il FORUM di TEATRON.org

Orgia ad Ivrea

carlo - 23-1-2003 at 22:37

arriva al teatro giacosa di ivrea
"Orgia" di Pasolini
allestito da Teatro di Dioniso

http://teatrodidioniso.2you.it/spettacoli/orgia.html

ecco una buona occasione x riprendere quel lavoro già avviato tempo fa con gli studenti del Liceo Botta attraverso il forum attivato x Le Baccanti
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=22

andate a rivedere quel gioco degli sguardi incrociati
intrisi anche di polemiche ma in fondo caratterizzati
in buona parte
da quell'impronta soggettiva che ha fatto della partecipazione al forum on line non un esercizio di stile analitico ma un modo x far circolare l'energia degli spettatori intorno a quella messa in gioco dagli autori-attori in scena

un'indicazione?
provate ad individuare alcune delle parole-calde che stanno al centro dell'idea di regia di valter malosti
se ne parlerà domani mattina in aula magna...
e ppoi a spettacolo visto si entrerà nel vivo.


i sogni acidi di Fussli

carlo - 24-1-2003 at 08:47

tra le note di regia di valter
trovo un riferimento alla pittura di Fussli

anche se sul programma c'è, forse (???)
un errore di stampa... è scritto Fuseli...

allego una sua immagine
inquietante
un sogno acido
come quello di Orgia

un'immagine
pescata dalla rete
con un motore di ricerca

un'indicazione da raccogliere
ragazzi
x questo gioco degli sguardi a cui vi stiamo invitando

a proposito chi c'è di quelli che hanno dato vita al forum scorso su Le Baccanti?


fussli.jpg - 7kB

i percorsi erranti dell'errore

carlo - 24-1-2003 at 08:56

mi chiedevo se Fuseli fosse un errore
pare invece che sia un altro modo di scrivere Fussli

colgo l'occasione x mettere su un'altra sua immagine
ancora + inquietante

fuseli.jpg - 20kB

BOH

Lord Gara - 27-1-2003 at 14:38

Che dire di questo spettacolo? La prima cosa che ho detto a chi mi ha fatto questa domanda fuori dal teatro è stata BOH.
Boh, per i dialoghi che a volta si perdevano in lunghi giri di parole (credo che questo sia ciò che intendeva Pasolini per il teatro non inteso come mezzo di comunicazione di massa) e che alla fine quando riuscivi a riallacciarti a quello che si stava dicendo ti accorgevi di essere in ritardo e che ormai il dialogo si era spostato su altri piani e quindi, VIA! Di nuovo all'inseguimento del significato.
Però pensandoci con il leggendario e sempre utile senno di poi mi è venuto da dire BELLO! Bello per le scenografie vermanete d'effetto (in particolare i muri) e bello per la tematica che almeno io ho visto come la disperata fuga di una coppia borghese dalla monotonia e dalla prigionia della vita quotidiana sempre più fredda e razionale. Questo è quello che ho interpretatao, mi piacerebbe sentire altre persone dire cosa hanno colto dello spettacolo.

PS Mi scuso per il mio terribile italiano ma quando scrivo di getto finisce sempre così...

far fischiare le orecchie

carlo - 28-1-2003 at 08:55

Quota:
Originariamente scritto da Lord Gara
Che dire di questo spettacolo? La prima cosa che ho detto a chi mi ha fatto questa domanda fuori dal teatro è stata BOH.

>>> adotto la possibilità di risposta attraverso il QUOTE (il pulsantino in alto a destra, accanto a edit - che invece permette di correggere il testo - utilissimo xchè fa rispondere nel merito, tra le righe dell'intervento individuato come oggetto della riflessione)
prima di tutto va detto che Lord Gara, la sa lunga di web, ha usato anche l'opzione dell'avatar (la faccina manga accanto alla firma) e poi la citazione...
ok, ragazzi
non fatevi intimidire il forum è orizzontale e permette sia queste qualità (verticali) che approcci + normali
è luogo di conversazione in primo luogo

nel merito:
andrebbe esplorato quel BOH.
Eppure "Orgia" è tutt'altro che teatro astratto:
si tratta di sesso, d'ipocrisia borghese, d'intentità rimosse...
di un'Italia bigotta che nel 1968 non era ancora stata scossa dalla prima rivoluzione sessuale...
<<<

Boh, per i dialoghi che a volta si perdevano in lunghi giri di parole (credo che questo sia ciò che intendeva Pasolini per il teatro non inteso come mezzo di comunicazione di massa) e che alla fine quando riuscivi a riallacciarti a quello che si stava dicendo ti accorgevi di essere in ritardo e che ormai il dialogo si era spostato su altri piani e quindi, VIA! Di nuovo all'inseguimento del significato.

>>>
capisco
e poi Pasolini non è Pirandello
gioca sul linguaggio
graffia e scava con le parole
non racconta solo storie
e questo gioco sul linguaggio può far perdere il filo
sono d'accordo
<<<

Però pensandoci con il leggendario e sempre utile senno di poi mi è venuto da dire BELLO! Bello per le scenografie vermanete d'effetto (in particolare i muri)

>>>
trovo molto condivisibile e ricco di curiosità teatrale questo tuo concentrarti sullo spazio scenico
è determinante!
il teatro è fatto di forme e di spazi e non solo di parole
<<<

e bello per la tematica che almeno io ho visto come la disperata fuga di una coppia borghese dalla monotonia e dalla prigionia della vita quotidiana sempre più fredda e razionale. Questo è quello che ho interpretatao, mi piacerebbe sentire altre persone dire cosa hanno colto dello spettacolo.

>>>
sarebbe interessante sapere anche chi ha visto quello speciale televisivo di Lucarelli su RAI3 proprio sull'omicidio di Pasolini
per focalizzare un pò su questa figura scomoda che ha fatto fischiare le orecchie a tanti, compresi i suoi compagni di partito (il PCI, che lo espulse) bigotti come i democristiani
<<<

la paura del sesso

bob - 28-1-2003 at 11:44

incredibile
che ancora oggi ci sia qualcuno che ha timore del sesso
anche di quello parlato

che fine ha fatto tutta l'emancipazione di cui ci siamo riempiti la testa?

Francesca Rosy - 28-1-2003 at 11:48

Ho trovato quest'interpretazione del testo di Pasolini davvero d'impatto,piuttotsto duro,anche se lo immaginavo più realistico,rispetto alla tematica dell'amore sadomasochista tra Uomo e Donna.Straordinaria e molto naturale l'interpretazione dell'attrice Michela Cescon.L'elemento secondo me più interessante è stata la tematica del doppio:l'unicità di uomo-donna.Anche l'ossessione del"dolore estremo"del loro amore rappresentata scenicamente dal cerchio di coltelli,o almeno cosi io l'ho colta. Rosy

Lord Gara - 28-1-2003 at 11:52

Emancipazione? Secondo me l'emancipazione (posto che sia mai avvenuta) è morta con gli anni '70 e con il movimento hippy. Morta e sepolta sotto la collina di Woodstock.
La cosa più interessante, però, è che ci si preoccupi tanto quando si parla di sesso di fronte all'ondata di carne nuda che ci viene sparata in faccia a qualsiasi ora del giorno quando si accende la televisione... E questa non è una predica moralista, è semplicemente una osservazione data da un problema di cattivo gusto... Censurano i cartoni animati quando invece la prima cosa da censurare sarebbe Buona Domenica e Sarabanda (solo per citare due nomi a caso) che però, guarda caso, nessuno si azzarda a toccare. Ma forse sto andando off-topic quindi la pianto qua

Francesca Rosy - 28-1-2003 at 11:52

"Chi è perseguitato è colpevole,chi perseguite è innocente"questa è una delle frasi che mi ha colpito maggior mente,ma io mi chiedo:chi è il vero perseguitato e chi è il vero perseguitore?Ho trovato lo spettacolo duro ma interessante.Nonostante l'opera sia stata scritta anni credo che le tematiche siano purtroppo estremamente attuali.Francy

messaggio ricevuto sulla mail e girato nel forum

valter - 28-1-2003 at 11:56

MESSAGIO DI Gasthaus e Arzy
RICEVUTO DA VALTER
con alcune non risposte

Ti rivolgiamo un ipocrita saluto e passiamo subito a dirti le nostre impressioni e perplessità sul tuo Orgia, conclusosi a Ivrea un ora fa.

Innanzitutto lo spettacolo non era volgare come ci era stato dipinto, anzi ha trattato argomenti e scene molto forti coerenti con il tema, pur mantenendo uno stile elevato.

Nonostante ciò, e forse proprio per questo, ci è rimasto oscuro il significato di alcune scene.

dice dioniso nelle baccanti
L'OSCURITA' HA QUALCOSA DI SACRO


Qual'è il significato dell'effige del cavallo che spuntava, a metà spettacolo, dalle quinte?
IN UN SEMINARIO CHE STO CONDUCENDO IN QUESTI GIORNI, PROPRIO SU PASOLINI, UNO DEI COMPITI ERA PROPRIO QUELLO DI DIRE PER OGNUNO CHE COSA SIA IL CAVALLO

DICE uomo IN ORGIA
"LE PAROLE DELLA LINGUA NON SONO DUNQUE CHE GLI STRUMENTI DEL SOGNO"


Il fatto che, infine, l'Uomo abbia indossato i vestiti della Donna e viceversa è un richiamo al ruolo di carnefice che vuole morire e di vittima che vuole uccidere? Oppure un'implicita allusione alla vera identità celata dall'ipocrisia e alla sua liberazione?

CORO I, ORGIA
... FORSE LE TRE PERSONE RAPPRESENTATE
SONO UNA PERSONA SOLA...

Infine, il fatto che la Donna si sia alzata e abbia raggiunto le quinte mentre l'Uomo si risvegliava è dovuto solamente a esigenze sceniche oppure ha qualche altro senso?

SECONDO TE?

PENSA A COME INIZIA LO SPETTACOLO?

Ti ringraziamo per la tua disponibilità.

Ipocritamente tuoi, Gasthaus e Arzy.

ale - 28-1-2003 at 12:00

Lo spettacolo si è presentato ai miei occhi come una sintesi di tante posizioni di di Pasolini. Un testo difficile da rendere nella sua complessita'. Un affresco della omologazione borghese,che porta l'uomo anon potere piu' uscire, esprimendo la sua liberta',da quel mondo fatto di morbosita' e tedio. Tutti sono uno, uno è tutti.
Un complimento agli attori ,per la bravura nell' interpretazione di un testo sicuramente impegnativo da esprimere senza cadere nella volgarita'.

... Orgia ...

Gasthaus - 28-1-2003 at 12:00

secondo il tema di fondo di Orgia è l'analisi dell'ipocrisia.
la famiglia borghese che si scopre insoddisfatta dalla propria vita (sessuale) e viene trascinata dai suoi turpi desideri (troppo a lungo incompresi e repressi).
la paura (una volta incominciate queste pratiche sessuali) di se stessi (il marito che si cura perchè sente che il suo corpo gli sfugge) e del giudizio degli altri (la famiglia mantiene, IPOCRITAMENTE, la sua vita normale: casa, chiesa e figli).
mi ha colpito molto il modo di vivere il sesso della Donna e dell'Uomo: mi sembra di essermi affacciato su un abisso oscuro e sconosciuto, infernale e onirico.
una cosa che mi ha stupito è stato notare come le scene di nudo fossero un semplice espediente tecnico (utilizzato perchè adatto alle scene) mentre gli argomenti che fanno riflettere sono nel testo, nella storia, nell'atmosfera...
bellissima la parte finale del monologo iniziale (dovete essere giovani come quei soldati...)

Il cavallo e altre cose...

Lord Gara - 28-1-2003 at 12:01

Mi accodo anch'io a ciò che hanno detto Gasthaus e Arzy: per come ci hanno dipinto lo spettacolo prima di vederlo sembrava qualcosa di molto crudo, diretto ed esplicito invece è stato trattato sempre senza scendere del brutto o nell'eccessivamente spinto...
Per il cavallo anch'io me lo sono chiesto cosa fosse per un bel po'... Ed effettivamente tutt'ora è uno degli interrogativi che sono rimasti irrisolti nella mia testa, forse ci devo pensare ancora un po'...

ggg - 28-1-2003 at 12:01

a me lo spettacolo è piaciuto abbastanza,anche se ho trovato certe parti (alcuni monologhi)troppo lunghe e piuttosto pesanti:credo che difficilmente uno spettatore riesca a seguire il discorso fino alla fine senza perdere il filo e l'interesse..mi è piaciuta l'interpretazione della moglie perchè è riuscita a esprimere perfettamente le sue emozioni attraverso la voce e i brividi...lo spettacolo mi ha lasciata un po' perplessa e mi ha fatto stare male nell'identificarmi con la coppia marito-moglie perchè la loro psicologia mi è sembrata troppo folle,contorta e malsana..x questo mi sono identificata nella Ragazza che rimane sconcertata di fronte ai ragionamenti dell'Uomo.
Per quanto riguarda la rivitazione di Pasolini,questa mi è sembrata fedele e proprio per questo apprezzabile.

paura - 28-1-2003 at 12:02

Quale può essere l' idea di ognuno riguardo allo spettacolo è difficile da esprimere... "Orgia" provoca lo spettatore, riesce a scioccarlo nel profondo. L'ambiguità pasoliniana,il contrasto evidente tra corpo e anima sono amplificati dalla brutalità delle scene, dalla violenza verbale alternata a momenti di vera e propria poesia.
Così l'atmosfera che si crea è un susseguirsi di relativa quiete e sgomento, anche dovuto ai suoni gravi della coreografia.
Uno spettacolo che ci ha turbati e allo stesso tempo affascinati. ciao & grazie


COLPEVOLE NON COLPEVOLE

valter - 28-1-2003 at 12:04

Quota:
Originariamente scritto da Francesca Rosy
"Chi è perseguitato è colpevole,chi perseguite è innocente"questa è una delle frasi che mi ha colpito maggior mente,ma io mi chiedo:chi è il vero perseguitato e chi è il vero perseguitore?



altre coppie altri doppi

CHI POSSIEDE è INNOCENTE
CHI è POSSEDUTO è COLPEVOLE

CIò CHE BESTEMMIAMO è CIò CHE PREGHIAMO

BOIA CHE VUOLE MORIRE IO
VITTIMA CHE VUOLE UCCIDERE TU

CHE DIFFERENZA C'è TRA ME E TE?

FORSE PERò, POTRETE UGUALMENTE, NEL CONFRONTO IMPOSSIBILE, INTUIRE, MALE,
PER UN ATTIMO, CHI SIETE...

luthien - 28-1-2003 at 12:05

sinceramente non mi sono fatta ancora un'opinione dello spettacolo...quello che mi ha lasciato sono delle sensazioni poco chiare e alcune parti dei dialoghi che mi hanno colpito per la loro veridicità...spero che tutto il resto troverà spiegazioni e riferimenti un po' più concreti man mano che mi farò una cultura più ampia o che parlerò con qualcun'altro che mi chiarirà le idee.Alla fine della rappresentazione la prima cosa che mi è venuta in mente era che mi sarebbe piaciuto vedere gli altri spettacoli di questo ciclo perchè magari avrei capito di più e tutto sommato mi dispiace che non mi sia rimasto un ricordo più forte di quello che ho visto.
comunque tirando le somme-dato che ho la sensazione di non aver detto nulla di chiaro-posso dire che lo spettacolo mi è piaciuto perchè è una di quelle cose che ti fanno pensare a lungo e alle quali trovi sempre risposte nuove.

SUONI

valter - 28-1-2003 at 12:06

Quota:
Originariamente scritto da paura
Così l'atmosfera che si crea è un susseguirsi di relativa quiete e sgomento, anche dovuto ai suoni gravi della coreografia.


PROVA A DIRE DI PIU' SU QUESTO
COSA INTENDI PER SUONI GRAVI

i sottotesti:l'iceberg sommerso del teatro

carlo - 28-1-2003 at 12:07

Quota:
Originariamente scritto da valter
(...)ci è rimasto oscuro il significato di alcune scene.

Qual'è il significato dell'effige del cavallo che spuntava, a metà spettacolo, dalle quinte?

>>>riutilizzo qui il meccanismo del QUOTE che + su ho spiegato e adotto un altro metodo: taglio un pò di testo che non occorre alla mia risposta ma inserendo questo: (...)
x evidenziare il taglio.
Altrimenti troppo testo fa confusione.

la mia risposta poi è quella di un altro spettatore e non certo quella dell'autore.

Voglio solo segnalarti quel quadro di Fussli che ho inserito + su.
E' da quel quadro che arriva l'ispirazione.
E' un riferimento iconico ed immaginario
un "sottotesto" (quella drammaturgia non interpretata, fatta di immagini e suoni, letture e visioni, suggestioni che compongono l'iceberg sommerso del teatro)

sarebbe bello se valter rispondesse alle altre vostre domande

<<<<

Ipocritamente tuoi, Gasthaus e Arzy.


ma perchè "ipocritamente"?
questo vostro modo di porre domande
è trasparente
giusto
utile
virtuoso!

Francesca M. - 28-1-2003 at 12:10

Mi aspettavo una rappresentazione più forte dato la tematica di impatto e di estrema attualità, tuttavia lo spettacolo mi ha dato forti emozioni, soprattutto l'attrice che interpretava la Donna, Michela Cescon. Mi ha colpito la sua grande immedesimazione in un personaggio così complesso, mentre l'interpretazione di Malosti non l'ho trovata così d'effetto. In compenso la regia, gli elementi che comparivano in scena aiutavano a comprendere meglio l'opera, anche se non mi è molto chiaro la funzione della testa di cavallo che sembrava "sbirciare" la scena. La ragazza era veramente come me la immaginavo, ma non ho ben capito la scena in cui lei si dondolava avanti e indietro....sembrava spensierata, eppure era dentro a un cerchio con coltelli, non mi sembrava avesse senso che le descrizioni dell'infanzia fossero accompagnate dall'immagine di una ragazza con lo sguardo perso che sembrava osservarsi attorno seduta su un'altalena....Nella mia mente l'avrei vista dentro quel cerchio che si muoveva in modo frenetico sbattendoci contro....
Nel complesso mi è stato veramente utile non solo per le tematiche affrontate dall'autore, ma anche per apprezzare nuovamente un mondo così reale e fantastico che è il teatro...



ma perchè ipocritamente?...

Gasthaus - 28-1-2003 at 12:10

... ironia ...

fuoko fatuo - 28-1-2003 at 12:11

FUOKO:le prime cose che ho provato appena è finito lo spettacolo sono state: dispiacere x non essre stata in grado di capire a fondo tutti i dialoghi e i monologhi...che sarebbe stato meglio aver letto prima secondo me...come delle poesie che bisognava capire a fondo...e la seconda: delusione ma allo stesso tempo conforto perchè non mi aveva "sconvolto" come pensavo...insomma non mi ha fatto provare le emozioni ke mi ero resa conto che poteva trasmettere. forse vederlo una seconda volta avrebbe soddisfatto le mie aspettative...sarei riuscita a concentrarmi su tutti quegli aspetti dello spettacolo che mi interesavano davvero.
FATUO:lo spettacolo x me è stato come un discorso rimasto in sospeso...ho continuato a pensarci molto nei gioni successivi, cercando d trovare un significato... poi, un poco alla volta mi venivano in mente delle cose che nn avevo colto in un primo momento durante lo spettacolo...tipo l'unità originaria delle tre persone, l'insoddisfazione profonda della coppia borghese contrapposto alla
purezza e spontaneità della ragazza...però avrei voglia d vederlo una seconda volta perchè nn riuscivo sempre a seguire i dialoghi.

DOMANDE NON RISPOSTE

valter - 28-1-2003 at 12:12

Quota:
Originariamente scritto da luthien
comunque tirando le somme-dato che ho la sensazione di non aver detto nulla di chiaro-posso dire che lo spettacolo mi è piaciuto perchè è una di quelle cose che ti fanno pensare a lungo e alle quali trovi sempre risposte nuove.


INFATTI IL TEATRO
TRA LE ALTRE COSE è IL LUOGO DELLE DOMANDE PIù PROFONDE ED OSCURE

PASOLINI POI
NONOSTANTE L'APPARENTE TONO PREDICATORIO
PONE CONTINUAMENTE DOMANDE
LE DOMANDE SCATENANO LA VITA?


VERSO LE PREALPI O VERSO I COLLI EUGANEI
NON C'ERANO CHE VILLAGGI ARMINIOSI COME CASTELLI, PER DOVE PASSAVANO NEL SOLE, IN UN IMMEDICABILE SILENZIO.
I CARRI DEL MOSTO. O DEL FIENO.
QUAL'ERA IL PIU' SELVAGGIAMENTE, UMANAMENTE PROFUMATO?

ecco un'altra domanda



CHIEDI CHIEDI CHIEDI

versi corretti

valter - 28-1-2003 at 12:13

Quota:
Originariamente scritto da valterVERSO LE PREALPI O VERSO I COLLI EUGANEI
NON C'ERANO CHE VILLAGGI ARMONIOSI COME CASTELLI, PER DOVE PASSAVANO NEL SOLE, IN UN IMMEDICABILE SILENZIO.
I CARRI DEL MOSTO. O DEL FIENO.
QUAL'ERA IL PIU' SELVAGGIAMENTE, UMANAMENTE PROFUMATO?


xxx - 28-1-2003 at 12:14

Nel complesso non mi sento di giudicare lo spettacolo come scadente, sicuramente la resa del testo non era facile e forse il risultato ottenuto era il migliore possibile. Gli spunti contenuti nel testo di Pasolini secondo me andavano, però, rivisti in particolare alcuni monologhi come quello della Moglie nella stanza da letto o al tavolo, secondo me, andavano riscritti in modo più pregnante e conciso cosicchè anche uno spettatore medio con una conoscenza superficiale dell'autore potesse seguire e apprezzare appieno gli spunti critici certamente tuttora riferibili (forse non fino alla malsana morbosità del dramma) a coppie benpensanti del nostro tempo. In particolare ho apprezzato l'interpretazione della ragazza con l'impermeabile rosso ha una voce stupenda.
Infine una domanda tecnica: ad un certo punto appare in scena una testa di cavallo, non ho capito quale significato simbolico avesse...

risposta a valter

paura - 28-1-2003 at 12:14

Le continue sviolinate durante la lettura del testo mi hanno ricordato le atmosfere della 'Medea' e inconsciamente un brivido mi ha percorso la schiena, ma quetse naturalmente sono le impressioni di un singolo. Alla prossima. ciao grazie

l'inerzia psichica della TV

carlo - 28-1-2003 at 12:17

Quota:
Originariamente scritto da Lord Gara
Emancipazione? Secondo me l'emancipazione (posto che sia mai avvenuta) è morta con gli anni '70 e con il movimento hippy. Morta e sepolta sotto la collina di Woodstock.
(...)

>>>hai ragione da vendere
parlare di emancipazione mi fa sorridere
e anche un pò ghignare
l'evoluzione umana è fatta di alti e di bassi

una volta il nudo era un segnale di libertà
(penso alle azioni del Living Theatre nelle università occupate negli annsi sessanta)
e oggi spesso, come indichi nel cortile televisivo, solo banalità volgare
<<<


Censurano i cartoni animati quando invece la prima cosa da censurare sarebbe Buona Domenica e Sarabanda (solo per citare due nomi a caso) che però, guarda caso, nessuno si azzarda a toccare. Ma forse sto andando off-topic quindi la pianto qua


fai riferimento ai fumetti Manga?
proprio oggi ne parlavo a Valter venendo ad Ivrea

non sei off-topic: sei proprio dentro l'argomento
eccome
Pasolini aveva accusato la televisione già 30 anni fa di inerzia psichica

pippo - 28-1-2003 at 12:18

Ho un'idea sulla presenza della testa cavallo: penso ai dipinti che ho visto riprodotti più sopra. E' l'idea dell'incubo, presente anche nei contesti di "vita famigliare rassicurante" che pure sono presenti nello spettacolo?

valter - 28-1-2003 at 12:21

Quota:
Originariamente scritto da ggg
a me lo spettacolo è piaciuto abbastanza,anche se ho trovato certe parti (alcuni monologhi)troppo lunghe e piuttosto pesanti:credo che difficilmente uno spettatore riesca a seguire il discorso fino alla fine senza perdere il filo e l'interesse..


PASOLINI DICE NEI CARTELLI CHE HA FATTO APPENDERE ALLA PRIMA TORINESE DI ORGIA nel 1968 (SUNTO DEL SUO MANIFESTO PER UN NUOVO TEATRO)

ANCHE LE ORECCHIE FANNO PARTE DEL CORPO


CREDO CHE OGGI IL FRASTUONO TENDA A DISTANZIARCI DALLA POESIA
INOLTRE IL TEATRO è UN RITO COLLETTIVO
LO FACCIAMO NOI INSIEME A VOI CON VOI
QUINDI ANCHE NOI CI SIAMO ACCORTI QUELLA SERA CHE IL PUBBLICO COME DICIAMO NOI
AVEVA SGANCIATO
AD ESEMPIO IL PUBBLICO DI MILANO E TORINO Lì STABILIVA IL PUNTO DI CONTATTO PIù FORTE

QUELLO è IL LUOGO DELLO SPETTACOLO PIù PROFONDO
QUELLO DELLA MEMORIA

IL MONDO ERA COSì RICORDO
DA ALMENO DODICIMILA ANNI
dice la DONNA

PASSATO PRESENTE E FUTURO CHE ABITANO INSIEME NEL RITO
NEL QUì E ORA


carlo - 28-1-2003 at 22:07

Quota:
Originariamente scritto da pippo
Ho un'idea sulla presenza della testa cavallo: penso ai dipinti che ho visto riprodotti più sopra. E' l'idea dell'incubo, presente anche nei contesti di "vita famigliare rassicurante" che pure sono presenti nello spettacolo?


sì, ma pensa anche a qualcosa d'altro
che luce c'era
che colore dominava
chi c'era in scena


il ritorno

dioniso - 28-1-2003 at 23:15

sento dioniso in questa orgia più che mai...
...in questi continui ossimori di pasolini
dove il femminile è anche il maschile
dove il passato è anche il futuro
dove il terribile è anche il dolcissimo
dove la vittima è anche il carnefice e viceversa
dove tutto è una cosa e anche il suo contrario...

...dov'è la verità?
...dov'è lo scandalo?
...c'è dio?
...dov'è la vita?
Il fatto è che tutto questo mistero si risolve nella morte...il vero scandalo di questa "Orgia" è la morte: "e noi siamo maestri di morte" dice l'uomo

noi sbraniamo ma ci facciamo anche sbranare come dioniso...ci facciamo fare a pezzi per cadere nell'oscuro per raggiungere il regno dei morti, il centro della terra...e poi ritornare a nuova vita

e quindi volontà assoluta di morte
ma struggente malinconia e nostalgia di vita

ciao e notte a tutti!!!!

IL CAVALLO????
per me è un'apparizione che mi fa sorridere di dolcezza e piegare un pò la testa verso sinistra come quando si guarda con affetto una persona amata


paura?

dioniso - 28-1-2003 at 23:20

Rispondo a paura:

Mi piace il tuo titolo "PAURA"
una frase che mi ha sempre colpito studiando Orgia è questa che chi è CONFORMISTA è colui che HA PAURA DEL MONDO!!!!

simuz=) - 30-1-2003 at 21:41

Dopo quasi una settimana passata a pensare allo spettacolo di sabato scorso, mi sono decisa finalmente ad iscrivermi a questo forum. Devo dire che in tutto questo tempo non sono riuscita comunque a farmi un'idea precisa su "Ogia". Ci sono particolari momenti che mi sono piaciuti moltissimo, altri meno o altri ancora sono rimasti dei grandi punti interrogativi nella mia testa...insomma, tanti pensieri, ma nessun giudizio unitario. Quello che sicuramente mi è piaciuto è stata la parte dove i due attori si "staccano" dalla scena, recitando quel dialogo poetico al microfono (tra l'altro è di grande effetto il sonoro). Una delle cose non chiare è invece, a parte il Cavallo Bianco-ormai famoso per aver gettato un velo di mistero tra tutti gli spettatori-la funzione della ragazza giovane all'inizio dello spettacolo e durante tutto il tempo in cui la Donna è con l'uomo (insomma, perchè lei rimane in scena?è come se fosse un altro personaggio rispetto alla ragazza che interpreterà dopo?)Credo comunque che ulteriori riflessioni, chiarimenti, discussioni in merito mi aiuteranno certamente a concludere e a farmi un'opinione rispetto all'opera Orgia e alla figura di Pasolini in generale, aiutandomi a capire meglio il suo modo di fare teatro e le tematiche da lui trattate...

Impressioni dallo spazio...

skler0 - 30-1-2003 at 22:12

Ciao a tutti!
io sono esterno al liceo, quindi non ho un 'bagaglio culturale classico' ma, grazie alla pazienza di una certa xsona [ alla quale dedico un sorriso =) ] ho potuto comprendere il contesto dell'opera e quindi capire in maniera più completa quest'ultima..

Devo dire che non avevo mai assistito ad uno spettacolo così, e mi è piaciuto molto, sia com'è stato recitato che la scenografia..

Il mio animo è stato rapito per tutta la durata dell'opera, e portato in una dimensione di paura e confusione, dove la ragione ha lasciato spazio al delirio dei dialoghi, alla loro violenza, alla profondità dei momenti di poesia...
Tutto questo mix è stato eccezzionale, e le luci e la colonna sonora hanno fatto il resto..

Nel complesso ho trovato molto, molto molto molto forte tutta l'opera e la sua interpretazione, e sono riuscito a comprenderla tranne due particolari (di cui uno quasi risolto grazie al forum..)

- non ho capito il ruolo della ragazza dall'inizio della rappresentazione fino alla morte della moglie: cosa rappresentava? la coscienza del marito?

- il cavallo, che a dir la verità mi ha mandato in panico! davvero, non riuscivo a distogliere lo sguardo da quella figura e nel contempo ne provavo paura, panico...

Ora vi saluto, non voglio riempire il forum con un post!!!

=P

.see ya.

ale - 31-1-2003 at 11:48

Lo spettacolo si è rivelato diverso dalle mie aspettative per il modo in cui è stato interpretato il testo originale di Pasolini. Dal titolo dell'opera mi aspettavo scene più volgari e "pesanti" ed ho apprezzato molto il momento della lettura. Mi è piaciuta moltissimo l'interpretazione della ragazza; ho trovato invece difficile interpretare alcuni simboli come il cavallo.
Inga

SARA B. - 31-1-2003 at 11:53

so che ci sono state alcune modifiche apportate dagli attori nell'ordine delle scene (anche se non conoscevo bene il testo originale di Pasolini), comunque l'interpretazione mi è piaciuta, nonostante fossimo stati preparati ad assistere a scene molto più "pesanti"! ho trovato l'intero spettacolo molto poetico, anche nelle parti più violente o nel momento del nudo della ragazza; mi ha stupita davvero molto il modo in cui si è trovata completamente a suo agio mentre recitava nuda.
Sicuramente, però, la donna (Cescon) è stata la figura che ho apprezzato di più, per la sua presenza scenica e per la sua professionalità. In Malosti ho preferito più il suo lavoro di regista nell'organizzazione dello spettacolo, piuttosto che la sua interpretazione di attore..
avrei una curiosità da chiedere, perchè non ho capito quale fosse il ruolo del cavallo in scena, che spuntava da dietro il tendone...so di non essere l'unica ad avere questo dubbio, per cui mi piacerebbe capire qual era la sua funzione!! Sara

Valentina B. - 31-1-2003 at 12:25

IL RITARDATARIO

Scusate il mio ritardo, ma d'altronde il detto dice "meglio tardi che mai"...giusto?Comunque non preoccupatevi, lo spettacolo mi è rimasto impresso nella memoria e quindi spero di essere in grado di fare adeguati commenti.
Innanzitutto devo dire che l'inizio della rappresentazione teatrale mi è piaciuto molto. Intendo dire quando Uomo è seduto in mezzo al pubblico in platea e sale sul palco dopo aver percorso il corridoio centrale. Io ho assistito a questo inizio da uno dei palchetti e quindi per me è stato molto importante vedere entrare un uomo che, dopo essersi guardato un pò in giro, decide di sedersi in una fila quasi vuota. Ho pensato: "Il solito ritardatario che arriva quando le luci sono già spente e poi si lamenta che non trova gli amici!". Poi, pochi secondi dopo, vedo che quel ritardatario si alza e si avvicina al palco...."e adesso?" e in quel momento dalla mia bocca è uscito un "Ops!?!". Le luci che illuminavano la scenografia mi permisero di riconoscere la figura di Malosti e di conseguenza di Uomo. "Bene, incominciamo proprio bene!",mi sono detta. Ecco che però, quando inizia a parlare, dice "Questo è uno di voi". E' proprio in quel momento che ho realizzato che invece avevo capito tutto, che il concetto chiave era stato perfettamente captato dalla mia mente: il ritardatario, uno come noi, aveva solamente acquistato un'identità più precisa (Uomo), ma non per questo non era più uno di noi.


Per quanto riguarda lo spettacolo in generale, mi ha colpito la capacità con cui sono state rese le parti che si possono definire più crude e violente. Non ho mai provato, durante la durata dell'intero spettacolo,una sensazione di disagio. Ormai, come hanno già detto in tanti, siamo abituati ad affrontare con naturalezza quelli che una volta venivano identificati come "tabù". Non so se questo sia un bene o un male, ma almeno mi ha dato la capacità di assistere ad uno spettacolo come "Orgia" senza rimanere sconcertata su alcune parole o su alcune scene.

Un reply che doveva comparire due giorni fa ma che arriva solo ora...

Lord Gara - 31-1-2003 at 15:01

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Originariamente scritto da dioniso
Rispondo a paura:

Mi piace il tuo titolo "PAURA"
una frase che mi ha sempre colpito studiando Orgia è questa che chi è CONFORMISTA è colui che HA PAURA DEL MONDO!!!!


Veramente bella questa frase Dioniso! Purtroppo in questi tempi, ma credo da quando l'uomo calca le scene dell'orbe terracqueo (sono sempre molto poetico quando finisco di mangiare =P) che ha paura dell'ignoto... E proprio parlando di questa paura dell'ignoto mi riattacco alla domanda che mi ha fatto carlo rispondendo al mio post fatto nella prima pagina; si, mi riferisco ai manga e ai cartoni animati in generale: il difetto di questi tempi è che tendiamo a standardizzare tutto. Da noi il cartone animato è sempre stato considerato come un divertimento per bambini e che come target ha solo ed esclusivamente i bambini. Per i Giapponesi, invece, è solo un'altro modo per fare cinema (probabilmente loro hanno molto spesso usato il cartone animato come tecnica perchè non potevano permettersi gli effetti speciali di hollywood) riuscendo a proporre delle storie di grande impatto visivo e contenutistico in un format che in occidente è considerato un'intrattenimento per i bambini.
E questo ha generato tutta quelle serie di -a volte veramente assurdi e decisamente fuori luogo- "adattamenti" che in alcuni casi arrivano addirittura a stravolgere la struttura di un episodio (come dimenticarsi degli episodi di Sailor Moon che erano collage di due episodi? Da perderci la testa per il disgusto!)...
Dopo tutto questo giro di parole mi riattacco al discorso generale: la nostra società è ancora quella "perbenista" che Pasolini ha ritratto nella sua Orgia, una società dalla facciata che si scandalizza davanti a tutto ciò che è nuovo e mette in crisi il suo sistema di valori che, però, sotto sotto, in realtà vorrebbe essa stessa sovvertire ma che ne è così assuefatta che non può far altro che subire passivamente in un costante crescendo di ipocrisia che nella televisione sta avendo il suo apogeo. Volevo dire un'altra cosa ma me la sono dimenticata... Ah si! Lo stesso discorso che ho fatto sopra per i cartoni animati vale anche per il teatro: cosiderato da molti solo un intrattenimento per intellettuali si perdono molto spesso delle vere perle di contenuto come "Orgia" preferendo perdersi nell'ovattato e obliante abbraccio della televisione che diventa propinatrice di programmi interessanti solo dopo le 23:30... Che grandissimo spreco...

PS Carlo, che dicevate te e Valter (mi sto prendendo un po' troppa confidenza?) sui manga? Sono curioso...

dioniso - 31-1-2003 at 19:05

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Originariamente scritto da simuz=)
Una delle cose non chiare è invece, a parte il Cavallo Bianco-ormai famoso per aver gettato un velo di mistero tra tutti gli spettatori-la funzione della ragazza giovane all'inizio dello spettacolo e durante tutto il tempo in cui la Donna è con l'uomo (insomma, perchè lei rimane in scena?è come se fosse un altro personaggio rispetto alla ragazza che interpreterà dopo?)


lancio una risposta: l'uomo ricorda dopo morto la sua vita, Orgia è tutto un flash-back...i tre personaggi in scena sono in realtà tutti già morti, la donna si è suicidata, la ragazza malata probabilmente uscita dalla casa avrà poco tempo per vivere, l'uomo si impicca.
la ragazza/prostituta piena di stupore e purezza riappare e accompagna verso la morte come fosse un ANGELO l'uomo...è per me in realtà un presenza/assenza...
...non ti è mai capitato di sentire vicino a te qualcuno pur non capendo e vedendo chi è?

ciao

vero...

skler0 - 31-1-2003 at 21:09

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Originariamente scritto da Lord Gara
Lo stesso discorso che ho fatto sopra per i cartoni animati vale anche per il teatro: cosiderato da molti solo un intrattenimento per intellettuali si perdono molto spesso delle vere perle di contenuto come "Orgia" preferendo perdersi nell'ovattato e obliante abbraccio della televisione che diventa propinatrice di programmi interessanti solo dopo le 23:30... Che grandissimo spreco...


..troppo vero...è una cosa indegna!
=P

soprattutto x uno come me che alle 23 è già bello cotto.. (va beh, lo sono anche tutto il resto della giornata, ma fai finta di niente eheh!)

per fortuna che c'è Internet, dove si possono trovare le notizie ed i documenti che ti interessano in qualsiasi momento..
=)

dentro / fuori

valter - 31-1-2003 at 22:50

Quota:
Originariamente scritto da simuz=)
Una delle cose non chiare è invece, a parte il Cavallo Bianco-ormai famoso per aver gettato un velo di mistero tra tutti gli spettatori-la funzione della ragazza giovane all'inizio dello spettacolo e durante tutto il tempo in cui la Donna è con l'uomo (insomma, perchè lei rimane in scena?è come se fosse un altro personaggio rispetto alla ragazza che interpreterà dopo?)


QUANTE PERSONE CI SONO NELLA TRINITA'?

UNA RETTA CIRCOSCRIVE QUALCOSA?

QUAL'è UNA DELLE RAPPRESENTAZIONI GEOMETRICHE DEL DIVINO?

QUANDO L'UOMO MUORE COSA INDOSSA?

I CORI DETTI DALLA RAGAZZA COSA CONTENGONO COME SEGNO COMUNE?

C'è UN'UNICA SCENA IN CUI LA RAGAZZA NON C'è, QUALE?
E PERCHè?
COSA C'è AL POSTO DELLA RAGAZZA?

ERA VESTITA SEMPRE UGUALE LA RAGAZZA?




CAVALLO E RAGAZZA

valter - 31-1-2003 at 23:02

Quota:
Originariamente scritto da skler0
Il mio animo è stato rapito per tutta la durata dell'opera, e portato in una dimensione di paura e confusione, dove la ragione ha lasciato spazio al delirio dei dialoghi, alla loro violenza, alla profondità dei momenti di poesia...

è BELLISSIMO
LA RAGIONE CHE LASCIA SPAZIO
ALLA POESIA

PASOLINI TI ABBRACCEREBBE
E ANCHE NOI

- non ho capito il ruolo della ragazza dall'inizio della rappresentazione fino alla morte della moglie: cosa rappresentava? la coscienza del marito?

è POSSIBILE
PERCHè NO?
ANCHE,
NON C'è MAI UN UNICO SIGNIFICATO
CE NE POSSONO ESSERE UNO PER OGNI ESSERE UMANO CHE CONDIVIDE CON NOI
QUESTO VIAGGIO


- il cavallo, che a dir la verità mi ha mandato in panico! davvero, non riuscivo a distogliere lo sguardo da quella figura e nel contempo ne provavo paura, panico...

PASOLINI VUOLE SCRIVERE TRAGEDIE IN VERSI

=P

.see ya.

ALTRI SIMBOLI

valter - 31-1-2003 at 23:05

Quota:
ho trovato invece difficile interpretare alcuni simboli come il cavallo.
Inga


QUALI ALTRI SIMBOLI?
SE CE LO DICI POSSIAMO FARE UN PASSO IN AVANTI NELLA DISCUSSIONE.

le cose che non capiamo

susy - 1-2-2003 at 16:20

sono timida
ho letto tutto e solo ora dopo tanti girni mi decido a scrivere qualcosa di mio.
mi piace vedere quanto una testa di cavallo, o una presenza non specificata, come la ragazza, ci abbia mandato in tilt la testa.
Bravo Valter!
amo i cavalli e sogno spesso un cavallo.
quando è entrata quella bellissima testa di cavallo mi sono sentita a casa, era come se fossi dentro a un mio sogno.
mi sono alzata da terra.

non vi capisco ragazzi, prendete paura delle cose che non capite.
io credo che non ci sia niente da capire.

grazie per la pazienza che avete nel condurci a teatro con queste esperienze. siamo fortunati. Spesso mi succede di stare nei palchetti del Teatro Giacosa a chiedermi il perchè della noia che provo per quello che vedo.
caro valter il teatro che ci dai sarà una risorsa anche per il nostro futuro

sono forse un pò troppo mielosa!!!grrrrr
susy/susy

fuoko fatuo - 1-2-2003 at 20:52

...ho visto la puntata di "blu notte" dedicata alla morte di pasolini.credo che lucarelli abbia realizzato una ricostruzione interessante anche perchè ha fatto conoscere meglio il personaggio di pasolini, oltre che la sua fine misteriosa.Ad un certo punto in una delle vecchie interviste a pasolini, mi ha colpito una frase con cui il poeta affermava di non aver mai scritto sulla borghesia , ma solo sul popolo perchè la repulsione verso i piccoli borghesi italiani per lui era troppo forte.Ma ORGIA non ritrae le vicende di due borghesi?...l'intervista deve essere stata fatta prima della stesura dell'opera...però mi chiedevo cosa può avergli fatto cambiare idea...

fuoko fatuo - 1-2-2003 at 21:19

concordo sulla scena del monologo/dialogo sulle skale...è stata veramente bella!!!
volevo anche dire la mia sul "caso-cavallo".forse sono stata l'unica a non farsi la domanda fatidica...semplicemente l'ho accettato come parte dell'insieme...contribuiva a eprimere il contenuto dello spettacolo così come le voci ,i gesti, i vestiti,le musiche...non era "un cavallo sul palco" ...era un pezzo del copione....una frase non scritta. dava davvero angoscia come ha detto sklero...un simbolo di qualche misteriosa entità che incombe sui personaggi?l'incomunicabilità?la morte?...secondo me ciascuno ha attribuito a quel cavallo un significato diverso...forse è stato messo lì per portare a farsi delle domande non proprio sulla sua funzione ma su se stessi,su chi lo guardava...in fondo il teatro non serve anche a questo?
anche la ragazza presente sul palco come un fantasma...era parte dell'insieme...non doveva essere per forza "un personaggio sulla scena". mi è sembrata naturale la sua presenza lì anche se razionalmente non ci sarebbe dovuta essere.mi piaceva molto questo suo "aleggiare" continuamente sulle vicende dei due coniugi.

Paure e sensazioni...

skler0 - 2-2-2003 at 17:26

Quota:
Originariamente scritto da susy
mi piace vedere quanto una testa di cavallo, o una presenza non specificata, come la ragazza, ci abbia mandato in tilt la testa.
Bravo Valter!
amo i cavalli e sogno spesso un cavallo.
quando è entrata quella bellissima testa di cavallo mi sono sentita a casa, era come se fossi dentro a un mio sogno.
mi sono alzata da terra.


Ciao,
probabilmente non mi sono spiegato bene,
ankio adoro i cavalli, sono delle splendide creature, ma, in quel momento, con quelle luci, quella musica, quell'atmosfera..
ecco, in quel momento mi ha fatto davvero paura, da far battere il cuore..

Quota:
non vi capisco ragazzi, prendete paura delle cose che non capite.
io credo che non ci sia niente da capire.


Anch'io sono del parere che non ci sia niente da capire, come le persone che comunicano, ma in realtà nessuno parlava..(questo passo dell'opera mi ha fatto andare fuori, è stato troppo bello..)

See ya..

che bello!

dioniso - 2-2-2003 at 23:20

Quota:
Originariamente scritto da Valentina B.
IL RITARDATARIO

Innanzitutto devo dire che l'inizio della rappresentazione teatrale mi è piaciuto molto. Intendo dire quando Uomo è seduto in mezzo al pubblico in platea e sale sul palco dopo aver percorso il corridoio centrale. Io ho assistito a questo inizio da uno dei palchetti e quindi per me è stato molto importante vedere entrare un uomo che, dopo essersi guardato un pò in giro, decide di sedersi in una fila quasi vuota. Ho pensato: "Il solito ritardatario che arriva quando le luci sono già spente e poi si lamenta che non trova gli amici!". Poi, pochi secondi dopo, vedo che quel ritardatario si alza e si avvicina al palco...."e adesso?" e in quel momento dalla mia bocca è uscito un "Ops!?!". Le luci che illuminavano la scenografia mi permisero di riconoscere la figura di Malosti e di conseguenza di Uomo. "Bene, incominciamo proprio bene!",mi sono detta. Ecco che però, quando inizia a parlare, dice "Questo è uno di voi". E' proprio in quel momento che ho realizzato che invece avevo capito tutto, che il concetto chiave era stato perfettamente captato dalla mia mente: il ritardatario, uno come noi, aveva solamente acquistato un'identità più precisa (Uomo), ma non per questo non era più uno di noi.


cara valentina,
il tuo racconto dell'inizio dello spettacolo mi ha emozionato e anche divertito...perchè lì sopra in quel palcoscenico siamo veramente tre di voi!!!...è anche questa la grande forza di orgia
kiss
dioniso/donna

dioniso - 2-2-2003 at 23:29

Quota:
Originariamente scritto da fuoko fatuo
...secondo me ciascuno ha attribuito a quel cavallo un significato diverso...forse è stato messo lì per portare a farsi delle domande non proprio sulla sua funzione ma su se stessi,su chi lo guardava...in fondo il teatro non serve anche a questo?

si il teatro serve anche a questo.
A differenza del cinema e della televisione dove lo spettatore è molto passivo in quanto osserva tutto dall'angolatura, dall'inquadratura, dal punto di vista scelto dal regista, in teatro tu assisti a tutto, scegli quello che vuoi guardare (a volte succedono piu' cose insieme)...e ogni esperienza dello spettatore è unica e diversa...nel profondo ognuno ha visto uno spettacolo differente.
ciao
d.

dorotea - 3-2-2003 at 21:44

Dello spettacolo "Orgia" ho apprezzato alcune parti. L'inizio inquietante e terribile quando, sullo sfondo l'ombra dell'impiccato, l'uomo, che si rivelerà folle nel suo amore sado-masochista, precedentemente mescolatosi tra il pubblico, esordisce con la fatidica domanda: "chi siete voi? chi siamo noi?". La risposta è che non c'è confine tra noi e voi, tra la normalità e la follia. Infatti quel mondo portato sulla scena che ci appare così lontano e assurdo in realtà è più vicino di quanto noi gente "normale" crediamo, in ognuno di noi si nasconde un po' di pazzia.
Mi è piaciuta la parte in cui l'uomo e la donna, spezzando il proseguo dello spettacolo in un dialogo ricco di emozioni, fanno una digressione sull'infanzia.
Inoltre ho trovato molto angosciante la critica sulla famiglia, non più luogo rassicurante di affetti e amore ma luogo di tensione, drammaticamente di attualità nella società di oggi dove i genitori uccidono i figli e questi uccidono i padri e le madri.

essere svegli dentro un sogno

carlo - 4-2-2003 at 00:29

Quota:
Originariamente scritto da susy
(...)
mi piace vedere quanto una testa di cavallo, o una presenza non specificata, come la ragazza, ci abbia mandato in tilt la testa.
Bravo Valter!
amo i cavalli e sogno spesso un cavallo.
quando è entrata quella bellissima testa di cavallo mi sono sentita a casa, era come se fossi dentro a un mio sogno.
mi sono alzata da terra.

non vi capisco ragazzi, prendete paura delle cose che non capite.
io credo che non ci sia niente da capire.

grazie per la pazienza che avete nel condurci a teatro con queste esperienze. siamo fortunati. Spesso mi succede di stare nei palchetti del Teatro Giacosa a chiedermi il perchè della noia che provo per quello che vedo.
caro valter il teatro che ci dai sarà una risorsa anche per il nostro futuro

sono forse un pò troppo mielosa!!!grrrrr
susy/susy


wow susy
il tuo miele é delizioso!
tra i tanti interventi a cui replicare ( sono in viaggio e non avevo ancora trovate il tempo x reintervenire) scelgo il tuo
xché centra uno degli aspetti che m'interessano di +, in quanto spettatore che intende promuovere la funzione attiva e partecipante degli spettatori

fai emergere la tua soggettività

dici una cosa che m'ha colpito:
"quando è entrata quella bellissima testa di cavallo mi sono sentita a casa..."

il fatto che un segno, un'icona, una suggestione possa far scattare una risonanza interiore a tal punto da "sentirsi a casa"
dove "casa" é la propria sfera immaginaria

é segnale forte di empatia
quel valore su cui si fonda il migliore scambio d'energia che fa del teatro il teatro
e che permette di essere svegli dentro un sogno

commenti...ma anche no!

gue - 4-2-2003 at 19:51

Pasolini è un autore estremamente complesso, e anche lo spettacolo ke abbiamo visto lo è. Avrei voluto leggere il testo prima di vedere la rappresentazione...per "recensire" gli adattamenti del regista e soprattuto per comprendere a fondo il significato trasmesso. Ripensando allo spettacolo, infatti, mi sorgono tantissimi interrogativi e incertezze. Inoltre durante i dialoghi/monologhi spesso mi è capitato di perdere il filo del discorso o di non riuscire a capire certe scene. Francesca M. ha scritto di non aver capito perchè la giovane ragazza, durante descrizioni dell'infanzia, si dondolasse spensierata in questo cerchio metallico di coltelli...e devo ammettere che anch'io ho qualche perplessità a proposito.
In conclusione ho deciso che appena avrò un momento libero nei prossimi giorni-settimane-mesi, leggerò qualche testo di Pasolini. Sarà una sfida con me stessa...chissà che non ritroverò in quest'autore dalla vita tanto travagliata un punto in comune...o magari più di uno.
BUONA SERATA A TUTTI!!!

susy - 4-2-2003 at 22:02

Quota:
Quota:
Originariamente scritto da skler0
Ciao,
probabilmente non mi sono spiegato bene,
ankio adoro i cavalli, sono delle splendide creature, ma, in quel momento, con quelle luci, quella musica, quell'atmosfera..
ecco, in quel momento mi ha fatto davvero paura, da far battere il cuore..

...forse anch'io ho provato un pò di paura, ma era una paura che bella.
ti capisco.

Anch'io sono del parere che non ci sia niente da capire, come le persone che comunicano, ma in realtà nessuno parlava..(questo passo dell'opera mi ha fatto andare fuori, è stato troppo bello..)

See ya..

niente da capire/tutto da capire come scriva Dioniso sugli ossimori. io non volevo dire che non c'era niente da capire, ma che forse il senso delle cose che abbiamo visto in Orgia sta in alto, dentro.

il mio sogno

susy - 4-2-2003 at 22:09

Quota:
Originariamente scritto da carlo
é segnale forte di empatia
quel valore su cui si fonda il migliore scambio d'energia che fa del teatro il teatro
e che permette di essere svegli dentro un sogno


grazie!!!
sono stata fortunata. è la prima volta che mi succede una cosa simile, di trovarmi nel mio sogno, dentro al sogno di un altra persona (Malosti/Pasolini)
Wow!Ahhhhhhh!!!!

transe

carlo - 5-2-2003 at 10:14

Quota:
Originariamente scritto da susy
Quota:
Originariamente scritto da carlo
é segnale forte di empatia
quel valore su cui si fonda il migliore scambio d'energia che fa del teatro il teatro
e che permette di essere svegli dentro un sogno


grazie!!!
sono stata fortunata. è la prima volta che mi succede una cosa simile, di trovarmi nel mio sogno, dentro al sogno di un altra persona (Malosti/Pasolini)
Wow!Ahhhhhhh!!!!


rireplico(riQuoto) ancora xchè
m'entussiasma il tuo entusiasmo
e poi questo è il punto cardine del mio desiderio di teatro
e anche del tuo mi sembra

vivere l'esperienza dello sguardo scenico
come una sospensione, un intervallo, di realtà
inscritto nella vita
com'è appunto il sogno

in questo senso vai a navigare nell'ipertesto che ho concepito x il teatro di dioniso in occasione del loro primo tratto di questo "trittico" di cui Orgia di Pasolini rappresenta il terzo nodo
http://www.teatron.org/dioniso/



il primo era un lavoro su Nietzsche
il secondo sul dionisismo con le Baccanti

c'è un filo rosso
e riguarda quel transire
da una condizione all'altra della nostra coscienza per sondare l'alterità che è in noi

è da quel transire che deriva la parola transe

già dal suono (accendi l'audio al computer) si evoca questa condizione di estrema sensorialità ( è un cross-over tra gnawa-sufi marocchini e bordoni techno)

è un transire che ci fa riflettere sull'essere svegli in un sogno e l'alterità come risorsa vitale...


bellissimo

dioniso - 5-2-2003 at 19:50

Quota:
Originariamente scritto da susy
sono timida
ho letto tutto e solo ora dopo tanti girni mi decido a scrivere qualcosa di mio.
mi piace vedere quanto una testa di cavallo, o una presenza non specificata, come la ragazza, ci abbia mandato in tilt la testa.
Bravo Valter!
amo i cavalli e sogno spesso un cavallo.
quando è entrata quella bellissima testa di cavallo mi sono sentita a casa, era come se fossi dentro a un mio sogno.
mi sono alzata da terra.

non vi capisco ragazzi, prendete paura delle cose che non capite.
io credo che non ci sia niente da capire.

grazie per la pazienza che avete nel condurci a teatro con queste esperienze. siamo fortunati. Spesso mi succede di stare nei palchetti del Teatro Giacosa a chiedermi il perchè della noia che provo per quello che vedo.
caro valter il teatro che ci dai sarà una risorsa anche per il nostro futuro

sono forse un pò troppo mielosa!!!grrrrr
susy/susy

cara Susy
è una gioia leggerti!!!!
...ti auguro mille altre esperienze come queste a teatro
buona vita
dioniso

susy - 11-2-2003 at 16:22

Quota:
Originariamente scritto da carlo
rireplico(riQuoto) ancora xchè
m'entussiasma il tuo entusiasmo
e poi questo è il punto cardine del mio desiderio di teatro
e anche del tuo mi sembra

vivere l'esperienza dello sguardo scenico
come una sospensione, un intervallo, di realtà
inscritto nella vita
com'è appunto il sogno

in questo senso vai a navigare nell'ipertesto che ho concepito x il teatro di dioniso in occasione del loro primo tratto di questo "trittico" di cui Orgia di Pasolini rappresenta il terzo nodo
http://www.teatron.org/dioniso/



il primo era un lavoro su Nietzsche
il secondo sul dionisismo con le Baccanti

c'è un filo rosso
e riguarda quel transire
da una condizione all'altra della nostra coscienza per sondare l'alterità che è in noi

è da quel transire che deriva la parola transe

già dal suono (accendi l'audio al computer) si evoca questa condizione di estrema sensorialità ( è un cross-over tra gnawa-sufi marocchini e bordoni techno)

è un transire che ci fa riflettere sull'essere svegli in un sogno e l'alterità come risorsa vitale...


sono andata a vedere l'ipertesto.
è stato un pò complicato capire.
quello che ho capito è che quella sera con Orgia forse ho proprio capito "qualcosa"
Artoud? non lo conosco: chi è?
è interessante da leggere?
cosa posso leggere?
grazie
susy

spettacolo non proprio riuscito...

d.haze - 14-2-2003 at 11:56

Mi sento di dire che Malosti come regista ha avuto un bel coraggio ad interpretare Orgia di Pasolini!! Non per le scene e per le parole dal forte impatto ma per la difficoltà di interpretare la tragedia veramente come tale e con la stessa atmosfera che crea Pasolini.E' stata una scelta azzardata perchè non è una tematica facile da trattare,infatti a mio parere lo spettacolo non è riuscito al meglio.
trovo che la Cescon sia un'ottima attrice ed è stata l'unica che mia ha trasmesso veramente qualcosa ovvero innocenza,paura,tensione,pena,orrore,possessione;ogni sua parola,espressione o gesto faceva trasparire a pieno il suo personaggio mentre Malosti non ha posto abbastanza energia nella sua parte. Il terzo personaggio non è scriticabile in quanto ha ricoperto il ruolo della ragazza "comune" e non aveva bisogno di dare un'interpretazione difficile:comunque è stata di mio gradimento in quanto ha reso a pieno il distacco tra i due ruoli. Ciò che pero mancava allo spettacolo era + tragicità,+ evidenza del tema del doppio e + azione da parte di Malosti(in lui non ho proprio colto il linguaggio del corpo di cui tanto si parlava...la nudità non significa nulla come scena d'impatto prchè era una nudo molto casto). Nel complesso posso dire che la Cescon,a livello d attrice e non di ruolo,ha dato grandissimo valore alla tragedia e oserei dire che è stata indispensabile...

Per quanto riguarda il Suo discorso al liceo Botta ad ivrea, ha utilizzato una frase di cui le sono grata ovvero che il forte impatto delle cose ci permette di reagire alle cose e quindi di conoscere,se non avviene questo forte impatto non si avrà la consapevolezza delle cose(forse è un po confusa la frase ma non saprei rispiegarla come lei,comunque ho colto perfettamente il concetto). E' incredibile inquanto è un principio vero e fondamentale per conoscere e crescere...
distinti saluti

come un batterio

carlo - 14-2-2003 at 12:17

Quota:
Originariamente scritto da susy
Quota:
Originariamente scritto da carlo
rireplico(riQuoto) ancora xchè
m'entussiasma il tuo entusiasmo
e poi questo è il punto cardine del mio desiderio di teatro
e anche del tuo mi sembra

vivere l'esperienza dello sguardo scenico
come una sospensione, un intervallo, di realtà
inscritto nella vita
com'è appunto il sogno

in questo senso vai a navigare nell'ipertesto che ho concepito x il teatro di dioniso in occasione del loro primo tratto di questo "trittico" di cui Orgia di Pasolini rappresenta il terzo nodo
http://www.teatron.org/dioniso/

(...)

sono andata a vedere l'ipertesto.
è stato un pò complicato capire.

>>>capisco
hai ragione
quell'ipertesto non è stato concepito x divulgare ma x accentuare dei toni di riflessione acuta

si, acuta
ovvero
una sollecitazione a riflettere e a muoversi verso un pensiero divergente,
radicale
come fu quello di nietzsche
e fondamentalmente quello di Artaud

<<<


quello che ho capito è che quella sera con Orgia forse ho proprio capito "qualcosa"
Artoud? non lo conosco: chi è?
è interessante da leggere?
cosa posso leggere?
grazie
susy

>>>
Einaudi ha pubblicato "il teatro e il suo doppio"
un'opera straordinaria
di quelle che non si capiscono
ma che entrano dentro come un batterio...
<<<

yuyu - 17-2-2003 at 09:39

...UN BRIVIDO FREDDO...!
Che dire dello spettacolo teatrale, andato in scena al Teatro Giacosa il 25 gennaio scorso, diretto e interpretato da Valter Malosti?
Il progetto a cui ho partecipato fin dai suoi inizi, con la parteciopazione a un incontro con il regista, con lo spettacolo teatrale e, infine, con la partecipazione a un forum, ha suscitato in me sentimenti di diversa natura.

La lettura della trama, ancora prima che avessi deciso di partecipare al progetto, mi ha letteralmente sconvolta. Mi era difficile accettare che venissero messe in scena situazioni così personali, situazioni che dovrebbero essere vissute in privato e non "condivise" con qualcun altro; mi era anche impossibile credere che gli attori, nel recitare le scene, sapessero discernere la finzione e, quindi, lo spettacolo teatrale dalla realtà.

Nell'incontro che, successivamente, ho avuto con il regista, comunque, molti miei dubbi si sono appianati: la spiegazione che ha tenuto sia riguardo alla vita dell'autore sia riguardo alla composizione della tragedia hanno fugato le perplessità che albergavano nella mia mente: in modo particolare ero preoccupata dalla reazione che avrei avuto a vedere scene di nudo così esplicite, non avevo mai assistito a spettacoli di questo genere.

Infine, lom spettacolo teatrale. Il giorno stabilito arriva. Sono ancora un pò preoccupata, anche se l'incontro ha fugato alcuni dubbi, la tensione esiste, mi sento agitata da sentimenti contrastanti: la paura di rimanere sonvolta da certe scene è forte, mi sento tesa all'entrata del teatro. Finalmente le luci si spengono e lo spettacolo inizia. Subito mi immobilizzo: davanti ai miei occhi, sulla scena, penzola il cadavere di un uomo, il protagonista di questa tragedia. Ancora inconsapevole di ciò a cui sto assistendo sento delle voci che avanzano verso il palcoscenico: sono le voci di due dei tre protagonisti, l'Uomo, la Donna e la Ragazza. In un monologo quasi incomprensibile l'Uomo spiega brevemente che cosa l'ha portato al suicidio e ciò che verrà rappresentato. E' questo l'inizio della vera tragedia: i tre personaggi si avvicendano sul palco, la tensione sale alle stelle. Lo spettacolo scorre veloce, l'erotismo è espresso soprattutto dalle espressioni colorite, non tanto dalla recitazione degli attori.
L'apice si raggiunge verso la fine dello spettacolo. L'Uomo, dopo aver ucciso la moglie e i figli, rivive le emozioni sadomasochistiche con una prostitutadi passaggio. Alla fine esasperato fino all'inverosimile decide di suicidarsi impiccandosi.
Lo spettacoolo finisce, le luci vengono accese. Si conclude così la tragedia. All'uscita dal teatro mi sento più leggera, la tensione è scomparsa. Mi ero preoccupata per niente. Il tutto è da imputare esclusivamente alla bravura degli attori.
BRAVISSIMO Malosti che ha saputo trasporre l'opera di Pasolini in spettacolo teatrale. BRAVE anche MICHELA CESCON e CLAUDIA COLI che hanno interpretato benissimo le parti della Donna e della Ragazza.

Tra i labirinti dell'inconscio

Nausicaa - 29-11-2004 at 08:00

le immagini di Fussli hanno catturato la mia attenzione...è uno dei pittori che preferisco..uno degli indagatori dell'onirico e degli oscuri labirinti dell'inconscio...
Credo sia capace di rendere nella sua pittura gli inquietanti moti ke si agitano sotto l'involucro dell'animo umano, sotto l'apparente normalità e regolarità e ke poi si liberano nel sonno, nella pazzia, nel delirio...in tutto ciò ke sfugge alla ragione...
Forse è un pò fuoriluogo questa mia "critica d'arte", ma mi sono lasciata trascinare dall'interesse ke suscita in me Fussli ( ho anke dato vita alla "presunzione" di "copiare"il suo quadro ke preferisco "L'Incubo") e poi, ad ogni modo, in questa società eccessivamente controllata e tecnicistica, una nota di "Irrazionalità"nn può ke fare bene...

Nausicaa - 30-11-2004 at 17:00

Torno un attimo su Fussli perkè ci tengo a segnalare ke esiste un'altra versione del dipinto "L'incubo"...spero di riuscire a riportarlo qui sotto..se nn dovessi riuscirci è possibile visionarlo sul sito
http: // spazioinwind.libero.it/shanna/arte2htm

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