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Autore: Oggetto: Il suono del teatro a Lecce
carla
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 16:02


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Originariamente scritto da Francesco
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Originariamente scritto da cip
......Ciao Lalla,tesoro, anch' io la penso come il nostro genio....A me capita la stessa cosa con le canzoni, o con qualche musica "particolare"...é ovvio,però, che contribuisce molto la fatasia!!!!!BACIIII





Silvia sei sempre un tesoro!!!

Momento di riflessione:
la musica crea immagini nella nostra mente, il teatro crea immagini nel mondo... entrambe le arti creano immagini! In genere la mente tenta di fugire dal mondo il quale, a sua volta, non è mai come ogni singola mente lo immagina. Nel connubio teatro-musica, la mente invece resta nel mondo e questo corrisponde a quanto la mente elabora.
Detta così sembrerebbe un'esperienza suprema!
Voi cosa ne pensate?


Secondo me la musica non è nello spazio visivo, ma lo corrode, lo investe, lo sposta, e quegli ascoltatori troppo composti, che assumono l'aria di giudici e scambiano parole e sorrisi, senza accorgersi che sotto loro il terreno si scuote, sono, poco dopo, come un equipaggio sballottato dalla tempesta..
Il suono possiede una sua spazialità differente da quella visiva e tattile, come dimostra molta musica sia contemporanea che tradizionale. Possiamo evitare di guardare un'immagine, toccare un oggetto, ma è difficile non ascoltare un suono, rifuggirlo, se non allontanandosene o privandoci dell'udito.


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Sabry
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shocked.gif Inviato il 12-6-2003 at 16:18
TANTO PER NON ESSERE CONCRETI


Vorrei essere più concreta, ma la musica e tutto ciò che le alita attorno, infondono frammenti di poesia e rappresentano aspirazioni eterne… Ferruccio Busoni nel 1916 diceva: “ Il regno della musica è quello in cui gli spazi infiniti e i pianeti vivono nei cuori; esso è la vita stessa, poiché luce, suono, moto, energia sono identici, e ognuna di queste cose per sé e tutte riunite sono la vita”

In queste parole io ho visto quest’ immagine e voi? Stavo pensando, visto che ci piace tanto inserire immagini nel forum, perché non collaboriamo insieme su un qualcosa in particolare per capire anche i nostri pensieri? Magari possiamo iniziare con queste belle parole… vi chiedo: potete mettere l’ immagine che vi viene in mente leggendo ciò che pensava Busoni, spiegando in poche righe il perché della vostra scelta?


luna_canada2.jpg - 24kB
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Sabry
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 16:20
UNA DOMANDA


Vorrei farvi una domanda. Si sa che il teatro è stato “ usato” da sempre sotto i più vari aspetti per esprimere condizioni differenti; ebbene, posso sapere chi di voi preferisce il teatro tradizionale o “ illusionistico”, tipicamente romantico, che mira a far dimenticare di essere una finzione? E chi di voi preferisce il teatro alla maniera di Brecht, cioè un teatro che vuole insegnare a pensare e a criticare dichiarando ogni momento la propria artificiosità? A questo scopo, infatti, va indirizzata una recitazione in cui l’ attore non appaia identificarsi con il personaggio e con quello che dice e la funzione estraniante della MUSICA è quella di dichiarare, mediante interferenze continue con l’ azione, l’ innaturalezza di quanto avviene sulla scena.
Quest' immagine vi pare naturale?

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Sabry
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wink.gif Inviato il 12-6-2003 at 16:23
IN-TENSIONE




… La musica, nel teatro più che nel cinema, ci deve far sentire inappagati, IN-TENSIONE, affinchè ognuno possa trovare gli giusti stimoli, nuovi e singolari, per desiderare ANCORA E SEMPRE di ASCOLTARE, incessantemente…
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Sabry
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 16:25
dimenticavo


domanda per il prof. Infante: per domani dobbiamo stampare solo i nostri interventi del forum per un ‘ integrazione partecipata o anche quelli relativi al suono del teatro?
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carla
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 16:26


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Originariamente scritto da carla
Secondo me la musica non è nello spazio visivo, ma lo corrode, lo investe, lo sposta, e quegli ascoltatori troppo composti, che assumono l'aria di giudici e scambiano parole e sorrisi, senza accorgersi che sotto loro il terreno si scuote, sono, poco dopo, come un equipaggio sballottato dalla tempesta..
Il suono possiede una sua spazialità differente da quella visiva e tattile, come dimostra molta musica sia contemporanea che tradizionale. Possiamo evitare di guardare un'immagine, toccare un oggetto, ma è difficile non ascoltare un suono, rifuggirlo, se non allontanandosene o privandoci dell'udito.





M. Ponty (fenomenologo) afferma che la percezione naturale, che egli chiama sinestetica, si effettua con il nostro corpo tutto insieme e sbocca in un mondo intersensoriale.
Nella percezione naturale non è possibile limitare l'esperienza ad un solo registro sensoriale, perché essa si riversa spontaneamente verso tutti gli altri. Nelle sue stesse parole: "La percezione sinestesica è la regola e, se non ce ne accorgiamo, è perché il sapere scientifico rimuove l'esperienza, perché abbiamo disimparato a vedere, udire, e in generale, a sentire, per dedurre dalla nostra organizzazione corporea e dal mondo quale la concepisce il fisico ciò che dobbiamo vedere, udire, sentire".
Un "disimparare" che ci porta alla bonifica della Vita operata dal sociale.
In certe culture primitive non esiste una parola o un temine corrispondente a quello che noi, forti dell'espressività di una cultura "evoluta", indichiamo con "musica".

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Francesco
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biggrin.gif Inviato il 12-6-2003 at 16:40
LIVIO COME TE NON C'E' NESSUNO!!!!


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Originariamente scritto da Tambouriner

Anke quello ke, ipoteticamente, mi fumo crea immagini quando la mente tenta di fuggire dal mondo ke, purtroppo, non è mai come ogni singola mente lo immagina.
Nel connubio teatro-musica la mente segue le emozioni ma non elabora altrimenti sarebbe alla stessa stregua di 1 PC ke s'impalla sempre e basta!!!
Io penso ke, detta così, dovreste farmi saxe quello ke vi fumate così mi faccio ank'io questa esperienza suprema...


Innanzi tutto fai molta attenzione a quello che una persona scrive... era mia intenzione esclusivamente stimolare una riflessione su una possibilità, non una VERITA' ASSOLUTA, della quale nemmeno io sono certo! Inoltre io non ho parlato di elaborazione di emozioni, ma di elaborazione del mondo e credimi: se tu ti costruisci un mondo in testa diverso dalla realtà, non stai seguendo le emozioni... stai elaborando nel senso primordiale della parola! Da vocabolario ELABORAZIONE: procedimento con cui si vagliano ed ordinano molteplici elementi in vista della formazione di un'opera complessa.
Infine sei proprio convinto di non esserti fumato tu prima di leggere?
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Francesco
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 16:53


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Originariamente scritto da Sabry
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Originariamente scritto da Tambouriner
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Originariamente scritto da ciop
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Originariamente scritto da cip
...Mov 2.4....
Michele Sambin: " .... il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell' immaginario dello spettatore...."


Ciao cip! Anche a me aveva colpito in particolar modo questa frase e senza farla apposta l'abbiamo entrambe citata sul forum.
Inoltre proprio ieri all'esame di labratorio teatrale abbiamo discusso col prof. Francesco riguardo l'importanza della memoria che secondo il suo parere primeggiava di importanza nei confronti dei gesti...tutto ciò da una discussione riguardo il libro "il corpo" di Galimberti. Mi sa che nel teatro tutto é collegato e tutto ritorna!


Tutto vero! Ma leggete anke cosa avevamo scritto io e sabry il 22 Maggio scorso.


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Originariamente scritto da Sabry
[...] volevo porre l'attenzione sulle parole di Michele Sambin nel broadcast_003 tempo 01:40:40. Egli dice: "il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore,cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell'immaginario dello spettatore".
Cosa ne pensate? Secondo me è importantissimo,perchè è una cosa da tener presente ogni qual volta si vede un'azione scenica accompagnata dalla musica. Molti musicisti preferivano avere solo la musica in scena,perchè deve essere la protagonista. Io penso che la musica possa diventare la protagonista anche in un'azione scenica con gli attori che recitano. L'importante non è guardare se sulla scena è presente un musicista o un attore, ma è "essere catturati" dalla musica,da un suono speciale che ci colpisce e che sentiamo risuonare ancora nella nostra mente.


Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner

LO SPETTATORE COME SUPPORTO DI MEMORIZZAZIONE
[...]I supporti di memorizzazione audiovideo magnetottici possono solo "congelare" un punto di vista. Ma uno spettatore è un supporto di memorizzazione privilegiato. Conserva in sé anche, e soprattutto, l'emozione suscitata, quella che io chiamo "gli armonici" risultanti dall'esperienza di un singolo momento vissuto intensamente.
O come dice il Prof. IL PUNTO DI VITA!


MENOMALE CHE CI SEI TU CHE LO RICORDI
VISTO CHE SE LO DICO
IO MI PRENDEREBBERO PER UNA
PRESUNTUOSA,
CREDO CHE SIA IMPORTANTE
PER TUTTI LEGGERSI
LE PRIME PAGINE FINO ALLA 8
CIRCA DI QUESTO FORUM,
COSI' EVITEREMMO LE CONTINUE
RIPETIZIONI CHE SI
RIVERSANO TUTTE
NELLE INNUMEREVOLI
PAGINE DI QUESTO FORUM!


MAMMA QUANT'E' LUNGO QUESTO QUOTE

Volevo solo fare presente una cosa a tutti quanti che forse vi sfugge: il forum è un posto in cui ognuno può scrivere le proprie idee... a volte capita che ci siano persone che sono rimaste colpite dalle stesse frasi o che abbiano percepito le stesse emozioni durante un ascolto.
So che può seccare un pò che il caricamento della pagina (spero vivamente sia solo per questo) sia rallentato magari dall'espressione di concetti analoghi, ma non vedo necessità di prendersela... se girate un pò di forum in genere, magari vi accorgete che è spesso così... in fondo non sono tante le volte in cui si parla di un argomento in maniera simile in due momenti molto distanti nel tempo? Quanto a consultare le precedenti... teniamo anche conto che molte persone non hanno il computer a casa e che trascrivono in mediateca quanto hanno già scritto su carta (per alcune persone ne sono testimone), e non è che lì hai sempre tutto questo tempo di stare a leggerti 9-10-11-12 pagine ogni volta.
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AnDy
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shocked.gif Inviato il 12-6-2003 at 17:41


Addentrandomi nel discorso riguardante il s.d.t. 1,3 e riallacciandomi alla discussione con Morgan sul s.d.t. 2,9, dove RAIZ parla della teatralizzazione del suono (Massive Attack…), credo sia indispensabile ripercorrere le tappe fondamentali che hanno portato a quella completezza suono-immagine che ritroviamo nei gruppi odierni già citati; partendo dal Punk, che è spesso sintesi rozza e approssimativa (“…CHIEDI A 77 SE NON SAI COME SI FA..”), con furia iconoclasta ha (più o meno) azzerato tutto, rimettendo in discussione l’ approccio sociale, culturale e artistico della musica rock.
La new wave è un movimento culturale e musicale estremamente sfaccettato, ricchissimo di spunti, di indicazioni, di tendenze diventa approccio stilistico cosciente e motivato: il recupero, l’analisi e l’assemblaggio dei più disparati generi musicali (dal progressive al garage, dal rock’n’roll al soul, dalla psichedelia al rhythm and blues, dall’hard al funky) rielaborati in una sintesi che è cosa nuova rispetto al passato per gusto, sensibilità e prospettiva storica.
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Morgan
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cool.gif Inviato il 12-6-2003 at 18:03


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Originariamente scritto da AnDy
Addentrandomi nel discorso riguardante il s.d.t. 1,3 e riallacciandomi alla discussione con Morgan sul s.d.t. 2,9, dove RAIZ parla della teatralizzazione del suono (Massive Attack…), credo sia indispensabile ripercorrere le tappe fondamentali che hanno portato a quella completezza suono-immagine che ritroviamo nei gruppi odierni già citati; partendo dal Punk, che è spesso sintesi rozza e approssimativa (“…CHIEDI A 77 SE NON SAI COME SI FA..”), con furia iconoclasta ha (più o meno) azzerato tutto, rimettendo in discussione l’ approccio sociale, culturale e artistico della musica rock.
La new wave è un movimento culturale e musicale estremamente sfaccettato, ricchissimo di spunti, di indicazioni, di tendenze diventa approccio stilistico cosciente e motivato: il recupero, l’analisi e l’assemblaggio dei più disparati generi musicali (dal progressive al garage, dal rock’n’roll al soul, dalla psichedelia al rhythm and blues, dall’hard al funky) rielaborati in una sintesi che è cosa nuova rispetto al passato per gusto, sensibilità e prospettiva storica.



Sì, prima di definire una sorta di cronologia e di inquadrare la new wave in un periodo che va, all’incirca, dal 1977 al 1984, vorrei aggiungere che uno degli insegnamenti fondamentali del punk è che non è necessario essere virtuosi di uno strumento per poterlo suonare.
Se associamo a questo lo sviluppo tecnologico dirompente di questo periodo (con il perfezionamento dei sintetizzatori, la nascita delle batterie elettroniche – famosa quella dei Sisters of Mercy a cui verrà dato addirittura un nome, Doctor Avalanche – e dei primi campionatori), viene facile capire come anche l’elettronica wave (e il suo approccio ad essa) sia figlia del punk. Ma i genitori sono anche altri: all’inizio degli anni ’70, in Germania, ideale laboratorio sperimentale, nasce la cosiddetta ‘kosmische musik’, musica elettronica sperimentale, eterea ed ossessiva allo stesso tempo, che ha tra i suoi più luminosi rappresentanti i Tangerine Dream, i Faust, i Can di Holger Czukay (più tardi collaboratore di David Sylvian) e i Cluster (più tardi al lavoro con Brian Eno).
Inoltre, sempre in Germania, nascono i Kraftwerk i quali, partiti da sonorità avanguardistiche, arrivano ad un approccio quasi pop verso l’elettronica, proponendosi (con “Autobahn” del ’74 e poi con i dischi successivi) come ideali padri del connubio elettronica d’avanguardia-elettronica pop.
Fondamentali sono anche gli studi sul suono di Brian Eno nei suoi album con i Roxy Music e nei suoi album da solista (comprese le divagazioni ambient), così come è seminale (oltre che di grandissimo valore artistico) la ‘trilogia berlinese’ di David Bowie (che, non a caso, vede come stretto collaboratore proprio Eno).




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AnDy
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 18:14


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Originariamente scritto da Morgan
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Originariamente scritto da AnDy
Addentrandomi nel discorso riguardante il s.d.t. 1,3 e riallacciandomi alla discussione con Morgan sul s.d.t. 2,9, dove RAIZ parla della teatralizzazione del suono (Massive Attack…), credo sia indispensabile ripercorrere le tappe fondamentali che hanno portato a quella completezza suono-immagine che ritroviamo nei gruppi odierni già citati; partendo dal Punk, che è spesso sintesi rozza e approssimativa (“…CHIEDI A 77 SE NON SAI COME SI FA..”), con furia iconoclasta ha (più o meno) azzerato tutto, rimettendo in discussione l’ approccio sociale, culturale e artistico della musica rock.
La new wave è un movimento culturale e musicale estremamente sfaccettato, ricchissimo di spunti, di indicazioni, di tendenze diventa approccio stilistico cosciente e motivato: il recupero, l’analisi e l’assemblaggio dei più disparati generi musicali (dal progressive al garage, dal rock’n’roll al soul, dalla psichedelia al rhythm and blues, dall’hard al funky) rielaborati in una sintesi che è cosa nuova rispetto al passato per gusto, sensibilità e prospettiva storica.



Sì, prima di definire una sorta di cronologia e di inquadrare la new wave in un periodo che va, all’incirca, dal 1977 al 1984, vorrei aggiungere che uno degli insegnamenti fondamentali del punk è che non è necessario essere virtuosi di uno strumento per poterlo suonare.
Se associamo a questo lo sviluppo tecnologico dirompente di questo periodo (con il perfezionamento dei sintetizzatori, la nascita delle batterie elettroniche – famosa quella dei Sisters of Mercy a cui verrà dato addirittura un nome, Doctor Avalanche – e dei primi campionatori), viene facile capire come anche l’elettronica wave (e il suo approccio ad essa) sia figlia del punk. Ma i genitori sono anche altri: all’inizio degli anni ’70, in Germania, ideale laboratorio sperimentale, nasce la cosiddetta ‘kosmische musik’, musica elettronica sperimentale, eterea ed ossessiva allo stesso tempo, che ha tra i suoi più luminosi rappresentanti i Tangerine Dream, i Faust, i Can di Holger Czukay (più tardi collaboratore di David Sylvian) e i Cluster (più tardi al lavoro con Brian Eno).
Inoltre, sempre in Germania, nascono i Kraftwerk i quali, partiti da sonorità avanguardistiche, arrivano ad un approccio quasi pop verso l’elettronica, proponendosi (con “Autobahn” del ’74 e poi con i dischi successivi) come ideali padri del connubio elettronica d’avanguardia-elettronica pop.
Fondamentali sono anche gli studi sul suono di Brian Eno nei suoi album con i Roxy Music e nei suoi album da solista (comprese le divagazioni ambient), così come è seminale (oltre che di grandissimo valore artistico) la ‘trilogia berlinese’ di David Bowie (che, non a caso, vede come stretto collaboratore proprio Eno).





Visto che hai citato la Germania ed in particolare Berlino, direi che sia il caso di ricordare gli Einsturzende Neubauten dove l’approccio è fondamentalmente rumorista; pura sperimentazione nella quale il post-punk e l’elettronica d’avanguardia si fondono al meglio. Per quanto riguarda i Kraftwerk credo siano i maestri della sintesi e vorrei ricordare altri album come Radio “Activity” e “Transeuropeexpress” i quali sono sicuramente determinanti nell’evoluzione del suono sperimentale.
In quest’ottica, prosecutori del sound elettronico, in Inghilterra ci sono due formazioni capaci di una superba evoluzione artistica nel corso degli anni e di una notevole influenza sui suoni che verranno. I New Order (ex-Joy Division) e i Depeche Mode.
Questi ultimi partiti con due banali album del tecno-pop più scontato e incline alla dance, successivamente mettono in mostra arrangiamenti e strutture armoniche più complesse, accanto ad istanze più electro. Il loro percorso prosegue imboccando la strada dell’elettronica dura e sperimentale, una sorta di tecno-punk in cui un implacabile rumorismo totalmente campionato viene efficacemente piegato alle esigenze di un sound comunque reso fruibile da inserti più pop.






depeche mode.jpg - 27kB
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lalla
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 18:16
0000


DAL"L'isola di Alcina" è uno spettacolo che è arrivato come un grande sogno, 3 anni fa...rispetto al dibattito sul teatro e sulla musica potremmo dire che "L'isola di Alcina"...sia proprio un'esempio di teatro musicale
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Francesco
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 18:18


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Originariamente scritto da Sabry
Vorrei essere più concreta, ma la musica e tutto ciò che le alita attorno, infondono frammenti di poesia e rappresentano aspirazioni eterne… Ferruccio Busoni nel 1916 diceva: “ Il regno della musica è quello in cui gli spazi infiniti e i pianeti vivono nei cuori; esso è la vita stessa, poiché luce, suono, moto, energia sono identici, e ognuna di queste cose per sé e tutte riunite sono la vita”

In queste parole io ho visto quest’ immagine e voi? Stavo pensando, visto che ci piace tanto inserire immagini nel forum, perché non collaboriamo insieme su un qualcosa in particolare per capire anche i nostri pensieri? Magari possiamo iniziare con queste belle parole… vi chiedo: potete mettere l’ immagine che vi viene in mente leggendo ciò che pensava Busoni, spiegando in poche righe il perché della vostra scelta?


Io non ho trovato propriamente l'immagine che avevo in mente, ma questa era quella che ci si avvicinava maggiormente: un mondo fantastico in cui sono stravolte tutte le leggi fisiche, in cui la luce di un sole non offusca quella delle stelle, un pianeta può essere vicino ad un altro senza conflitti di campi gravitazionali. Nel regno della musica non ci sono leggi, ma le passioni che essa suscita nei cuori di chi ascolta... è come vita che nasce ovunque, anche dove appare impossibile... è come un sogno che fin tanto lo vivi è vero...

fantastic-2.jpg - 17kB
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lalla
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 18:21
FRANK ZAPPA


2,8 FRANK ZAPPA"l'ASCOLTO ENTRA DENTRO,SAPER ASCOLTARE SIGNIFICA SAPER ENTRARE IN UN'OPERA IMMAGINARIA CHE CI SCUOTE "
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Francesco
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 18:28
Leggete, si tratta degli esami


COMUNICAZIONE PER TUTTI!!!!!!!!!!

Nel pomeriggio di oggi, dopo la lezione di Grasso, abbiamo saputo che non è possibile svolgere gli esami, perchè l'attività didattica è sospesa per la presenza di Prodi all'ECOTEKNE che terrà una conferenza. Ci si vedrà però cmq domani alle 11.00 per stabilire se fare gli esami nel pomeriggio oppure il giorno dopo, altrimenti dovremo rimandare tutto a luglio. Sfrutto ulteriormente il forum per dire che la lezione di domani di Grasso non si farà.

chiedo cmq scusa per aver trasmesso un msg che non riguardava il forum.
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lalla
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 18:36


2,5......la distinzione tra cantante e attrice,ma alla radice non c'è distinzione,il teatro è veramente musica,musica come architettura relativa dello scorrere del tempo....altrimenti il teatro non esisterebbe,sarebbe solo una piatta conversazione,quindi sarebbe nulla.....
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AnDy
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shocked.gif Inviato il 12-6-2003 at 18:38
LO STRUMENTO CHE RIVOLUZIONò IL SUONO


ROBERT ALBERT MOOG:
il padre del sintetizzatore analogico, l'uomo che ha concepito il controllo di voltaggio, da questo, tutta una serie di progressive scoperte che nella metà degli anni '60 culminarono con la nascita del sintetizzatore modulare.

moog.jpg - 31kB
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lalla
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 18:43
mi dite qualcosa di domani


mi può spiegare qualcuno cosa devo fare con gli otto minuti?ma devo stampare i miei interventi?un bacio grande
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Morgan
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cool.gif Inviato il 12-6-2003 at 18:50
new wave italiana


Per continuare il punto s.d.t. 1,3 con l'intervista a Forcedda, volevo aggiungere che c'è stata una scene new wave anche in Italia. All'ombra della solita "minestra" (Baglioni, Venditti...), agiva una sottotraccia musicale che orbitava nei meandri del linguaggio teatrale.
Per chi come me cresciuto in quegli anni non può non ricordare i fraseggi, allora sperimentali della scena fiorentina, legata ai Diaframma di Federico Fiumani, i Moda di Andrea Chimenti, i Litfiba di Piero Pelù e soci, i Neon, i siciliani Luca Madonia e Mario Venuti dei Denovo, Garbo, i Gaz Nevada, i CCCP fedeli alla linea, vero spartiacque tra linguaggio sonoro e linguaggio teatrale, per finire con le sperimentazioni di progetti quali: l'Egitto prima delle sabbie, Fetus, ecc..., legati a Franco Battiato.

cccp (ecco i miei gioielli).jpg - 29kB
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carlo
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 18:53
alle 11!


gli esami li facciamo il pomeriggio

ma vediamoci comunque domani 13.06 alle 11
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AnDy
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shocked.gif Inviato il 12-6-2003 at 18:59


...NESSUNO USCIRA' PIU' VIVO DAGLI ANNI '80...

evoluzione.jpg - 35kB
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lalla
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 19:10
NASCITA MUSICA ELETTRONICA


Ho sentito parlare molto della musica elettronica,ma non conoscendone bene tutto ho deciso di fare una piccola ricerca e ho deciso di trascriverla sul forum,magari potrà essere utili anche a qualcun'altro:< Per la produzione di musica elettronica uno Studio o laboratorio è fornito di apparecchiature tecniche di tre tipi,che riguardano cioè:
-la produzione del suono(generatori di audio-frequenze.di rumori,ecc):
-la registrazione(magnetofoni) la riproduzione(altoparlanti) del suono;
-la trasformazione del suono(filtri,modulatori di frequenze e di ampiezza,variatori di frequenza edi tempo).
Questo insieme di apparecchiature fu disponibile a partire dagli anni successivi al 1950. Posteriormente a quest'epoca si realizzarono prima le esperienze di musica concreta(Pierre Schaeffer e Pierre Henry a Parigi),poi le ricerche di musica elettronica avviate (dal 1953) nello studio di Colonia da Erbert Eimert con karlheinz Stockhausen,cui seguì la costituzione(1954) dello studio di Fonologia Musicale della Radiotelevisione Italiana,per merito di Bruno Maderna e Luciano Berio.Oggi uno dei meglio attrezzati studi elettronici è quello di Friburgo.
La musicaelettronica non si limitò a sostituire le apparecchiature elettroacustiche ai tradizionali strumenti musiicali. Essa al contrario,si inserì nelle esperienze musicali delle avanguardie post-weberniane ampliando l' aquisizione delle possibilitàù fonetiche e approfondendo i già avanzati processi compositivi e costruttivi.
Fra i compositori che diedero un decisivo apporto allo sviluppo del linguaggio elettronico ricordiamo,oltre ai citati Stockhausen,Maderna e Berio,Luigi Nono e Herri Pousseur.
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Morgan
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cool.gif Inviato il 12-6-2003 at 19:12


Invece credo di no caro Andy. Io stesso sono riuscito ad attraversare questa fase trovando nuova linfa vitale in altre forme di suono, altre forme di linguaggio e soprattutto altre forme di vita.
Alimentato dal geniale Peter Gabriel ad esempio, fautore di un percorso camaleontico capace di arrivare oggi a far suonare gli scimpanzè e le scimmie nel suo ultimo lavoro UP.
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lalla
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[*] Inviato il 12-6-2003 at 19:19


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Originariamente scritto da AnDy
...NESSUNO USCIRA' PIU' VIVO DAGLI ANNI '80...

CARO ANDY PERCHè PENSI CHE NESSUNO USCURà VIVO DAGLI ANNI 80,VEDI CHE ORA STIAMO NEL 2003 E SIAMO ANC9ORA VIVI O SBAGLIO.......UN BACIO LALLA
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AnDy
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shocked.gif Inviato il 12-6-2003 at 19:20
WORLD MUSIC


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Originariamente scritto da Morgan
Invece credo di no caro Andy. Io stesso sono riuscito ad attraversare questa fase trovando nuova linfa vitale in altre forme di suono, altre forme di linguaggio e soprattutto altre forme di vita.
Alimentato dal geniale Peter Gabriel ad esempio, fautore di un percorso camaleontico capace di arrivare oggi a far suonare gli scimpanzè e le scimmie nel suo ultimo lavoro UP.


IL GRANDE PETER GABRIEL! Capace di contaminarsi con altri suoni dal mondo creando addirittura un'etichetta (REAL WORLD) che si occupa di World Music dove spiccano collaborazioni importanti provenienti da culture diverse, due su tutti Nusrat Fateh ali khan e Deep forest, entrambi da lui prodotti.


REAL WORLD.jpg - 36kB
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