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Autore: Oggetto: II anno_DAMS-Salento: Ipermedia e Teatro_05
Unknow
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[*] Inviato il 8-6-2005 at 10:08
Messaggio per Devil


Ciao Devil, ho raccolto la tua richiesta di poter avere THE SIMS 2, ma è in formato dvd, me l'hanno prestato e non posso, purtroppo fartelo avere!!! Poi riformattando il computer ho canncellato anche quello che avevo in memoria.
E sinceramente non mi è importato poi molto!!! Ci vediamo tutti il 16! a presto ciao
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Ela
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[*] Inviato il 8-6-2005 at 14:06


messagio per:global-local

ciao!siamo sarah quarta, manuela sarcinella e federica lauretti..volevamo darti la nostra disponibilità per la partecipazione al progetto "pellegrinaggi per autoradio"..abbiamo letto le informazioni e siamo intessate, soltanto che vorremmo saperne di +!!aspettiamo tue notizie sul forum :-)
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Chica
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[*] Inviato il 8-6-2005 at 14:14
ciauz


ciao a tutti!sono federica del mex di prima!volevo presentarmi perchè per me è la prima volta che mi collego a questo forum..veramente è la prima volta che intervengo in un forum in vita mia e spero di cavarmela!!!!!!!:-p
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Ela
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wink.gif Inviato il 8-6-2005 at 14:23


ciao chica!!non ti proccupare te la caverai benissimo!!!non è poi così difficile come sembra!!!:-))
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carlo
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[*] Inviato il 8-6-2005 at 14:59
16 mattina


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Originariamente scritto da Ela
messagio per:global-local

ciao!siamo sarah quarta, manuela sarcinella e federica lauretti..volevamo darti la nostra disponibilità per la partecipazione al progetto "pellegrinaggi per autoradio"..abbiamo letto le informazioni e siamo intessate, soltanto che vorremmo saperne di +!!aspettiamo tue notizie sul forum :-)


vai nel web che ho indicato nel frattempo

e il incontriamoci ad arnesano!!!
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melbourne2
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[*] Inviato il 9-6-2005 at 12:30


messaggio per Sarah,
ho presente tutti quanti voi, anche se non so chi è esattamente la fantomatica Sarah......comunque, ci vediamo quando ci vediamo......
messaggio per il prof.
certamente dovrò verificare l'organizzazione, altrimenti non sarà possibile, almeno per me, partecipare ad entrambi i progetti. Mi spiace, però, che si sia accavallato con la possibilità di aderire al seminario sul "come scrivere una sceneggiatura"....sarebbe opportuna una maggiore sinergia, perchè risorse interessanti vanno così sprecate......
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Elenuccia
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[*] Inviato il 11-6-2005 at 09:38
Messaggio per Unknow


Ciao Unknow,
nel leggere il tuo intervento mi sono resa conto di quanta amarezza e oserei dire disgusto nutri per un gioco così semplice e, a parer mio, totalmente innocuo come “The Sims”.
Le persone creano sempre qualcosa il cui utilizzo positivo o negativo che sia non dipende tanto dall’oggetto in se, ma dall’uso che si fa di esso. Un paio di forbici, usato da mani gentili, non può che tagliare carta, stoffa ecc…. Ma se le suddette forbici dovessero cadere in mani sbagliate, potrebbero trasformarsi in un’arma mortale.
Come si può ben notare da questo esempio, a dare “una volontà” alle cose siamo noi umani, capaci d’intendere una situazione e sfruttarla a nostro piacimento.
Se un gruppo di ragazzino spagnoli incendia una casa, non credo sia giusto scaricare interamente la colpa al gioco che tentavano di imitare.
Non dipende dalla sorgente dell’informazione, ma dall’interpretazione che si ha di essa. Ricordiamoci che un gioco come “The Sims” è bello e facile da usare, ma credo che sia stato inventato per appassionare una cerchia di giocatori la cui età oscilli dall’adolescenza in poi. Le generazioni di oggi sono diventate così “esperte e sveglie” da maturare in fretta i principi riguardo la differenza tra realtà e finzione.
Naturalmente, come in tutte le cose, esistono le eccezioni, ma non credo sia giusto fare di tutta l’erba un fascio.
Accolgo il tuo consiglio di leggere un buon libro in alternativa. Credimi, sono io stessa un’accanita lettrice di Agatha Christie, ma a volte si avverte l’esigenza di evadere dal mondo immaginario e cartaceo. Si sente il bisogno di farsi trasportare in un altro mondo fatto di colori, immagini e suoni, in grado di farti divertire, inventando nuove “sceneggiature”.

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greco cinzia
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smile.gif Inviato il 11-6-2005 at 11:45
disponibilità


ciao a tutti. vorrei farvi sapere che anch'io vorrei partecipare al progetto "pellegrinaggi per autoradio" e vi do la mia piena disponibilità!mi scuso con tutti e con il prof per i miei primi interventi, i quali sembravano dei messaggi per chat; ma è la prima volta nella mia vita che partecipo ad un forum!io ho usato internet,fino ad ora, solo per controllare la posta elettronica o per inviarla!sicuramente questo va a mio sfavore perchè oggi il mondo gira tutto intorno alla tecnologia e soprattutto intorno a internet. Internet è sicuramente un mezzo di comunicazione positivo,ma allo stesso tempo ha i suoi difetti perchè tutti possono accedere a tutto.il problema secondo me si trova soprattutto per i bambini!almeno questo è il mio parere,se qualcuno di voi ha un'opinione diversa o sa qualcosa in più sull'argomento io sarei felice di parlarne!poi vorrei chiedervi un'ultima cosa:sapreste darmi informazioni sul referendum che ci sarà domani?grazie mille a tutti!
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Devil
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[*] Inviato il 12-6-2005 at 05:15
Giochi di ruolo


Maestri della Notte

Naragal è stato il primo tra i Maestri della Notte ad abbandonare il mondo morente Kratos.
Egli è il più anziano tra i Maestri e il suo potere è talmente grande da spaventare molti dei Maestri più giovani.
La sua esistenza sul Faerun è comunque durata molto poco, in quanto la sua ambizione andava oltre una terra di mortali comuni.
La sua scalata la potere ebbe luogo in un posto dove le persone normali evitano persino di andare con il pensiero, l’Abisso, il piano dei demoni…
L’estrema astuzia di Naragal gli ha permesso di infiltrarsi tra i demoni e sopravvivere abbastanza a lungo da crearsi una base di potere, in seguito dopo aver sconfitto molti trà i più potenti demoni dell’abisso gli fu permesso di restare e gestire le sue faccende personali, ma a quel punto non era più un semplice infiltrato, ma uno dei più potenti esseri del piano, invidiato e temuto da tutti.
Moli resteranno stupiti dalla posizione raggiunta, i demoni non sono certo famosi per la loro tolleranza nei confronti degli estranei, ma in quel caso tale era il potere di quello strano essere che tutti furono costretti ad accettare la sua presenza.

Queste alleanze con i Demoni hanno precluso a Naragal qualsiasi contatto con i suoi fratelli, persino con quelli più “smaliziati”.
Nella sua forma umanoide Naragal si presenta come una persona di mezza età, i capelli scuri, ma chiazzati di grigio sulle tempie. Il viso è abbastanza comune, con una barba molto curata, anch’essa striata di grigio.
Nonostante il potere accumulato, Naragal, è un dei più schivi dei Maestri e negli ultimi secoli le sue azioni nel piano materiale sono state rarissime.
La sua intelligenza incredibile lo trattiene dall’attirare attenzione e dal rovinare inutilmente il gregge delle Vacche. Nonostante sia considerato un Havoc per la sua malvagità e per le sue inopportune “compagnie”, Naragal a modo suo segue ancora la legge dei Maestri, il minimo indispensabile che ci si può aspettare da colui che generò quella legge…

Caratteristiche

Casato : Ordo Tenebrae
Fazione : Havoc
Età : 4600 anni (1980 vissuti nel Faerun)
Territorio : Abisso
Allineamento : Caotico Malvagio
Divinità : -
Classe : Mago 20°/ Stregone 20°/ Accolito della Pelle 10°
Caratteristiche :
Forza : 28 +9
Costituzione : 26 +8
Destrezza : 25 +7
Intelligenza : 30 +10
Saggezza : 24 +7
Carisma : 28 +9

Figli del Male : Il potere di attirare i figli della notte si è modificata nei secoli e ora permette a
Naragal di evocare creature demoniache. Queste creature arrivano immediatamente tramite portale e restano per 1 ora.

Metamorfosi : La sua parziale trasformazione in demone non ha modificato sostanzialmente il
suo aspetto, nonostante ciò per evitare che si notino le differenze che ormai lo contraddistinguono Naragal può a volontà modificare il suo aspetto.
Poteri del Casato :

Proiezione Spettrale : Naragal può proiettare immagini ovunque e l’illusione è talmente
reale che chiunque non supera un TS su volontà con CD 10+ ½ DV + modificatore int.
crederà di vedere e subire tutto ciò che Naragal vuole.

Tenebra : Ovunque si muova Naragal è circondato da un aura di tenebre che rende
impossibile la visuale a chiunque non sia un suo alleato. Quest’aura può essere soppressa in alcuni casi. Gli alleati possono vedere al suo interno come sotto l’effetto di scurovisione 18m.

Ladro di Anime : Naragal è in grado di rubare l’anima degli sfortunati che credono alle sue
parole e accettano di eseguire dei compiti per lui. Quando Naragal entra in possesso di un’anima, il vecchio padrone diviene immortale, ma vivrà per sempre come schiavo, pronto ad eseguire qualsiasi ordine provenga dal suo maestro.
Naragal preferisce l’uso di questa abilità per procurarsi servitori fedeli piuttosto che generare altri vampiri.

Forma Bestiale : La forma che Naragal può assumere è quella di un Balor, con la differenza
che tutti i poteri che possiede in forma umanoide si trasferiscono anche alla forma bestiale. La combinazione dei poteri di un Maestro con quelli del più potente dei demoni generano una terribile creatura in grado di portare rovina e distruzione ovunque…


Vampiri_stalk_u.jpg - 5kB
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carlo
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[*] Inviato il 12-6-2005 at 07:57
ora, prima di tutto, andare a votare!


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Originariamente scritto da greco cinzia(...)vorrei chiedervi un'ultima cosa:sapreste darmi informazioni sul referendum che ci sarà domani?grazie mille a tutti!


un link
http://www.repubblica.it/speciale/2005/dossier_fecondazione/index.h...
x rendersi conto
e al di là di tutto:
andare a votare!

non l'ho mai sentita così pregnante
questa necessità:votare

al di là delle scelte di coscienza (+ che politiche)

e fatelo prima d'andare al mare:
serve dell'ottimismo x il quorum!
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silvietta84
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thumbup.gif Inviato il 12-6-2005 at 10:24


ciao a tutti!

anche se con ritardo vorrei anch'io rendermi disponibile x i progetti a Galatina,anche se ci sono un pò di problemi di organizzazione........cmq ci vediamo il 16 ad Arnesano!
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Ale_pac
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[*] Inviato il 13-6-2005 at 06:59


ma è giusto votare sulla vita?
dobbiamo o dovremmo porci dei limiti ?




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carlo
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[*] Inviato il 13-6-2005 at 08:33
di quali problemi parli?


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Originariamente scritto da silvietta84
ciao a tutti!

anche se con ritardo vorrei anch'io rendermi disponibile x i progetti a Galatina,anche se ci sono un pò di problemi di organizzazione.
<<<
quali problemi:
sto seguendo direttamente genius loci
e non ho problemi d'organizzazione
al momento
di quali problemi parli?
<<<
.......cmq ci vediamo il 16 ad Arnesano!


non chiedere cosa può fare l'università x te
ma cosa puoi fare te x l'università...

è una parafrasi
cosa vi ricorda?
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carlo
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[*] Inviato il 13-6-2005 at 08:35
garantire la libertà di scelta


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Originariamente scritto da Ale_pac
ma è giusto votare sulla vita?
dobbiamo o dovremmo porci dei limiti ?


non ho mai sentito così forte
come questa volta
l'impulso etico a votare

si tratta di garantire la libertà di scelta
senza imporre dogmi
tutto qua
nel rispetto della scelta anche x i NO
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Ale_pac
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[*] Inviato il 13-6-2005 at 11:06


sono perfettamente d'accordo con lei caro prof, ma cerco di spiegare meglio ciò che avrei voluto sottolineare con quella domanda..

Io non riconosco nei "dogmi" dei limiti, per i quali la scienza debba fermarsi..
Mettiamo il caso che la nostra religione vietasse l'uso del sangue in ogni sua forma, quanti milioni di vite avremmo perso? Non è il numero che conta.. lo so, la vita di uno vale come quella di cento, ma crede che sia giusto operare senza etica?

Quali parametri dovrebbe avere la scienza per operare "eticamente"? Sinceramente non so rispondere a queste domande..

grazie




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silvietta84
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[*] Inviato il 13-6-2005 at 17:51


Per il prof.:

Mi riferisco a "problemi" miei personali d organizzazione, sia x quanto riguarda gli altri esami, concentrati in questa seconda metà di giugno,sia x quanto riguarda gli spostamenti da effettuare (ma a questo credo sarà + semplice porre rimedio mettendoci d'accoro tra noi)....non so se sn la sola ad avere inconvenienti del genere!

Comunque, ne parliamo meglio il 16,ok?

A presto...
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carlo
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[*] Inviato il 13-6-2005 at 18:02
è Performing Media...


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Originariamente scritto da silvietta84
Per il prof.:

Mi riferisco a "problemi" miei personali d organizzazione,

<<< scusa quella mia reazione
ma dopo l'esperienza di genius loci a galatina lo scorso anno
ho la coda di paglia:
fu veramente mal organizzata
in primo luogo xkè le informazioni vagavano tra troppe persone
e le stesse (informazioni e persone)
vagavano senza senso
<<<

sia x quanto riguarda gli altri esami, concentrati in questa seconda metà di giugno,sia x quanto riguarda gli spostamenti da effettuare (ma a questo credo sarà + semplice porre rimedio mettendoci d'accoro tra noi)...

<<<
ti invito
( e anche tutti gli altri)
a proporre un sistema di avviso via sms che vi garantisca i passaggi in macchina dividendo le spese di benzina etc

saper organizzare un gruppo è una risorsa!!!
lo riconoscerei come credito anche ad un esame
visto che la mia "materia"
è Performing Media...
non so se sn la sola ad avere inconvenienti del genere!

Comunque, ne parliamo meglio il 16,ok?

A presto...
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Devil
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cool.gif Inviato il 14-6-2005 at 14:25
Un caffè e una chiacchierata: incontro con Pippo Delbono


FRAMEONLINE - Che differenze hai trovato tra il lavoro che solitamente fai sul palcoscenico e la realizzazione di questi video?
PIPPO DELBONO - Il passaggio non è stato molto difficile. Ho sempre costruito il teatro, ho sempre lavorato montando in un modo vicino al cinema; almeno credo che il montaggio cinematografico, un modo di incrociare le immagini con le parole, in parte è sempre appartenuto al mio modo di lavorare anche se non ho mai fatto delle pièces a teatro. Quando fai uno spettacolo questo rimane: ogni spettacolo è importante, io non ne fabbrico ogni mese.
Per ogni lavoro ci vuole almeno un anno, e poi forse un altro anno per capirlo. Solo a questo punto si può passare a un nuovo progetto. Io porto ancora in giro spettacoli che hanno vent’anni: la mia prima regia importante sta per debuttare in Francia…
Ognuno è una ricerca, una ricerca di linguaggio, per andare avanti: ogni volta voglio capire qualcosa in più, fare un piccolo passo in avanti, se così si può dire, trovare nuove tematiche, ma anche questo non è così importante… forse uno parla sempre delle stesse cose! Ma è importante rintracciare persone, colori, anime…
Alcuni di questi spettacoli hanno qualcosa di cinematografico, ma nella maggior parte il segno è semplice: ogni spettacolo ti porta in un mondo diverso dall’altro, molto diverso, i segni, il loro spirito… spostarsi sul livello del cinema è un passaggio delicato: come se fosse un altro progetto dopo l’ultimo.
F. - Guerra, presentato qui a Venezia, è il terzo video…
P.D. - Il primo è partito con una produzione fatta a bassissimo costo, mentre questo è una produzione più grossa, è stato lavorato sul colore, che come sai è molto caro. Ma è stato un costo in post-produzione: per me l’immagine deve corrispondere a una dimensione fotografica totale, quella è veramente la cosa che mi interessa. Il mio è un percorso chiaro, sono anni che lavoro dietro la telecamera, sono anni che studio, dalle prime digitali, le porto con me, accumulo molti materiali per ricerca, se non ricerchi non riesci ad arrivare da nessuna parte.
In ogni caso se vado in sala, e inizio a lavorare per preparare uno spettacolo assolutamente non voglio riprendere niente: l’ho fatto una volta e non funzionava. Se lavoro a uno spettacolo io guardo, scrivo, mi attengo a una memoria di altro tipo.
Se iniziassi a riprendere guarderei quello che c’è nel monitor. Sono due modi diversi: quando hai l’occhio nella camera tutto quello che c’è è lì, e quando c’è il teatro c’è il teatro.
F. - Hai mai pensato di unire le due cose, e inserire pezzi di video nello spettacolo?
P.D. - Non lo so, a me sembra una strada un po’ facile: perché il teatro è il teatro, e il video è il video. A teatro voglio vedere la persona fisica, voglio sentire respirare.
È più facile inserire il teatro nel video, ma solo se quel teatro attraverso il video esce fuori; se nello schermo io vedo del teatro che in dei momenti diventa cinema.
Non mi piace filmare l’esperienza, lo spettacolo, come a volte fanno in televisione; c’è già molto spesso un rapporto di lontananza totale, il teatro stesso è una totale astrazione… se lo filmi è la fine.
F. - Quindi non credi che possa potenziare la drammaturgia?
P.D. – No. Ho pensato qualche volta di utilizzare degli inserti video, poi ho pensato sempre di no, perché alla fine mi piace che il teatro sia uno sforzo. Gente di plastica è sicuramente molto cinematografico: io sono dentro una cabina da dj, la mia voce si sente costantemente, e sotto ci sono molte cose che succedono, c’è un montaggio incrociato.
Quando lo vide Marco Müller, che produrrà il prossimo film, mi disse che dopo questo, non avrei potuto far altro che il cinema, perché era totalmente strutturato su una costruzione cinematografica, sul montaggio…
F. - Un apetto che caratterizza il tuo teatro è un lavoro particolare con gli attori…
P.D. – Innanzi tutto ho la fortuna di avere una mia compagnia, che fa sia teatro sia cinema, che mi accompagna da molto, e me la porto dietro… poi ci sono incontri.
F. - Una specie di famiglia?
P.D. – Sì, anche perché sono persone con cui ho costruito un percorso negli anni, ho avuto la fortuna di avere maestri importanti nella mia vita. È una cosa difficile avere dei maestri, è più facile avere dei professori no? Io ho avuto maestri che mi hanno comunicato qualcosa che è stato anche il poter diventare un regista di teatro, di cinema, mi hanno comunicato un passo.
Per un periodo ho fatto seminari, ho avuto tantissimi allievi, ma a un certo punto non riesci a seguirli tutti… allora ho preferito una mia compagnia, che in qualche modo segui in un percorso lungo, di tanti anni, e nello stesso tempo loro ti ridanno in dietro un qualcosa. Poi la nostra compagnia si è spostata su altri livelli, sono entrate persone come il piccolo Bobò, come Nelson (un barbone), sono persone che ho incontrato calandomi nella vita, anche abbastanza dolorosa, con difficoltà, entrando dentro le loro storie… questo mi ha permesso di incontrare delle persone che, provenendo da situazioni del margine, non so come dire, mi ridavano una grande vitalità nel lavoro teatrale.
A questo punto ho iniziato a lavorare con loro, a farli entrare nella mia compagnia: oramai sono i protagonisti della compagnia, e hanno anche sicuramente cambiato il nostro modo di rapportarci al teatro, ma credo che ci hanno fatto crescere, hanno fatto crescere me, e sono cresciuti loro chiaramente.
Quando chiamano ciò che faccio “teatro dell’handicap” mi vengono i capelli dritti, perché è totalmente un’altra storia: la mia formazione è totalmente legata all’oriente, il mio lavoro sull’attore è diabolicamente, terribilmente rigoroso, la mia formazione, come si sa, è di quando lavoravo all’Odin Theatre, io stavo giornate intere a lavorare su frammenti di dieci secondi.
Era da impazzire al tempo, ma è stato quello che mi ha fatto veramente capire delle cose. Non c’è questo accumulo di testi, tu stai li a lavorare sulle piccole cose, si lavora, e si lavora… è necessaria la precisione, per rendere un segno importante.
Il segno diventa fondamentale per la conoscenza: per esempio quando ti trovi in sala di montaggio… l’operatore si è meravigliato di come montando Guerra riconoscevo tutto.
Ma è chiaro che essendo abituato a lavorare su un braccio, io riconosca perfettamente tra le mille possibili incrinature: ogni cosa ti ritorna come un boomerang, non nel senso negativo, ma in quello positivo.
Queste persone che lavorano con me, sono delle persone che hanno già delle loro caratteristiche, hanno una grandissima coscienza fisica, e in più portano segni di dolore, segni di emarginazione, segni di appartenenza a dei livelli bassi. Bobò è stato cinquant’anni in un manicomio di Napoli, un manicomio terribile, un luogo veramente molto duro; il signor Nelson ha vissuto per le strade, non so per quanto, perché non si riesce a capire…
Io credo che per come sta andando il teatro, non parliamo del cinema, sia necessario riportare il livello basso: è tutto così pieno di borghesia… ha un profumo di borghesia il tutto, ed è terrificante!
Io non riesco più a riconoscermi, è chiaro che anche io sono diventato più benestante, però in qualche modo, uno dovrebbe cercare sempre il modo di mantenersi costantemente nella possibilità di contaminarsi: io nel mio piccolo ho preso Bobò in casa mia, ho cercato di fare delle azioni che dessero concretezza a un discorso. È un momento in cui non riesco più a mettermi seduto di fronte a un schermo e contemplare una grande diva, che mi racconta di essere una desaparecida americana… io lo so come sei, il tuo profumo mi arriva, bravissima, ma non credo più a quel tipo di cinema o a quel tipo di teatro.
Sono stato in Argentina e so cosa vuol dire il dolore delle famiglie dei desaparecidos, non ci credo più a questo spettacolo, non voglio più entrare in questo gioco. Non credo che uno debba essere realmente un desaparecidos per recitare di esserlo, però nello stesso tempo c’è un gran bisogno di contaminarsi veramente.
Se i luoghi del teatro e del cinema diventano luoghi troppo borghesi, si perde quella possibilità di parlare veramente della gente, dei livelli bassi.
Nella mia compagnia ancora rimane qualcosa, abbiamo una comunità in un certo senso, anche se poi ognuno vive a casa sua, ma quando iniziano le prove c’è chi sta con Nelson, che è schizofrenico, chi sta con Bobò, chi sta col bambino Dauwn: ognuno di noi si occupa di qualcun altro della compagnia. Ovviamente si fa con piacere, ma è anche difficile a volte, perché comunque si tratta di stare nella stessa casa… e lo fai anche perché ti fa bene, perché queste persone sono straordinarie; non lo fai con lo spirito del buono “a quanto sono buono, come mi faccio del male”.
È diversa la cosa: io so che Bobò mi ridà tantissimo, se un attore che lavora con me da dieci, dodici anni ha bisogno di giorni e giorni per lavorare su un piccolo frammento, Bobò può stare giorni senza fare niente, poi magari prende un mazzo di fiori e viene avanti, con la musica, e il suo gesto è straordinario, lo è il suo essere lì.
Questo ti ridà molto, quindi quello che tu fai per lui, non lo fai come carità, ma lo fai perché riconosci in lui un grande maestro.
Quindi è stato questo il percorso della mia compagnia.
A quel punto non accetti più il fatto che persone, che socialmente sono più difficili, siano persone che vengono viste con occhi diversi, c’è del razzismo in giro, per me queste persone sono diventate le protagoniste nel mio percorso.
F. – Attualmente, nel teatro e nel cinema, cosa ti piace e cosa non ti piace, cosa manca secondo te?
P.D. – Mi piace necessità, mi piace vedere dove ci si mette in discussione, mi piace vedere verità, mi piace vedere lavoro, il lavoro è una cosa concreta, poi spesso c’è e non si vede… io voglio vedere concretezza, lavoro fisico, voglio vedere azione. Per esempio quel bellissimo film dei fratelli Dardenne, Il figlio, io li guardavo il lavoro di questo attore, le sue mani, lui fa l’operaio, mi piaceva il suo modo di usare il corpo. Quel tipo di approccio al cinema mi sembra bello.
E poi allo stesso tempo l’umiltà. Io credo che l’umiltà sia un fatto da mettere in un ruolo prioritario. Mi sembra una cosa terribile che ancora esista un sistema di divismo, è una cosa assurda, anche perché è un non confrontarsi con la morte: tutto lì!
In un mio spettacolo una ragazza urla: “Tutti stiamo morendo,ogni minuto che passa ci avviciniamo sempre di più alla morte”, che è la frase che dice Marilyn Monroe nel suo ultimo film…
Tutti stiamo morendo, è per tutti uguale, ha per tutti noi lo stesso senso, non vuol dire che ci mettiamo in un angolo a piangere, ma solo che ci rendiamo conto della nostra totale impermanenza… e a quel punto davvero tra George Clooney e Bobò la differenza è minima! Se qualcuno mi deve far urlare: “Ahh!”, è qualcuno che ha fatto un percorso importante nella vita, qualcuno che è arrivato a ottant’anni per sorridere, qualcuno che è molto vecchio e sa essere felice: quella persona mi fa urlare: “Ahh”, ha scoperto qualcosa di importante, e non chi è apparso più volte.
C’è una cultura che effettivamente è malata, ed è inutile l’orientamento politico: c’è una malattia di fondo. Nella politica ci può essere quello che ha una idea leggermente migliore, l’altro un po’ peggiore, ma non c’è nessuna differenza sostanziale, perché ormai tutto profuma di una grande borghesia… il mondo dell’arte poi è spaventoso.
F. – E restando nell’arte questa Biennale d’arte, a Giardini, ad Arsenale…
P.D. – Ho lavorato all’Arsenale, all’apertura della Biennale di quattro anni fa, quando il direttore era Barberio Corsetti… avevo portato tutti dentro: rom, africani… è stata una bellissima esperienza, che chiaramente aveva un po’ scioccato. È stato uno spettacolo importante. Io ero appena stato in India, avevo fatto dei viaggi, ero stato tra i curdi, in Calabria dove ci sono comunità turche; probabilmente in quel momento avevo ancora nella pelle questi incontri, e quindi questo spettacolo era molto visionario. Ma nello stesso tempo diceva chiaramente molte cose: la metafora è un modo per dire delle cose, però rischia di diventare una gabbia intellettuale… c’èra un africano che gridava: “Ho fame, ho fame”, e ci sono stati molti intellettuali - non il pubblico – che si sono lamentati, dicendo che lamia non era una metafora, e che io sparavo certe cose in faccia…si! Le sparo in faccia perché deve tornare quel teatro-combattimento alla Living Theatre, abbiamo bisogno di un cinema di combattimento altrimenti rischiamo di finire tutti in un vortice, altrimenti Berlusconi diventa Che Guevara… forse questo non non si può dire… finiamo in un vortice pericoloso, un vortice che ti mangia nell’isteria totale.
Lo spettacolo Gente di plastica parla della follia della normalità, qualcuno mi ha chiesto come mai Bobò avesse il ruolo più piccolo… in questo spettacolo i più folli sono le persone più equilibrate, che hanno delle entrate più delicate, e i protagonisti sono gli attori che raccontano della schizofrenia dei normali. Ho sentito molte volte più follia nella normalità, sento molta più follia nelle persone apparentemente normali, c’è una frustrazione generale che a questo punto sento molto di più della follia semplice, chiara, diretta, di una persona che se la vive sulla propria pelle, non è retorica, è realmente quello che sento.
Non è la nostalgia di una lotta, anche io sono stato un “fricchettone” da giovane, ho fatto uso di qualunque tipologia di droga potesse esistere, e in quel momento il mio essere libero era una rivoluzione.
Oggi fumo una sigaretta al giorno, e ho bisogno di lucidità, a un certo punto una vita malfatta ti porta i suoi effetti… La rivoluzione per me è andata avanti.
Per me l’incontro col buddismo è stato fondamentale, il buddhismo è un modo di rivoluzionare la tua vita.
Le rivoluzioni cambiano, non posso più pensare alla rivoluzione come nel ‘68 adesso, ci sono altri modi, ma è lo spirito rivoluzionario che manca, questo voglio dire.
Ho fatto uno spettacolo su Pasolini, La rabbia, e se Pasolini fosse nato adesso, il suo spirito non direbbe le stesse cose!
Se da giovane trovavo rivoluzionario sconvolgermi, e partecipare alle manifestazioni, oggi trovo molto rivoluzionario il buddismo ma lo spirito di fondo è lo stesso.
(15/09/2003)


di Serena Valeri



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Elenuccia
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smile.gif Inviato il 15-6-2005 at 14:33
A CHE ORA CI VEDIAMO DOMANI?????


Ciao ragazzi e buongiorno professore!!!
Vorrei sapere l'orario della lezione di domani ad Arnesano!!!!!!
Vi prego, fatemi sapere presto!!!!
Grazie, ciao a tutti!!!!!
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carlo
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[*] Inviato il 15-6-2005 at 14:39
arrivo alle 10,30


Quota:
Originariamente scritto da Elenuccia
Ciao ragazzi e buongiorno professore!!!
Vorrei sapere l'orario della lezione di domani ad Arnesano!!!!!!
Vi prego, fatemi sapere presto!!!!
Grazie, ciao a tutti!!!!!


io arrivo alle 10,30

e sono al convegno su teatro/integrazione

alla fine della lezione ci organizziamo

e poi dalle 16 si riprendono i lavoro da Koreja!
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Ale_pac
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[*] Inviato il 16-6-2005 at 12:13


Buon giorno, ieri, a causa del mio lavoro, non ho potetuto prendere parte alla riunione. Qualcuno mi puo' aggiornare su Galatina?

Grazie


alessandra




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global-local
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[*] Inviato il 19-6-2005 at 13:48
genius loci 04 - galatina 2005


Importante, per chi vuole dare una
partecipazione attiva all'evento!


potete contattarmi sia via mail o cellulare

antonio@global-local.net

mobile 335 7618288
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Alessio Bu
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[*] Inviato il 19-6-2005 at 14:34
come parla Cinzia Greco


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Originariamente scritto da greco cinzia
ciao a tutti. vorrei farvi sapere che anch'io vorrei partecipare al progetto "pellegrinaggi per autoradio" e vi do la mia piena disponibilità!mi scuso con tutti e con il prof per i miei primi interventi, i quali sembravano dei messaggi per chat; ma è la prima volta nella mia vita che partecipo ad un forum!io ho usato internet,fino ad ora, solo per controllare la posta elettronica o per inviarla!sicuramente questo va a mio sfavore perchè oggi il mondo gira tutto intorno alla tecnologia e soprattutto intorno a internet.

"tutto gira intorno a internet" viene buono per il nuovo spot della VODAFONE!!! Se ci mettiamo d'accordo, vendiamo i diritti e lasciamo l'università per mete esotiche.
Che ne dici, Megan Gaile del salento?
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Alessio Bu
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[*] Inviato il 19-6-2005 at 14:45
alessio


Per Devil

Bisogna evitare di mangiare cibi geneticamente modificati...
senò si rischia di dimagrire.
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Silvia
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biggrin.gif Inviato il 19-6-2005 at 19:57


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Originariamente scritto da carlo
siete tanti
e poi oltre a voi ci sono quelli dell'altra classe e quelli delle diverse altre classi sparse per la penisola (non solo quella salentina)

come fare?

andate qui
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=229
cliccate su SFOGLIA e pescate dal vostro hard-disk una vostra foto
e spedite cliccando su RISPONDI come si fa normalmente nel forum

una volta pubblicata
andate con il mouse sulla foto e con il tasto destro cliccate
andate su PROPRIETA'
apparirà l'URL (l'indirizzo web) di questa foto
marcatelo e copiatelo (sempre con il tasto destro)

a questo punto andate su PROFILE,
il pulsante che appare dentro la casella dei vostri interventi
il primo da sinistra
andate su AVATAR
e incollatelo lì
ed è fatta


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