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Autore: Oggetto: Performing Media all'Università di Udine-Pordenone_2008
Stefano Cossio
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 10:58
Novità dal Sat Expo 2008


Dal 2009 una serie di nuovi satelliti, consentiranno nuovi servizi ai cellulari.

Allegato: Web e tv in aereo, treno o nave tutto merito dei nuovi satelliti - Scienza & Tecnologia - Repubblica.it.pdf (85kB)
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AlbertoB
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shocked.gif Inviato il 1-4-2008 at 10:59


Quota:
Originariamente scritto da carlo
Quota:
[

E poi ricordatevi di farmi sapere entro domani chi ci sarà venerdì sera a Udine.
A proposito chi viene a prendermi all'arrivo?


posso venire io in stazione venerdi, posso essere li non prima però di 15-20 minuti dell'inizio dell'appello.



Siamo in periodo di campagna elettorale e io sto vedendo nella mia città (dove ci saranno le amministrative), una tendenza: improvvisamente, una settimana fa c.a. molti candidati al consiglio comunale hanno aperto dei blog per illustrare i loro programmi ( e molti hanno più di 35 anni), il fatto è che dopo queste persone hanno invaso in maniera sproporzionata il forum della città (chiuso già due volte, per proteste della nostra sindachessa che dichiarò <<è da vigliacchi criticare nascondendosi dietro un identità fittizia, chi vuole un colloquio me lo chiede>> °_°) scrivendo commenti kilometrici, resuscitando topic vecchi di almeno un anno, e facendosi spudorata campagna elettorale...non so come sia in altre città ma sembra un utilizzo molto claushewitziano del web: lo spamming è la politica condotta con altri mezzi ?






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Stefano Cossio
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 11:16
Addio al fotografo del film "Urla del silenzio"


Cambogia, addio al fotografo
delle "Urla del silenzio"
dal nostro inviato VITTORIO ZUCCONI

WASHINGTON - La malattia lo aveva ridotto come soltanto Pol Pot era riuscito a fare, una foglia
secca d'uomo posata sulle lenzuola di un ospedale del New Jersey che i suoi 35 chili neppure
increspavano. Dith Pran, il fotografo cambogiano che illuminò con il proprio coraggio quasi
incomprensibile i "campi della morte" dei khmer rossi, è volato via ieri a 65 anni, con un solo
grande rimpianto, quello di non avere visto Pol Pot processato e chiamato a rispondere dei due
milioni di innocenti, a volte colpevoli soltanto di possedere un orologio da polso o un diploma di
scuola media, segni di sfacciata ricchezza borghese e di acculturazione occidentale.
Di quegli anni, e di quest'uomo, il mondo che aveva guardato e letto con sbigottimento l'odissea
disumana per sopravvivere ai 5 anni di follia omicida polpottiana, si era largamente dimenticato,
distratto da altre follie e dall'accavallarsi instancabile di altre ondate di sangue. Dith Pran non
lavorava più da tempo, corroso da un tumore al pancreas. Ma senza di lui, senza il collega
americano Sydney Schanberg che lo aveva assunto a Phnom Penh e non aveva mai rinunciato a
ricordarlo, anche l'olocausto polpottiano sarebbe rimasto oscuro. E i due milioni di morti sarebbero stati licenziati come una montatura anticomunista, secondo la stessa legge del
revisionismo che oggi minimizza o nega addirittura la shoah ebraica.
Era l'aprile del 1975, 33 anni or sono che sembrano un altro millennio, quando i Khmer Rouge di
Saloth Sar, alias Pol Pot, alias "Il Grande Zio", alias "Il Primogenito", presero il controllo della
Cambogia, da lui ribattezzata Kampuchea, e proclamarono quell'anno "l'Anno Zero" della
costruzione di un comunismo rurale e primitivista, capace di purgare tutte le influenza tossiche
dell'Occidente che la guerra fra il vicino Vietnam e gli Stati Uniti avevano iniettato in una terra
dolce e mite come fino alla guerra la Cambogia era.
Dith, che aveva assistito Schanberg nelle sue corrispondenze dalla capitale Phnom Penh e
aveva salutato sul New York Times il ritiro degli americani nel 1973 come "l'avvento di un tempo
di libertà e di pace per questa regione" dovette constatare direttamente di quale pace e libertà
fossero portatori i primitivisti del "Grande Zio".
Mentre migliaia, e poi milioni, di cambogiani, venivano tradotti in marce forzate, verso le risaie, i
campi, i gulag dove sarebbe stato rieducati a colpi di bambù, di esecuzioni sommarie, di lavoro
manuale 24 ore al giorno e diete a base di una ciotola di acqua della bollitura del riso con
qualche chicco di grano sparso dentro, il giornalista del Times riuscì a partire. Ma non il suo assistente e fotografo, Dith Pran, macchiato indelebilmente dalla collaborazione
con un "imperialista" e quindi sospetto di essere un uomo della Cia, o del Kgb, perché la
paranoia di Pol Pot non risparmiava - come vedremo a ragione - neppure i traditori sovietici. Per
5 anni, osservando lo sterminio di un popolo senza altra colpa che di essersi trovato come la
noce nella morsa dello schiaccianoci della Guerra Fredda divenuta laggiù rovente, l'ometto che
arrivò a pesare 40 chili, sopravvisse, documentò, registrò. E portò in Thailandia, dopo una marcia
di mesi nella giungla tropicale, il ricordo di quei killing fields, come lui li battezzò, dei campi della
morte dove un terzo della popolazione cambogiana lasciò la vita.
Ne uscirono un libro, un film divenuto giustamente famoso, e un premio Pulitzer per Schanberg,
che anni dopo sarà licenziato con rabbia dal New York Times che lo aveva confinato al city desk,
alla cronaca locale, dove lui fremeva, nell'incurabile sofferenza e irrequietezza del reduce
disadattato. Lui stesso vinse importanti premi giornalistici e fotografici, divenne ambasciatore di
buona volontà per l'Onu, battendosi per ricordare quella e altre tragedie delle ideologie, dei
fondamentalismi di tutte le religioni militanti e dell'odio.
Ma soprattutto, Dith Pran, che vide un proprio collega sopravvissuto ai "campi" ucciso in una
rapina nel Bronx e fu lui stesso aggredito e derubato uscendo dopo un turno di notte al servizio
fotografico del Times (la direzione lo ricollocò nel lavoro di giorno, per evitarsi l'imbarazzo del
survivor dei campi della morte ammazzato a Times Square), fu uno dei più devastanti colpi inferti
a quei miti del "comunismo asiatico" che prima le Guardie Rosse di Mao e poi i Vietcong di Ho
Chi Minh avevano creato, in chi non li doveva vivere di persona. Furono proprio le truppe del Vietnam ormai riunificato sotto il controllo del Nord, spinto da
Mosca, a intervenire a spazzare via Pol Pot e i Khmer nel 1978, mentre l'ometto che aveva aperto la gabbia di bambù e svelato il massacro si sposava a New York, aveva tre figli e una
decina di nipoti, si vedeva onorato e riconosciuto per quello che era, un eroe modesto della virtù
più difficile, la testimonianza giornalistica in prima persona. Nessuno saprà mai esattamente
quanti innocenti esseri umani siano stati annientati dalle allucinazioni egalitariste e primitiviste
dei Khmer. Si va dai 2 milioni e 300 mila calcolati dal francese Francois Ponchaud agli 800 mila
dati dallo stesso Pol Pot.
"Noi cambogiani - dirà il fotografo che demolì un silenzio - sappiamo che il corpo è soltanto una
scatoletta di legno fradicia, dalla quale l'anima prima o poi volerà via come un uccello finalmente
libera" e la sua ultima foto ce lo mostra ormai consunto, ma ancora sorridente. "Mi addolora
soltanto non avere mai potuto vedere Pol Pot processato davanti al mondo".
Non si era mai considerato un eroe, un martire, forse neppure un giornalista chiamato a chissà
quali missioni di verità, ma soltanto uno di quelli che sopravvivono sempre anche al più
sistematico e puntiglioso degli stermini. Dith era l'incubo di despoti e dei massacratori attraverso
la storia: quello che torna da loro inferno per raccontarci come è fatto.
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Stefano Cossio
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 11:25
Le apparizioni visionarie di Romina Novellis


Un articolo del Il sole 24 ore su Romina De Novellis e la sua rappresentazione della " Festa di Santa Barbara"

Allegato: Danza_ Le apparizioni visionarie di Romina De Novellis - Il Sole 24 ORE.pdf (417kB)
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Stefano Cossio
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 11:55
La Ue ha deciso: il Dvb-H è lo standard europeo


Un articolo sull'approvazione dello standard europeo sulla tv mobile

Allegato: (422kB)
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Stefano Cossio
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 12:10
Politica trasparente


Attraverso il web, l'uso di questa tecnologia per coinvolgere un maggiore numero di persone nella politica e conoscere in modo più vicino i politici

Allegato: Nova24 Ora!_ Politica trasparente, l'idea di Lessig.pdf (112kB)
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Stefano Cossio
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 12:27


Per venerdì non ci sarò perché devo lavorare.
Infatti se è possibile fare l'esame tra i primi come avevo richiesto tempo addietro.
Le mie tag sono:
informazione
reti
wi-max


Quota:
Originariamente scritto da carlo
Quota:
Originariamente scritto da marco bortoli
Exil

e non Exit.

Chi ha avuto la fortuna di visitare l'ultima Biennale d'arte a Venezia sono sicuro che ricordi quelle sale piene di scritte al neon che avvolgevano lo spettatore con mille stimoli di riflessione dalla più stupida sull' eroticità della frutta fino a quelle sociali sui diritti umani.


molto interessante
evocativa al punto giusto
e un bel link x saperne di più?

marco,
definisci con + precisione la tag x il tuo esame:
musei interattivi?

martin,
eccellente. sei al galoppo.
Abbandona la questione Diritti d'Immagine
ma non ti perdere x strada l'idea di geomapping che avevi proposto tempo fa.
E non rimanre ancorato al paradigma tecnico.

Giovanni
espandi la considerazione a proposito della tag: social networking territoriale.
magari analizza gli elementi che ho posto in campo.
Ideam x Elena.

Marianna
perchè non colleghi le tue considerazioni sul wi max con le applicazioni nei contesti particolari d'alta montagna?
Anche l'utilizzo dei mobtag x i trekking...

Marco
cancella la foto. Sforma il forum!
Attendo un tuo intervento + pertinente.

All'appello manca ancora qualcuno!

E' decisivo.

E poi ricordatevi di farmi sapere entro domani chi ci sarà venerdì sera a Udine.
A proposito chi viene a prendermi all'arrivo?
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filippo.baracchi
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 13:01


Quota:
Originariamente scritto da AlbertoB
(avevo cancellato per sbaglio tutto)

Le mie tag per l'esame:

sinestesia

nomadismo

brainframe



ciao alberto! guarda che puoi cancellare il messaggio vuoto! sotto allo spazio del messaggio c'è l'opzione elimina messaggio.
interessante la segnalazione di rovereto!




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filippo.baracchi
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 13:08
geoblog


facendo qualche ricerca in google sulla parola geoblog, oltre all'esperienze del prof., ho trovato...
http://comunevignate.blogplanning.net/blogs/vas




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filippo.baracchi
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sad.gif Inviato il 1-4-2008 at 13:12
per venerdì


purtroppo allo spettacolo della sera non potrò essere presente per ovvi motivi logistici...sigh!



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Giovanni Di Qual
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 13:42


Per ora alcuni link su cui riflettere...

[url] http://www.apogeonline.com/webzine/2006/07/03/19/200607031901 [/url]
[url] http://estrablog.net/2007/05/18/geo-social-networking/ [/url]
[url] http://www.axellweb.com/?page_id=18 [/url]


L'argomento è, come suggerito da Carlo, il Social Networking territoriale. L'argomento è davvero vasto, e qui riporto alcuni tra i siti più interessanti e probabilmente più influenti. Da notare l'intruso, ovvero il link sul temuto DD

[url] http://it.wikipedia.org/wiki/Digital_divide [/url]

un termine che ben riassume la situazione attuale di scompenso tra il progredire dei media e il progredire dell'intelletto umano di "massa", argomento trattato anche nel libro d'esame. Scopro l'acqua calda, ma fa riflettere come in una società che si definisce "avanzata" come la nostra e che ha a disposizione risorse indescrivibili per portare avanti la ricerca e lo sviluppo, lasci aprire un divario così imponente tra "chi può" e "chi non può" usufruire di tale bene. Per essere ripetitivo, io stesso che vivo nel solito postoi chiamato Carnia, noto questa cosa. Chi sa usare il pc o comunque chi sa almeno capire un termine riferito alla multimedialità è davvero in minoranza. Davvero il futuro Cyberpunk non è così fantascientifico come pare. C'è chi si destreggia per sopravvivere alla tecnologia con mezzi di fortuna e chi ha in pugno il destino di tale universo e ne vieta l'entrata a chi meno fortunato.

Forse il mio è un discorso un po confuso, ma in sostanza è davvero normale che il semplice utilizzo di internet, oggi una cosa tra le più banali esistenti, sia ancora un orizzonte oscuro, non dico per la maggioranza, ma per una buona fetta della popolazione "civilizzata"?

Da questo alcune tag:

Digital Divide

Urban Blog
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Martin
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 14:18


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Originariamente scritto da carlo
martin,
eccellente. sei al galoppo.
Abbandona la questione Diritti d'Immagine
ma non ti perdere x strada l'idea di geomapping che avevi proposto tempo fa.
E non rimanre ancorato al paradigma tecnico.


No tranquillo, non ho perso per strada l'idea del geomapping...
Ecco qua il work in progres: Koper
La mia idea è di fare collegamenti multimediali a video e foto per le diverse zone, piazze e monumenti... un po' come si vede per Piazza Tito.

Un'altro passo sarebbe utilizzare le mappe 3D di google, ma devo ancora capire come implementarle.

Un'altra cosa bellissima da usare sono le Street view di Google - visione VR di google

Adesso, accantono momentaneamente il progetto per prepararmi anche sugli altri argomenti, cmq, farò ancora post su questo!
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AlbertoB
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 15:36


Parlando di tag, link, reti di vario tipo mi parso lampante "Un coup de dés" di Sthepane Mallarmé...



Al di là del contenuto (che comunque può dire molto sull 'azzardo' appunto e sull'esperienza di chi tenta la fortuna) credo sia un incredibile pre visione della struttura fonante di quello che è o sarà il web...







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Elena82
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 15:42


probabilmente lo sapevate già..ma lo scrivo lo stesso...nel novembre del 2007 i due social network più gettonati sembrano essere stati my space e facebook...

http://it.wikipedia.org/wiki/Facebook


"Siti come Facebox, che incoraggiano l'interconnessione di weblog, si avvicinano all'idea di social network. Ulteriori evoluzioni sono date dalle Semantic Social Network, che interconnettono sia persone che weblog, come ad esempio StumbleUpon e Funchain. Si può parlare in questo caso di un ibrido tra un social network e aggregatore, ovvero un sito che permette agli autori di weblog (più comunemente detti blog) di pubblicizzare i propri articoli (o post, utilizzando il termine inglese)."

http://it.wikipedia.org/wiki/StumbleUpon


per tornare alla musica ricordo il mitico last.fm ormai sempre più usato. radio su internet + network di utenti appassionati alla musica

p.s. per quanto riguarda il teatro venerdì purtroppo ho già un impegno e non riesco a venire..
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Stefano Cossio
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 15:56
I rischi del social networking


Un articolo della Repubblica, che analizza un uso troppo superficiale dei social networking, può creare vari problemi

Allegato: Privacy, Rfid e Dna_ quanti rischi nel pantano del social networking - Scienza & Tecnologia - Repubblica.it.pdf (91kB)
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Martin
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[*] Inviato il 1-4-2008 at 21:42
Elementi teorici per la progettazione dei Social Network


Vi interessa un po' di teoria sul come fare Social Network?

http://ibridazioni.com/2007/09/25/elementi-teorici-per-la-progettaz...
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Loris Tissino
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[*] Inviato il 2-4-2008 at 08:22
SimCity


Visto che nel libro se ne parla...

Il caro vecchio SimCity è stato rilasciato sotto licenza GPL ed è disponibile per il download. Tutti i riferimenti al nome "SimCity" sono stati rimossi per via di problemi di trademark; il software, pur rimanendo sostanzialmente identico all'originale, è ora distribuito con il nome di "Micropolis".

Loris
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marco bortoli
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[*] Inviato il 2-4-2008 at 10:28
NON SMETTETE DI GIOCARE al museo online


La ricerca sull'interattività sta al momento vedendo vincitori i musei di scienza e tecnica su quelli umanistico/artistici.
Ad esempio il Museo della tecnica di MILANO http://www.museoscienza.org/
si dimostra tra i più attenti al feedback dei visitatori passati sostituendo il romantico librone coi commenti scritti a penna con questa sezione multimediale:
http://www.museoscienza.org/attivita/tiricordi/musei/

e per i più piccoli:

http://www.museoscienza.org/attivita/tiricordi/lascia_il_segno/

Fare uno sforzo per ottenere qualcosa, rende la tal cosa più desiderabile.
In questo caso si tratta di trovare informazioni.
Il gioco proposto dal museo in questa sezione premia la memoria visiva del giocatore fornendogli delle notizie curiose sugli oggetti visti nella visita:

un memory a premi.

semplice e interattivo peccato che mettano fretta ..."nel minor tempo possibile".
Cos'è un Fastmuseum?!?
http://www.museoscienza.org/attivita/tiricordi/memory/



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marco bortoli
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[*] Inviato il 2-4-2008 at 10:34


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Originariamente scritto da AlbertoB
Parlando di tag, link, reti di vario tipo mi parso lampante "Un coup de dés" di Sthepane Mallarmé...



Al di là del contenuto (che comunque può dire molto sull 'azzardo' appunto e sull'esperienza di chi tenta la fortuna) credo sia un incredibile pre visione della struttura fonante di quello che è o sarà il web...

MALLARME... Un vero profeta... un veggente oserei!
Davvero un collegamento intelligente albi : )
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Elena82
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[*] Inviato il 2-4-2008 at 10:41


ritornando a uno dei classici temi: l uso del cellulare... nasce secondo alcuni ricercatori la nomofobia:

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=21563&sez=HOME_SCIENZA


http://passionemobile.wordpress.com/2008/04/01/arriva-la-nomofobia-...
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filippo.baracchi
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[*] Inviato il 2-4-2008 at 10:55


Quota:
Originariamente scritto da marco bortoli

MALLARME... Un vero profeta... un veggente oserei!
Davvero un collegamento intelligente albi : )


bè direi che la poesia ha avuto sempre la predisposizione ad essere "ipertestuale", appartiene alla sua natura...
poi Mallarme, ossessionato dall'interazione tra stile e contenuto nelle sue opere, ha dimostrato di essere un puro esteta.





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Giovanni Di Qual
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[*] Inviato il 2-4-2008 at 11:08


RIFLESSIONE:

Curiosissima sta cosa...prendo ispirazione dai link di Elena...

Proprio un paio d ore fa cercavo un mio amico per andare a bere un caffè...lo chiamo al cellulare ma è spento...dopo un po' di tentativi inutili lo chiamo a casa...

Si è sorpreso! Ne è nata una discussione, ricordando come quando eravamo piccoli, e si andava in gita al mare, per chiamare casa bisognava infilarsi in una cabina telefonica a gettoni...Sembran secoli fa! Mi chiedevo...le cabine telefoniche funzionano ancora? Le schede telefoniche le vendono ancora? Poi andrò a curiosare...cosa curiosa...nessuno tra quelli a cui ho chiesto sa rispondere!!!!

Mi ha colpito una frase del mio amico:

"Potresti chiamarmi più spesso a casa. MI ha fatto piacere, non me l'aspettavo. Anche perchè io ancora associo un amico al fatto che una volta coi miei migliori amici ci si chiamava a casa..."

E' una cosa molto bella secondo me...continua poi:

"Magari lanciamo una moda!"

:D

Son cose che a me fan pensare, noi che siamo una generazione a cavallo tra due mondi, pre-tecnologico e post-tecnologico, conserviamo ancora dei ricordi di cose che sembrano lontanissime...basta fare un salto avanti di due anni, generazione '87-'88, come mi suggeriva Elena, e il ricordo si perde. Mi chiedo, cosa sarei se non avessi il ricordo? Vedrei come ridicole le persone che ancora nominano le cabine telefoniche, i gettoni, le schede, i numeri di casa? E' un pensiero molto romantico il mio, ma credo che senza il ricordo di quelle, chiamiamole "ingenuità", mi sentirei più vuoto, meno completo. Siamo parte di una storia...pare banale ma siamo testimoni attivi di un salto culturale-generazionale non indifferente. I più vecchi hanno visto passare questa cosa chi più chi meno con indifferenza, i più giovani l'hanno saltata...noi vissuta!

Che ne pensate?
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AlbertoB
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[*] Inviato il 2-4-2008 at 11:15


Io non lo conoscevo ma ho letto recentemente una sua intervista, e sembra proprio un esempio e una pratica davvero partecipativa di 'nomadismo' nella rete, poiché Marco Manray (è il nome del suo avatar) è stato il primo fotoreporter su Second Life. Crto come dice anche lui, fare foto su SL è una funzione di di default, ma lui lo fa come un vero fotoreporter, addirittura esplicitando ai suoi fotografati che sta svolgendo questo lavoro in SL. Non è che documenta solo spazi o eventi, ma cerca di scattare anche ritratti, di fermare il tempo e l'istante. Uno dei suoi precedenti lavori era sui videogames. Ma in questo ha detto che a differenza della nostra realtà (firts life...ce ne saranno altre dii esistenze possibili, abbiamo appena iniziato a contare...) non deve far firmare liberatorie per l'uso delle immagini.
Oltre a porre significative sollecitazioni su un tipo di fotografia che forse non è più fotografia (come grafia..scrivere con la luce) e del rapporto non più fra noi e lo schermo ma fra schermo e schermo anzi rapporti interni allo schermo...

vi linko la sua pagina e giudicate voi

http://www.myfirstsecondlife.com/

e un intervista su Nova Sole 24 ore
http://www.ilsole24ore.com/includes2007/frameSole.html?http://photo...






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[*] Inviato il 2-4-2008 at 11:25


poi...mi ero sempre dimenticato di segnalarlo, il blog della rivista "Linus" la rubrica "Digital graffiti" di dedicato al mondo del web e di internet, che conduce indagini e riflessioni di non poco conto (con l'aggiunta di avere il dono della semplicità) per chi è interessato più ai fenomeni che alle tecnologie, almeno dal mio parere di lettore di una rivista che grazie anche a questo si sta riscattando...

http://blog.linus.net/






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filippo.baracchi
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[*] Inviato il 2-4-2008 at 11:28


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Originariamente scritto da Stefano Cossio
Un articolo della Repubblica, che analizza un uso troppo superficiale dei social networking, può creare vari problemi


bell'articolo!!!
credo che sia un problema inevitabile creato dal social network (sia tecnico-pratico sia SOPRATTUTTO etico).





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