idea...
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Alessandra_C
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[*] Inviato il 22-1-2008 at 20:50
Sensazioni


Questa valanga di informazioni che piovono da ogni parte mi fa sentire un po' spaesata...Mi sembra di non essere in grado di gestirle tutte.

Qualcuno prova la mia stessa sensazione?
Sono troppo "lineare" vero?

Speriamo di migliorare ;-)

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Alessandra_C
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[*] Inviato il 22-1-2008 at 20:58
Link


http://it.wikipedia.org/wiki/Wiki

Contribuisco anche io alla valanga di informazioni.
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CnSimone
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[*] Inviato il 22-1-2008 at 21:58


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http://ashida.workarea.jp - giovane fotografo giapponese di cui ho anche 'allestito' una piccola esposizione






Piccolo il mondo, ho conosciuto questo fotografo in un viaggio in jappone LOL
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Loris Tissino
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[*] Inviato il 22-1-2008 at 22:15
Questioni etiche


Un'occhiata sommaria alle "proposte di lavoro" mi sollecita alcune riflessioni:

1. l'uso di nuove tecnologie per la comunicazione è proprio necessario o è una cosa di cui potremmo fare a meno, recuperando invece forme di comunicazione abbandonate?

2. tecnologie avanzate e consumismo: siamo sicuri che sia giusto sollecitare l'acquisto e l'uso di nuovi gadget per la comunicazione (es. cellulare con fotocamera dotato di reader kaywa)?

3. non è che il rischio sia di aumentare, anziché diminuire, il "digital divide"?

4. come garantire l'accessibilità alle risorse informative e comunicative con il web 2.0?

5. quali tecnologie scegliere? tecnologie aperte e libere o chiuse e proprietarie?

Per alcune cose, può essere utile riferirsi a:
http://www.decrescita.it/

L.T.
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CnSimone
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[*] Inviato il 22-1-2008 at 22:37
marasma di dati


Bè, ancora non ho focalizzato la mia attenzione su qualcosa di particolare, qualcosa che meriti in modo particolare un approfondimento, che abbia un importanza maggiore rispetto ad un altra, mi sento un pò come un bambino davanti al banco di dolci...
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AlbertoB
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[*] Inviato il 22-1-2008 at 23:32


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Originariamente scritto da carlo


1. La scena artificiale.
L’evoluzione dei sistemi dello spettacolo in relazione al medium elettronico, a partire dal videoteatro.
Ricognizione basata su “Index del Videoteatro” (DVD) , una tassonomia del rapporto scena-video e altri repertori http://www.teatron.org/corpielettro/corpi_elettroniche.html


2. L’interaction design.
Ridefinizione del concetto di performance in relazione ai sistemi della comunicazione interattiva.
Ricognizione ipermediale basata su “E-Motion” (CD-Rom), un atlante ipermediale sull’interazione corpi-mondi elettronici e virtuali.
Uno dei punti cardine riguarda “La drammaturgia dell’interattività” ovvero quella capacità di organizzare lo sguardo sia dello spettatore sia del navigatore in un ipermedia ( web o videogame)
Altro aspetto riguarda la progettazione di eventi interattivi che sappiano interpretare l’Innovazione del Territorio. http://www.europedia.it



personalmente, per background e interessi sia teorici che pratici, sono più sensibile a queste due aree...ciò non esclude il resto che mi ha incuriosito non poco....
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Loris Tissino
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 08:31
Argomenti di interesse


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Originariamente scritto da carlo
3. Il social networking.
Analisi del fare comunità attraverso la comunicazione on line. Linee di ricerca-azione sulle nuove forme di cittadinanza digitale promosse da un approccio ludico-creativo e fondamentalmente partecipativo.


Questo è l'argomento che mi interessa di più. Sarebbe interessante fare una ricognizione sulle modalità di social networking attive e su quelle attivabili o progettate.

Mi incuriosisce anche il discorso sulla "sottoveglianza".

Loris
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carlo
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 08:32
un'intervista che devo rivedere



con voi?

andrà su
http://www.forumpa.it/forumpa2008/home/home.html


Alla base del geoblog del museo diffuso di Torino c’è il concetto di “real social tagging”. Di che cosa si tratta?

Il social tagging è uno dei fenomeni più interessanti del web 2.0 che definisce una dimensione che va oltre la dinamica partecipativa. C’è un prima istanza qualificante che è proprio la partecipazione, una condizione attiva che favorisce il feedback, ma bisogna anche capire come dare forma alla partecipazione. E’ importante, cioè, riuscire a referenziare le informazioni per condividerle attraverso la migliore pertinenza possibile. Allora l’innesto è proprio su questo punto: con il social tagging la partecipazione nel web 2.0 compie un salto di qualità perché connette la rete al territorio.

Il real social tagging nasce per definire la dimensione territoriale senza contrapporla a quella virtuale, il virtuale è qualcosa in più e non qualcosa in meno della realtà e questo aspetto è legato alla simulazione. Se si agisce nella simulazione si può acquisire una maggiore esperienza per agire nella realtà. In questo senso ritengo che le prove teatrali siano la metafora più appropriata per definire il concetto di simulazione, è il far finta per davvero, ciò che permette di essere meglio preparati alla “realtà”.




In questo senso si definisce la possibilità di un uso cognitivo della rete?

Real social tagging significa proprio connettere le dinamiche strettamente cognitive della rete al territorio, utilizzando il tag come parola chiave. De Kerchove parla di “ipertinenza”, come di pertinenza ipertestuale, e cioè la possibilità per chi ragiona “ludicamente”, per chi è agile nel pensiero attraverso la rete, di rendersi conto dell’ effetto moltiplicatore che si attiva attraverso l’utilizzo delle informazioni. C’è chi rischia di subire l’overload informativo, chi non è abituato ad essere associativo, a linkare, a saper cavalcare la dinamica sinaptica delle rete. Il social tagging permette di associare l’automatismo delle reti alla possibilità di selezionare automaticamente la pertinenza delle parole, permette di condividere con il colpo d’occhio, pensiamo alla tag cloud, non solo l’aspetto sensoriale e percettivo ma quello cognitivo. Si coniuga la dimensione veloce e automatica della rete con una rapidità e un automatismo proprio di una intelligenza nuova.




Come nasce l’idea di un geoblog? E in cosa consiste esattamente?

La mappa emozionale del museo diffuso nasce da un progetto precedente, glocalmap.to, nato prima ancora di google.map. Con le associazioni Acmos e Libera abbiamo organizzato a Torino una manifestazione contro le mafie che ha portato alla realizzazione del Performing Media LAB, un laboratorio sull’uso sociale e creativo dei nuovi media. Nel lavoro con i ragazzi del Performing Media Lab, ho cercato di trovare un modo per cui la città potesse essere “scritta” da chi la vive. Il post, inserito sia attraverso internet che con gli sms, marca la mappa e dà subito l’idea di come la città si muova, reagisca ai problemi, trovi soluzioni, “semplicemente” si autorganizzi. Questo riguarda da un lato la sovranità nazionale ma anche la possibilità di capitalizzare ciò che molte amministrazioni tengono nel cassetto. Quasi tutte la grandi città d’Italia hanno il panorama aereo della propria comunità territoriale ma non lo utilizzano. Noi ci guardiamo con gli occhi di google map ma è molto rischioso dipendere da una sola tecnologia.







Quali sono le potenzialità di questo utilizzo attivo e partecipativo della rete connessa al territorio?

Sicuramente vastissime. L’elemento territoriale è determinante perché riguarda l’idea di associare al virtuale un’azione reale fatta di territorio, di corpi che si muovono e rilasciano un segno. Incontri persone, condividi delle esperienze, emozioni e lasci un segno nella rete, come la scia delle lumachine, come se la rete fosse realmente una nostra estensione a tutti gli effetti.







Quali strade seguirà l’evoluzione della rete?

Penso che la rete debba essere sempre più un luogo per l’autorganizzazione. Concepire la rete come circolo delle empatie, tutta l’umanità d’altronde si basa su questo. Il principio dell’empatia significa mettersi nei panni dell’altro: se non capisci cos’è l’empatia non sai cos’è la comunicazione. In questi ultimi sessant’anni ci hanno fatto intendere che la comunicazione è ascoltare la radio, leggere i giornali, guardare la televisione. Quella non è comunicazione, quello è “comunicare a”, non “comunicare con”. Nella società delle metropoli, dei mass media e dei grandi consumi, questa dimensione si è persa, mentre nella campagna il principio dell’empatia è molto più radicato. Le componenti interessanti del mondo, il web 2.0, il concetto di wikinomics fanno riscoprire la valenza della partecipazione. Ci sono ragazzi che, in tutto il mondo, stanno scoprendo la collaborazione attraverso la rete utilizzando i wiki, il social networking, i vari myspace o facebook. Anche se la cosa che non mi piace di myspace e facebook è che operano solo sulla dinamica desiderante di ragazzi che si cercano senza una vera politica sociale.. mentre noi, nel nostro piccolo, abbiamo fatto questo.







Perché la pubblica amministrazione non riesce a fare proprie almeno parte di queste opportunità?

E’ un problema di persone, bisognerebbe mettere insieme un po’ di persone intelligenti e responsabili e poi trovare i canali giusti che attualmente mancano. L’ambito della ricerca e della formazione avanzata dovrebbero creare delle piattaforme, dei momenti di scambio. Avremmo bisogno di corsi di formazione molto precisi, di raccordo tra la gestione della cosa pubblica e la governance di internet. Dovrebbe essere proprio il mondo dei master la cinghia di trasmissione tra la pubblica amministrazione e le potenzialità della rete. Io credo ci sia molto bisogno di creatività sociale e la pubblica amministrazione farebbe bene a spendere e investire risorse in questa direzione. Il punto che è parliamo di web 2.0, di reti partecipative e cooperanti e non sappiamo collaborare.




Qual è allora una possibile chiave di volta?

L’approccio ludico-partecipativo è fondamentale per capire cos’è la rete e in che modo funziona. Se si adotta un approccio ludico si possono trovare le risposte al perché molte cose non funzionano. Trovo che il principio della tag sia intimamente ludico. È come se facciamo una riunione io e te ma alla fine quali sono le cinque parole chiave che ci portiamo a casa? Ragionare sulle parole chiave della nostra conversazione è un altro modo di sbrogliare la matassa, è una semplificazione che non significa riduzione.

È un altro modo di far procedere l’intelligenza, in maniera più sinaptica e meno lineare perché nell’andamento lineare c’è qualcosa che poi diventa goffo. Nel mio libro ”Imparare giocando” affronto molto questo aspetto, analizzando il rapporto tra sensorialità e modalità percettive. Molto sta lì, la vecchia generazione si è fermata su uno sviluppo lineare, mentre abbiamo bisogno di un approccio ludico alla conoscenza.



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Loris Tissino
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 08:38
Google


A proposito di Google, sarebbe interessante approfondire alcuni aspetti: vedi ad esempio "The dark side of Google"

http://www.ippolita.net/files/thedarksideofgoogle.pdf (il documento PDF)

http://www.ippolita.net/googlewiki/ (wiki)


Quota:

dall'introduzione
"mettere in comune" non basta, perché il livello di riflessione sulle
tecnologie è ancora limitato e la cassetta degli attrezzi degli utenti ancora troppo rozza. È necessario
assumere un'attitudine critica e curiosa, sviluppare competenze a livello soprattutto individuale,
capire in quali modi si può interagire nei mondi digitali, mettere a punto strumenti adeguati ai
propri obiettivi.


Loris
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carlo
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 08:44
x mettere su le vostre foto


siete tanti
e poi oltre a voi ci sono quelli delle diverse altre classi sparse per la penisola

come fare?

se non avete una vostra foto già pubblicata nel web ( e quindi con una sua url già definita)
andate qui
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=229
cliccate su SFOGLIA e pescate dal vostro hard-disk una vostra foto
e spedite cliccando su RISPONDI come si fa normalmente nel forum

una volta pubblicata
andate con il mouse sulla foto e con il tasto destro cliccate
andate su PROPRIETA'
apparirà l'URL (l'indirizzo web) di questa foto
marcatelo e copiatelo (sempre con il tasto destro)

a questo punto andate su PROFILE,
il pulsante che appare dentro la casella dei vostri interventi
il primo da sinistra
andate su AVATAR
e incollatelo lì
ed è fatta
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MariC
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 08:48
gli hellos


salve a tutti!
mi sono appena iscritta
lavoro per un parco naturale

http://www.parcodolomitifriulane.it
questo ente ha appoggiato nel 2007 in via sperimentale la creazione di un sentiero interattivo su MOB TAG
per info http://www.parcodolomitifriulane.it/sentiero-interattivo-vajont


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Spizzy
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smile.gif Inviato il 23-1-2008 at 08:50
Blog (non mio)


Ecco il blog di una ragazza di Foggia che secondo me, nonostante la sua giovane età (ha appena compiuto 18 anni), sa scrivere bene.

http://letadellinnocenza.spaces.live.com/

Ciao!




I dubbi son fatti per render forti le certezze

Maurizio Pizzato
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Andrea_Bruscia
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 08:51
Volantino Creative Commons


E' un pdf, spiega in poche righe cos'è Creative Commons.

http://www.creativecommons.it/files/volantino-cc-it-dicembre2007.pd...
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Loris Tissino
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 08:54
Cittadinanza digitale, diritti di proprietà intellettuale, ecc.


Quota:
Originariamente scritto da Andrea_Bruscia
E' un pdf, spiega in poche righe cos'è Creative Commons.

http://www.creativecommons.it/files/volantino-cc-it-dicembre2007.pd...


Su queste tematiche, è molto interessante "Il secolo della rete"
http://www.ilsecolodellarete.it/


Loris
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filippo.baracchi
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 08:55
satie


ieri si parlava di Erik Satie.
ecco un link a tal proposito per ampliare le conoscenze musicali:
http://www.karadar.it/Dizionario/satie.html
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Elena82
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 08:56
creative commons


altro link sul creative commons di wiki

http://it.wikipedia.org/wiki/Creative_Commons
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filippo.baracchi
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 08:57
konrad lorenz


http://it.wikipedia.org/wiki/Konrad_Lorenz
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AlbertoB
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 08:57


Per quanto riguarda le Creative Commons vi mando ad un festival "CC Festival", proprio sulle licenze libere, le cui prime due edizioni si sono tenute al Parco della Scultura di San Donà di Piave http://www.sm4x.org/wiki/index.php?title=Parco_della_Scultura_in_Ar... , a cui ho partecipato per l'organizzazione http://www.sm4x.org/wiki/index.php?title=CC-Festival e http://it.youtube.com/watch?v=iegWnliH4B0 ....

Poi alcuni articoli esplicativi, scritti da un mio amico, uno dei fondatori del progetto del copy - riot di Padova, proprio sulle licenze libere e del wi - fi, sulla rivista dell' associazione di cui faccio parte http://www.puntogiovane.it/home/Rivista-2005-06 (Sono il numero 8 e 9 )



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AlbertoB
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 09:02


Quota:
Originariamente scritto da carloAltro aspetto riguarda la progettazione di eventi interattivi che sappiano interpretare l’Innovazione del Territorio. http://www.europedia.it



volevo sapere se uno dei 'precenti' poteva essere la Psicogeografia http://it.wikipedia.org/wiki/Psicogeografia
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MariC
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 09:11


a proposito di teatro "interattivo"
http://www.zeroteatro.it
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Martin
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 09:14
BCI - un tema molto specifico... ma fa parte del nostro futuro


Diverso tempo fa mi ero occupato e avevo fatto delle ricerche sul Brain computer interface (BCI).
Il BCI è un sistema di comunicazione uomo-macchina che usa la lettura degli impulsi neuronali per interagire con software e hardware.
L'argomento non è direttamente affrontato nel corso, ma visto che questa applicazione cambierà completamente il nostro modo di interagire col mondo e darà vita a nuovi tipi di performance, volevo condividere questo mio interesse con voi.

Intanto allego un paio di link per chi volesse approfondire l'argomento:

http://www.google.com/patents?id=J1p7AAAAEBAJ&dq=brain-computer+int...
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AlbertoB
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[*] Inviato il 23-1-2008 at 09:15


Vi lascio il link di un intervento su Crewdson, fotografo citato a lezione

http://blog.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog.view&friendID=254...
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