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Autore: Oggetto: Il suono del teatro a Lecce
carlo
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[*] Inviato il 24-5-2003 at 12:06
altri input


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Originariamente scritto da Sabry
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Originariamente scritto da Tambouriner
COLONNA SONORA esprime un concetto prettamente cinematografico. In particolare, assieme alla COLONNA DIALOGHI, e alla eventuale COLONNA RUMORI AMBIENTE, serve a rendere il senso sonoro alla pellicola. A me dà quel senso di “accompagnamento” che francamente mi sta stretto. Non rende invece quello che è il suono in campo teatrale.
In Antropologia Teatrale Eugenio BARBA parla di TESTO e SOTTOTESTO. In parole povere quello che esprimi con la parola (TESTO) e quello che esprimi con il corpo (SOTTOTESTO). Ma anche il suono o la musica è espressione. Ampliando il concetto di TESTO e SOTTOTESTO possiamo parlare di POLIFONIA ESPRESSIVA.


<<< finalmente
si entra nel vivo della questione
grazie
serve a tutti ( a quelli che frequentano il forum e che di fatto rappresenta il corpus d'esame...)

tamb
il cincetto cardine è sinestesia
e riguarda popio gli aspetti che rilevi
benissimo

<<<
Il corpo, la parola e il suono si possono esprimere al contempo seguendo linee espressive che non sono all'unisono (nel senso che non dicono tutti e tre la medesima cosa), proprio come se fossero tre linee melodiche all'interno di una polifonia di tipo contrappuntistico.
In quest'ottica mi sembra riduttivo soffermarsi forzatamente su una singola linea espressiva, rischiando così di perdere la risultante di tutte le altre.
Dare libertà espressiva ad ogni MEDIUM ESPRESSIVO (PAROLA, CORPO, SUONO). ARMONIA e ACCORDO. Quanto fascino esprimono queste parole…
Gli estremismi troppo spesso degenerano in totalitarismi.
Cogliere l'intera polifonia e, se possibile, anche tutti gli armonici risultanti, è più appagante spiritualmente...


<<< ok d'accordo
ma vorrei parlarti/parlarvi della Cardiff
http://www.castellodirivoli.it/ita/homepage/Mostre/Frame/pagine/Det...

c'è teatro in quei suoi ambienti artistici
<<<

vedi, io non avevo intenzione di escludere la polifonia del suono teatrale. Sto lavorando sul cd cogliendo gli spunti che mi interessano maggiormente citando grandi compositori per poi ragionarci su. Probabilmente Castellucci, parlando di colonna sonora, pur usando un termine che tu definisci inadatto, intendeva comunque la tua stessa polifonia espressiva (anche perchè queste parole sono state pronunciate nel corso di una discussione, senza quella giusta concentrazione che si ha quando si scrive).
Sono d' accordo con te quando parli di diverse linee espressive che non sono all' unisono, ma non credi che sia giusto lanciare degli input (come fa il nostro prof. Infante), all' interno del forum, per meglio dibattere i punti focali del convegno?
Non sono d' accordo con te, invece, quando dici che gli estremismi degenerano in totalitarismi: sia che tu intendessi ciò in modo realistico, sia che lo intendessi metaforicamente, la tua affermazione è, a dir poco, esagerata! I totalitarismi ci sono stati e per fortuna di estremisti ce ne sono davvero pochi rispetto ai primi del novecento; come puoi definire una semplice soffermazione... un estremismo? e poi, ancora, un totalitarismo?
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[*] Inviato il 24-5-2003 at 18:54
Il Punto di Vita di R. CASTELLUCCI, di Sabry, di Tambouriner, di Carlo


RICAPITOLIAMO:
R o m e o C A S T E L L U C C I: "i corpi sono musica, il rapporto esiste anche quando non ci sono suoni. Io, molte volte, ho sperimentato proprio questa dimensione di sottovuoto, di azioni nel silenzio, per acutizzare la percezione e far emergere ciò che di solito releghiamo in piani secondari dell' attenzione. Gli scricchiolìi, i rumori delle ossa e della pelle degli attori diventano la colonna sonora."
S a b r y: “E' strano ed è contraddittorio, ma qui sorge un problema:in particolari azioni di suggestiva profondità si può cogliere, se pur inconsciamente, questa speciale colonna sonora, ma nei momenti in cui risuona la musica come si possono cogliere i suoni dei corpi?”
T a m b o u r i n e r: “COLONNA SONORA […] A me dà quel senso di “accompagnamento” che francamente mi sta stretto. Non rende invece quello che è il suono in campo teatrale.
In Antropologia Teatrale Eugenio BARBA parla di TESTO (quello che esprimi con la parola) e SOTTOTESTO (quello che esprimi con il corpo). Ma anche il suono o la musica è espressione. Ampliando il concetto […] possiamo parlare di POLIFONIA ESPRESSIVA. Il corpo, la parola e il suono si possono esprimere al contempo seguendo linee espressive che non sono all'unisono (nel senso che non dicono tutti e tre la medesima cosa), proprio come se fossero tre linee melodiche all'interno di una polifonia di tipo contrappuntistico.
C a r l o: “tamb il concetto cardine è sinestesia e riguarda proprio gli aspetti che rilevi benissimo”
S a b r y: “Probabilmente Castellucci, parlando di colonna sonora, pur usando un termine che tu definisci inadatto, intendeva comunque la tua stessa polifonia espressiva (anche perchè queste parole sono state pronunciate nel corso di una discussione, senza quella giusta concentrazione che si ha quando si scrive).”

Il nesso esistente fra antropologia e teatro fu evidenziato per la prima volta dal critico, teorico e regista teatrale Richard Schechner, che allargò la riflessione teatrale coinvolgendovi altre realtà di tipo performativo come il gioco, il rito e lo sport, per giungere infine alla concezione della performance (uno spettacolo inserito nella realtà sociale e politica fino all’interazione con gli spettatori) in Ritual, Play, Performance (1970). Diversamente dal testo drammatico scritto, che può essere letto e divulgato indipendentemente dallo spettacolo, la performance non si può trasmettere né riprodurre. La registrazione, infatti, non può cogliere la simultaneità delle azioni che accadono nel corso dello spettacolo e comunque il punto di vista della macchina è unico, e dunque può corrispondere tutt'al più a quello di un solo spettatore. Performance text (tessuto dello spettacolo), invece, è tutto quello che succede durante lo spettacolo, compreso lo sguardo e le emozioni simultanee di tutti gli spettatori. (fonte Encarta 2003, testo completo nel mio approfondimento sui Performing Media o Media Performativi)

Alla luce di tutta questa premessa, ritengo ke CASTELLUCCI ben sappia il significato di colonna sonora, inteso come qualcosa che “accompagna”. “Gli scricchiolìi, i rumori delle ossa e della pelle degli attori” sono colonna sonora proprio xké non fanno parte dello spettacolo (performance), ma ne sono una “risultante involontaria”, quindi rientrano nel tessuto dello spettacolo (performance text). Proprio come se fossero degli “armonici” risultanti dal gesto degli attori. E proprio come tu ti kiedi: “ma nei momenti in cui risuona la musica come si possono cogliere i suoni dei corpi?”. Già è difficile cogliere gli armonici di un singolo suono, figuriamoci mentre risuona una musica. Ma se grazie al Teatro si riescono ad aprire nuovi canali di percezione, o punti di vita, allora, credo, che pian piano si riusciranno a scorgere questi armonici (colonna sonora involontaria) proprio come riesce a fare CASTELLUCCI.

S a b r y: “volevo citare Ildebrando Pizzetti, […] nato nel 1880, che dice:"per dramma musicale io intendo... quel dramma nel quale alla musica sia data la possibilità di rilevare continuamente la misteriosa profondità dell' azione, oltre i limiti che la parola non può e non potrà mai varcare". Pizzetti dichiarò di temere l' invadenza della parola, che non dovrebbe spiegare tutto, ma dovrebbe solo suggerire, lasciando alla musica la funzione di scandagliare le profondità dell' irrazionale.
ma se la parola non deve spiegare tutto per dar spazio alla musica, cosa devono spiegare i corpi degli attori?”
Per me Pizzetti è un estremista della Musica! Lo spartito sta al musicista come il testo drammatico scritto sta all’attore. Allora il musicista/attore può essere un ESECUTORE dello spartito/testo drammatico scritto oppure essere un INTERPRETE cioè aggiungere il proprio punto di vita e varcare la soglia del foglio scritto. Un buon attore di parola che sia un buon interprete, rende giustizia della musicalità della parola, non spiegandola tutta, ma suggerendola dando innesco allo scandagliamento della profondità dell’irrazionale. Essere un buon interprete della parola è difficilissimo. Io ammiro Cesar BRIE che riesce ad arrivare a questi livelli anche con lingue che non gli appartengono, memorabile è la sua Iliade. Lo stesso discorso vale per la musica e per il gesto.
Quante volte ho assistito a “letture” di poesia accompagnate da una musica (qualsiasi) come se la poesia fosse noiosa. Noiosa è una pessima lettura! Tragica è la musica che copre una pessima lettura. Ma se una poesia è “interpretata” e si interseca una interpretazione musicale otteniamo una polifonia/sinestesia espressiva. Quindi Pizzetti è un estremista, ma solo xké vittima del suo secolo. Se avesse visto coi miei okki e vissuto nel mio secolo sicuramente avrebbe avuto atri canali di percezione/punti di vita.

S a b r y: “come puoi definire una semplice soffermazione... un estremismo?”
Mi piace molto il tuo neologismo “soffermazione”. Penso ke lo userò ank’io!!!

S a b r y:” ma non credi che sia giusto lanciare degli input (come fa il nostro prof. Infante), all' interno del forum, per meglio dibattere i punti focali del convegno?”
Gli “input” devono essere lanciati per produrre degli “output”. E’ questo lo spirito del Prof. Infante. Se all’interno del Forum vuoi “fare come il ns prof. Infante” è una tua libera scelta. La mia libera scelta è portare il mio punto di vita ke certamente non è come il tuo o quello del prof. Infante (ke stimo e considero mio CAPITANO nell’oceano della Rete).
Pensa, i ns punti di vita, se coincidono, restano un solo punto, se diversi, possono formare una linea! SINESTETICA!
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carlo
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[*] Inviato il 24-5-2003 at 21:07
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R o m e o C A S T E L L U C C I: "i corpi sono musica, il rapporto esiste anche quando non ci sono suoni. Io, molte volte, ho sperimentato proprio questa dimensione di sottovuoto, di azioni nel silenzio, per acutizzare la percezione e far emergere ciò che di solito releghiamo in piani secondari dell' attenzione. Gli scricchiolìi, i rumori delle ossa e della pelle degli attori diventano la colonna sonora."
S a b r y: “E' strano ed è contraddittorio, ma qui sorge un problema:in particolari azioni di suggestiva profondità si può cogliere, se pur inconsciamente, questa speciale colonna sonora, ma nei momenti in cui risuona la musica come si possono cogliere i suoni dei corpi?”
T a m b o u r i n e r: “COLONNA SONORA […] A me dà quel senso di “accompagnamento” che francamente mi sta stretto. Non rende invece quello che è il suono in campo teatrale.
In Antropologia Teatrale Eugenio BARBA parla di TESTO (quello che esprimi con la parola) e SOTTOTESTO (quello che esprimi con il corpo). Ma anche il suono o la musica è espressione. Ampliando il concetto […] possiamo parlare di POLIFONIA ESPRESSIVA. Il corpo, la parola e il suono si possono esprimere al contempo seguendo linee espressive che non sono all'unisono (nel senso che non dicono tutti e tre la medesima cosa), proprio come se fossero tre linee melodiche all'interno di una polifonia di tipo contrappuntistico.
C a r l o: “tamb il concetto cardine è sinestesia e riguarda proprio gli aspetti che rilevi benissimo”
S a b r y: “Probabilmente Castellucci, parlando di colonna sonora, pur usando un termine che tu definisci inadatto, intendeva comunque la tua stessa polifonia espressiva (anche perchè queste parole sono state pronunciate nel corso di una discussione, senza quella giusta concentrazione che si ha quando si scrive).”

Il nesso esistente fra antropologia e teatro fu evidenziato per la prima volta dal critico, teorico e regista teatrale Richard Schechner, che allargò la riflessione teatrale coinvolgendovi altre realtà di tipo performativo come il gioco, il rito e lo sport, per giungere infine alla concezione della performance (uno spettacolo inserito nella realtà sociale e politica fino all’interazione con gli spettatori) in Ritual, Play, Performance (1970). Diversamente dal testo drammatico scritto, che può essere letto e divulgato indipendentemente dallo spettacolo, la performance non si può trasmettere né riprodurre. La registrazione, infatti, non può cogliere la simultaneità delle azioni che accadono nel corso dello spettacolo e comunque il punto di vista della macchina è unico, e dunque può corrispondere tutt'al più a quello di un solo spettatore. Performance text (tessuto dello spettacolo), invece, è tutto quello che succede durante lo spettacolo, compreso lo sguardo e le emozioni simultanee di tutti gli spettatori. (fonte Encarta 2003, testo completo nel mio approfondimento sui Performing Media o Media Performativi)

Alla luce di tutta questa premessa, ritengo ke CASTELLUCCI ben sappia il significato di colonna sonora, inteso come qualcosa che “accompagna”. “Gli scricchiolìi, i rumori delle ossa e della pelle degli attori” sono colonna sonora proprio xké non fanno parte dello spettacolo (performance), ma ne sono una “risultante involontaria”, quindi rientrano nel tessuto dello spettacolo (performance text). Proprio come se fossero degli “armonici” risultanti dal gesto degli attori. E proprio come tu ti kiedi: “ma nei momenti in cui risuona la musica come si possono cogliere i suoni dei corpi?”. Già è difficile cogliere gli armonici di un singolo suono, figuriamoci mentre risuona una musica. Ma se grazie al Teatro si riescono ad aprire nuovi canali di percezione, o punti di vita, allora, credo, che pian piano si riusciranno a scorgere questi armonici (colonna sonora involontaria) proprio come riesce a fare CASTELLUCCI.

S a b r y: “volevo citare Ildebrando Pizzetti, […] nato nel 1880, che dice:"per dramma musicale io intendo... quel dramma nel quale alla musica sia data la possibilità di rilevare continuamente la misteriosa profondità dell' azione, oltre i limiti che la parola non può e non potrà mai varcare". Pizzetti dichiarò di temere l' invadenza della parola, che non dovrebbe spiegare tutto, ma dovrebbe solo suggerire, lasciando alla musica la funzione di scandagliare le profondità dell' irrazionale.
ma se la parola non deve spiegare tutto per dar spazio alla musica, cosa devono spiegare i corpi degli attori?”
Per me Pizzetti è un estremista della Musica! Lo spartito sta al musicista come il testo drammatico scritto sta all’attore. Allora il musicista/attore può essere un ESECUTORE dello spartito/testo drammatico scritto oppure essere un INTERPRETE cioè aggiungere il proprio punto di vita e varcare la soglia del foglio scritto. Un buon attore di parola che sia un buon interprete, rende giustizia della musicalità della parola, non spiegandola tutta, ma suggerendola dando innesco allo scandagliamento della profondità dell’irrazionale. Essere un buon interprete della parola è difficilissimo. Io ammiro Cesar BRIE che riesce ad arrivare a questi livelli anche con lingue che non gli appartengono, memorabile è la sua Iliade. Lo stesso discorso vale per la musica e per il gesto.
Quante volte ho assistito a “letture” di poesia accompagnate da una musica (qualsiasi) come se la poesia fosse noiosa. Noiosa è una pessima lettura! Tragica è la musica che copre una pessima lettura. Ma se una poesia è “interpretata” e si interseca una interpretazione musicale otteniamo una polifonia/sinestesia espressiva. Quindi Pizzetti è un estremista, ma solo xké vittima del suo secolo. Se avesse visto coi miei okki e vissuto nel mio secolo sicuramente avrebbe avuto atri canali di percezione/punti di vita.

S a b r y: “come puoi definire una semplice soffermazione... un estremismo?”
Mi piace molto il tuo neologismo “soffermazione”. Penso ke lo userò ank’io!!!

S a b r y:” ma non credi che sia giusto lanciare degli input (come fa il nostro prof. Infante), all' interno del forum, per meglio dibattere i punti focali del convegno?”
Gli “input” devono essere lanciati per produrre degli “output”. E’ questo lo spirito del Prof. Infante. Se all’interno del Forum vuoi “fare come il ns prof. Infante” è una tua libera scelta. La mia libera scelta è portare il mio punto di vita ke certamente non è come il tuo o quello del prof. Infante (ke stimo e considero mio CAPITANO nell’oceano della Rete).
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<<< ci vuole del tempo
davanti agli schermi prestati dagli amici mentre sono in viaggio
e tamb rilancia sempre

bene benissimo

ma non ce la faccio
ora

sulla posizione di Romeo C (quello di Soc.Raffaello Sanzio) c'è da dire un bel pò
li ho visti crescere
proprio sulla questione teatro/suono

presentai a Roma nell'84 la loro prima oratoria su base sonora!!!

comunque

si riprernderà questo discorso
il 13 in sede d'esame

e poi oltre
spero
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Tambouriner
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[*] Inviato il 25-5-2003 at 08:38
Janet CARDIFF


Per non disxderla nei miei logorroici interventi su questo Forum, ripesco l'ultima indicazione del Prof.:
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Originariamente scritto da carlo
<<< ok d'accordo
ma vorrei parlarti/parlarvi della Cardiff
c'è teatro in quei suoi ambienti artistici
<<<

Ma, causa un errore di battitura, all'indirizzo indicato compare pagina bianca con relativo messaggio d'errore.

Questo è l'indirizzo URL giusto:

http://www.castellodirivoli.it/ita/homepage/Mostre/Frame/pagine/Det...

Si apre la pagina con la scheda.

Se siete interessati a vedere qualke immagine tenete a mente queste dritte:
cliccate sul seguente URL

http://www.castellodirivoli.it

Compare la home page del Museo in una nuova finestra. Cliccate su "Entra". Altra finestra. Attendete. Sulla dx in alto compaiono tutte le voci componenti l'indice. Fra queste cliccate su "Le Mostre". Compare in basso a dx l'indice delle mostre. Cliccate su "Janet Cardiff".
BUONA LETTURA!
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Sabry
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[*] Inviato il 25-5-2003 at 15:18


Bè, c' è poco e contemporaneamente tanto da dire sulla Cardiff: potrei coniare un nuovo termine? A me viene in mente di definirla una "SINESTETA", tanti particolari delle varie sfere sensoriali per percepire sempre il nuovo. Credo che, con le sue rigorose creazioni, si percepisca continuamente qualcosa di mai visto, di mai sentito ecc...
Credo che lei faccia più teatro quando "la nostra esperienza è sospesa tra reale ed immaginario" trasportandoci nella nostra dimensione interiore, in una sorta di rapporto profondo, come non abbiamo mai fatto, con le nostre sensazioni più intime e personali.
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Sabry
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[*] Inviato il 25-5-2003 at 15:28


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Originariamente scritto da Tambouriner
S a b r y:” ma non credi che sia giusto lanciare degli input (come fa il nostro prof. Infante), all' interno del forum, per meglio dibattere i punti focali del convegno?”
Gli “input” devono essere lanciati per produrre degli “output”. E’ questo lo spirito del Prof. Infante. Se all’interno del Forum vuoi “fare come il ns prof. Infante” è una tua libera scelta. La mia libera scelta è portare il mio punto di vita ke certamente non è come il tuo o quello del prof. Infante (ke stimo e considero mio CAPITANO nell’oceano della Rete).
Pensa, i ns punti di vita, se coincidono, restano un solo punto, se diversi, possono formare una linea! SINESTETICA!


Onde evitare piccoli incidenti di percorso e incomprensioni: con tutto il rispetto per te e il prof., io non voglio fare COME il prof., ma semplicemente come lavoro io, detto in parole povere, COME MI DICE LA TESTA!!!
Io ti facevo solo una domanda, non ho mai pensato di doverti portare sul mio ragionamento. Anch' io, come ho più volte affermato sul forum del progetto per un' integrazione partecipata, sostengo la diversità come una grande ricchezza per tutti!
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[*] Inviato il 25-5-2003 at 18:00
Sensibilità


A Sabry
che con la sua profonda sensibilità riesce ad arricchire con toni di insospettati colori questo Forum, tali da suscitare la mia curiosità e ad accendere il mio animo.

Tambouriner

Allegato: Santiago.mp3 (211kB)
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[*] Inviato il 26-5-2003 at 11:35


Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
A Sabry
che con la sua profonda sensibilità riesce ad arricchire con toni di insospettati colori questo Forum, tali da suscitare la mia curiosità e ad accendere il mio animo.

Tambouriner


grazie per questa forma di dedica, questa voce così fresca e sensibile alla musica mi rispecchia tanto!

cage-c1.jpg - 8kB
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[*] Inviato il 26-5-2003 at 19:39
ESOTERIK SATIE


Da consumarsi preferibilmente entro e non oltre Giovedì 29 Maggio 2003
ore 21,30


Allegato: Invenzione a 2 voci.doc (26kB)
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arual
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[*] Inviato il 26-5-2003 at 21:04


Questa è la prima volta che scrivo in questo forum,ma prima di farlo ho letto alcune vostre considerazioni riguardo il convegno tenutosi alcuni mesi fa.Devo dire che quello che ho letto è stato molto interessante ma soprattutto stimolante!Mi è piaciuta molto l'idea di Sabry e se fosse possibile realizzarla sarebbe qualcosa di originale che attirerebbe molti ragazzi........visto che qualcosa del genere qui nel sud MANCA!!!
Per quanto riguarda il convegno, ho seguito ben poco, tuttavia ho notato che l'atmosfera non favoriva la concentrazione. Spero di avere in futuro occasioni più convolgenti.
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Polly
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[*] Inviato il 26-5-2003 at 21:24
new entry


ciao a tutti, mi piace questa idea del forum! prima di tutto perchè posso conoscere meglio tutti voi che fino a questo momento conoscevo solo per nome o di vista e poi perchè possiamo discutere di tutto (o quasi) ciò che ci lega in quest'avventura, qual'è lo STAMMS! riguardo al convegno:"il suono nel teatro", ho da dire che vi ho partecipato, inizialmente con molto entusiasmo, tuttavia quando i vari partecipanti (critici musicisti, teorici...) si sono cimentati in discussioni riguardanti la storia della musica del teatro, ho avuto non poche difficoltà nel seguirli, visto la mia esigua preparazione in merito!ma la musica, sublime arte, ha saputo poi risanare il tutto, trascinandomi, con la sua infinita capacità di arrivare lì dove pochi altri linguaggi artistici sanno fare, nella dimensione che più mi piace:l'IMMAGINAZIONE.
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carlo
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[*] Inviato il 27-5-2003 at 16:58
la soglia d'attenzione


Quota:
Originariamente scritto da arual
Questa è la prima volta che scrivo in questo forum,ma prima di farlo ho letto alcune vostre considerazioni riguardo il convegno tenutosi alcuni mesi fa.Devo dire che quello che ho letto è stato molto interessante ma soprattutto stimolante!Mi è piaciuta molto l'idea di Sabry e se fosse possibile realizzarla sarebbe qualcosa di originale che attirerebbe molti ragazzi........visto che qualcosa del genere qui nel sud MANCA!!!
Per quanto riguarda il convegno, ho seguito ben poco, tuttavia ho notato che l'atmosfera non favoriva la concentrazione. Spero di avere in futuro occasioni più convolgenti.


ciascuno ha la propria soglia d'attenzione
e di coinvolgimento

che dire

ora
mi rivolgo a tutti

x l'esame avete individuato le fasi del convegno che vi hanno interessato
i protagonisti che vi hanno incuriosito di + ?



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Sabry
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[*] Inviato il 28-5-2003 at 12:13


Quota:
Originariamente scritto da carlo

ora
mi rivolgo a tutti

x l'esame avete individuato le fasi del convegno che vi hanno interessato
i protagonisti che vi hanno incuriosito di + ?

Fatto! Volevo sapere se durante l' esame saranno direttamente individuate tracce del nostro forum o se dovremo venire muniti di cd per individuare quei punti ascoltandoli al momento. Grazie.
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[*] Inviato il 28-5-2003 at 14:56
N A R R A Z I O N E


HOLDEN LAB
Alessandro BARICCO

http://www.holdenlab.it/
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[*] Inviato il 28-5-2003 at 17:48
Lo stridio delle rondini fuori


R o m e o C A S T E L L U C C I: " […] Io, molte volte, ho sperimentato […] questa dimensione di sottovuoto, di azioni nel silenzio, per acutizzare la percezione e far emergere ciò che di solito releghiamo in piani secondari dell'attenzione. Gli scricchiolìi, i rumori delle ossa e della pelle degli attori diventano la colonna sonora."
Sono stato ad un funerale. Dopo la funzione religiosa, la liturgia del “dare la mano”, le condoglianze, ai parenti stretti. Il portale della Chiesa Madre spalancato. Dal lato opposto il feretro color legno, laccato, interamente coxto da boccioli di garofano, di un rosso intenso. Ai quattro angoli del feretro 4 Vigili Urbani in alta uniforme. Un altro vigile ai piedi dello stendardo con lo stemma del paese sul lato DX dell’Altare. Sulle panche nella navata dello stesso lato la fascia tricolore portata di traverso dal Sindaco.
Una fiumana di gente dall’ingresso della Chiesa fino al feretro a “dare la mano” ai parenti schierati di fronte l’Altare.
Attendevo il mio turno. A un tratto, un istante solamente, inconsciamente, ho kiuso gli okki. M’è venuto istintivo. Per quel solo attimo. Stare ad ascoltare. Quelle azioni. Ritualizzate. Nel silenzio dello spazio scenico per la morte. Solo il rumore delle azioni - le parole di condoglianze, sussurrate, non risuonano nell’aria - . Lo stridio delle rondini fuori rompeva quella dimensione di sottovuoto.
Ho pensato… in quel momento… gli armonici di tanti punti di vita facevano da colonna sonora al silenzio della xdita eterna…

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[*] Inviato il 29-5-2003 at 13:52
Scusate se divago un po'...


Salve prof., a causa dei tanti esami e dei
compiti che ogni prof. ci assegna, non ho potuto ancora scrivere qualcosa riguardante il convegno, ma ho già iniziato ad ascoltare il cd. Presto annoterò le mie riflessioni, ma intanto, leggendo i vari interventi, mi è venuta subito in mente l' immagine di un possibile "spettacolo teatrale" in cui il protagonista è il suono. In particolare ho immaginato l' entrata di un attore per volta (ma anche di più attori insieme), ognuno dei quali assume una posizione o un atteggiamento in base a ciò che gli esprime una musica o un suono che incombe pesantemente sulla scena. Probabilmente ho avuto questo pensiero perchè credo che ogni musica (e ogni suono) sia a stretto contatto con il corpo, lo stimoli e lo induca ad avere una reazione, anche di indifferenza.
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fleur
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[*] Inviato il 29-5-2003 at 17:38
Riflessioni sul suono del teatro


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fleur
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[*] Inviato il 29-5-2003 at 17:46
Il suono del teatro


Quanti suoni saporiti nel "non luogo" del teatro e quante sinuose voci che plasmano i miei pensieri.Suono come essenza che segna palcoscenici immaginari dove poter essere, anche solo per un istante,interprete delle proprie sensazioni. Io sono tutto ciò che il suono mi suggerisce di essere.Sono Coltrane,Callas,Bach,Chopin.Sono tutto questo dentro di me e tutto ciò che è fuori...è silenzio...è contorno.Grazie al suono sono "espressione" e questa,diventa dolce sinonimo di teatro.



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Tambouriner
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[*] Inviato il 29-5-2003 at 17:57
Sui frammenti sonori memorizzati sul CD SdT


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Originariamente scritto da carlo
x l'esame avete individuato le fasi del convegno che vi hanno interessato
i protagonisti che vi hanno incuriosito di + ?

“[…] un’idea, secondo me, molto forte […] è quella del gesto sonoro. È quello che ci porta a rimanere incantati vedendo uno strumentista suonare. […] Senza un gesto sonoro non c’è la musica. C’è solo il silenzio. E questo è uno spazio della percezione fisica del suono. Come nel Teatro di Grotowski o di Barba. Una dimensione che si apprezza quando si è in pochi a contatto diretto con l’elemento fisico del suono non amplificato.”
Sono queste le parole di Mino TORRIANO nel suo intervento all’interno del Suono del Teatro (file “suonodelteatro1,3.mov”). Quando ero intento nella trascrizione del file, ricordo ke mi ha colpito molto, così come mi colpisce ancora. Perché mi fa subito pensare alle parole di PierAngelo COLUCCI, ottimo interprete sulle percussioni mediorientali e tamburi a cornice che abbiamo nella provincia di Brindisi. Purtroppo, per problemi di salute, ultimamente ha perso parte della sua arte manuale.
Eravamo, quasi un anno fa, in contrada Cavallerizze presso Cisternino (BR), da Mario SALVI, ke aveva organizzato uno stage di Raffaele INSERRA sulla Tammurriata. Pierangelo era ospite. Andai da lui per avere consigli riguardo a due tammorre costruite da Raffaele. Ero indeciso su quale comprare. Feci sentire a PierAngelo come suonavano. Ma lui mi fermò. Non nascondere il movimento della mano che suona la tammorra, il pubblico, o ki ti ascolta, mi disse, ha il DIRITTO di vederti suonare, oltre ke di sentirti.
Mi sembra ke sia un naturale proseguimento di quanto asserito dal TORRIANO.
2 linee provenienti da lontano. Tangenti nel punto del gesto sonoro.
UNO DEGLI INSEGNAMENTI PIÙ BELLI KE HO RICEVUTO SUL TAMBURO A CORNICE.

Allegato: Li Strittuli.mp3 (107kB)
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arual
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[*] Inviato il 30-5-2003 at 20:24
chiarimenti


volevo specificare che la mia non voleva essere una critica distruttiva, fatta semplicemente per il gusto di fare polemica, bensì volevo far notare qualche limite tecnico nell'organizzazione del convegno, ossia la mancanza di cuffie che potessero permettere una maggiore comprensione.
per quanto riguarda i punti più interessanti del convegno sto riflettendo su qualche punto.
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carlo
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[*] Inviato il 31-5-2003 at 00:49
portare gli interventi stampati tratti dal forum


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Originariamente scritto da Sabry
Fatto! Volevo sapere se durante l' esame saranno direttamente individuate tracce del nostro forum o se dovremo venire muniti di cd per individuare quei punti ascoltandoli al momento. Grazie.


<<<
inserisci nel forum le sequenze individuate

solo dei frammenti del discorso sbobinato

chi farà questo lavoro sarà valutato al meglio...
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Tambouriner
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[*] Inviato il 31-5-2003 at 06:45
Punto di Vita Vedico





A Lecce il suono del Sitar e del Canto Vedico di Krishna Das insignito del riconoscimento di artista per la pace per la sua attività artistica e per il suo impegno nella raccolta di fondi per gli aiuti umanitari alle popolazioni del terzo mondo.




Allegato: Krishna Das.doc (32kB)
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Sabry
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[*] Inviato il 31-5-2003 at 15:47
"INQUIETUDINE"


"Bruciano i bastioni,
abbondano i bagliori, le bombe, boom.
Una bambina balbetta,
rimembra la bella bandiera, bom,
abbandona la brutta bestia
e bacia la sua bambola, boom.

Dov' è l' essere umano?

Irrompono tuoni, lampi,
presto ci immergeremo nelle tenebre, track.
Sogni infranti dai fragori,
segni di miracoli stroncati, track.
Scampato un pericolo
di esseri impavidi, track.

Dov' è l' essere umano?

Addio vivida luce
di dolci carezze, don.
Sembianze di arditi soldati
devastano l' umano ardore, don.
Scagliati del dolore i dardi,
decadono nel dedalo della morte, don.

Dov' è l' essere umano?

Sfioro i fragori della notte,
quel fuoco di ceneri, fffff ( soffio).
Fulgori immani sfuggono
la fuliggine infernale, fffff.
Nell' aria: sorridete cieli,
ora aleggiano gli spiriti dei fratelli persi, ffff

L' essere umano c' è".

Questa poesia vi trasmette un pò di quelle sensazioni che possiamo trovare nella musica? Credo che, proprio perchè è ricca di continue allitterazioni, consonanze e assonanze, dà quell' idea di misto parola-suono, propria del teatro, di cui si parlava anche durante il convegno. A voi l' ardua sentenza!
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cip
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[*] Inviato il 1-6-2003 at 14:26
per il prof.


......Salve prof.......quello che le voglio chiedere non ha a che fare con l'argomento che si sta portando avanti nel forum.... cmq.....
Durante l'ultima lezione è stato accennato il discorso Melpignano e sono stati fatti nomi come quelli di GIOVANNA MARINI.
Si è concretizzato qualcosa? o è rimasta solo un'idea?
Devo ammettere che ho avuto il piacere di scoprire Giovanna Marini solo da poco, e che l'idea di vederla di persona mi entusisma molto. L'ultima volta che l'ho vista è stato al concerto del 1° MAGGIO, dove quest'anno l'attenzione si è rivolta in particolar modo alla guerra, oltre che alla musica naturalmente.....
Vorrei concludere che l'emozione che mi ha trasmesso quando ha cantato "BELLA CIAO", è stata fortissima, forse perchè lei, data l'età, la guerra l'ha vissuta da vicino e le parole man mano che le uscivano dalla bocca si CONCRETIZZAVANO.
GRAZIE.... ASPETTO NOTIZIE!!!!!
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Tambouriner
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[*] Inviato il 1-6-2003 at 21:58
UN CONSIGLIO X CIP!


Ciao cip,
se controlli sul sito di Giovanna MARINI

http://www.giovannamarini.it

alla sezione "eventi" trovi i concerti programmati per l'Estate 2003 e, Melpignano a parte, troverai 2 gradite sorprese.
SALUTI!

marini.jpg - 14kB
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