il FORUM di TEATRON.org

Master Educazione Ambientale

performedia - 23-5-2005 at 20:59

a cosa serve un termovalorizzatore?

http://www.trm.to.it/termoval/serve.htm

link e testo su koinè

carlo - 28-5-2005 at 06:35

http://www.database.it/koine/koine.htm

Allegato: (30kB)
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un consiglio

teatron - 28-5-2005 at 10:03

mentre aspettiamo d'entrare nei Mondi Attivi

andate sui google

e cercate
Progettazione partecipata ( o partecipativa)

e Termovalorizzatore

associate popi a queste parole:
Buone Pratiche

e poi

registratevi 2 volte
1.con nome vero e e-mail
2. con nome del personaggio (pensando al role game) tipo Anita
e nel post cghe mandate mettete la descrizione: piccola partigiana con fionda
(è solo un suggerimento)

vai su registrati e fai l'operazione...

links to rogopag and other bookmarks

rogopag - 28-5-2005 at 12:21

http://rogopag.cjb.net


http://del.icio.us/RogoPag

myriel: http://courses.interaction-ivrea.it/zoom/airplants/index.html (interactive game about pollution: airplant)


rogopag (riccardo strobbia): rstrobbia@virgilio.it - - 3480076636

rogopag - 28-5-2005 at 12:30

alcuni link utili per il lavoro sull'inceritore:

http://del.icio.us/RogoPag/Gerbido

http://del.icio.us/RogoPag/inceneritore

http://del.icio.us/RogoPag/comuni

Link alla mia pagina su gerbido (elenco comuni - non completo - foto - quadro legislativo):

http://xoomer.virgilio.it/rstrobbia/projects/incinerator/

termovalorizzatore

dolly - 28-5-2005 at 12:30

tutti i termovalorizzatori fanno la stessa cosa?

ragazza di quartiere - 28-5-2005 at 12:31

TECNOLOGIE PERSONALI
Interaction-Ivrea sta esplorando l'uso dei nostri sensi e la percezione come origine della progettazione di tecnologie che usino la digitazione interattiva per amplificare le relazioni sociali.

Possiamo fare sì che la nostra interazione con le macchine sia così completa quanto la nostra interazione con gli organismi viventi? Come possiamo semplificare la nostra interazione con gli strumenti mentre questi continuano a diventare più complessi?

L'attenzione, oggi, verte sul rendere questi modelli di interazione con meccanismi più intriganti, stimolanti e ricchi. I dispositivi dovrebbero essere consapevoli dell'ambiente che li circonda, vi si dovrebbero adattare e dovrebbero essere in grado di modificare le loro risposte.
I nostri progetti indagano su come applicare le ricchezze della ricerca accademica alla ricerca nel design, e studiano il modo in cui utilizzare modalità comportamentali e non verbali (forma, suono, colore, movimento) per creare una comunicazione intuitiva, fluida e continua.

Attualmente in quest'area sono in corso due progetti: Processing e Mobile Embodiments.


Perché i bambini e ragazzi al centro?

Slavia - 28-5-2005 at 12:31

Perché i bambini e ragazzi al centro? Motivi e benefici

I primi motivi riguardano i bambini stessi, quelli seguenti riguardano gli adulti e la società nel suo insieme. La Convenzione ONU sugli Diritti dell’Infanzia (1989) firmata da 179 paesi - incluso L’Italia - sancisce il dovere da parte degli organi dello stato di ascoltare, informare e coinvolgere i bambini per quanto riguarda decisioni e questioni di importanza per essi. Non mi sembra necessario qui elencare qui le innumerevoli ragioni per le quali l’assetto del territorio urbano sia una questione di fondamentale importanza per il benessere contemporaneo e lo sviluppo futuro dei bambini.[3] In termini di “investimento sociale” si deve sottolineare che processi di coinvolgimento e di educazione alla progettualità (urbana ed altre) facilitano lo sviluppo di cittadini più disposti e più capaci di partecipare in futuro alla gestione delle cose pubbliche (verso una Planning Society). Numerose ricerche in questo campo[4] hanno dimostrato che il coinvolgimento dei bambini-ragazzi nella progettazione dello spazio urbano ha una forte valenza (e potenzialità) educativa per questi soggetti e per la società nel suo insieme.

Ho scritto in altre sedi[5] i miei ragionamenti per i quali il mettere i bambini al centro dei processi di progettazione urbana partecipata può avere risvolti positive sulla efficace dei nostri lavori con le popolazioni adulte locali e sulla qualità dei progetti con essi elaborati. Sinteticamente, riguardo la prima, mentre risulta difficile coinvolgere (una gamma equilibrata di) cittadini adulti in processi di urbanistica partecipata se non ci siano minacce o guadagni immediati alle proprie interesse, processi avviati in quelle agenzie educative (scuole o centri giovanili, p.e.) dove la continuità e le permanenze sono garantite permettono sia l’accesso a tutte le fasce sociali presenti nel territorio sia la serenità nel dialogo sul futuro del quartiere - quasi sempre duraturo e di crescente interessamento. In oltre, i bambini e ragazzi - quali una specie di “gluten (colla) comunitario” - rappresentano una porta aperta alle famiglie. L’esperienza dimostra che i bambini sono formidabili catalizzatori del coinvolgimento di altre fasce d’età ... i bambini portano informazione e nozioni a casa[6]. Alcuni progetti avviati con una singola classe scolastica, a volta, sono riusciti a stimolare la partecipazione dell’intera comunità locale[7]. In fine, recentemente nel caso del Progetto Bambino Urbano a Milano, si è costatato che cominciare con i bambini potrebbe non soltanto migliorare l’efficace nei termini già espresse ma, inoltre, può accelerare i tempi amministrativi normali (verso la realizzazione di progetti condivisi) attraverso la motivazione di politici e, soprattutto, dei tecnici degli enti locali - un feeling che ha superato, a volta, le barriere ideologiche e partitocratiche.
Parlare della qualità dei progetti dei bambini - e dei contenuti di essi, tendenti ad essere ecologici e conviviali - ci porta sul terreno mobile (“thin ice”) della natura intrinseca dei bambini.[8] Non c’è spazio qui per teorizzare sul rapporto tra i bambini e la natura; sulla loro facilità nell’immaginare e comunicare “visioni utopiche”[9]; sulla loro capacità di vedere (e progettare) l’ambiente in una maniera globale, inter-connessa e non prospettica; o sulle evoluzioni culturali (le “Post-figurative Cultures” di Margaret Mead. 1964) che prospettano (altri) tempi e (altre) questioni nelle quali saranno i bambini ad insegnare agli adulti. Comunque, mi sembra che le evidenze - dai progetti urbanistici compiuti con i bambini[10] - indicono che essi sono diversi da quelli elaborati prodotti tradizionalmente dagli esperti senza la partecipazione. (Oserò dire[11] che sono migliori - più eco-sostenibili, più semplici, e più sensibili ai bisogni degli utenti tutti, ecc.). Le ragioni per questo divario progettuale, è chiaro, non sono da imputare soltanto nella natura dei bambini ma, soprattutto, nella natura delle metodologie con essi applicate.
L’interazione tra bambini ed adulti: quali problemi e ammonizioni?
Tutti i discorsi precedenti, a mio avviso, non sono scontate e probabilmente non sono facilmente comprensibili - o condivisibili - da chi è privo di esperienza diretta di progettazione urbane con la partecipazione dei bambini e/o ragazzi. Ed è qui che troviamo il nucleo dei problemi inerenti all’interazione tra bambini ed adulti... in processi di urbanistica partecipata (ma non solo). Come nel qualsiasi processo di partecipazione, è l’incomprensione dell’altro - dei suoi obiettivi, del suo (ruolo sulla scala di) potere, dei suoi linguaggi e delle sue competenze - che costituisce, a mio avviso, la barriera principale al raggiungimento di uno (o più) progetto(i) condiviso(i).

Con il bambino in gioco gli scarti riguardo il potere e le competenze ed i blocchi riguarda i linguaggi che sembrano più espliciti.Non sono più di natura socioeconomica, formativo e/o politica ma sono (sembrano) di natura biologica. Il bambino è più piccolo (meno forte?), ha meno esperienza (meno “titoli di studio”?), non possiede proprietà, non possiede rappresentanza politica o sindacale. Inoltre, è un alieno (intra-comunitario?) che, a volte, utilizza altri linguaggi e (spesso) non comprende i nostri. Riflettere su questa dilemma, riguarda l’interazione bambini - adulti, può essere utile ad una riflessione più ampio sulla comunicazione (interazione) tra tutti in processi decisionali partecipati, in generale.
Per prima cosa, vanno chiariti gli obiettivi preposti da chi, come me, mira a coinvolgere i bambini in decisionmaking urbano. Direi che oltre il nostro obiettivo di creare un progetto urbano condiviso e di qualità va sottolineato lo scopo (educativo o, meglio, di apprendimento) di contribuire allo sviluppo di conoscenze e competenze - da parte dei bambini - riguardo al suo ambiente di vita ed utili al suo miglioramento[12]. Gli adulti che normalmente interagiscono con i bambini nelle sedi della progettazione (scuole, CdZ, uffici tecnici, ecc.) vanno tranquillizzati... non miriamo ad una presa di (loro) potere decisionale da parte dei bambini. La conversazione sociale innescata da e con i bambini è - quasi sempre - pacifica. I bambini (e noi per loro) chiedono solamente essere ascoltati e presi sul serio. Questa richiesta, devo dire, al momento attuale è molto difficile. Normalmente, gli adulti o tendono a sottovalutare le capacità dei bambini ad offrire idee utili alla collettività e, di conseguenza, ignorano le loro proposte, o tendono a romanizzare le loro capacità e la loro “innocenza” e, di conseguenza, manipolano in maniera demagogica le loro proposte[13]. Il rimedio a questa situazione, sperimentato nella nostra metodologia, consiste nell’attivare una fase propedeutica di reciproco apprendimento nella quale sia gli adulti che i bambini possono conoscersi e chiarire le rispettive responsabilità, competenze, obiettivi e ruoli.
Riguardo al problema della comunicazione tra dispari va ricordato che parte fondamentale di tutti processi di progettazione partecipata deve essere l’avvicinamento, la comprensione e la (parziale) acquisizione da parte di entrambi dei linguaggi dell’altro. Così, come i bambini - attraverso la nostra strategia di “educazione alla progettualità” - acquisiscono competenze nei linguaggi della ricerca e della progettazione urbana, così gli adulti si avvicinano ai linguaggi verbali, visivi e corporee- spontanei e ricchi di significato - del mondo dei bambini e dei giovani. E si sforzano di capirli.
In conclusione, va ripetuto che i bambini (come gli adulti) non rappresentano un “blocco monolitico”. Nella fasce d’età che, per definizione del UNICEF, va da 0 - 18 anni[14] sono presenti competenze, abilità e linguaggi di una vasta gamma. Segue che i tempi e le modalità di processi di progettazione partecipata vanno tarato, attentamente, alle caratteristiche dei soggetti coinvolti. E’ chiaro, inoltre, che queste differenze non sono esclusivamente age-specific ma risultano, inoltre, dalla personalità e dalle esperienze di vita di ciascuno partecipante. Come tra gli adulti, ci sono bambini propensi e bambini restii a partecipare, ci sono ragazzi portatori di conoscenze e quelli distratti, ci sono bambini comunicativi ed altri (apparentamenti) bloccati, ci sono ragazzi di potere (riguardo agli adulti ed agli altri coetanei) e quelli sottomessi, ecc. I rimedi ai questi divari vanno ricercato nella nostra capacità di facilitare la comunicazione e il lavoro di gruppo... qualcosa indispensabile in qualsiasi processo di progettazione partecipata. Ma questa è un altra storia.


non so cosa pensare

non so - 28-5-2005 at 12:33

non so cosa pensare di questa cosa.
se solo trovassi qualcuno di affidabile e con le idee chiare potrei farle mie

io ho paura

anita - 28-5-2005 at 12:34

io ho paura dei gas che escono fuori dall'inceneritore.
Non capisco quando mi danno formule su formule.

informazioni mediche contro il termovalorzzatore

andrea tronzano - 28-5-2005 at 12:35

Prof. Federico Valerio si esprime contro. Vedere le motivazioni e cercare di capire se sono condivise dalla popolazione; se lo fossero occorrerebbe tranquilizzare

Allegato: Termovalorizzatore_ Due o tre cose che so' di loro.htm (38kB)
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how to use

carlo - 28-5-2005 at 12:37

leggo gli appunti che ho appena scritto sulla lavagna
visto che il videoproiettore ora è in un'altra aula

start:14.16
1.raccogliere input
...usa google
e/o i tuoi appunti (quelli del tuo gruppo di lavoro)
2. raccoglieteli pensando a cosa può esser utile x i vostri nickname
( i personaggi) del role-game

alle 15 ci confrontiamo x vedere a che punto siamo
in primo luogo x rilanciare il forum in cui far parlare i personaggi

e poi x tracciare le linee d'azione del piano di comunicazione ambientale

INFO SCIENTIFICI MA NON TROPPO

Slavia - 28-5-2005 at 12:38

Due o tre cose che so sul termovalorizzatore:


http://www.godsutera.it/050225duecose_1.htm

pensiero e azione

carlo - 28-5-2005 at 12:41

Quota:
Originariamente scritto da non so
non so cosa pensare di questa cosa.

<<<
ok
no problem
xkè dover pensare tutto prima?
agiscila 'sta cosa
e poi pensala
dopo aver agito: cercato:comunicato:giocato

<<<
se solo trovassi qualcuno di affidabile e con le idee chiare potrei farle mie


parti dalla tua affidabilità

poni delle domande!

e poi cerca le risposte migliori


how to use del forum:
x correggere clixcca su EDIT
come in questo caso puoi reintervenire sul tuo testo

x rispondere nel merito di un post
clicca su QUOTE.cita l'intervento a cui rispondi
magari metti delle virgolette <<<
x segnare meglio il tuo intervento


a proposito mi rivolgo a
"non so"

parlavi della cosa FORUM
o della cosa TERMOVALORIZZATORE?

sono caduto nel tranello dei nickname?

non so - 28-5-2005 at 12:41

Quota:
Originariamente scritto da anita
io ho paura dei gas che escono fuori dall'inceneritore.
Non capisco quando mi danno formule su formule.

Link utili

carletto - 28-5-2005 at 12:41

http://www.guidagenitori.it/guidagenitori/home.jsp?openDocument=251...

http://www.casteltermini.net/forum/forum_termo.htm Forum sull'inceneritore in Sicilia

http://www.godsutera.it/050225duecose_1.htm (campagna contro il termovalorizzatore)

http://www.gazzettadisondrio.it/commenti/b-102.html
"REFERENDUM ON-LINE SULLA TERMOVALORIZZAZIONE IN ITALIA
Il disastro dell'emergenza rifiuti in Campania ha raggiunto ormai una dimensione nazionale provocando disagi in tutte le Regioni italiane ed in maniera particolare in quelle meridionali dove si registrano focolai di ribellione delle piccole comunità limitrofe della Puglia e della Basilicata che non accettano le scelte del Commissario di Governo per l 'emergenza rifiuti in Campania e della Giunta Provinciale di Avellino, di realizzare discariche sui confini regionali. Un grave stato di disagio che non trova adeguate risposte da parte della politica e delle Istituzioni di ogni ordine e grado. Lo smaltimento dei rifiuti sarà sempre di più nei prossimi anni motivo di polemiche e proteste popolari in assenza di un piano strategico nazionale. Per queste ragioni il Coordinamento Nazionale dei Piccoli Comuni Italiani impegnato a trovare una risposta intelligente, considerando il "rifiuto " una risorsa e non un problema, propone un "referendum nazionale on line sull 'utilizzo della termovalorizzazione " come soluzione parziale dello smaltimento dei rifiuti. Una grande iniziativa democratica volta a sensibilizzare la pubblica opinione nazionale e nello stesso tempo a creare una coscienza popolare sul recupero dei rifiuti visti come una opportunità, in maniera particolare per i piccoli comuni. In questi anni, a causa di una cattiva informazione, in molte Regioni, soprattutto del Sud, le popolazioni sono state chiamate a protestare contro le discariche, senza avanzare nessuna proposta. Una inutile guerra fra poveri, anziché un progetto utile alla crescita culturale e sociale capace di sostenere tante piccole comunità sull 'orlo del baratro finanziario. Il referendum on line vuole essere anche l 'occasione per sviluppare un doveroso dibattito politico e sollecitare scelte legislative condivise e soprattutto coraggiose sulla più grande emergenza di tutti i tempi.
Virgilio Caivano""



non so - 28-5-2005 at 12:42

[rispondo ad anita :
anke io condivido le tue paure.
secondo te a chi possiamo rivolgersi?

una bella iniziativa del Comune di Trani. Utile non lo so

andrea tronzano - 28-5-2005 at 12:43

Iniziativa su reti televisive private locali.
Da sola forse non serve ma le tv locali sono quelle che entrano in tutte le case a costi accessibili. Si può immaginare qualcosa di simile anche se Torino non ha solo una televisione di riferimento ma più di una

Allegato: Dal 17 febbraio in tv il format sul termovalorizzatore Trani Web il portale di Trani.htm (51kB)
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risk communication

andrea tronzano - 28-5-2005 at 12:47

Il piano di comunicazione del rischio della Regione Veneto. Usatelo se credete

Allegato: risk communication del veneto.pdf (101kB)
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peppina la nonnina - 28-5-2005 at 12:47

riguardo la progettazione partecipata..

http://www.provincia.fi.it/LDAvillademidoff/pagine/Zobel.pdf


peppina la nonnina - 28-5-2005 at 12:52

mi piacerebbe avere informazioni sull'inceneritore che mi sarà costruito sotto casa: proporrei che nel circolo di carte in cui vado si organizzasse un evento che ne so un torneo di carte come occasione partecipativa per saperne di più in merito.

un pò di fresco virtuale

Slavia - 28-5-2005 at 12:53

per sognare un pò e sopratutto per rinfrescarvi virtualmente....


http://www.grancanaria.com/patronato_turismo/index.php?id=3638&idIm...

kiamp, un sindaco di sinistra

kiamp - 28-5-2005 at 12:53

sono un sindaco
di sinistra
convinto che una volta che si è al governo
si governa
e ci si assume responsabilità che vanno ben oltre certi idealismi
essere concreti,bisogna

una questione come questa del termovalizzatore è indicativa

come armonizzare la cosa pubblica
con gli interessi particolari?

non so - 28-5-2005 at 12:54

qualcuno sa dirmi se ci sono stati (se si quali) problemi legati a inceneritori: esplosioni, malattie, danni ambientali?

possibile che non ci siano altre soluzioni possibili per questi rifiuti?

peppina la nonnina - 28-5-2005 at 12:55

non potrebbero fare un teatrino di burattini (in cui inscenare quello che stiamo facendo) così posso portarci i miei nipoti??

jona - 28-5-2005 at 12:56

Ciao, mi chiamo jona, ho 9 anni e frequento la quarta elementare, vivo in un quartiere che si chiama Borgaretto. La mia mamma fa la cassiera in un supermercato, mio papà è operaio.
A scuola le maestre ci hanno parlato del problema dei rifiuti, che è proprio un brutto problema perchè ne produciamo troppi. Però ci hanno anche insegnato che dai rifiuti si possono produrre tante cose utili a patto di raccoglierli in modo differenziato. Così a scuola abbiamo dei box, uno per la carta, uno per la plastica, uno per il vetro, e lì mettiamo i rifiuti che produciamo in classe.

Anche a casa facciamo la raccolta differenziata, cioè la fa la mamma, solo che ieri sera mio papà è tornato a casa molto arrabbiato e ha detto alla mamma di non dividere più i rifiuti, perchè non serve a niente, anzi è una presa in giro. Papà ha saputo che vicino a casa, in una zona che si chiama Gerbido, devono costruire un inceneritore, che butta fuori fumi nocivi, e che fa diventare ancora più brutta la nostra zona, che già è disastrata. Papà dice che queste cose le fanno sempre a discapito dei poveracci, mica le fanno in collina dai ricchi. Tanto cosa importa ai politici se noi ci ammaliano e le nostre case non valgono più nulla?

Papà ma che cos'è un inceneritore? E perchè debvono farlo se è così pericoloso?

Maria - 28-5-2005 at 12:56

Salve, sono Filippo Racioppi, l'autore nel 1998 delle bugie e smentite sugli
inceneritori che avete pubblicato. Purtroppo il numero delle bugie sugli
inceneritori è aumentato. Potete pubblicare il mio nome ed il mio indirizzo
di posta flipra@tin.it sono sempre a disposizione.
Non fatevi costruire mai un inceneritore, neanche con il nome cambiato.
cordialità
filippo racioppi - 11 maggio 2004


Paura dei genitori

carletto - 28-5-2005 at 12:56

Sono un bambino di 11 anni, frequento il primo anno delle medie e abito vicino alla zona dove sarà costruito l'inceneritore. Sono l'ultimo di tre fratelli (ormai maggiorenni) e ogni giorno in casa ci sono delle discussioni sulle problematiche del quartire. Per me il problema dei rifiuti di cui si parla in questi giorni è una cosa un pò astratta anche se a scuola hanno cercato di coinvolgerci in alcune iniziative sulla raccolta e recupero dei rifiuti (storiella delle tre R). I mia mi dicono che sono ancora troppo piccolo per capire e occuparmi di certi problemi ma loro non si rendono conto che invece noi bambini siamo molto attenti e ricettivi a quello che ci circonda.


Perchè i miei genitori fino ad oggi avevano paura della discarica e ora hanno paura anche dell'inceneritore (così lo chiamano mentre la prof. dice termovalorizzatore!!perchè che differenza c'è?) Non esiste una forma alternativa che non fà paura ai miei genitori?

pictures

rogopag - 28-5-2005 at 12:57

alune foto della zona (le stesse del mio sito):

pic001.jpg - 312kB

non so - 28-5-2005 at 12:58

Quota:
Originariamente scritto da kiamp
sono un sindaco
di sinistra
convinto che una volta che si è al governo
si governa
e ci si assume responsabilità che vanno ben oltre certi idealismi

MI SEMBRA CHE QUI NON SI PARLI DI IDEALI MA DELLA NOSTRA VITA DI TUTTI I GIORNI
essere concreti,bisogna

una questione come questa del termovalizzatore è indicativa
COSA VUOL DIRE?
come armonizzare la cosa pubblica
con gli interessi particolari?

discarica o inceneritore

dolly - 28-5-2005 at 12:59

http://www.vasonline.it/forum/inceneritori/guerra.htm

Bice - 28-5-2005 at 12:59

Come sensibilizzare i ragazzi e i bambini alla questione? come dare ai bambini informazioni utili sui rifiuti e sul ciclo di vita dei prodotti?insegnare loro che cosa sia e perché serva un termovalorizzatore?

Forse ho trovato un link interessante, date un'occhiata al progetto Erredì, "Strumenti ed azioni per educare alla riduzione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata ed il consumo consapevole" che ha coinvolto molti bambini dei comuni della cintura torinese...

http://www.cidiu.to.it/campagne_comunicazione/erredi/erredi.pdf

Allegato: erredi.pdf (388kB)
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Maria - 28-5-2005 at 12:59

Le principali bugie su i termovalorizzatori nascono da luoghi comuni facilmente contestabili

Bugia: Dalla combustione dei rifiuti, con i termovalorizzatori, si recupera energia sotto forma di energia elettrica e teleriscaldamento a basso costo che altrimenti andrebbe persa.

Smentita: I costi di produzione di energia con questa tecnica sono mascherati dai forti stanziamenti pubblici. In ultima analisi sono i cittadini a pagare l'impianto e le ditte gestrici ad beneficiare dei guadagni. Per far tacere le opposizioni locali si regala acqua calda ed energia elettrica a tariffe agevolate: tanto i costi di impianto sono stati pagati da altri cittadini.

Bugia: E' necessario che ogni cittadino si faccia carico del problema dei rifiuti anche accettando i termovalorizzatori, senza delegare ad altri il problema alimentando altre discariche.

Smentita: Con i termovalorizzatori la maggior parte dei rifiuti continua ad essere posta invece che in una discarica di solidi in una enorme discarica a cielo aperto: i rifiuti vengono immessi in atmosfera sotto forma di gas. Le ceneri della combustione continuano ad essere poste in discarica dopo essere state inertizzate. Il cittadino non si fa carico del problema ma lo delega ad altri perché in discarica o in un inceneritore lo mette sempre a casa di altri. A questa sindrome è stato dato il nome Not in my courtyard, cioè si ma non nel mio cortile.


Bice - 28-5-2005 at 13:00

Come sensibilizzare i ragazzi e i bambini alla questione? come dare ai bambini informazioni utili sui rifiuti e sul ciclo di vita dei prodotti?insegnare loro che cosa sia e perché serva un termovalorizzatore?

Forse ho trovato un link interessante, date un'occhiata al progetto Erredì, "Strumenti ed azioni per educare alla riduzione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata ed il consumo consapevole" che ha coinvolto molti bambini dei comuni della cintura torinese...

http://www.cidiu.to.it/campagne_comunicazione/erredi/erredi.pdf

Allegato: erredi.pdf (388kB)
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inceneritori o discariche

dolly - 28-5-2005 at 13:01

http://www.vasonline.it/forum/inceneritori/guerra.htm

non so - 28-5-2005 at 13:01

Quota:
Originariamente scritto da carlo
Quota:
Originariamente scritto da non so
non so cosa pensare di questa cosa.

<<<
ok
no problem
xkè dover pensare tutto prima?
agiscila 'sta cosa
e poi pensala
dopo aver agito: cercato:comunicato:giocato

<<<
se solo trovassi qualcuno di affidabile e con le idee chiare potrei farle mie


parti dalla tua affidabilità

poni delle domande!

e poi cerca le risposte migliori


how to use del forum:
x correggere clixcca su EDIT
come in questo caso puoi reintervenire sul tuo testo

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clicca su QUOTE.cita l'intervento a cui rispondi
magari metti delle virgolette <<<
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a proposito mi rivolgo a
"non so"

parlavi della cosa FORUM
o della cosa TERMOVALORIZZATORE?

>PARLAVO DEL TERMOVALORIZZATORE...MA LA TUA RISPOSTA VA BENE ANKE PER ALTRE COSE

sono caduto nel tranello dei nickname?
> ALLORA STO IMPARANDO...

ottima idea

carlo - 28-5-2005 at 13:01

Quota:
Originariamente scritto da peppina la nonnina
non potrebbero fare un teatrino di burattini (in cui inscenare quello che stiamo facendo) così posso portarci i miei nipoti??


scriviamolo nel progetto!

accanto al fumetto (basatro sul role-game)
alla sua risoluzione in cartoon flash
era anche emersa l'idea di una soap opera
e magari conmnesa a questa anche quella di un fotoromanzo

e ora quella di un teatro di burattini
da afre magari la domenica mattina nei griardini pubblici delle varie città coinvolte


tra qualche minuto brainstorming collettivo

e vediamo a che punto siamo
poui fino alle 15,30 lavorianmo x mettere a punto 2 cose:

1. definizione dei personaggi del role-game, copiando e incollando gli interventi migliori

2. articolazione del piano di comunicazione
indicando tutte le azioni possibili
con delle descrizioni sintetiche del loro sviluppo

interessante...

Bice - 28-5-2005 at 13:02

Guido Viale ha scritto un libro molto bello sui rifiuti...

http://www.feltrinelli.it/SchedaLibro?id_volume=674068

peppina la nonnina - 28-5-2005 at 13:02

é un esempio di evento a cui parteciperei con i miei nipotini...

http://www.casalepodererosa.org/estate00/er0001.htm

planning for real

ragazza di quartiere - 28-5-2005 at 13:06

Planning for real
Planning for Real è un metodo di progettazione partecipata, sviluppato a partire dagli anni '60-'70 dalla Education for Neighborhood Change dell'Università di Nottingham e registrato dalla Neighborhood Initiatives Foundation (NIF), un'organizzazione no-profit fondata nel 1988 da Tony Gibson con sede a Telford in Inghilterra.

L'obiettivo è quello di individuare bisogni e opzioni di intervento su uno specifico contesto territoriale a partire dall'esperienza della comunità locale, individuata come il soggetto che possiede la migliore conoscenza dei problemi del proprio territorio.
In questo senso Planning for Real nasce come tecnica alternativa alla discussione pubblica e ad altri metodi che tendono a favorire la partecipazione delle persone più abituate o più preparate a sostenerli, consentendo invece ad ogni partecipante di esprimere le proprie idee e le proprie opinioni liberamente e in modo anonimo.
Planning for Real non nasce per rappresentare un'esperienza a sé stante, ma si situa all'interno di un processo dal basso, tendenzialmente inclusivo e partecipato, condotto insieme alla comunità locale.

IL MODELLO TRIDIMENSIONALE
Il punto di partenza è sempre una rappresentazione dell'area d'intervento attraverso un modello tridimensionale, il cui scopo è quello di aiutare gli abitanti a identificare ogni elemento del proprio quartiere e a individuare più facilmente su di esso le opere migliorative che ritengono necessarie.

METTERE MANO AL PLASTICO
E' importante che le dimensioni e le caratteristiche del plastico stimolino i partecipanti a "mettere mano" al plastico, consentendo loro di riconoscere e di confrontarsi con i luoghi rappresentati.
Il plastico può anche essere realizzato in collaborazione con la comunità locale, favorendone in questo modo il suo coinvolgimento.

Ogni persona è chiamata a posizionare sul plastico apposite carte-opzione, ciascuna delle quali indica un intervento migliorativo.
E' importante che la fattibilità e la praticabilità di tutte le carte-opzione siano verificate, dal punto di vista tecnico e politico, attraverso una fase di indagine e di outreach.

I cittadini sono accompagnati nel loro percorso da un apposito gruppo di facilitatori, che in maniera neutrale interagisce con loro, allo scopo e nella misura sufficiente a registrare le loro opinioni e le motivazioni alla base delle loro scelte.
Esiste anche la possibilità di segnalare alcuni suggerimenti per iscritto.
Inoltre è importante prevedere strumenti informativi (pannelli a muro, copie di documentazioni, ecc.), affinché i partecipanti abbiano una visione il più possibile completa delle principali questioni relative alla futura trasformazione urbana: budget disponibile, esempi di soluzioni sperimentate altrove, vincoli e standard urbanistici, ecc.
Lo staff tecnico al termine delle giornata deve aver rilevato le preferenze espresse, per ciascun luogo rappresentato nel plastico, rilevando in questo modo anche la presenza inevitabile di opzioni conflittuali.


sindaco mafioso - 28-5-2005 at 13:06

Costruiremo dentro il termovalorizzatore un area mostre...e ospiteremo delle mostre internazionali...i turisti verranno a flotte a vedere le nostre mostre e chi abita nei dintorni avrà dei finanziamenti per costruire bed and breakfast, alberghi, pensioni.....nessuno si ricorderà più di beinasco per il suo termovalorizzatore ma per la città delle grandi mostre di picasso, klimt

acerra - proteste e paure. come mitigarle?

andrea tronzano - 28-5-2005 at 13:11

RIFIUTI: RUSPE ARRIVANO DI NOTTE, AD ACERRA E' RIVOLTA
articolo di resoconto giornata di lotta Tuesday August 17, 2004 at 11:32 PM
Le ruspe per dare il via ai lavori di costruzione del termovalorizzatore ad Acerra sono arrivate nel cuore della notte scortate da un migliaio di agenti delle forze dell'ordine. Un arrivo atteso, ma che ha scatenato una dura azione di protesta che si e' conclusa con la denuncia di 21 manifestanti, tra cui il vicesindaco e altri esponenti dell'amministrazione comunale. Ad Acerra i cittadini ribadiscono il no al termovalorizzatore, l'impianto che sara' utilizzato per bruciare le ecoballe di rifiuti producendo cosi' energia elettrica. Temono che i fumi della combustione possano aggravare la situazione ambientale, gia' pesante per un accertato inquinamento da diossina. E cosi', con in testa il sindaco Espedito Marletta e il senatore di Rifondazione Comunista, Tommaso Sodano, sono giunti numerosi al cantiere per bloccare le ruspe. Al loro fianco anche i no global, guidati dal portavoce dei Disobbedienti, Francesco Caruso e da don Vitaliano Della Sala. Il cantiere, aperto con un'ordinanza firmata la scorsa settimana dal presidente del Consiglio dei ministri di intesa con la Regione e il ministero dell'Ambiente, e' stato liberato qualche ora dopo con un intervento della polizia. Gli agenti hanno sollevato di peso i manifestanti che si erano piazzati su una pala meccanica. ''Oggi e' stata scritta una pagina nera per la democrazia'', ha detto il sindaco Marletta che ha voluto accompagnare i manifestanti denunciati in questura e al quale e' giunta nel pomeriggio anche la solidarieta' del segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti. I cittadini sono decisi a non arrendersi: hanno annunciato che proseguiranno a presidiare la zona. Gli amministratori, invece, sono pronti a un ricorso al Tar del Lazio per bloccare le opere. Il commissario di governo per l'emergenza rifiuti, Corrado Catenacci, nell'annunciare l'imminente avvio dei lavori anche a Santa Maria La Fossa (nel Casertano), per il secondo termovalorizzatore destinato, nelle previsioni, a scongiurare nuove crisi in Campania, difende le scelte compiute e ripete che la salute dei cittadini avra' le massime garanzie: ''L'immediato inizio dei lavori avviene in via provvisoria e nelle more del procedimento di aggiornamento della valutazione di impatto ambientale''. ''Resta inteso - precisa - che qualora i risultati dell' attivita' di aggiornamento della valutazione di impatto ambientale accertassero la non compatibilita' dell'impianto non si dara' luogo alla prosecuzione dei lavori e quindi si procedera' alla delocalizzazione dell'impianto''. Contestualmente e' stata decisa l'istituzione di un Osservatorio sull'ambiente. Dichiarazioni che non tranquillizzano i manifestanti.

EU directives on hazardous waste

rogopag - 28-5-2005 at 13:12

http://www.ciwm.co.uk/pma/1486

picture_2

rogopag - 28-5-2005 at 13:13

gerbido dal basso

pic002.jpg - 231kB

mappa

rogopag - 28-5-2005 at 13:13

il sud ovest di torino

pic005.jpg - 261kB

altre informazioni su inceneritore

andrea tronzano - 28-5-2005 at 13:15

alcune voci e alcuni punti di vista.

Allegato: Inceneritore una storia lunga due anni.htm (21kB)
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Anna Lalla - 28-5-2005 at 13:16

Sono Anna Lalla, nel 2003 con un gruppo di colleghi abbiamo prodotto un video sul confronto tra i due metodi di smaltimento dei rifiuti: discarica e termovalorizzatore.
Se vi incuriosisce è possibile visionarlo al seguente indirizzo: http://www.provincia.torino.it/multimedia/filmati/ambiente/scenari/...

Il video si intitola EMPTY TRASH del gruppo LIVELLO C.

Scusate l'autopromozione ma in fondo siamo in tema!!!

tradurre un deficit ambientale in risorsa

kiamp - 28-5-2005 at 13:16

Quota:
Quota:
Originariamente scritto da non so
...ben oltre certi idealismi

MI SEMBRA CHE QUI NON SI PARLI DI IDEALI MA DELLA NOSTRA VITA DI TUTTI I GIORNI
<<<
signorina,
c'è la vita personale e la vita pubblica
c'è l'individualità e la società
credo sia opportuno anteporre
la società civile alla visione soggettiva delle cose
non crede?
<<<

una questione come questa del termovalizzatore è indicativa
COSA VUOL DIRE?
come armonizzare la cosa pubblica
con gli interessi particolari?


vuol dire
che questa esperienza del termovalorizzatore può rappresentare un'occasione x tradurre un deficit ambientale in risorsa

penso al teleriscaldamento
al riciclaggio virtuoso
agli introiti acquisiti dal compostaggio
e dallo smaltiumento rigiuti di altri comuni...

anita - 28-5-2005 at 13:16

Quota:
Originariamente scritto da sindaco mafioso
Costruiremo dentro il termovalorizzatore un area mostre...e ospiteremo delle mostre internazionali...i turisti verranno a flotte a vedere le nostre mostre e chi abita nei dintorni avrà dei finanziamenti per costruire bed and breakfast, alberghi, pensioni.....nessuno si ricorderà più di beinasco per il suo termovalorizzatore ma per la città delle grandi mostre di picasso, klimt


ANITA risponde:
Chissenefrega della tua mostra se devo stare col naso tappato tutti i giorni per la puzza!!!!
Se dopo due anni dall'entrata in funzione dell'inceneritore mi becco un cancro?
Invece di pensare all'arte ( oppio dei ricchi) pensa a istutuire una assicurazione malattie, che sia bloccata e ti sia quindi impossibile scappare col malloppo ( tu e gli amici tuoi dellla TRM)
Pensa ad un piano di fuga che in caso di incidente, permetta un allarme istantaneo e una evacuazione pronta anche nel mezzo della notte....magari trovando anche il modo per difendere casa mia dai ladri, nel frattempo.
Non ti ho votato l'ultima volta ...e ho fatto bene...

dolly - 28-5-2005 at 13:16


qualcuno è ottimista...

Dani - 28-5-2005 at 13:17

Il termovalorizzatore: i rifiuti diventano energia elettrica (dal sito del progetto Lifegate)

"La termovalorizzazione rappresenta una possibilità di riciclo alternativo, in quanto, con questa tecnica, non si riutilizza la materia stessa ma si recupera il calore che si sviluppa durante la sua combustione. Per i tecnici del settore, la termovalorizzazione rappresenta la strada per il futuro nella gestione dei rifiuti. Essa non solo costituisce uno strumento eco-compatibile per l'eliminazione degli stessi, ma rappresenta una fonte energetica rinnovabile. Riesce a dare valore al ciclo dello smaltimento e a offrire un'importante alternativa allo sfruttamento delle fonti primarie ed esauribili di energia. Se in Italia si riuscisse ad incrementare la termovalorizzazione dei rifiuti si potrebbe soddisfare il 3% di fabbisogno nazionale di energia elettrica. Parallelamente si ridurrebbe drasticamente l'impatto ambientale di uno smaltimento prevalentemente concentrato sull'uso delle discariche.

Attualmente in Italia gli impianti attivi sono 36, quelli momentaneamente inattivi 6 e quelli in fase di costruzione o progettazione 18. Questi sessanta termovalorizzatori sono distribuiti in maniera diseguale sul territorio nazionale (solo 9 fra Sud e Isole) e già oggi non sono più sufficienti: secondo i dati di Legambiente il 78% dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) prodotti in Italia vengono smaltiti nelle discariche, con conseguente saturazione delle stesse, il 9.4 finisce in impianti di compostaggio, mentre solo il 7% viene incenerito (quota di incenerimento con e senza recupero energetico). L'Italia, per allinearsi alla media dei paesi dell'Unione Europea, dovrebbe arrivare almeno al 20%.

Tra le modalità di trattamento e valorizzazione dei rifiuti la termovalorizzazione è discussa anche dagli ambientalisti. Greenpeace addirittura giudica auspicabile l'eliminazione progressiva di tutte le forme di incenerimento dei rifiuti entro il 2020.

Dott.ssa Emilia Blanchetti
Ufficio Stampa Waste Italia




sito

rogopag - 28-5-2005 at 13:18

gerbido

sito di gerbido.jpg - 50kB

tesi DEIAFA

rogopag - 28-5-2005 at 13:40

http://www.deiafa.unito.it/Tesi.asp

carletto - 28-5-2005 at 13:48

Quota:
Originariamente scritto da Bice
Come sensibilizzare i ragazzi e i bambini alla questione? come dare ai bambini informazioni utili sui rifiuti e sul ciclo di vita dei prodotti?insegnare loro che cosa sia e perché serva un termovalorizzatore?

Forse ho trovato un link interessante, date un'occhiata al progetto Erredì, "Strumenti ed azioni per educare alla riduzione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata ed il consumo consapevole" che ha coinvolto molti bambini dei comuni della cintura torinese...

http://www.cidiu.to.it/campagne_comunicazione/erredi/erredi.pdf

<<< ALTRO LINK UTILE http://www.cittadeibambini.net/spazio.htm <<

anita - 28-5-2005 at 14:05

Anita è una 40enne incavolata a 360 gradi, non si lamenta dei 'rischi' ma del fatto che le vengano nascosti.

Chissenefrega della tua mostra se devo stare col naso tappato tutti i giorni per la puzza!!!!
Se dopo due anni dall'entrata in funzione dell'inceneritore mi becco un cancro?
Invece di pensare all'arte ( oppio dei ricchi) pensa a istutuire una assicurazione malattie, che sia bloccata e ti sia quindi impossibile scappare col malloppo ( tu e gli amici tuoi dellla TRM)
Pensa ad un piano di fuga che in caso di incidente, permetta un allarme istantaneo e una evacuazione pronta anche nel mezzo della notte....magari trovando anche il modo per difendere casa mia dai ladri, nel frattempo.
Non ti ho votato l'ultima volta ...e ho fatto bene...

parole (chiave?) in libertà

rogopag - 28-5-2005 at 14:08

.swf

Allegato: txt02.swf (9kB)
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vi presento non so

non so - 28-5-2005 at 14:10

nickname: non so
nome: giuliana
età: 50
professione: impiegata
residente: Beinasco
stato civile: sposata con figli
cosa pensa dell'inceneritore: non sa cosa pensare; ha paura e non sa a chi rivolgersi; vorrebbe avere più informazioni; cerca
altre soluzioni possibili per i rifiuti.
NON VUOLE PARLARE DI IDEALI MA DELLA SUA VITA DI TUTTI I GIORNI

anita - 28-5-2005 at 14:13

Quota:
Originariamente scritto da kiamp
sono un sindaco
di sinistra
convinto che una volta che si è al governo
si governa
e ci si assume responsabilità che vanno ben oltre certi idealismi
essere concreti,bisogna

una questione come questa del termovalizzatore è indicativa

come armonizzare la cosa pubblica
con gli interessi particolari?


ANITA RISPONDE:
TE LA DO IO LA CONCRETEZZA.... CI SI RICORDA DELLA 'RES PUBLICA' SOLO QUANDO E' IL CITTADINO A DOVERSENE OCCUPARE E SOBBARCARE IL PESO.
QUALE E' IL TUO CONTRIBUTO A QUESTO PROPOSITO?




tracce x il piano di comunicazione

carlo - 28-5-2005 at 14:15

in ordine sparso

tanto x non perderci i pezzi x strada

fare del role-game un format di comunicazione pubblica emozionale

anzi + format!!!


- forum
-chat 3d nei Mondio Attivi
http://www.mondiattivi.org

- fumetto
- cartoon flash (in un web dedicato)
e lo stesso, comptresso, da trasferire via bluetooth, a mobile di nuova generazione

pensando alla TV
pensiamo anche alla possibilòitàdi una soap opera che magari vada via satellite e da lì presa da emittenti locali...

e infine
rilanciando un aproposta emersa qui
un spettacolo x burattini

insomma un riciclaggio di informazioni ed emozioni prodotte da un lavoro creativo di simulazione...

credo che questa pratica del role-game in un progetto di educazione ambientale
come questop possa sviluppare su diverse direzioni...

può accogliere le diverse posizioni
farle scontrare
creando una dinamica psicologica sui cui è possibile riflettere

avete presente certe trasmissioni TV basate sulle cosiddette docu-fiction?
documentari sceneggiati che raccontano alcune questioni (spesso sono dei delitti esemplari...)

penso che il role-game possa essere la pietra angolare del progetto di comunicazione

non dimenticherei poi l'idea del videogame (magari da realizzare in flash, scaricabnile liberamente dal web)

anita se hai tempo e voglia metti delle note on line!


una citazione

carlo - 28-5-2005 at 14:17

a proposito del valore della simulazione x l'apprendimento

dal role-game al virtuale, passando x il fumetto e il teatro di burattini

3.gif - 42kB

sindaco mafioso - 28-5-2005 at 14:18

Sono Silvio Cavaliere, ambientalista, ex sindacalista, sindaco di Beinasco per il secondo mandato quasi consecutivo...(un piccolo incidente di percorso ha messo fine dopo 1 anno e mezzo al mio primo mandato....TUTTO CALUNNIE...COME IL MIO AVVOCATO DOLLY HA DIMOSTRATO).
Perché ho accettato che il termovalorizzatore venga costruito a Beinasco?!! ma naturalmente perché sono uno stratega oltre ogni limite umano e ho ben previsto che l'installazione di un impianto, super moderno e super tecnologico, 1) ce lo invidieranno tutti 2) tutto vorranno venire a vederlo 3) e bene, noi non gli faremo solo vedere il termovalorizzatore ma anche mostre, concerti all'interno e poi strutture accoglienti all'esterno..qualche beauty farm...campi da golf tutt'intorno...
La Signora Anita ha paura della puzza...bene io rispondo alla Signora Anita...Don't worry...ho già ottenuto la promessa dalla provincia che sarà subito pronto un accordo con la Chanel...(dove tra l'altro mia moglie è nel consiglio d'amministrazione e ci farà dei buoni sconto). Problemi sanitari signora Anita?
Le dico si tranquilizzi... le entrate che avremo dalle flotte di turisti...le convoglieremo subito in un sistema sanitario più efficiente...niente liste d'attesa...niente tangenti per superarle...e soprattutto Signora Le garantisco controlli e ancora controlli su , fumi e quant altro la dovesse preoccupare...Ho in mente un nuovo ospedale....(mio figlio è all'ultimo anno di medicina....giusto giusto per quando finirà e sarà primario)


Costruiremo dentro il termovalorizzatore un area mostre...e ospiteremo delle mostre internazionali...i turisti verranno a flotte a vedere le nostre mostre e chi abita nei dintorni avrà dei finanziamenti per costruire bed and breakfast, alberghi, pensioni.....nessuno si ricorderà più di beinasco per il suo termovalorizzatore ma per la città delle grandi mostre di picasso, klimt

ragazza di quartiere

ragazza di quartiere - 28-5-2005 at 14:18

ciao!
sono la ragazza di quartiere di orbassano. l'altra sera sono andata al parco a beccare degli amici, e si parlava di questo ecomostro che vogliono costruirci sottocasa: il termovalorizzatore! tutte le associazioni ambientaliste e i comitati civici sono contrari...mentre il governo vuol farcela passare come un'opera utile, che risolverà il problema dei rifiuti. infatti si è visto come è andata in calabria!!?

chissà cosa si inventeranno per raggiungere il consenso popolare?!

mi piacerebbe che utilizzassero uno strumento comunicativo giovanile, che sfrutti delle tecnologie all'avanguardia.

pensieri!!!!

dolly - 28-5-2005 at 14:18

come al solito ci vogliono rifilare questo inceneritore, tanto si sà come va ha finire, nessuna considerazione di noi, povere anime di Beinasco, "ve lo prendete punto e basta"....se lo costruissero a casa loro e si inceneriscano pure quello che vogliono se gli piace così tanto, e noi staremo zitti a guardare e a respirare chissà cosa poi ma perchè nessuno ci chiede veramente cosa ne pensiamo, cosa vorremmo. perchè nessuno ci da delle vere e chiare spiegazioni senza girarci troppo in torno?..........la speranza è l'ultima a morire si dice......vediamo!!!

peppina la nonnina - 28-5-2005 at 14:19

nome:peppina
età:65
comune:Grugliasco
vedova,nonna di tre nipotini,appassionata di giochi da tavolo
e di teatro.
Sono poco informata sul termovalorizzatore e sulle sue conseguenze per la salute mia e dei miei nipoti.
Ho tante domande ma anche alcuni suggerimenti.

Bice, maestra di Beinasco...

Bice - 28-5-2005 at 14:23


Sono Bice Iseppi, maestra elementare di Beinasco.
50 anni, 3 figli e 2 cani, e una classe di 23 allievi di terza elementare curiosi e intelligenti. Che in famiglia assorbono tutto, entusiasmi e preoccupazioni. E che le domande le sanno fare. A scuola, però. E in questi giorni non si fa che parlare, del termovalorizzatore che verrà costruito a poco: "cos'è?", "come funziona?". I programmi ministeriali mica te l'insegnano, a rispondere a queste domande...

peppina la nonnina - 28-5-2005 at 14:23

mi sono dimenticata una cosa: ma se costruiscono il termovalorizzatore devo ancora farla la raccolta differenziata?? sarà la volta buona che mi levo la fila di9 sacchetti dal balcone??

sindaco mafioso - 28-5-2005 at 14:24

Pensate che gli immobili si deprezzeranno...bene io vi dico che se mi ridate le vostre case io le convertirò in case di riposo (tanto quelli hanno già un piede nella fossa e poi diciamocelo sono davvero troppi)....

anita - 28-5-2005 at 14:24

Quota:
Quota:
Originariamente scritto da kiamp
Quota:
Originariamente scritto da non so
...ben oltre certi idealismi

MI SEMBRA CHE QUI NON SI PARLI DI IDEALI MA DELLA NOSTRA VITA DI TUTTI I GIORNI
<<<
signorina,
c'è la vita personale e la vita pubblica
c'è l'individualità e la società
credo sia opportuno anteporre
la società civile alla visione soggettiva delle cose
non crede?
<<<

ANITA RISPONDE:
CI FAI O CI SEI????


una questione come questa del termovalizzatore è indicativa
COSA VUOL DIRE?
come armonizzare la cosa pubblica
con gli interessi particolari?


vuol dire
che questa esperienza del termovalorizzatore può rappresentare un'occasione x tradurre un deficit ambientale in risorsa

penso al teleriscaldamento
al riciclaggio virtuoso
agli introiti acquisiti dal compostaggio
e dallo smaltiumento rigiuti di altri comuni...

giulio Verdi, luminare illuminato...

prof.VERDI - 28-5-2005 at 14:25

Sono il professor Giulio Verdi dell'Università di Genova, docente di chimica ambientale. Penso che troppo spesso, nascosti dietro gli interessi delle imprese e dei meccanismi dello sviluppo,vengano nascoste le reali conseguenze dello sviluppo economico e tecnologico...a tal proposito, vorrei umilmente aprire gli occhi a chi dipinge il termovalorizzatore come la panacea all'ingombrante problema dei rifiuti...è importante che i cittadini si facciano domande concerete e precise, siano critici nei confronti dell'amministrazione e chiedano...dei numeri!

Maria - 28-5-2005 at 14:30

Indice del piano (campagna) di comunicazione

Individuazione dei pubblici con analisi socio-demografica:
Cittadini di cui: Adolescenti, anziani, donne (le casalinghe, chi si occupa dei figli, della casa), adulti (25-55).
Amministrazioni pubbliche (Comuni, Provincia, Enti Locali), associazioni sul territorio.

Analisi del contesto territoriale:
Quali sono le posizione dei nostri pubblici (chi è contro di noi o chi è d'accordo con noi)
mappatura del target
Come?
Attraverso strumenti integrati, specilizzare lo strumento alle caratteristiche dei pubblici per esempio: Con le Amministrazioni e con le Associazioni si possono utilizzare dei focus group. Punto di partenza per avere un primo contatto sulle "emozioni" che stanno dietro alla realizzazione del termovalorizzatore

Con i cittadini, parallelamente, si adotterano azioni per favorire la partecipazione al processo decisionale relativo alle misure compensative.
Tra queste azioni:
creazione di una community on line dove si può dialogare tra cittadini e con gli amministratori.
Pubblicazione con tutte le informazioni sul termovalorizzatore, inserendo nella stessa un fumetto semplice e divertente per poter raggiungere anche i più giovani.
Utilizzo di radio tv locali
Domus dell'inceneritore, con installazione interattive su come funziona il processo realizzativo dell'inceneritore aperto a tutti i cittadini.
Drammatizzazione, costruzione di un percorso a tappe con attori che ti guidano all'interno del contesto.

link e ultima idea

carlo - 28-5-2005 at 14:38

http://www.trovarsinrete.org/giocare_non_giocati.htm
vi trovate riflessioni ( e link x scaricare videogame)
su Giocare x non essere Giocati (sulla via ludico-partecipativa alla cittadinanza digitale)

ultima idea:
l'esplorazione x autoradio

date un'occhiata in prioma pagina delò forum
parlo delle esperienze fatte con la koinè

e poi se andate su
http://www.teatron.org/geniusloci

trovate (nel blog) delle info sul pellegrinaggio x autoradio fatto nel salento lo scorso

e ppi
se volete essere informati su questi progetti
scrivetemi a
per@carloinfante.info