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Autore: Oggetto: Performing Media: dal videoteatro all'interaction design
carlo
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[*] Inviato il 28-9-2006 at 21:13
Performing Media: dal videoteatro all'interaction design


performing media
Laboratorio rivolto agli studenti del Master in Comunicazioni e linguaggi non verbali dell’università Cà Foscari di Venezia e ad un numero limitato di iscritti esterni (CINQUE),

Performing Media
Dal videoteatro all’interaction design
Una ricognizione sulle trasformazioni culturali scandite dall’evoluzione tecnologica.
a cura di Carlo Infante
per@carloinfante.info
http://www.performingmedia.org

Analisi dei processi di mutazione dei linguaggi per la progettazione di eventi, interattivi, partecipativi e performativi, connessi alla convergenza dei media, dal video al web e al mobile.
Una conferenza e due sessioni di laboratorio su forum on line ( come http://www.teatron.org/forum o altro da individuare)
Il laboratorio sarà basato sul brainstorming della comunità d’apprendimento in relazione anche all’attività di “spettatore dinamico” (nell’elaborazione di testi e immagini) svolto durante la manifestazione.

Punti di sviluppo tematico:
1. La scena artificiale: l’evoluzione dei sistemi dello spettacolo in relazione al medium elettronico.
2. L’interaction design: la spettacolarità insita nella comunicazione interattiva e mobile (“il medium è il messaggio” Mc Luhan)
3. Il social networking: fare società attraverso la comunicazione on line: società dell’informazione
4. Il performing media: le nuove pratiche culturali in cui si riconvertono le pratiche consolidate sia dell’happening sia del networking, secondo il principio che vede coniugare politiche e poetiche dell’interazione umana: vocazione sia del teatro sia delle reti.

Sviluppo teorico di quei punti, basato su ricognizione video e multimediale

• 1. La scena artificiale: videoteatro
Video “Index del Videoteatro”, una tassonomia della scena in video.

• 2. La scena artificiale: performance interattive
Ridefinizione del concetto di performance in relazione ai sistemi della comunicazione interattiva.
Ricognizione teorica basata sul CD-Rom: Atlante ipermediale dell’interazione tra corpi e mondi elettronici.
(Vedi allegato)

• 3. L’interaction design. La drammaturgia dell’interattività
Individuazione delle costanti performative nella condizione di interattività, pratica che contempla una regia e una drammaturgia in cui sono inscritti sia i linguaggi ipermediali che la percezione dello spettatore-navigatore
Progettazione di eventi interattivi (web e mobile) che sappiano interpretare il marketing del territorio.
(http://www.teatron.org/geniusloci ; http://www.teatridellamemoria.org ; http://www.glocalmap.to )

• 4. Il social networking . La via ludico-partecipativa alla cittadinanza digitale
Ricerca-azione per attivare una formazione continua legata alle istanze relative alle nuove forme di cittadinanza digitale promosse ai margini dell’e-government, inventando operazioni dove le tecnologie della comunicazione promuovano l’approccio ludico-creativo e fondamentalmente partecipativo, particolarmente rivolte alle nuove generazioni.
(format Cyberscope http://www.regione.vda.it/cyberscope e Giocare x non essere giocati http://www.trovarsinrete.org/giocare_non_giocati.htm e http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=283 )
altri format
Chat3D Mondi Attivi http://www.mondiattivi.org

Videoblog x La Notte della Taranta 2005 http://www.performingmedia.org/vlog

x La Notte della Taranta 2006 http://www.performingmedia.org/lab/salento

Geoblog x le Olimpiadi Torino2006 http://www.glocalmap.to

Bibliografia consigliata :
• Howard Rheingold, “Smart Mobs. La rivoluzione sociale prossima ventura”, Cortina Editore, 2003
• Stefano Gulmanelli, “PopWar. Visioni libertarie nell’uso delle nuove tecnologie”, Apogeo, 2003
• Derrick De Kerckhove, "Brainframes" Baskerville,1994
• Pierre Levy, "L'intelligenza collettiva" Feltrinelli, 1996
• Carlo Infante, "Imparare giocando. L'interattività tra teatro e ipermedia", Bollati Boringhieri, 2000
• Carlo Infante, “Performing Media 1.1.Politica e poetica delle reti , Memori, 2006

29 e 30 settembre dalle ore 15.30 alle 20.00 - 1 ottobre dalle ore 10.00 alle 14.00
Luogo: Biblioteca comunaleInfo: tel. 328 793 74 50



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carlo
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[*] Inviato il 28-9-2006 at 21:16
Index POW del Videoteatro


INDEX POW (DVD, 20’) è un montaggio video di estratti da sedici opere videoteatro, realizzata nel 1989 dal POW, l'associazione che ha promosso il Festival "Scenari dell'Immateriale" di Narni (dove ha avuto sviluppo nel 1984 il fenomeno del videoteatro).

Si tratta di un "concept film" nato per evidenziare le differenti costanti di linguaggio del fenomeno videoteatro in cui si "traspone" scena in video, o si "ricostruisce" (con un'elaborazione audiovisuale della ripresa scenica, in cui emerge una specificità video), o che "crea" opere disancorate, quindi "autonome", dalla messinscena o ancora che produce "presagi", anticipando lo spettacolo in clip di carattere promozionale per concludersi nella sezione “video in scena”, dove il medium video diventa performativo, aprendo al fenomeno delle videoinstallazioni e degli ambienti interattivi.

Estratti video di Mario Martone, Giorgio Barberio Corsetti, Remondi-Caporossi, Studio Azzurro, Tam, Societas Raffaello Sanzio, Solari-Vanzi, Magazzini Criminali, Teatro della Valdoca e altri.


Allegato: INDEX videoteatro.rtf (8kB)
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masterini
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 14:50


PERFORMING MEDIA e disabilità: quali possibilità? quali progetti?
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carlo
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 14:50
le tracce di un diario


l'ho appena detto:
parlate di voi, come spettatori-testimoni e partecipanti attivi, sia del nostro laboratorio sia della rassegna nel suo complesso, a partire da questa Maniago che ci accoglie.
Ponete anche delle domande con richieste d'approfondimento, vi risponderò con dei link utili (a quel punto sarà chiaro a cosa serve questo forum).
Parlate di voi del vostro sguardo...
di ciò che elaborate mixandolo con la vostra soggettività, le vostre aspettative, la vostra autobiografia, le vostre perpelessità.

date un'occhiata al diario fatto con i ragazzi delle scuole veneziane nel 1999 per la Biennale Teatro.
http://www.teatron.org/diario

e questo blog realizzato in Friuli, per il Mittelfest di Moni Ovadia
http://www.teatron.org/mittelfestBlog/

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Francesca Bisso
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shocked.gif Inviato il 30-9-2006 at 14:51
performances urbane


mi chiedo: siamo troppo abituati a ricevere stimoli e provocazioni, a vedere esagerazioni, a poter provare tutto, a vivere all'estremo? Perchè le performances urbane non mi hanno sconvolto? Non mi hanno colpito? non mi hanno comunicato?
sono vittima di un sovraccarico di immagini? Non riesco più a vivere le emozioni? O sono i linguaggi utilizzati ad aver perso la loro potenza?
Perchè mi sembra tutto così prevedibile?
perchè vedo il teatro uscire da se stesso, solo uscire dal suo luogo fisico, mantenendo attorno a sé invisibili barriere?
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canf
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 14:52
STREET PERFORMANCE...


MELON:evoluzione... primati e tecnologia... ribellione che sfocia in sfida e lotta...

BLUE BOX: ricerca di contatti... dal sogno all'incubo e ritorno. Sprazzi di pazzia...

FICO BALET: cos'è la tecnica nella danza? ...
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claudia s.
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shocked.gif Inviato il 30-9-2006 at 14:55
riflessioni in libertà


una cosa è certa: mi è venuta una gran voglia di muovermi. Queste dosi massicce di danza mihanno fatto ricordare che è possibile comunicare se stessi attraverso il movimento, e sento veramente il bisogno di farlo. La contraddizione sta nel fatto che lo sto studiando da mesi a ritmi intensivi e per questo mi sto anchilosando ed inciccendo dimenticando le esigenze del mio corpo materiale !!




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carlo
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 14:56
una prima risposta rigurada l'integrazione


Quota:
Originariamente scritto da masterini
PERFORMING MEDIA e disabilità: quali possibilità? quali progetti?


una prima risposta rigurada l'integrazione,
ovverla capacità culturale di coinvolgere i diversamente abili in un contesto sociale
su questo aspetto vai a vedere il progetto che ho seguito in Salento
http://www.teatron.org/integrazione

troverai molti elementi storici (il Salento è stato un laboratorio avanzato su queste problematiche) e qualche intuizione

un altra risposta va verso le pratiche riabilitative...
magari ne parliamo a voce

ho scritto qualcosa su questo
ma non ce l'ho on line
se interessa
ricordatemelo nel forum
da lunedì sono a casa e lo metto su in attach
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barste
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 14:58


Quando un'azione può essere definita come performance? Quando c'è un'idea originale di fondo?
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carlo
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:02
fare accadere performance dove non è prevista


Quota:
Originariamente scritto da Francesca Bisso
mi chiedo: siamo troppo abituati a ricevere stimoli e provocazioni, a vedere esagerazioni, a poter provare tutto, a vivere all'estremo? Perchè le performances urbane non mi hanno sconvolto? Non mi hanno colpito? non mi hanno comunicato?
sono vittima di un sovraccarico di immagini? Non riesco più a vivere le emozioni? O sono i linguaggi utilizzati ad aver perso la loro potenza?
Perchè mi sembra tutto così prevedibile?

<<<
mi ritrovo molto nel tuo stato d'animo
sono almeno 2 i punti:
1. la saturazione dello sguardo x la bulimia d'immagini che ci pervade
2. la debolezza di un'offerta spettacolare incapace di sollecitarci

e x questo che auspico non + solo offerta culturale ma una creatività sociale diffusa
di cui noi stessi
spettatori-cittadini facciamo parte

<<<

perchè vedo il teatro uscire da se stesso, solo uscire dal suo luogo fisico, mantenendo attorno a sé invisibili barriere?


hai ragione non basta
ma è un indirizzo comunque interessante

fare accadere performance dove non è prevista
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claudia s.
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:03


Quota:
Originariamente scritto da Francesca Bisso[/

La comunicazione è sempre dia-logica.

Può darsi che tu non abbia capito, ma può anche darsi che l'altro non si sia saputo esprimere.


Alessandra
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chiaramorresi
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:04


Melon:performace urbana basata sulla ribellione,la sfida e la lotta...perchè i performer non hanno coinvolto gli spettatori(che nella performance dovrebbero diventare spett-attori) nella rottura delle angurie?
Mentre assistevo alla performance avevo una gran voglia di romperne una...
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canf
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:05
LA PERFORMANCE E LE EMOZIONI...


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Originariamente scritto da Francesca Bisso
mi chiedo: siamo troppo abituati a ricevere stimoli e provocazioni, a vedere esagerazioni, a poter provare tutto, a vivere all'estremo? Perchè le performances urbane non mi hanno sconvolto? Non mi hanno colpito? non mi hanno comunicato?
sono vittima di un sovraccarico di immagini? Non riesco più a vivere le emozioni? O sono i linguaggi utilizzati ad aver perso la loro potenza?
Perchè mi sembra tutto così prevedibile?
perchè vedo il teatro uscire da se stesso, solo uscire dal suo luogo fisico, mantenendo attorno a sé invisibili barriere?


ogni performance è DIALOGO tra i performers e gli spettatori. Uno scambio reciproco di emozione, di messaggi spesso criptici e difficili da interpretare...
come l'attore deve mettersi in gioco per "muovere" qc in chi lo guarda, così lo
spettatore deve disporsi, mente e corpo, a lasciarsi colpire e midificare.
!!!!

p.s.: la tua reazione... esprime già un'emozione!!
ciao!!!
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masterini
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:07


Molto interessante il link segnalato sull'integrazione, attendiamo un possibile scambio di informazioni.
P.s. come mai ha aperto un link sulla regione VdA? ci sono notizie interessanti dalla Valle?
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carlo
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:07
ciò che accade "al di qua"


Quota:
Originariamente scritto da barste
Quando un'azione può essere definita come performance?
<<<
ne abbiamo parlato ieri
troppe definizioni inibiscono il senso reale delle cose
in questa ricerca, della giovane studios a Bazzichelli (sin troppo studiosa...)
http://www.strano.net/bazzichelli/turner.htm

emerge qualcosa di molto interessante...
ma ricordate fate sempre la tara
<<<
Quando c'è un'idea originale di fondo?


non è solo un problema di originalità
ma di convenzioni
di format
come ho detto
possiamo definire
performance ciò che accade "al di qua"
della rappresentazione teatrale...
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Agata
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:08
le forme


più che il significato delle performances, che sinceramente non riesco a cogliere, ne apprezzo la forma...un pò per deformazione professionale o forse perchè il mio occhio coglie solo ciò che vuole...è un po' come l'arte contemporanea, non sempre va ricercato un significato perchè talvolta il significato non c'è ...forse non va capita va assaggiata e divorata!
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Agata
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:11


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Originariamente scritto da carlo
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Originariamente scritto da Francesca Bisso
mi chiedo: siamo troppo abituati a ricevere stimoli e provocazioni, a vedere esagerazioni, a poter provare tutto, a vivere all'estremo? Perchè le performances urbane non mi hanno sconvolto? Non mi hanno colpito? non mi hanno comunicato?
sono vittima di un sovraccarico di immagini? Non riesco più a vivere le emozioni? O sono i linguaggi utilizzati ad aver perso la loro potenza?
Perchè mi sembra tutto così prevedibile?

<<<
mi ritrovo molto nel tuo stato d'animo
sono almeno 2 i punti:
1. la saturazione dello sguardo x la bulimia d'immagini che ci pervade
2. la debolezza di un'offerta spettacolare incapace di sollecitarci

e x questo che auspico non + solo offerta culturale ma una creatività sociale diffusa
di cui noi stessi
spettatori-cittadini facciamo parte

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perchè vedo il teatro uscire da se stesso, solo uscire dal suo luogo fisico, mantenendo attorno a sé invisibili barriere?


hai ragione non basta
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fare accadere performance dove non è prevista


vorrei dire ancora....
fare una performances COME non è prevista
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canf
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:12


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Originariamente scritto da chiaramorresi
Melon:performace urbana basata sulla ribellione,la sfida e la lotta...perchè i performer non hanno coinvolto gli spettatori(che nella performance dovrebbero diventare spett-attori) nella rottura delle angurie?
Mentre assistevo alla performance avevo una gran voglia di romperne una...


loro non ci hanno impedito di intervenire... forse siamo noi ke nn l'abbiamo fatto...
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Francesca Bisso
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:39


Quota:
Originariamente scritto da canf

loro non ci hanno impedito di intervenire... forse siamo noi ke nn l'abbiamo fatto...


hai ragione, ma basta buonismo!
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masterini
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:46


GIOCO

SMARRIMENTO/SPAESAMENTO

ANALOGIA

FAMEX2


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masterini
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:49


Quota:
Originariamente scritto da Francesca Bisso
Quota:
Originariamente scritto da canf

loro non ci hanno impedito di intervenire... forse siamo noi ke nn l'abbiamo fatto...


hai ragione, ma basta buonismo!


credo invece che sia stata la performance così concepita che non ha dato possibilità di interazione...
credo che in questo il giardino d'oriente possa dare qualche prezioso insegnamento...per me è stato particolarmente illuminante!
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canf
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:52
PAROLE CHIAVE


VAPORE: evapora il mio pensiero, tu assorbilo ma non trattenerlo, non cercare di capire, di definire. Tu contaminalo e poi riversalo nuovamente su di me... e così via...

OLTRE LA COMUNICAZIONE: sembra che queste performance non vogliano solo comunicare qc... anzi, fose non vogliono proprio comunicare... credo si tratti di qualcosa che va oltre la comunicazione...

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canf
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 15:59
PERFORMING MEDIA & CONTACT IMPROVISATION


La possibile interazione che mi viene in mente tra i due lab è l'utilizzo di videocamere e macchine fotografiche per la creazione di una sorta di diario di bordo visivo della loro esperienza basata sul corpo e sul movimento!
forse un po' banale... ma credo efficace... e divertente!!
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FREMMA
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 16:00
propriocettivo


PROPRIOCETTIVO: legato fortemente alla psicomotricità e alla musicoterapia, aree complementari alla performance nell'ambito del master, riscoperta del corpo come esperienza del mondo attraverso i sensi

link tra le aree del master, una scoperta: non solo a livello pedagogico-terapeutico, ma anche performativo
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chiaramorresi
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[*] Inviato il 30-9-2006 at 16:01


camaleonte= capacità di adattare ed esprimere il proprio corpo-mente a dei contesti variabili;

flusso=performance che si spostano lungo le strade della città di maniago

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