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PRE-LUDI
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Prima
di entrare in gioco ecco, come suggerisce la parola stessa, dei "Pre-ludi".
In questa prima pagina del diario di bordo, lasciamo dei segni che anticipano questa avventura attraverso lo sguardo teatrale e il tentativo di tradurlo in scrittura creativa per il web. Ci presentiamo con piccoli pensieri raccolti magari dopo le conversazioni in un "bacaro" o nelle camminate notturne per le calli dopo le ultime repliche. A Venezia si cammina tanto: è il tempo che abbiamo speso meglio per confrontarci. |

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LA
COSCIENZA DELLA CONDIVISIONE
Non
scrivo più recensioni da molto tempo, ma anche quando iniziai
a farlo, più di vent'anni fa sul quotidiano Lotta Continua, non
amavo quel modo che sottende l'analisi e il giudizio proprio del mestiere
del critico teatrale. Allora cercavo di esprimermi per lo più
attraverso le politiche e le poetiche di adesione ideale ad alcune esperienze
che sceglievo e sostenevo in quanto critico-militante. Preferivo espandere
la coscienza della mia condivisione piuttosto che affilare gli strumenti
analitici. Oggi, dopo qualche anno di relativo distacco dal microcosmo
teatrale per navigare nei mondi multimediali e telematici, sento il
bisogno di tornare a giocare un mio ruolo nel teatro, concentrandomi
su una competenza che spesso rimane muta, quella dello spettatore. In
tal senso sto lavorando, come nelle esperienze attuate a Polverigi
e a Torino
e ora qui alla Biennale Teatro di Venezia dove è in corso questo
"diario di bordo on line" realizzato con alcuni ragazzi delle
scuole veneziane, in particolare con il Liceo Classico Marco Polo.Gli spunti che seguono sono alcuni pensieri sparsi, utili allo scambio di pensiero teatrale con quei ragazzi per l'elaborazione della nostra scrittura connettiva: si, connettiva, concepita culturalmente nella rete. (Carlo Infante, curatore del progetto) |
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ALLA
RICERCA DELLA VIA PIU' SINCERA |
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PERCHE'
PARTECIPARE A QUESTA AVVENTURA?
Le
risposte sono probabilmente numerose. Ma vediamo. Comincerei dicendo
che di teatro non sapevo praticamente niente e non avevo visto praticamente
niente, alle medie forse ero andato a vedere uno spettacolino al "Teatrino
della Murata" a Mestre, ma per il resto, il vuoto. Il
teatro. (
) Per concludere, se penso alla mia intima motivazione,
non possono che scovare la curiosità, la curiosità di
fare esperienza, che è un evento che ci fa realmente crescere
nel tentativo di capire noi stessi. (Michele Doro, ex Liceo Classico
"Giordano Bruno", Mestre) |
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COME
SPETTATORE-ANIMALE
Ecco
alcune riflessioni a distanza, di tempo e di spazio, sui due spettacoli
visti assieme all'Arsenale di venezia per la Biennale teatro, circa
15 giorni fa. Vorrei provare ad essere il più essenziale e diretto
possibile: come spettatore-animale che reagisce tendendo le orecchie,
drizzando la coda, annusando velocemente a naso largo, con occhi quasi
spiritati, ronfando, grugnendo, ringhiando, abbaiando, o addirittura
leccando di riconoscenza scodinzolando. (Gianguido Palumbo, tutor -
focal point) |
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RIPENSARE
IL TEATRO PER FARLO VIVERE
Perché
ho accettato di entrare in questo progetto? Beh perché il teatro
mi piace molto e lo conosco poco. E poi ho pensato che fosse un'idea
interessante scrivere subito su quello che vedo, perché spesso
mi rendo conto che si innesta un meccanismo di consumo rispetto ad uno
spettacolo. Lo spettacolo bene o male finisce quando gli attori escono
di scena e per farlo vivere credo sia necessario ripensarci, ma anche
discuterne o scrivere così da evitare un meccanismo da spettatore-ingoiatore.
E così magari imparo anche un po' ad usare Internet
(Irene
Toniolo, Liceo Classico "Franchetti", Mestre) |
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INVITATA
AD UNA FESTA
La
mia motivazione per questa partecipazione è la mia città.
Se fosse stata un'altra non avrei potuto. E comunque esperienza. E'
un' esperienza che si autoalimenta nelle sue motivazioni. C'è
molto poco di mio in questa decisione ed è bello così.
Mi sembra quasi di essere stata invitata ad una festa. (Rosa Della Sala,
Liceo Classico "Marco Polo", Venezia). |
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CONOSCERE
MONDI
Un
po' spaesata parto per un viaggio tra Venezia e il mondo Web insieme
al teatro. Un cammino tra suoni, immagini, movimenti corporei e teatri
per poi offrire ciò che il mio occhio inesperto vedrà,
ciò che riuscirò a percepire, ciò che tutto questo
mondo riuscirà a trasmettermi. Un viaggio nel teatro in modo diverso, non un semplice essere spettatori, non lasciare lo spettacolo appena usciti dal teatro, ma continuare a pensarci, cercare punti di discussione con le altre persone che erano al di qua della scena, capire esattamente ciò che lo spettacolo ha "lanciato" e ciò che io ho "preso". Mi lascerò condurre per conoscere questi "mondi", per poi magari continuare a vagare da sola di spettacolo in spettacolo nel mondo teatrale. (Marta Piasentin, Liceo Classico "Marco Polo", Venezia) |
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NAVIGARE
IN ACQUE SCONOSCIUTE
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Ciao siamo due ragazzi di Vercelli e di Roma e studiamo qui a Venezia alla Scuola Navale "F.Morosini". Appena ci è stato proposto di far parte del team di Teatr'on, incuriositi dalla novità abbiamo accettato di buon grado. E infatti in questa odissea iniziata dal Gambuh balinese, ci ha portato all'inseguimento di Roberto Zucco, e all'isolamento degli "Armadi sensibili" del Faber et Ludens. Ora si continua a navigare in acque per noi sconosciute, seguendo la corrente, verso nuove esperienze e percezioni. (Emanuele Cibrario e Eugenio Ruggiero, Liceo Classico del Collegio Navale "Morosini", Venezia) |
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BRANCOLANDO
TRA ATTORI E TRAME
La
scarsa esperienza e l'aspettativa di un tradizionale modo di fare teatro
ha elevato all'ennesima potenza la gioia nello scoprire questo progetto,
per ora brancolo nel buio, tra sagome di attori e trame, emozioni difficili
da spiegare; che nessuno accenda la luce! (Patrick Tombola McCann, Liceo
Classico "Marco Polo" Venezia) |
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IL
BISOGNO DI UN NUOVO LINGUAGGIO
Il
mio interesse per il teatro e' nato con la pratica in laboratorio prima
che col frequentare il "luogo dello sguardo". sguardo, il
mio, non abituato a cosi' tanti spettacoli: tanto diversi ma ugualmente
interessanti per il tipo di comunicazione, sempre attuale, con il pubblico.
più che mai attuale, ma bisognosa di un nuovo linguaggio, mi
sembra invece la scrittura in web, un'esperienza comunque nuova,
formativa e utile.
(
) Ho sempre amato scrivere la mia opinione su ciò che
vedo, "critiche" di libri, film e ora anche di spettacoli
teatrali. Nei temi scolastici però non ho mai usato scrivere
brutte copie o scalette d'idee e ora, alle prese con una scrittura "connettiva",
mi rendo conto di più di tutte le mie difficoltà di sintesi
grazie all'organizzazione dei link che non delle risposte entro un massimo
di righe dei test scolastici che ora vanno per la maggiore E mi preoccupa
tuttavia che una prosa creativa o spontanea, un lessico più colorato
o un periodare più complicato del solito possano essere più
un ostacolo che uno stimolo per la comunicazione in rete. (Massimo De
Marchi, Liceo Scientifico "Giordano Bruno", Mestre) |
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DROGATA
DI TEATRO
Già
drogata di teatro per esperienze precedenti mi sento fortunata, ho l'opportunità
di vivere questa Biennale che non esisteva da anni e nello stesso tempo
impegnarmi per concretizzare pensieri ,sensazioni e valutazioni che
normalmente posso pigramente tenere per me.E' difficile e spesso devo impegnarmi a fondo per sentirmi soddisfatta, ma trovo così piacevole lasciare che questi pensieri mi monopolizzino, trascinandomi in riflessioni così vaste da non poterle governare e che mettono in dubbio ogni volta la mia idea di teatro, di parola e di corpo, di arte. (Anna Buccio, Liceo Classico "Marco Polo") |
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VIVERE
PER COMPRENDERE
Quando
mi fu presentato il progetto Teatron non avevo assolutamente idea di
cosa poi sarebbe stata in realtà l'esperienza da me vissuta.
Sono stato proiettato all'interno di un ambiente a me quasi completamente
sconosciuto ricco di colori luci e sopra tutto vecchie e nuove esperienze
da assimilare. Ancora non so quanto ciò inciderà nel mio
modo di concepire la vita ed il pensiero di giorni ma posso affermare
senza remore che ho imparato qualcosa; ho imparato cosa significa trasmettere
emozioni, ho imparato cosa significa essere se stessi rispetto al non
esserlo. Ho imparato cosa significa rendere concrete le proprie idee
e progetti siano anche incredibili e irreali, ho imparato questo e altro
ma vi è un solo modo per comprendere a pieno tutto ciò
è viverlo. (Fabio Salerno I.T.I.S. Carlo Zuccante, Mestre, VE) |
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IL
PURO CASO
Sono
capitato in questo laboratorio per puro caso. Un peccato che iniziative
di questo genere non siano pubblicizzate di più, che non riescano
a perdere quell'apparente smalto elitario. Un peccato anche per il mio
carattere che rende difficile fare le cose in un tempo e in un modo
pratico. (Davide Ordigoni, Liceo Scientifico "Giordano Bruno"
di Mestre) |
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UN
PO' PER GIOCO, UN P' PER AMORE
Il
teatro e la recitazione in generale mi hanno sempre affascinato, per
l'illusione di esistenza che l'opera vuole dare. Quando mi fu domandato
se volevo collaborare a "qualcosa che ha a che fare col teatro"
ho accettato un po' per gioco e un po' per amore per la poesia, senza
sapere che mi stavo buttando in qualcosa che da me esigeva molto. Per
me, scrivere e riprendere queste opere è stato molto formativo.
Sicuramente, più costruttivo che guardare la televisione. (Jacopo
Prendin I.T.I.S. Carlo Zuccante, Mestre, VE) |