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Autore: Oggetto: corso di Web Information a Matera
carlo
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[*] Inviato il 25-9-2007 at 21:42
corso di Web Information a Matera


i punti di sviluppo del corso:

Le forme dell’informazione

Scrittura Mutante e Web experience


Le pratiche della scrittura in rete

I nuovi paradigmi del virtuale

Creatività connettiva

Interaction
Interface
Info
DESIGN

Geoblogging, Social Tagging e Folksonomy


Social Networking

Performing Media

in attach alcuni approfondimenti



Allegato: Social networking.rtf (31kB)
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carlo
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[*] Inviato il 27-9-2007 at 22:44
La creatività sociale nella rete


Un testo da approfondimento su cui sviluppare la discussione


Antropizzare Internet

Il futuro di un Paese si misura sulla capacità del sistema di stimolare il potenziale creativo delle nuove generazioni. E quella creatività riguarda fondamentalmente l'ambientamento nei nuovi assetti psicologici e comunicativi create dall’evoluzione tecnologica in atto (è sempre accaduto, cambiano le tecnologie).
Le generazioni-ponte devono però creare le condizioni adeguate perché questo accada, perché un Paese che non scommette sul proprio futuro è un Paese che non ha prospettive ed è destinato ad invecchiare.
Sembra proprio che sia il caso del sistema Paese Italia dove molti pensano che la creatività sia come un diploma da attaccare sulle pareti del proprio studio professionale.
Eppure tutti dovremmo preoccuparci del futuro, perché là dobbiamo passare il resto della nostra vita.
Ma quanti si sono fermati? Quanti non sopportano di trovarsi a disagio con un mouse? O temono la dispersione delle capacità di attenzione, parametrata sullo sviluppo lineare di un testo, di fronte alla dinamica non-lineare di un ipertesto? Di quell’ipertesto d’ipertesti che è Internet?
Ambientarsi nella società delle reti significa, prima di tutto, porsi con umiltà ed impegno nel cercare di comprendere la modificazione di quegli assetti psicologici e cognitivi che per quanto si siano fondati sulla struttura alfabetica oggi sono sempre più proiettati nell’infosfera audiovisiva e nell’interattività.
In questo senso sarà importante occuparsi di armonizzare il thesaurus delle nostre conoscenze con i sistemi della comunicazione multimediale, senza spaventarsi per ciò che c’è da perdere nel passaggio da un paradigma cognitivo a un altro. Si, qualcosa da perdere c’è. Rassegniamoci. Ma molto altro c’è da acquisire.
Si tratta quindi di trovare il modo più efficace per trattare delle nuove condizioni culturali che stanno emergendo (da più di quindici anni) per non perdere troppo equilibrio e non sbandare.
C’è, ad esempio, da operare perchè le forme della comunicazione interattiva possano rivelarsi come opportunità di partecipazione alla nuova “res” pubblica espressa dalle reti, giocando la scommessa antropologica che sta alla base dello sviluppo della Società dell’Informazione.

Homo ludens

Già Jeremy Rifkin (in L’era dell’accesso, Mondadori, 2000) ha affermato che si sta passando dall’homo faber della società industriale all’ homo ludens, agile nel selezionare le informazioni per tradurle in valore.
Gioco, dopotutto, é una delle migliori parole chiave per interpretare quella flessibilità psicologica che sottende la mutazione in corso sotto il segno dell’evoluzione tecnologica. Il gioco, in quanto motore della creatività, è il concetto che possiamo quindi permetterci di porre in stretta relazione con la comunicazione, nuova materia prima della società delle reti, il principio attivo di quella complessità interpersonale che conduce verso il superamento dei ruoli prestabiliti e delle competenze stabilizzate, in un mondo che sta mutando attraverso le promesse dei nuovi media.
Promesse che non si compiono da sole e che presuppongo un rilancio del gioco evolutivo, ludico e politico al contempo, secondo quel “bricolage antropologico” di cui parla Levi Strass, quando indica il modo di assimilare i concetti nuovi usando gli oggetti sparsi nell’ambiente da esplorare, procedendo senza schemi prefissati, ma lasciando alla manipolazione delle cose e delle idee le opportunità combinatorie. Tale procedimento si basa sul principio della condivisione dell’esperienza conoscitiva, cooperando con gli altri, attuando una sensibilità ludico-interattiva che pone al centro la serietà di un gioco che si traduce nel sapere
fondato sull’esperienza.
Ciò significa investire le migliori risorse creative per conoscere ed interpretare l’ambiente condiviso, giungendo ad obiettivi non previsti, a soluzioni inaspettate.
In questo senso va rilanciata la dimensione ludica dell’esperienza sociale del comunicare per scoprire le caratteristiche della società in divenire.
Ambientarsi nel mondo digitale della molteplicità delle fonti informative significa proprio questo: usare il linguaggio in quanto strumento di conoscenza per fare società. Perché ciò accada bisogna però reinventare il nostro rapporto con il linguaggio alfabetico, una delle più antiche tecnologie capaci di comunicare nel mondo, tra noi.



Creare spazio pubblico nelle reti

Già con l’ipertesto e ancor di più con il web, l’ipertesto degli ipertesti, abbiamo capito come l’uso dell’alfabeto possa diventare meno lineare attraverso la combinazione di link che sollecitano le combinazioni possibili in un discorso, superando lo schema temporale per abbracciare la potenzialità spaziale del linguaggio: lo strumento migliore per tradurre in azione il nostro pensiero.
E’ ormai chiaro che le tecnologie digitali interpretano al miglior grado questa evoluzione del linguaggio. Espandendo la ricombinazione delle informazioni testuali con altri media, come quelli audiovisivi, si dà luogo all’ipermedialità che rende libero il linguaggio d’interagire sia con la dimensione cognitivo-ricostruttiva sia con quella percettivo-motoria.
La questione cruciale non riguarda, quindi, solo la mutazione dei linguaggi (decenni di multidisciplinarietà ci hanno predisposto a ciò) ma anche l’ambientazione in un nuovo contesto, come quello espresso da Internet in cui non solo si legge, non solo si vede, non solo si scrive, si agisce.
Un nuovo ambiente da antropizzare: dall’esplorazione alla progettazione di nuove relazioni per giungere alla partecipazione in un contesto popolato da soggetti disposti a comunicare, a condividere, a partecipare, a creare nuovo spazio pubblico.
Uno dei modi migliori per misurarci con questa problematicità è quello di creare le condizioni perché sorgano domande, valori d’uso sociale e culturale della comunicazione, per dare senso a qualcosa che altrimenti rischia di perdersi nel rumore di fondo di un comunicare dei media ridondanti.
In questo quadro è pienamente inscritta tutta la necessità d’inventare nuovi ambiti per la promozione e la formazione culturale, attivando opportunità in cui, accanto ai servizi ad alto valore aggiunto tecnologico, serviranno sempre più creatività e partecipazione attiva.
Questa è la politica di cui vale la pena trattare, quella nata intorno all'idea di polis: lo spazio pubblico da condividere, anche in Rete.



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enzoditaranto
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 08:16
ciao a tutti


ciao, registratevi!!
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luigipetruzzellis
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 08:38
information broker


io avrei una curiosità che non sono pienamente riuscito a soddisfare negli ultimi mesi; dato che Lei ha una notevole esperienza nel settore, potrebbe darmi il suo parere sulla figura del web information broker?di cosa si dovrebbe effettivamente occupare, quali sono le ricadute del suo lavoro sul social network?
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Antonella Fiore
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 08:38



avevamo accennato alla creatività connettiva, agli ipertesti.vorrei saperne di più..
vorrei anche chiederle come organizzare la struttura ad albero di un sito.
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michele_persia
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 08:48
web semantico


Sarei curioso di saperne di più in merito al concetto di WEB SEMANTICO, dal momento che ne sento parlare sempre più sovente come il futuro (in realtà già presente) del web.
Grazie
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liciainpersona
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 08:48
ciao a tutti!!


In che modo arriveremo...al concetto di cultura interattiva...se il sapere è ancora legato ad una conoscenza nozionistica.
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matrix
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 08:50


salve, mi interesserebbe saperne di più sul punto...
DESING
e il punto...
I nuovi paradigmi del virtuale

attendo maggiori info. grazie per la cortese attenzione
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rastommy
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 08:50
la verita'


ciao io avrei una curiosità:faccio diverse ricerche sul web ma mi sono reso conto che trovare fonti veritiere è veramente difficile...come ci può fidare di un sito e come si fanno a trovare le giuste fonti di informazioni?
La ringrazio saluti
tommy
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enzoditaranto
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wink.gif Inviato il 2-10-2007 at 08:51
INFO


WEB INFORMATIO BROKER , CHI ERA COSTUI?
PROVIAMO A CHIARIRCI SU QUESTO, PROF.




VINCENZO DITARANTO
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seiya
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 08:51
Chiarimento


Riguardo il documento che ci ha fornito, leggendolo ho trovato questa frase che non mi è tanto chiara, se è possibile approfondire o aiutarmi a comprendere meglio questo punto

"Un ethos alternativo che trova matrici culturali nelle sperimentazioni della dérive espressa dalla psicogeografia dei Situazionisti francesi agli albori del 1968 e per altri versi in forme come l’Happening espresso dal gruppo Fluxus prima, dagli Indiani metropolitani del 1977 italiano poi e oggi, per altri aspetti ancora, dalle Smart Mob (le azioni improvvise promosse via SMS di cui parla Howard Rheingold)"
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fabiux
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cool.gif Inviato il 2-10-2007 at 08:55
webroker


salve anch'io come luigi vorrei sapere se ci sà "inquadrare" per bene la figura del webroker con le sue competenze e dove sarà richiesta di piu' la sua presenza.....

matera_IT10MT015_580px.JPG - 15kB
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seiya
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 08:56
Per una virgola


Una segnalazione, all'interno del documento c'è questo link: www.performingmedia,org/lab/pie
la virgola andrebbe sostituita altrimenti sbadatamente chi legge, clicca e genera un errore, il lettore passa avanti senza rendersi conto che basta sostituire la virgola.
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olga
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 08:57


Salve, io vorrei conoscere le pratiche della scrittura in rete. Le informazioni coperte da copyright hanno bisogno di autorizzazioni per poter essere pubblicate sul web, dovremo stare attenti quando scriveremo sul nostro sito...
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marijos
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 08:59


Salve a tutti,
cos'è in parole povere il performing media?
e qual è il modo corretto di scrivere in rete?
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nina disanto
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 09:02


ciao a tutti....
la mia curiosità è relativa al ruolo della figura professionle che si abilita in seguito alla frequentazione di questo corso di formazione.
Il compito principale del W.I.B. quale dovrebbe essere?....grazie
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mangela
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 09:04
frasi che mi hanno fatto pensare


"il gioco come motore della creativita" riversando la cosa su di me: in effetti è proprio giocando che ho dato sfogo alla mia creatività, raggiungendo magari i migliori risultati. Ma forse ancor di piu.... il gioco, portato dalla curiosità, per me è stato il mezzo migliore di apprendimento, sperimentazione, scoperta.
superare i ruoli prestabiliti: è vero che internet ha reso libera l'opinione! Oggi dietro ad un blog c'è il pensiero vero del "popolo", la libertà di espressione, la facoltà del vero giudizio. Tutti diventiamo opinionisti, critici, consiglieri..... cerchiamo il confronto sulle sensazioni che la "società" ci trasmette. La logica di questo strumento è fantastica: politici che si affannano a giustificare sui forum il loro operato, sindaci che rispondono alle accuse del "bottegaio" del quartiere.... Cadono le gerarchie, le forme di reverenza... dietro un nick ci puo essere chiunque..... e questo ha creato la vera libertà di parola.
MA.... questo non potrebbe creare anche una forma di manipolazione della notizia?
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Tiziana Giusto
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 09:04


Buongiorno,
vorrei capire meglio in cosa consiste "realmente" la figura del wib.
Grazie
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angela82
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 09:04
info


chi è veramente il web information broker?
come creare un ipertesto nel web?
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enzoditaranto
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thumbup.gif Inviato il 2-10-2007 at 09:09
pierre lèvy


mi è capitato, un pò di tempo fa, di leggere un libro di Lèvy, Cybercultura e gli usi sociali delle nuove tecnologie. Mi è sembrato molto interessante il concetto di intelligenza collettiva intesa come vera e propria capacità di cooperazione e il suo impatto sulla società, gli ipertesti, la globalizzazione.
Cosa ne pensa?




VINCENZO DITARANTO
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rvuoci
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 09:10
domanda


la creatività connettiva/collettiva è l'unico mezzo di espressione per noi che siamo una generazione-ponte?

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carlo
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 09:13
inserisco dei link attivi


Quota:
Originariamente scritto da carlo
i punti di sviluppo del corso:

Le forme dell’informazione



Scrittura Mutante

http://www.trovarsinrete.org/concorsosm2006.htm
qui c'è molto da esploorare


Web experience

qui http://teatron.org/ade/
c'è da cercare
nell'ambito di ADE (Art Digital Era)



Le pratiche della scrittura in rete

qui http://www2.trovarsinrete.org/torinocapitalemondialelibro/index.php...
c'è un progetto molto ampio e articolato



I nuovi paradigmi del virtuale

(qui http://www.mondiattivi.com/index.php?option=com_content&task=view&i... trovi delle note inerenti un seminario pubblico
e qui http://www.mondiattivi.org/scenaridelvirtuale/index.php?option=com_... altri testi, alcuni d'annata
ma ancora muy cool
no?




Creatività connettiva

(x curiosità l'ho lanciato su google...
http://www.google.it/search?hl=it&q=creativit%C3%A0+connettiva&meta...
x vedere cosa c'era...
tutte cose legate alla mia ricerca...)



Interaction
Interface
Info
DESIGN
qui http://teatron.org/id3 c'è lo schema di una piattaforma formativa attivata anni fa (i video con le interviste rpurtroppo sono persi...)



Geoblogging
l'esperienza nata a torino x le Olimpiadi(pensata prima di google map! allego un articolo di NOVA)
http://www.glocalmap.to



Social Tagging
(oltre che nel testo di approfondimento già pubblicato
vedi questo Manifesto
http://thinktag.org/modulosocial.php



Folksonomy
http://it.wikipedia.org/wiki/Folksonomia



Social Networking
qui http://www.comunanze.net/ c'è un esempio operativo x attivare un social networking territoriale
nel piceno



Performing Media
qui http://www.performingmedia.org/ nel blog trovi molti altri link e approfondimenti



e qui una notizia a proposito della privacy
e dei bug di gmail, la straordinaria posta di google
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=6188
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enzoditaranto
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thumbup.gif Inviato il 2-10-2007 at 09:16
pierre lèvy


mi è capitato, un pò di tempo fa, di leggere un libro di Lèvy, Cybercultura e gli usi sociali delle nuove tecnologie. Mi è sembrato molto interessante il concetto di intelligenza collettiva intesa come vera e propria capacità di cooperazione e il suo impatto sulla società, gli ipertesti, la globalizzazione.
Cosa ne pensa?




VINCENZO DITARANTO
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giusip
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 09:18
La dimensione virtuale


Fino a che punto la dimensione virtuale può condizionare quella reale?
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deusmachina
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[*] Inviato il 2-10-2007 at 09:19
Divagazioni quasi paranoiche


Ci si trova di fronte a una rivoluzione. Questo è innagabile, soprattutto considerando il modo e la mole con cui tale rivoluzione si sta attuando. Come in quella francese, il moto proviene dal basso, ed è forte non perché si stia urlando, ma perché il sussurrare congiunto di una moltitudine di persone produce una voce sempre più forte.

La sfida è prendere coscienza di ciò che stà avvenendo, al dila del dove e il come (internet e le nuove tecnolgie sono il mezzo=media). Forse siamo la generazione di passaggio. Coloro che loro malgrado si trovano a vivere una realtà che è a metà tra il vecchio e il nuovo, ma questo non deve essere un alibi. Perché ciò che stà avvennedo, stà avvenendo... E per questo ci riguarda.

Ultimamente i termini più inflazionati sono: disaffezione alla politica, casta, blog, beppe grillo. Perché i Mass-Media hanno deciso così, ma questo è falso pretestuoso e (a mio parere) riduttivo, i "movimenti" sono ben più profondi rispetto ai molumori che può generare un libro, o agli entusiami prodotti da iniziative come il V-day. Alcuni la chiamano "coscienza collettiva" io la chiamo consapevolezza e partecipazione attiva. Forse è un altro modo di fare politica.
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