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Autore: Oggetto: II anno_DAMS-Salento: Ipermedia e Teatro_05
Devil
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cool.gif Inviato il 30-5-2005 at 15:55
cerco the sims 2


Cerco the sims 2.........fatemi sapere.
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Ale_pac
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[*] Inviato il 31-5-2005 at 09:55


anche io lo sto cercando!

devil se riesci a trovarlo me lo passi?




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Sarah
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[*] Inviato il 31-5-2005 at 10:29
Messaggi vari


Messaggio per Unknow:
Sono proprio daccordo con te. Non so se hai avuto modo di leggere sul forum il mio intervento su the sims e sims city comunque anche io sono fortemente convinta che questi giochi siano poco costruttivi, salvo se utilizzati per un lasso di tempo inferiore a 1 ora, quindi giusto per il sano divertimento giornaliero, proprio perchè allontanano da quella che è "realtà" attuale credendo che sia solo un gioco. Poi si arriva a bruciare le case, a compiere gesti inusuali e si finisce con l'accusare il video gioco. Troppo comodo.

Messaggio per Melboune2: Hai intenzione di partecipare alle attività di Galatina?

Messaggio per il professore: Appena ci sono novità per il progetto di Galatina ci lascia un messaggio sul forum? la ringrazio
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3kili
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[*] Inviato il 31-5-2005 at 12:16


credo che giocare a the sims o ai videogiochi in genere possa avere effetti negativi solo su menti che hanno già piccoli problemi psichici.Una persona intelligente e matura sa distinguere il reale dal virtuale,la realtà dalla fiction, non avrebbe mai l'idea di incendiare la propria casa solo perchè l'ha visto fare nel videogioco.I videogiochi sono fatti per GIOCARE, per divertirsi, anche per provare a viversi diversamente attraverso l'utilizzo di avatar, di doppi elettronici.Provare ad"essere altrimenti",in nuovi ambienti,con nuove identità,con la cosapevolezza che si tratta di finzione.
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Devil
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cool.gif Inviato il 31-5-2005 at 12:27
cortometraggio


è possibile inserire nel forum un cortometraggio,anche da scaricare.
la durata è di circa quattro minuti.
se si in che formato?

Devil

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Devil
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cool.gif Inviato il 31-5-2005 at 12:57
Mondo interattivo


Verso un mondo Interattivo: RFID e sensori ovunque
Una rete di oggetti in grado di comunicare tra loro e con le persone cioè un nuovo paradigma di comunicazione e la conseguente evoluzione del ruolo dell'Operatore di TLC: questo il tema del convegno Business e Tecnologia, svoltosi il 31 marzo presso l'Auditorium Telecom Italia Lab, mirato ad illustrare le opportunità di business legate all'uso della tecnologia RFID e delle reti di sensori.

Si è partiti con alcune riflessioni generali sul tema, ipotizzando che in un futuro assai vicino tutti gli oggetti potranno avere un indirizzo IP (ad esempio contenuto in una etichetta RFID) ed essere connessi in una rete senza fili, dando luogo ad una vera e propria internet degli oggetti. Questa è anche la visione che ha ispirato il lavoro dell'ente di standardizzazione EPC (Electronic Product Code) Global. La previsione, condivisa da big player mondiali come Microsoft, SUN, IBM, SAP vede un numero di RFID tag che raggiunge i 20 miliardi nel 2007 per poi partire con crescita esponenziale nel 2008 quando si prevede di introdurre le RFID tag non solo sui pallet, ma sui singoli oggetti raggiungendo gli 800 miliardi di RFID entro il 2011.

Il panorama applicativo e le opportunità di business si arricchiscono ulteriormente se alla semplice identificazione di oggetti si aggiunge l'intelligenza di un computer, l'interfacciamento con sensori ed attuatori miniaturizzati e la capacità di connettersi in una rete wireless di oggetti.

Siamo nel mondo dei microsistemi integrati dove si uniscono sinergicamente bio-tecnologie, micro e nano-tecnologie e ICT. La presentazione di Sangiovanni Vincentelli, professore all'Università di Berkeley, si concentra proprio sulle reti di sensori wireless miniaturizzati o come li hanno chiamati per la prima volta, proprio a Berkeley, "Smart Dust". La sfida tecnologica è quella di integrare in un unico cubo di pochi mm per lato, elettronica, sensori, ricetrasmettitore RF e sistema di alimentazione. Prototipi di questi oggetti sono già stati realizzati nell'Università americana, ma restano aperti diversi punti per rendere tali microdispositivi utilizzabili non solo in test bed di laboratorio o in specifici field trial, ma nella vita di tutti i giorni. Si tratta di abbattere costi, dimensioni e consumi di potenza.

Questo è possibile solo lavorando su un insieme di tecnologie abilitanti: dai sistemi di alimentazione, basati su tecniche di produzione di energia dall'ambiente stesso, ai processori a bassissimi consumi di potenza, fino a sistemi basati su protocolli che massimizzano l'efficienza di utilizzo dell'energia. Un altro punto aperto quando si tratta di dispositivi così sofisticati è quello dell'affidabilità: rendere più affidabili i singoli dispositivi andrebbe ad incidere pesantemente sul costo finale degli stessi, mentre avendo a che fare con reti costituite da un gran numero di nodi a basso costo si può agire sulla ridondanza per ottenere un ambiente affidabile (se un nodo si rompesse o esaurisse la sua energia, l'informazione verrebbe comunque trasmessa attraverso cammini alternativi che passano da altri nodi).

Tornando ad un orizzonte temporale più prossimo Tiziana Tambosso, responsabile in Telecom Italia Lab, direzione Access Network and Terminals, di progetti di ricerca su sistemi RFID e loro evoluzioni, riprende il tema dei sistemi RFID, descrivendo limiti e caratteristiche di questa tecnologia, sottolineando l'importanza di uno standard condiviso per avviare un processo di ampia diffusione di questi sistemi ed ipotizzando scenari ove il ruolo dell'Operatore TLC è centrale. Ad esempio, un primo scenario tecnologico si applica bene nel settore della Grande Distribuzione Organizzata ove tutta una serie di ditte facenti parte della stessa catena del valore (ad esempio una Metro e tutti i suoi fornitori) possono ottimizzare la loro gestione della catena di distribuzione attraverso l'uso di etichette elettroniche e di lettori di RFID tag, con interfacce direttamente verso la rete dell'operatore oppure verso la LAN aziendale a sua volta connessa attraverso un gateway alla rete di distribuzione Telecom.

Un'unica piattaforma SW ed un unico data base centralizzato consentono la gestione (anche in tempo reale) di tutte le operazioni necessarie (ad esempio carico/scarico della merce, distribuzione, gestione scorte e magazzini) con garanzie di anti-contraffazione, anti-frode e prevenendo furti ed errori che, come ben noto, hanno un'incidenza notevole sui costi di questi processi. Questo modello di business è proprio quello adottato da BT. L'Operatore inglese ha creato una divisione ed un marchio ad hoc, BT Auto-ID, per commercializzare soluzioni basate su tecnologia RFID e con opportune partnership ed acquisizioni può offrire soluzioni complete (dalle etichette e relativi lettori al SW di gestione del servizio) in settori quali quello farmaceutico, aeronautico, manifatturiero e della distribuzione.

Anche se le etichette RFID sono già largamente usate, il loro costo continua ad essere il maggior fattore limitante alla diffusione capillare, soprattutto per le RFID passive che si ipotizza possano sostituire il codice a barre. Il costo delle RFID passive è attualmente dell'ordine di 20-30 centesimi di dollaro, l'obiettivo è quello di scendere a 5 centesimi di dollaro nell'arco di 2-3 anni, nello stesso tempo le RFID attive hanno l'obiettivo di costare 2 dollari circa.

Aggiungendo intelligenza alle etichette RFID, dotandole di capacità di autoconfigurarsi in una rete wireless ad hoc e integrando eventuali sensori/attuatori, si passa al mondo dei microdispositivi intelligenti. Uno standard sviluppatosi proprio per rispondere alle esigenze di questi tipi di dispositivi e di reti è ZigBee (l'ape che vola a zigzag come fa l'informazione tra un nodo e l'altro della rete). Gli ambiti applicativi per questi dispositivi si estendono da quelli tipici della logistica, dell'identificazione e dei micropagamenti a quelli del monitoraggio e del controllo, ad esempio l'automazione domestica, l'automazione industriale e di edifici, l'ottimizzazione del trasporto e le informazioni sul traffico, il monitoraggio della salute, il controllo ambientale, ecc. ABI Research prevede un mercato di circa 80 milioni di nodi ZigBee già nel 2006.

Anche la tecnologia ZigBee può creare nuove opportunità di business per l'Operatore di TLC. In un possibile scenario tecnologico si avranno diverse reti indipendenti di nodi ZigBee connesse con la rete di distribuzione Telecom ognuna attraverso il suo gateway. Un unico server può essere utilizzato per monitorare e gestire le varie reti. Il gateway può svolgere non solo la funzione di interfaccia tra rete ZigBee e rete Telecom, ma può servire anche per aggregare e pre-elaborare i dati raccolti.

Claudio Borean, che nell'ambito di Telecom Italia Lab, direzione Access Network and Terminals, si occupa di protocolli e reti ad hoc per microdispositvi wireless, ha sottolineato come ZigBee, rispetto ad altre tecnologie nate per reti del tipo PAN (Personal area Network) come ad esempio Bluetooth, è stata studiata proprio per rispondere alle esigenze di una rete costituita da un gran numero (fino a 65000) di microdispositivi intelligenti, a basso consumo (con autonomia della batteria di qualche anno), in grado di funzionare in ambienti sia interni che esterni. Infatti, lo standard ZigBee prevede topologie di rete non solo a stella, ma anche ad albero e magliate con le quali, a seconda dell'applicazione e dell'ambiente si può arrivare a distanze di 80-100m con un singolo salto, ma si possono coprire anche zone molto ampie (per es. km2) con salti multipli (Multi-hop).

Il costo ridotto di dispositivi (attualmente 2-3 dollari escludendo l'alimentazione e i sensori) consente di utilizzare la ridondanza per assicurare un'affidabilità maggiore, ma anche un numero elevato di nodi per compiere percorsi tortuosi che permettono di raggiungere zone che sarebbero altrimenti schermate (es. edifici con pareti in cemento armato o strade ove vi siano ostacoli in grado di attenuare le frequenze a cui operano i dispositivi ZigBee). Le dimensioni ridotte dei nodi, favorite dalla scelta della banda di frequenza attorno a 2.4 GHz (che comporta dimensioni delle antenne estremamente piccole), li rendono non invasivi per l'ambiente.

Essi possono essere facilmente mimetizzati e inseriti in vari oggetti scomparendo completamente alla vista. Esistono già esempi di integrazione in terminali mobili, set top box, PCMCIA, multi media card del tipo SDIO. Anche la potenza emessa dai nodi è molto bassa (dell'ordine delle decine di mW), per cui non esiste nessun pericolo di danno biologico. Un altro importante aspetto previsto dallo standard è quello della sicurezza che è implementata ai livelli MAC, Network e Application della pila protocollare ZigBee.

È seguito un vivace Point-Counterpoint che ha visto come protagonisti Roberto Pellegrini responsabile del Marketing TIM per Clienti Executive e Giuseppe Marengon responsabile del Marketing di HP Italia. E' stata affrontata per prima la tematica dei sensori partendo dalla loro definizione come interfaccia tra la realtà e l'informazione. Essi catturano dei dati che devono essere trasportati ed elaborati in modo da rendere l'informazione fruibile all'utente finale. Pertanto i sensori generano traffico dati e generano anche opportunità di nuovi servizi. Se si pensa che solamente in Italia si trasmettono 100 milioni di sms al giorno ed il 15% dei ricavi dell'Operatore Mobile deriva da questo traffico è evidente che miliardi di sensori, pur trasmettendo poche informazioni, potrebbero generare molto traffico, diventando una bella opportunità di business.

Per un'industria come HP i sensori e le RFID vengono visti come un generatore di business sia interno che esterno. Infatti, HP ha cominciato ad utilizzare la tecnologia RFID nei propri siti (ce ne sono già 25 sparsi per il mondo dotati di sistemi RFID) ottimizzando i processi sia di produzione sia di gestione della catena di distribuzione. In Italia, nella sede di Cernusco, dopo solamente un anno e mezzo dall'introduzione c'è stato un rientro dell'investimento. Sulla base della propria esperienza HP si propone come System Integrator di soluzioni basate su RFID, partendo dall'HW, lettori, server, varchi, antenne, carrelli intelligenti per arrivare al middleware e al SW di gestione.

Tuttavia, mentre in USA Wal Mart è stato il principale propulsore per il mercato dei sistemi RFID nella GDO, promuovendone l'adozione da parte dei suoi fornitori, e in Asia si prevede una crescita esponenziale del mercato sempre in questo settore (grazie al numero elevatissimo di possibili utenti) in Europa ed in particolare in Italia sia TIM che HP concordano nell'ipotizzare che altri settori potrebbero partire prima e diventare trainanti, come ad esempio i settori dell'automazione industriale e dei trasporti.

Roberto Della Marina, responsabile del marketing strategico in Olivetti Tecnost, ha parlato di MEMS (Micro Electro Mechanical Systems), una delle tecnologie più promettenti per la realizzazione di sensori ed attuatori miniaturizzati ed integrabili con l'elettronica. Alcuni dati di mercato rilevano una crescita annua del 20%, con una concentrazione prevalente nel settore delle periferiche (~60%) e bio-medico (~25%). I tipi di sensori, basati su tecnologie MEMS, più diffusi sono: i sensori di pressione, gli accelerometri e i sensori inerziali utilizzati prevalentemente nell'automotive; i biochip usati in medicina (ad esempio per l'analisi del DNA) e i sensori di gas (a scopo controllo ambientale). Pur basandosi sulla stessa tecnologia utilizzata per realizzare circuiti microelettronici e richiedendo molte meno maschere, i MEMS costano ancora parecchio poichè ogni tipo di sensore richiede una progettazione ad hoc ma, soprattutto, un sistema di packaging personalizzato. Tuttavia, gli indici di crescita del mercato dei sensori per reti di sensori wireless (100 milioni di dispositivi nel 2008) sono molto promettenti. Inoltre, l'integrazione monolitica di sensori MEMS ed elettronica sarà la chiave per permettere di diminuire ulteriormente le dimensioni, i consumi, di semplificare il testing ed il packaging e quindi di abbassare ulteriormente i costi di tali dispositivi.

Valter Bella ricercatore nell'area Access Network and Terminals, ha illustrato alcuni aspetti tecnologici associati all'integrazione di lettori/RFID tag e nodi ZigBee all'interno di un terminale mobile. Un esempio commerciale in cui un lettore di RFID tag a 13,56 MHz (in accordo allo standard ISO-14443A) è integrato sul cover del cellulare è rappresentato dal Nokia 5140, uscito nel primo trimestre 2004 ed utilizzabile per micro-pagamenti. In questo terminale mobile la parte GSM e la parte lettore di RFID sono separate ed indipendenti. Una maggiore integrazione ad esempio su SIM card viene proposta da alcuni card maker (Gemplus, Axalto) che hanno progettato una SIM contactless con funzionalità di lettore di RFID in cui l'antenna e la parte RF sono sistemate nel contenitore del cellulare ma il processore e le memorie sono condivise con la SIM. Per il collegamento tra le due parti vengono utilizzati i due contatti della SIM card che attualmente sono liberi. In questo modo le applicazioni possibili attraverso l'uso dei lettore RFID possono essere gestite attraverso la SIM stessa, consentendo ad esempio l'autenticazione dell'utente offrendo così maggiori garanzie di sicurezza.

L'ulteriore sfida tecnologica consiste nella completa integrazione su SIM di un nodo ZigBee comprensivo di antenna e transceiver RF. Tale approccio SIMcentrico sarebbe vantaggioso per l'utente che non dovrebbe sostituire il suo cellulare ed avrebbe maggiori garanzie di sicurezza da parte dell'unico Trust Center rappresentato dall'Operatore. La fattibilità tecnologica di questo tipo di integrazione è ancora sotto esame da parte dei ricercatori Telecom Italia Lab.

La giornata si è conclusa con la Tavola Rotonda, moderata da Luigi Licciardi, responsabile in Telecom Italia Lab dell'area Access Network & Terminals System Design. Alla tavola rotonda hanno partecipato: Enzo Bertolini Ferrero, Alberto Carozzo TI Wireline, Moreno Muffato Università di Padova, Dario Petri Università di Trento, Gianluca Sensalari Torino Wireless a Attilio Somma TI Mobile. I punti di vista di industria, operatore, ricerca e di una istituzione come Torino Wireless che ha anche un ruolo di facilitatore per la diffusione di nuove tecnologie sono stati messi a confronto su argomenti come: l'importanza degli standard, il ruolo dei Venture Capital e delle PMI, il ruolo dell'Operatore di TLC, la privacy, le applicazioni che per prime prenderanno piede.

Per una ditta come Ferrero il valore è dato dall'arrivare al consumatore e quindi porre la RFID tag sulla "consumer unit" (ovvero l'ovetto di cioccolato) e quindi l'attenzione maggiore è verso il fattore riduzione costi. Inoltre, è stata sottolineata l'importanza di uno standard internazionale che sia unico e condiviso almeno per ogni settore verticale di mercato.

Per quanto riguarda il ruolo delle PMI rispetto a quello delle grandi imprese è emerso dal dibattito che, a seconda delle applicazioni, entrambe possono contribuire alla crescita del mercato di sistemi RFID. Ad esempio, nella GDO è la grande impresa (modello Wal Mart) a spingere i suoi fornitori all'utilizzo di queste tecnologie. La PMI può trarre vantaggio dall'abbattimento dei costi generato dall'adozione su larga scala promossa dalla grande impresa ed essere anch'essa motivata all'adozione di tali tecnologie.

Il prof. Muffatto ha sottolineato un altro aspetto importante connesso a queste tecnologie emergenti: quello sociale. Nei sistemi complessi, come quelli costituiti dalla rete di relazioni tra le persone, fenomeni emergenti come i sensori o le RFID possono avere un impatto sociale simile a quello che in passato hanno avuto internet oppure i terminali mobili. Tali fenomeni hanno un tipico andamento non lineare e dopo un periodo di lenta crescita possono esplodere in modo dirompente e quasi mai la sola motivazione tecnica (ad es. l'abbattimento dei costi) spiega questo andamento. In base a queste analisi emerge che le applicazioni che potrebbero riscuotere più successo sono quelle vicine alla sfera delle emozioni ad esempio i giochi/divertimenti o la sicurezza o la salute.

Torino Wireless sta lavorando con azioni di sostegno verso la PMI e finanziando ricerche per brevettare delle IP (Intellectual Property) sulla parte radio allo scopo di creare competenza utile per sviluppare soluzioni innovative Made in Italy.

Per quanto riguarda il ruolo di un Operatore di TLC sia TIM che Wireline hanno riconosciuto che la strada non è quella di fornire solamente connettività ma di porsi come fornitori della soluzione completa chiavi in mano attraverso un insieme di partnership che coinvolgono i diversi attori necessari (costruttori di HW, produttori di SW, fornitori di contenuti, ecc.).


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melbourne2
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[*] Inviato il 31-5-2005 at 13:08


messaggio per sarah.....la risposta è SI, compatibilmente con gli impegni, comunque Antonio metterà a giorni sul forum il progetto sul simposio in forma di cena dedicato a Rina Durante, già lì troveremo degli spunti in merito al progetto. Io non ho capito chi sei, se tu invece hai capito chi sono io magari quando ci si vede per le prossime lezioni potremmo discuterne........ciao.
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Devil
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cool.gif Inviato il 31-5-2005 at 13:21
Immortali


Vivere su una macchina per l'immortalità?

Le tecniche che oggi usiamo per curare il Parkinson e la sclerosi multipla domani potrebbero darci l'immortalità in digitale.

La vita eterna ha sempre rappresentato uno dei massimi desideri umani. Mentre qualcuno afferma che un tempo la vita media umana si aggirava attorno ai 1000 anni e che la colpa dell'invecchiamento attuale delle cellule sia dovuta a una deficienza dell'ipotalamo (!?!) oggi per vie traverse dovremmo poter riconquistare l'antico dono "traslocando" la nostra mente con annessi ricordi, pensieri e personalità, su un supporto digitale. Il cliente dovrebbe poter ricevere in omaggio l'eterna giovinezza, la scelta di qualsiasi corpo virtuale intercambiabile e così via.


La prima volta che mi sono posto questo problema è stato con una puntata di X-Files. E i milioni di interrogativi che questa idea mi mise in testa, lo ammetto candidamente, contribuirono non poco ad accostarmi all'ia. La teoria è quella che con lo sviluppo della tecnologia il nostro cervello può essere ricopiato integralmente su una macchina, preso in consegna da un computer consentendoci di vivere teoricamente per sempre, ricreando virtualmente l'ambiente in cui siamo inseriti. Fa paura? Sufficientemente per un telefilm di fantascienza, solo che ora mi capita fra le mani un articolo apparso su Psichology today, di un professore che con la fantascienza ha poco a che vedere. Si tratta di Ray Kurzweil, un veterano nelle innovazioni tecnologiche a cui va attribuita la prima macchina grafico-vocale per ciechi. Il procedimento in effetti si fa forte di uno sviluppo tecnologico che sembra non aver fine. Il primo passo per il trasferimento è proprio la scansione completa della configurazione neuronale del nostro cervello. Questa dovrebbe essere operata da cosiddetti "nanobot" che saranno impiegati a migliaia non solo per operazioni di questo genere, ma anche per ampliare le possibilità della nostra mente in quanto possono inviare dati ai neuroni. Con questi strumenti si potranno addirittura isolare le nostre sensazioni sensoriali sostituendole con impulsi creati da un computer immergendoci in una realtà virtuale completa. I tempi? I nanobot esistono già tanto che in rete dovrebbe poter essere consultabile la scansione del cervello di un condannato a morte che sette anni fa acconsentì a essere oggetto dell'esperimento. Solo che questa non ha una risoluzione sufficiente allo scopo.

Una data stimata per la scansione completa? 2030 la data in cui nanobot grossi come cellule ematiche potranno scorazzare liberamente per le nostre teste e rilevarne elettronicamente la struttura. Personalmente non credo più a questo genere di stime, soprattutto per un compito tanto complesso ...

Per accettare un'ipotesi del genere si deve per forza adottare una concezione forte dell'IA, nonostante il fatto che una tesi come questa non possa essere considerata totalmente pertinente all'intelligenza artificiale. Ma il discorso è sempre lo stesso: le operazioni che fa il cervello può svolgerle anche una macchina (in questo caso però ci riferiamo a un approccio neurale) e in più in questo modo saltiamo di netto il problema dell'organizzazione del "programma", ovvero della formalizzazione dell'algoritmo o della strutturazione della rete neurale.

Anche solo al livello teorico questa idea potrebbe addirittura essere usata come argomento a favore dell'IA forte. E sebbene solleverei qualche dubbio sulla possibile realizzazione allo stato attuale di un progetto del genere, ho voluto trattare quest'idea (un po' "alternativa" nonostante le fonti attendibili), anche perchè solleva interrogativi sull'esistenza che lascio immaginare interamente al lettore.

Lo stesso Marvin Minsky adopera questa argomentazione sul volume da lui curato "la robotica".

"Un giorno si presenterà forse una soluzione del tutto diversa" scrive Minsky, "quella di conseguire l'immortalità trasferendo la nostra personalità in un nuovo contenitore che sostituisca non solo alcune, ma tutte le nostre funzioni, tanto fisiche quanto mentali, per mezzo di un qualche grande computer. Questo è un modo in cui potrebbero andare le cose, per consentirci non solo di usare semplicemente dei computer, ma per diventare computer".

(Il nostro futuro robotizzato, in M. Minsky (a cura di), La robotica)


Una variante potrebbe essere quella che elimina la sensazione di "copia". Se qualcuno riuscisse veramente a essere scannerizzato e riprodotto molti nutrirebbero forti dubbi sull'effettiva "vita" di quel nuovo essere. Ma proviamo a immaginarne l'inverso. Se fosse la macchina a trasferirsi su di me? Un giorno mi impiantano un'espansione di memoria su cui gradualmente trasferisco i miei dati, un altro giorno un addensamento neurale artificiale per incrementare la capacità di trasferimento dati, fino a che mi ritrovo a non avere più nessun componente a base di carbonio ...

Il dubbio più grosso che ho in questo caso è comunque la simulazione delle influenze dell'organismo sul nostro cervello.
Su questo punto si sorvola, dando per scontata una qualche macchinetta che riesca a mandare impulsi analoghi a quelli del corpo (magari demodulati, convertiti in digitale, formalizzati in base a un protocollo). Ma la costruzione di un elemento simile risulterebbe ancora più difficile del cervello in se. Non possiamo in alcun modo trascurare la complessità di un sistema come l'organismo umano e le sue fittissime relazioni col cervello. Non parlo ancora di impossibilità, ma di difficoltà, allo stato attuale ancora insormontabili.

Ma forse è meglio pensare che con una manipolazione sul cervello a un tale livello di intimità si potrebbero risolvere una moltitudine di problemi medici, come già si fa in alcuni casi in cui un impianto neurale può aiutare un malato di sclerosi multipla o affetto dal morbo di Parkinson



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Devil
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cool.gif Inviato il 31-5-2005 at 18:20
Il mio blog


Visitate il mio blog e se vi interessa lasciate un commento.

Devil

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Devil
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mad.gif Inviato il 31-5-2005 at 19:02
Esami.


Gli esami del 27:
storia della danza ad Arnesano
Storia della musica per film Lecce
per adesso.

Domanda:come posso fare entrambi gli esami?
Risposta:Ubiquità-Nella teologia cristiana, il termine definisce la facoltà propria di Dio di essere contemporaneamente in ogni luogo

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alice
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[*] Inviato il 31-5-2005 at 19:02


Era la penultima lezione,eravamo davvero in 4 gatti e non è una battuta;la stanchezza si faceva sentire ma ho fatto un ultimo sforzo per ascoltare un interessante materiale acustico.Mi riferisco agli spezzoni di una trasmissione radiofonica ,protagonisti vocali erano il prof.Infante e il prof.Santoro.Incredibile come l'ascolto riesca ad essere immediato,evocativo e favorisca l'immaginazione.Peccato che non esistano dei libri parlanti,si eviterebbero i problemi di stanchezza visiva e l'accumulo(a volte superfluo) di informazioni da incamerare nel cervello.Tornando alla lezione, mi inoltrai in quel magico ascolto lasciandomi coinvolgere nel gioco di voci,in quel ping pong uditivo.La voce di Bjork in apertura rendeva significativo il riferimento all'alterità;questa cantante infatti simboleggia l'appartenenza ad un mondo altro,fatto di suggestioni fiabesche .Così il Salento e tutte le sue espressioni magico simboliche come il tarantismo.I 2 prof. si scambiano opinioni sull'alterità nel Salento,citano La terra del rimorso di De Martino (il morso del ragno e il ritorno del ragno a mordere,una sorta di prigione perversa da cui è difficile uscire e liberarsi).La taranta ha la capacità di trasformarsi,è una rete che ci cattura e c i sostiene,prigione e quindi sostegno come la famiglia.Oltre le parole degli opinionisti fanno il loro ingresso anche le voci di un documentario del'61(presenza ancor più suggestiva ed evocativa): ecco sentire le preghiere a S.Paolo,le invocazioni al nome delle tarantate.Insomma questi frammenti sonori erano davvero efficaci e stimolavano la fantasia.Bisognerebbe , a mio parere,esercitare maggiormente la dimensione dell'ascolto,rivalutare la potenzialità della radio(mezzo di comunicazione più raffinato della tv).Mi piacerebbe approfondire per l'esame ,questo argomento del suono del teatro...ne sono proprio affascinata.Potrei avere qualche suggerimento per il futuro?
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Sarah
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[*] Inviato il 1-6-2005 at 10:36
messaggio per melbourne


Onestamente non ho capito chi sei comunque se ti può aiutare cono nel gruppo di Marco Tramacere, Federica Lauretti e Manuela Sarcinella (il gruppo del corto "TORNO DOMANI")!
La prossima volta che ci si vede sarà sicuramente per l'incontro del progetto di galatina
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de pasquale maria frances
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[*] Inviato il 1-6-2005 at 15:40
solitudine e robotica


i progressi e le innovazioni tecnologiche hanno portato alla nascita di QRIO e AIBO (della Sony) rispettivamente un robot dalle sembianze umane e un cagnolino. Entrambi sono all'avanguardia della tecnologia dinamica e dell'intelligenza artificiale, entrambi riconoscono voci e volti, vedono e ascoltano, camminano ed esprimono le emozioni autonomamente. Pensavo alla solitudine della mia nonna quando tutti noi siamo al lavoro o a scuola ........ Peccato che non siano ancora in vendita.
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Devil
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[*] Inviato il 2-6-2005 at 15:04
Dioniso


Beviamo. Perche’ aspettare le lucerne?
Breve e’ il tempo.
O amato fanciullo, prendi le grandi tazze variopinte,
perche’ il figlio di Zeus e di Semele
diede agli uomini il vino
per dimenticare i dolori.
Alceo


Dioniso
Dioniso o Bacco, figlio di Zeus e di Semele, era stato tenuto nascosto dal padre fino all’adolescenza per sottrarlo all’ira della moglie. Un giorno, Zeus, decise di presentarlo a tutti gli dei dell’Olimpo che erano riuniti per un banchetto. Dioniso, dopo la morte della madre in un incendio, fu affidato alle ninfe della montagna di Nisa, in Arcadia, dove crebbe sano e robusto e soprattutto dove scoprì il frutto della vite e l’arte di fabbricare, con l’uva fermentata, l’inebriante vino. Quando egli vagava per il mondo a far assaggiare la sua scoperta, era sempre seguito da satiri e baccanti, e soprattutto dal suo maestro, un vecchio satiro di nome Sileno. Il giorno in cui Zeus portò il dio sull’Olimpo, per far conoscere la sua arte agli altri dei, essi s’incuriosirono nel vedere questo paffuto ragazzo con in testa, una corona di pampini. Fu solo quando, Dioniso, fece assaggiare la sua bevanda, inventata tra l'altro per i mortali, che cominciò a piacere a tutti gli dei. Infatti, la sua scoperta fu talmente gradita che finirono tutti ubriachi. Fu da quel giorno così festoso che Dioniso iniziò a far parte del regno degli immortali.



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alice
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[*] Inviato il 2-6-2005 at 16:45


Messaggio per Francesca:
ciao Franci,benvenuta nel forum!Stai cominciando anche tu a navigare...continua così...
Messaggio per Melbourne:
ciao,ho letto le tue riflessioni e secondo me ti sottovaluti;stai facendo passi importanti verso il virtuale.Se hai avuto delle lacune tecnologiche,queste non dipendevano da te...oltretutto anche i ventenni hanno difficoltà nell'approccio mediatico.Ha ragione il prof.Infante quando sostiene che i bambini hanno più confidenza coi computer.

Il mondo (e non solo quello del virtuale ) corre alla velocità della luce,tutto cambia e si evolve; a volte non si riesce a stare a passo coi tempi.Secondo me non tutte le tecnologie sono utili e indispensabili: approvo i progressi tecnologici per migliorare la qualità della vita,per la prevenzione e la diagnostica(nel campo della medicina,della psicologia e della scienza),quindi i miglioramenti nel campo delle discipline artistiche(per diffondere e incentivare la creatività).
Sono invece contraria all'uso esagerato delle tecnologie che determinano un'involuzione umana e rendono l'individuo macchina,isolano troppo l'uomo.
In questo tipo di eccessi c'è il rischio di perdere il contatto col reale.Non mi convince l'esistenza delle boutique mediatiche in cui è possibile (grazie ad un manichino virtuale) scegliere il proprio abito,cambiare la taglia e comprare qualcosa che non si vede.Dov'è finito il contatto con il venditore,l'idea di toccare la stoffa oppure farsiun giro per negozi?
E' necessario, a mio parere, ridimensionare l'utilizzo di queste pratiche mediatiche.
Usare i mezzi di telecomunicazione, ad esempio, in maniera consapevole ,avere la possibilità di relazionarsi con chi è distante da noi spazialmente;creare una rete di legami e contatti.Mi sorprende l'utilizzo delle tecnologie per aiutare(nella comunicazione e relazione col prossimo ) chi è affetto da gravi patologie e non riesce ad esprimersi con la sua voce e necessita quindi di altri supporti.
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Elenuccia
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[*] Inviato il 3-6-2005 at 10:51
STORIE DA FILM!!!


Ciao ragazzi!!!!
Dopo alcune ricerche, sono riuscita a trovare un forum dove gli accaniti giocatori di "The Sims" pubblicano delle storie create da loro usando i personaggi virtuali. Sono meravigliose e molto simpatiche!!!! Ho trovato il remake della storia di "Candy Candy". Vi allego il documento!!!Leggetelo!!!!.
A presto!!! Ciao!!


Allegato: Candy Candy.doc (799kB)
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global-local
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[*] Inviato il 3-6-2005 at 11:25


ciao a tutti,

ecco alcuni link preparatori al Genius Loci '04
di quest'anno.

sto lavorando con il prof. Carlo Infante alla
definizione dei dettagli sia dei pellegranaggi
per autoradio sia per il simposio in forma di
cena da tenersi nel palazzo della cultura
a galatina.

http://www.global-local.net/geniusloci/cena
qui trovate il progetto della cena

http://www.global-local.net/geniusloci
qui invece c'e' il sito che presto sara'
spostato su dominio dedicato.

chiunque sia interessato a lavorare con
noi puo' esprimere il proprio desiderio
di collaborare.
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3kili
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[*] Inviato il 3-6-2005 at 16:09


a me piacerebbe partecipare all'organizzazione di questi due eventi.il problema è vedere in che modo possa partecipare e rendermi utile.cmq poi ci si incontra il 16 ad arnesano,così almeno ha detto il prof.!!!giusto?!
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de pasquale maria frances
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[*] Inviato il 4-6-2005 at 16:27
Prospettive intelligenti


Anche il patrimonio storico- culturale salentino potrà essere difeso e fruito grazie a sistemi di intelligenza artificiale. L'ISSIA del Cnr di bari, in occasione della consegna del premio "Antonella Branca" , ha presentato l'esplorazione virtuale della "Grotta dei Cervi" di Porto Badisco. La Grotta dei Cervi di Porto Badisco fu scoperta nel 1970 dal gruppo speleologico salentino di Maglie. Fu nominata dagli scopritori " Grotta di Enea" perchè nella baia di Porto Badisco secondo la leggenda approdò Enea in fuga da Troia. Successivamente il Soprintendente di Taranto la rinominò " Grotta dei Cervi" per la presenza di un gran numero di cervi singoli, in gruppo e raffigurati nelle scene di caccia ad opera dei cacciatori ed agricoltori che vivevano nelle caverne e nei villaggi della valle e alture cicostanti. Si tratta di una grotta naturale di origine carsica di stalattiti e stalagmiti. Sulle pareti della grotta e in alcune parti del soffitto si trovano pitture neolitiche realizzate con guano di pipistrello e ocra rossa raffiguranti scene di caccia, riti ancestrali e scene di vita sociale di enorme valore storico ed artistico a livello mondiale. Gli esperti del settore dichiarano che pochissimi siti nel mondo sono rimasti intatti nel corso dei millenni con caratteristiche identiche a quelle della "Grotta dei Cervi" . L'accesso alla cavità è attualmente negato. Le testimonianze preistoriche non saranno mai fruiubili dal pubblico perchè l'introduzione di elementi esterni all'ambiente ipogeo inquina un habitat così singolare e importante. In tale contesto il gruppo di robotica della sede di bari dell'Istituto di Studi dei Sistemi Intelligenti per l'Automazione del CNR ha studiatom una soluzione tecnologica utilizzando una piattaforma robotica mobile. Tale soluzione risulta essere la più adatta per questa applicazione in quanto non invasiva, visto che necessita solo dell'installazione di infrastrutture mobili e reversibili. Il sistema permette di esplorare la grotta, determinare le zone più interessanti, raccogliere dati sulla struttura tridimensionale per merito di un sensore lase, ricostruire una mappa planare della grotta, determinarele zone di riferimento, ottenere un appoccio di avvicuinamento e posizionamento rispetto alle pitture parietali, e, infine, ricostruire un modello tridimensionale delle pareti che ospitano le pitture da un set di immagini acquisite da differenti punti di osservazione. Tutto questo per la completa fruibilità in tempo reale delle pitture della grotta preistorica da punti geograficamente remoti, posti presso sedi pubbliche o private in Italia e in qualsiasi paese del mondo, per un utilizzo scientifico o turistico. Meglio naturalmente se questo punto geografico fosse posizionato il più vicino possibile alle grotte di porto Badisco per sviluppare il turismo nel nostro salento.
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greco cinzia
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sad.gif Inviato il 6-6-2005 at 15:53
aiutoooooooo


sto cercando di inserirmi nel forum!ma come si fa????????????? eh la tecnologia......!
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greco cinzia
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smile.gif Inviato il 6-6-2005 at 16:06
saluti


finalmenye ho trovato uno dei miei tanti mex!non so neanch'io quanti tentativi ho fatto,ma alla fine ce l'ho fatta!!!!!
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greco cinzia
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[*] Inviato il 6-6-2005 at 16:11


ma c'è qualcuno in linea?
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greco cinzia
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sad.gif Inviato il 6-6-2005 at 16:21
ciao ciao


speravo di poter incontrare qualcuno,e invece...!purtroppo ora devo lasciarvi perchè devo prepararmi per endare a lavorare.spero di poter incontrare qualcuno domani,per poter chiaccherare un pò con voi! a presto amici!
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carlo
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[*] Inviato il 7-6-2005 at 13:39
un forum non è una chat


Quota:
Originariamente scritto da greco cinzia
speravo di poter incontrare qualcuno,e invece...!purtroppo ora devo lasciarvi perchè devo prepararmi per endare a lavorare.spero di poter incontrare qualcuno domani,per poter chiaccherare un pò con voi! a presto amici!


un forum non è una chat
non è sincronica

ci vuole pazienza

x organizzarci x galatina
e x gli esami ci vediamo il 16 ad arnesano

e qui
http://www.geniusloci-salento.org
trovare tutte le info

riempite il form x essere informati!
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Elenuccia
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[*] Inviato il 8-6-2005 at 10:04
Salve ragazzi


Ciao ragazzi!!!
Avete letto l'allegato che vi ho mandato? è carino, vero??
Fatemi sapere cosa ne pensate........
ciao
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