il FORUM di TEATRON.org

Dibattito intorno ai Dick's Days

carlo - 26-3-2002 at 18:34

In questo ambiente puoi intervenire
sia per lanciare domande che riflessioni su ciò che riguarda il "simulacro PKDick",
il mondo di uno scrittore che ha anticipato il futuro.

Ci sono in prima istanza le tracce degli incontri che hanno anticipato i Dick's Days, i Presagi della Mutazione, con alcune note di vero e proprio diario di alcuni di quegli incontri.

Facendo NEW REPLY si potrà sviluppare il dibattito (non fare NEW TOPIC!, se no ci si disperde...)
ti devi ISCRIVERE e se lo hai già fatto devi fare LOGIN .


Ecco la traccia degli incontri precedenti


Questi "Presagi della Mutazione" stanno avvenendo nell'ambito della settima edizione del progetto-contenitore
SpaziOsservatorio promosso da IL MUTAMENTO ZC.
Aspettando i "Dick's Days", proseguono al Bu.net ( http://www.il-bu.net ), Via
S.Quintino 13 (Torino) gli incontri sulla scia del grande scrittore che a
ventanni dalla sua morte ci appare sempre più come un "classico" del
Futuro. Uno che aveva presagito la schizofrenia del mondo, tra reale e
virtuale.

Nell'attesa dei "Dick's Days", le giornate torinesi dedicate a Philip
K.Dick, dense di performance teatrali, convegni, rassegne video e
cinematografiche (dal 10 al 26 maggio 2002), accadranno degli incontri che
evocano l'immaginario dickiano.
Le sue opere e la sua visionarietà vanno oltre il genere letterario della
fantascienza: riguardano gli aspetti più profondi della mutazione
antropologica accelerata dalla rivoluzione digitale, aspetti che Dick ha
presagito molto prima dell'avvento delle realtà virtuali .
Concepiti come dei "presagi", gli incontri ideati e condotti da Carlo
Infante anticipano alcune delle parole chiave del progetto che troveranno
sviluppo nel convegno del 10 e 11 maggio.
Questi appuntamenti avranno come protagonisti autori e attori teatrali,
scrittori e tecno-artisti con cui conversare, visionare e navigare ( nel
web e in cd-rom) sulla scia di Philip K. Dick.



Dopo gli appuntamenti con Angelo "Motor" Comino, scrittore di romanzi
elaborati con software d'intelligenza artificiale
( http://www.ilsognodieliza.com ) e
con Lorenzo Miglioli, web-producer
( http://www.mimic.it ) e scrittore del primo
racconto ipertestuale pubblicato in Italia "Ra-dio",

poi quello di
Lunedì 25 marzo 2002 su

"Il teatro della percezione"

con Massimo Munaro, Teatro del Lemming

Alla ricerca di una scena che trova luogo nella dimensione interiore
psichica dello spettatore sollecitato.

Il lavoro artistico di Massimo Munaro e della sua formazione teatrale
approfondisce da anni l'indagine della realtà, prediligendo il punto di
vista antropocentrico. Al centro del mondo e della scena teatrale è il
"corpo" i cui organi sensoriali sono dispiegati in tutte le direzioni al
fine di ripensare non soltanto la relazione fondamentale tra l'Io e il
Mondo ma anche quella tra l'Attore e lo Spettatore.



Prossimo incontro

Martedì 23 aprile 2002, ore 22,30

"Allucinazioni condivise"

con Il Mutamento, OzooNo, Agar

Sulla scia dell'avventura letteraria, mistica e psichica, di P.K.Dick
prendono forma nuove visionarietà sceniche.


bunet alle castagne

nicofix - 3-4-2002 at 23:46



Riflessioni schizzofreniche su un bunet alle castagne (in vuoti temporali)
1. CAMPO DI ESITENZA
Il Bu.net è già di per sé una rappresentazione: ci mostra l’idea che

suoi animatori-arredatori hanno del presente e con questo aprono una
strada al futuro; senza però dimenticare il passato e le sue tradizioni
da conservare (ed anche qui il Bu.net si pone come rappresentazione di
una visione di passato – e quindi di presente – ) ecco quello
che c’è
da portare con noi e non lasciare indietro:
a) esplicitamente
- i dolci e la cucina della tradizione piemontese
- il vino (che come si sa, non è un cibo ma qualcosa di diverso,
un elemento con cui si definisce la propria personalità, cioè bere vino
si può configurare come un atto teatrale?)
- l’ironia e un po’ di “facile” nostalgia, vedi i
monitor dei
computer, nascosti da simil schermi televisivi anni 50
- il rispetto per il lavoro manuale, nonostante il cyber ed il
virtuale (vedi i tavoli a forma di tavolozza da pittore)
b) implicitamente
- la socialità (prendendo a prestito la tua precisa e vivida
immagine, dico che la società molare sta scomparendo, ma le molecole
che siano hanno ancora e sempre più bisogno di spazi dove dare vita a
reazioni di ogni tipo)

2. CONDIZIONI AL CONTORNO

Molto bello il montaggio filmico iniziale, non tanto per l’oggetto
in
sé, ma quanto per la sua essenza; il cinema già di per sé è arte
(industria?) collettiva per eccellenza, un collage di altri film, non
fa che aggiungere nuovi protagonisti (il montatore-ideatore) tra il
mondo delle idee e delle possibilità e quello dello spettatore;
ma ancora più…piacevole, forte, sensoriale, è l’idea delle
schermate
internet sempre mutevoli e diverse, che hanno accompagnato la
chiaccherata per tutta la sua durata, spesso mi son trovato ipnotizzato
da questo schermo cangiante, strano, perché in fondo si tratta di
un’esperienza che ogni navigatore della rete conosce bene, ma forse
il
punto è che si stava assistendo alla navigazione spettacolare (nel
senso di fatta per gli altri) di un'altra persona (potrebbe stare per
emergere una nuova professione, il d-y della rete?)

3. RETTA ASINTOTICA

P.K. Dick, interessante (e più) molto di quello che è stato detto,
attendo con curiosità momenti più dickiani, forse il rapporto con il
teatro del lemming era un po’ debole, ma insomma, non è così grave
provare a trovare un qualche legame, anche se forse non c’è; sul
tipo
di teatro non mi esprimo perché non lo conosco, posso dire che ho avuto
l’ennesima prova che gli artisti che sanno anche parlare e ragionare
sulla propria opera si contano sulle dita di una mano, e Maurizio
Munaro (?) non è tra questi; beh, non vuole essere una critica, ma i
discorsi di carlo (soprattutto), di tal ruggero e di tal orlando,
erano “belli”, proprio da un punto di vista estetico, anche a
prescindere dal messaggio che volevano veicolare, come si dice, ad
ognuno il suo mestiere!! Mi piace anche il modo in cui tu, Carlo,
acchiappi le parole e le riconosci come “link”, mi sembra un
atteggiamento molto creativo, oltre che molto “virtuale”,
credo che mi
eserciterò un po’ per riconoscere le parole chiave nei discorsi
degli
altri e nei miei


4. DIVAGAZIONI

a) effettivamente mi sembra che gioco – piacere e ludico –
libidinoso siano proprio la stessa cosa
b) non escludo che lo sbarco (anzi, come dicevo ieri, i circa
quattro sbarchi) sulla luna sia tutta una montatura, anche se tenderei
a crederci; ma qui voglio lanciare un’altra suggestione: ammettiamo
pure che gli americani siano andati sulla luna, una due o quattro
cinque volte; cosa ci han fatto? niente…ed allora se tra cento anni

cinesi ci installano una bella base con colonia, forse sui libri di
storia, tra 500 anni (???) si parlerà degli allunaggi americani come
ora si parla dei vichingi in america
c) sottotitolo: deformazione professionale; ad un certo punto
ruggero a parlato di heisenberg ed einstein, intendendo dire che anche
la fisica e la scienza hanno relativizzato la realtà (o qualcosa del
genere); ora, su questo punto c’è un po’ di generalizzata
incomprensione (non è la prima volta che sento dire questa cosa, ed il
fisico che è in me, sempre un pò si ribella) in realtà sia la meccanica
quantistica che la teoria della relatività non relativizzano proprio
niente, e sono per molti versi perfettamente deterministiche: la
meccanica quantistica introduce “solo” una forma di
probabilità (non ti
posso dire con certezza dov’è quell’elettrone, ma solo che si
trova lì
al tot per cento, ma sempre determinismo è); la teoria della relatività
introduce vari concetti, ma ad esempio la “relatività del
tempo”
discende perfettamente, deterministicamente, dall’idea di sistemi di
riferimento inerziali, insomma il concetto chiave è che entrambe queste
teorie spiegano, modellizzano la realtà, l'unica realtà che
presuppongono esistente, (perlomeno cercano o pretendono, direbbe
qualcuno) con una serie di equazioni matematiche, diciamo così,
risolvibili; più o meno è così. Il fatto è che ci sarebbero teorie ben
più adatte ad essere citate in tali contesti, vedi la teoria del caos o
complessità, o come cavolo la si voglia chiamare…..boh, così...






IL SOGNO DI UN BUNET - 8 FEBBRAIO

Kim - 4-4-2002 at 16:19

IL SOGNO DI UN BUNET


Sono un budino al cacao con uova e amaretti e rhum. Volo alto sopra la testa di persone raccolte in gruppi attorno a tavoli di legno. Ogni tavolo un televisore degli anni cinquanta, dentro rocambolesche immagini in fuga.
Le pareti bianche e gli archi a volta.

Un uomo senza capelli e con la barba appuntita parla. Non è umano, viene dalla ZONA CASTALIA. Chi ascolta siede su quadrati gommosi e su sedie in metallo con doghe di legno. Musica e immagini ci accompagnano in una specie di osservatorio spaziale all’estrema sinistra della grande pancia del locale. Oltre ad evocare parole e concepire “presagi”, si beve e si mangia.
I pavimenti scorrono su assi di legno scuro.

La paranoia di Philip Kindred Dick era quella di farsi fottere dagli automatismi digitali, visionario e allucinato, riuscì a rinnovare la fantascienza concentrandosi sulla psicologia dell’uomo e sulla sua alienazione… Questi e altri ragionamenti scivolano tra il chiacchiericcio e la musica: eppure neanche stavolta è un convegno un congresso. E’ piuttosto un incontro che accade: una specie di contenitore dove conversazioni e visioni navigano sulla scia dello scrittore americano, stroncato dalla morte per il cedimento del cuore nell’anno 1982. Mai fu seppellito, la sepoltura è una barbarie, un rimasuglio delle primitive origini della nostra cultura, da vent’anni viene conservato ibernato in una bara di plastica trasparente nel Moratorium Diletti Fratelli in Svizzera. Solo pochi eletti ebbero la fortuna nel tempo di sedersi di fronte alla bara fumante nel suo involucro congelato, sono pochi quelli che attraverso un auricolare ascoltarono parole lente e incerte: pensieri circolari di nessuna importanza, frammenti del misterioso sogno nel quale lui ora risiede.

Dopo vent’anni, a Torino, in uno degli universi paralleli più contorti e sommari, un uomo dalla barba rotonda e scura ci annuncia l’avvento delle SCRITTURE SCHIZOIDI, i DICK’S DAYS. A maggio spettacoli, rassegne cinematografiche, primavera e convegni.

L’uomo con la barba rotonda sembra riemerso dalle nebbie interattive della città di Settimo. La sua voce passa in differita, come uno di quei personaggi notturni della terza rete televisiva nazionale. Lui però non indossa una maglia da fornaio… Alle sue spalle proiettano immagini e nessuno sembra allettato dalle mie forme gelatinoidi: li vedo come incantati dentro ad un cerchio concentrico d’attenzione intaccabile, qui niente può esser disperso o scompigliato, tutto si contamina e muta, denso - ibrido - meticcio, destabilizzante e potente…
Ma quale è il limite tra artificialità ed emozioni?
Possono gli strumenti digitali sviluppare le nostre naturalità?
Perché porsi domande fra tanta, troppa, risposta?

IL SOGNO DI ELIZA è una pratica eversiva. Angelo “Motor” Comino sembra ammettere le stesse ed inevitabili paranoie di Dick. Lucido e con metodico ghigno da squalo mi si avvicina, e invece di impugnare il cucchiaio mi mostra la bibbia. La “sua” bibbia. Un librone in inglese che fingo di sfogliare e leggiucchiare con aria interessata accondiscendente. Il suo ghigno ritorna cadenzato a intervalli regolari di tempo, ma io sono un budino e non conosco questa lingua per scritto, fingo.
Motor cresce di un centimetro ogni dieci parole che dice, e quando si alza invitato dall’uomo con la barba rotonda nel centro del cerchio, appare come un gigante ben sopra i tre metri. Ci racconta il suo sogno e quello di Eliza, l’intento provocatorio di scrivere un libro con il computer, ci mostra gli strumenti che ha usato o che lui stesso ha creato: dal programma per gli anagrammi a quello dei dialoghi con lo psicologo, dai programmi di grammatica e sintassi a quelli che suggeriscono idee… In bilico su di una delle infinite e possibili verità Johnny siede rinchiuso su una sedia a rotelle in una stanza d’albergo. Il resto del libro è scrittura che non esiste, sviluppata su molteplici piani narrativi tra i rifiuti tossici di una città morente e un televisore che perde la sintonia invaso dagli insetti. E’ scrittura messa in campo, è grasso che cola…
Alti soffitti in mattoni rossi, e Motor è costretto a piegare il collo per non sbatterci contro la testa.

e adesso, un nuovo progetto di scrittura collaborativa
un contenitore dove inserire testi immagini o suoni
dove prendere e modificare
manipolare e creare
danzare,
un insulto ai diritti d’autore,
un cd-rom per la Fiera del Libro: IL SOGNO DI ELIZA 2.0

All’improvviso, neanche il tempo di respirare, vengo rialzato, sollevato su un piatto d’argento. Lascio la stanza, l’incontro. Il centro si spacca e gli uomini migrano – sangue viola bollente fluido – gli uomini raggrumano di nuovo in gruppi intorno a tavoli di legno con televisori anni cinquanta.
Appena il tempo di riconoscere Carlo Infante nell’uomo con la barba rotonda e la giovane donna il cui nome non posso trascrivere. Solo il tempo perché immagini sfocate fuggano come comete nella memoria. Un tempo e mi ritrovo budino con rhum e amaretti infilzato e smembrato da energici colpi di cucchiaio. Grido ma non ho bocca, muoio budino nella bocca di un altro…

Al risveglio ho bisogno di Dio, di Ubik o che altro. Allora apro la scatola di cereali da colazione a forma di lettere commestibili, poi verso il latte nella tazza piena di letterine e aspetto, e guardo quali lettere vengono a galla e quali parole formano.

Dopo sette giorni le scrivo.


Cristian Kim Ceresoli

parte il convegno

carlo - 10-5-2002 at 10:15

Il bunker del bunet , dove è partito il convegno,è molto Dickiano, un pò come tutto il locale caratterizzato per questa dimensione tecnologica mimetizzata tra parquet ottocenteschi e computer nascosti dentro radioni anni cinquanta.

C'è un buon clima
Giordano Amato con il suo video ha reso esplicita la sua lettura del mondo dickiano
cerca l'hybris orientale, metafisica, tarkovskiana, nella scrittura del californiano più visionario.
Si è attivato quell'"oscuro scrutare" nell'universo dickiano che trova poi nella lettura di Valter Malosti (proprio dal romanzo Oscuro Scrutare) una zoommata sensibile. Siamo dentro l'incubo di Dick...

convegno Il simulacro PKD

Federico - 10-5-2002 at 10:37

Ciao a tutti. sono al Bu.net di via San Quintino 13/f, al convegno (organizzato da Il Mutamento Zona Castalia) Il Simulacro PKD.
Fede smettila di fare pubblicità, il convegno è gia iniziato... France
Grazie France, la smetto. Comunque il convegno è veramente interessante, partecipano personaggi di livello internazionale! Più che altro, aspetto con ansia i giorni degli spettacoli, (TUTTI ALL'ESPACE!!!). Penso che andrò a vedere quello che si intitola SEMPRE LA BELVA SI SCATENA PER PAURA.
In ogni caso spero che patrecipiate numerosi al convegno e agli spettacoli, perchè è davvero interessante.

suvin,dick, s.giorgio e gli aerei-bomba

carlo - 10-5-2002 at 10:54

suvin ad un certo punto tira fuori l'icona di s.giorgio e penso a Dick e alla nostra epoca impazzita in cui i s.giorgio non solo uccidono il drago ma anche la madonna e poi se stessi. Dick lo aveva presagito questo impazzimento di mondo.
Un mondo in cui gli aerei di linea (che Dick, qui evocato da Suvin, paragona al ciclo seriale delle idee sfornate nella narrativa... come gli aerei in scalo a Los Angeles...) si fanno bombe. Ma quello di Dick non è pessimismo ma presaqio di un destino che non si conclude se non dentro di noi, dentro quella capacità di tradurre un presagio in soluzione immaginaria.
come in una cura omeopatica

suvin

Charles - 10-5-2002 at 11:04

e se darko suvin fosse veramente un agente segreto?

charles

Federico - 10-5-2002 at 11:08

sei un mito...

ma..

Tess - 10-5-2002 at 11:23

qui ci sono personaggi molto strani, gente che non parla, non sorride, scatta fotografie ai "convegnisti". Uno in particolare mi stupisce... ha un lungo pizzo bianco similtibetano, pochi capelli, si nasconde in una tuta disindividuante

bo?

dick - 10-5-2002 at 11:43

Marco Caltagirone è il più sexy

nobject

Tess - 10-5-2002 at 12:00

quali provocazioni sarebbe opportuno tirar fuori per accendere un dibattito?

tra teofanie psicotrope, culti fa da te e meccanica quantistica

carlo - 10-5-2002 at 14:24

più che romanzi Dick ha messo in pista dei "prismi" dove ciascuno di noi proietta qualcosa inerente la domanda di mondo che si porta dentro.
Cos'ha fatto x combinare questo?
Affermare che è un profeta di culti "fai da te" (anticipando le attuali mode new age) non ci basta e quando si parla di presagi s'intende quel grande gioco di pre/visione che in fondo un'artista esercita sul reale.
Si, il reale e lo studio che ne consegue, su diversi piani. Sia quello scientifico che quello antropologico. Su quest'ultimo piano abbiamo colto da Asciuti che dagli antichi culti esseni sono state tratte da Dick alcuni spunti a proposito di intriganti teofanie psicotrope. Mentre sul piano scientifico si può individuare, come ci fa notare Gallo, come Dick abbiamo saputo dar voce alle intuizioni della meccanica quantistica ancora sottotraccia, tutt'oggi.
Ecco perchè sono dei prismi le opere di Dick, il classico del futuro.
Classico è ciò che si rilegge continuamente senza esaurirsi.
Il Futuro è già qui solo che è mal distribuito (cito Gibson).

rsposta, tra le righe, a federico

carlo - 10-5-2002 at 14:30

Quota:
Originariamente scritto da Federico
Ciao a tutti. sono al Bu.net di via San Quintino 13/f, al convegno (organizzato da Il Mutamento Zona Castalia) Il Simulacro PKD.
Fede smettila di fare pubblicità, il convegno è gia iniziato... France
Grazie France, la smetto.

>>> bella sta cosa della conversazione drammatizzata nel forum...

Comunque il convegno è veramente interessante, partecipano personaggi di livello internazionale! Più che altro, aspetto con ansia i giorni degli spettacoli, (TUTTI ALL'ESPACE!!!). Penso che andrò a vedere quello che si intitola SEMPRE LA BELVA SI SCATENA PER PAURA.
In ogni caso spero che patrecipiate

>>>un appunto: quando si scrive in un forum a volte si pensa di lanciare chissà quale messaggio in bottiglia a chissà chi...
non è proprio così
un forum funziona meglio come ambiente di discussione interno ad una comunità (aperta, certo, chiunque può iscriversi, entrando a far parte della comunità di discussione) lanciare segnali verso l'esterno serve poco...
ricordiamoci che comunicare significa "comunicare con" piuttosto che "comunicare a"
comunque bene anche così
un forum come questo
improvvisato sul campo
deve sondare tutte le opportunità

numerosi al convegno e agli spettacoli, perchè è davvero interessante.

performare Dick

carlo - 10-5-2002 at 16:34

si, prendi Dick i suoi romanzi
le sue paranoie le sue visioni
le porti dentro la tua mente
e poi tirarle fuori non è facile

performare dick non può accadere attraverso i modi della rappresentazione psicologica

il video di mariano equizzi con quella cyber spy-story ci fa intuire alcune modalità, a proposito di psyco-war...

il punto non è rappresentare Dick, forse
ma i riflessi di quel prisma di cui parlavo sopra...

appunti sparsi

fede - 11-5-2002 at 11:17

ecco dei frammenti sparsi
che butto lì
forse
può aiutare qualcuno a riprendere le tracce di questo bel percorso intorno al pianeta-simulacroPKD

Suvin c'informa che a Berkeley trent'anni fa impatta con l'opera di Dick e per
science fiction studies nel 75 entra in relazione con
la sua opera con un ampio servizio critico. Un interesse che pero si traduce in
panico esistenziale quando PKD lo denuncio' alla
CIA accusandolo d esere una spia.
Nonostante quell incidente tutta l analisi critica di
Suvin si rivela affascinata da cio che lui stesso
definisce l'importanza cognitiva di Dick

Bianchi ci fa riflettere su un dato importante:
leggendo pkd prendiamo atto che il futuro e
frantumato e che siamo tutte monadi
che disseminano realta percettiva.
il virtuale va inteso non come immaginazione ma
come realta potenziale dalle
infinite potenzialita di cambiamento.
Ci pone di fronte all idea per cui qualsiasi presente
puo diventare un futuro non piu prevedibile.

Asciuti
entra nella dimensione metafisica di pkd ,
cogliendo il fatto che quel modo di esprimerem l idea
del culto fai da te puo farlo apparire come profeta
new age. Nelle sue Esegesi sostiene che Cristo e
un riformatore della struttura teologica
e ne diventa capo solo x via iniziativa di Paolo.
Un altro frammento d intuizione di pkd e nello
sudio antropologico attraverso cui individua il culto
essenico del fungo che rappresenta la porta verso il
dio, attraverso una teofania psicotropa che vede
coniugare droga e ricerca di alterita.

Pagetti tratta della turbolenza pkd, rilevando l'ambiguita interna al suo essere scrittore, una
condizione alienante, scissa tra la furia creativa (scrive romanzi in 2 settimane), la critica sociale ( fa
parte inizialmente del social science fiction con
bradbury, vonnegugt),
e le meditazioni metafisiche.
Alla fine dei conti e'
uno scrittore profondamente americano attento alle
culture europee: e' colto, enciclopedico onnivoro e
confuso. Un
subcreator, viene definito.


Bianchi torna e sentenzia ( e noi con lui!)
vince l aspetto ideologico rispetto a quello narratologico

Rossi analizza
pkd icona americana

Caronia, luci do e tagliente come al solito,
percorre la domanda: pkd è un
folle, un mistico o un logico che gioca con le certezze artefatte? Buona la terza.

Radio Libera PKD - a Carlo

Federico - 11-5-2002 at 11:19

Ascoltare e vedere (nella doppia accezione di "vedere" e "assistere ad una visione", vedere "oltre") le parole di Dick attrverso i microfoni di una radio, "Radio libera Dick...
è ciò a cui ha assistito il pubbico dello spettacolo-concerto (o s-concerto, per non smettere mai di ricordare il più grande uomo di teatro del Novecento (solo?), Carmelo Bene) di ieri sera all'Espace, "Radio Libera PKD", appunto.
Un'ora abbondante di musica e parole ricca e coinvolgente, forse meno intensa di quanto avessi sperato. Un saluto virtuale a Carlo, sperando di aver imboccato la strada della "comunicazione" che nasce dalla "comunione" (cum-unione).

le parole chiave/ i topoi del convegno: IN PROGRESS

fede - 11-5-2002 at 18:13

ne ho raccolte un pò di parole chiave disseminate nel convegno

sarebbe bello implementarle
aggiungerne mano mano

alcune arrivano dritte dritte
dall'intervento densissimo di linda de feo
uno dei più dinamici

alterità
sincretismo
ricombinazione
postmoderno
paranoia
entropia
schizofrenia
fine della storia
presente infinito
corpo disseminato
simulacro
motore immobile
antitossina cerebrale
catastrofe
impostore
disincanto
cinismo
doppio
virtuale
epistemologia transitiva
ontologia intransitiva
inconoscibilità del reale


una domanda organizzativa (è andata fuori forum, la porto qui io. FATE SOLO NEW REPLY!)

carlo - 12-5-2002 at 10:00

costo spettacoli

ciao a tutti, sapete dirmi il prezzo dei singoli spettacoli (sia al massimo che all'espace) inerenti la manifestazione su p.k.d. ?

ciao!
f.

da Ondesign (la giro io, era andata fuori forum. FATE SOLO NEW REPLY.)

carlo - 12-5-2002 at 10:03

Convegno su P.K.D.

"La realtà è tutto ciò che non se ne và quando smetti di crederci".

Finalmente dopo anni di attesa un evento su P.K.D. a Torino, città alla ricerca di una sua identità dopo l'era post-industriale.
Ci è piaciuto molto l'intervento di Suvin e la lettura di Malosti. Chissà se esiste ancora quel murale che diversi anni fa facemmo al Magazzino di Gilgamesh raffigurante Dick seduto ad un tavolino mentre si gustava del buon vino?
Grazie.